Il nostro tempo è adesso: quasi cento associazioni, siti web, sezioni di partito, giornali, collettivi aderiscono alla manifestazione del 9 aprile
Un gruppo di 14 giovani, tra cui anche il direttore della Repubblica degli Stagisti Eleonora Voltolina, ha lanciato l'iniziativa «Il nostro tempo è adesso - la vita non aspetta», un invito a scendere in piazza il 9 aprile rivolto «a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli». Per ribellarsi. Per riprendersi il presente e il futuro. Qui di seguito, alcune associazioni spiegano perchè hanno scelto di aderire all'iniziativa «Il nostro tempo è adesso» e di essere in piazza il 9 aprile.Adi – Associazione dottorandi e dottori di ricerca italiani: «Vogliamo il pane ma anche le rose! È uno dei concetti fondanti dell'Adi, associazione che cerca di rappresentare e tutelare i dottorandi e i giovani ricercatori. Questa frase esprime perfettamente le ragioni per cui siamo nati: la necessità di migliorare sia le condizioni di vita di chi lavora nel campo della ricerca sia la ricerca stessa, il suo sviluppo e la sua qualità. La ricerca è la nostra rosa, il fiore più prezioso del nostro paese. Ecco perchè nel corso degli anni abbiamo lottato per aumentare l'importo delle borse di studio per i dottorandi e continuiamo a lottare per abolire il dottorato senza borsa. Nei mesi passati ci siamo opposti all'approvazione della legge Gelmini sull'università. Ne abbiamo contestato la dimensione autoritaria che la ispira quanto alla gestione dell'università, la mancata eliminazione delle tante figure precarie, l'attenzione per il merito, la valutazione e la trasparenza, più volte annunciata ma nei fatti ulteriormente compromessa. Tutto questo è l'Adi, un'associazione fatta di tanti e tante che quotidianamente investono parte del proprio tempo per cercare di migliorare non solo la propria condizione di vita e di lavoro, ma quella di un'intera generazione, e forse di quelle future. Sappiamo che resta ancora molto da fare ed è per questo che abbiamo promosso l'appello “Il nostro tempo è adesso. La vita non aspetta”. Siamo stanchi di non avere diritti, di non avere voce in questo paese, di essere sfruttati, di dover accettare ogni ingiustizia per la paura di non aver rinnovato il contratto. Come tutti i precari... siamo stanchi di essere sotto ricatto. Il ricatto silente, il ricatto implicito, che non puoi neanche denunciare. Il 9 aprile scenderemo in piazza per riprendere la parola, per richiedere più diritti per denunciare la “velenosità” del precariato per la ricerca come per la società tutta».Kollatino Underground: «Il Kollatino Underground è uno spazio occupato che dal 2003 dispone e fa disporre di due sale teatrali, una sala concerti, un laboratorio fotografico, una attrezzeria e un service luci audio con strutture e tecnici. È anche la sede creativa di tre compagnie teatrali. Sin dai suoi esordi vive un regime di autorganizzazione in forma orizzontale con un sistema autogestito ed autofinanziato. Sostiene la ricerca e la sperimentazione, la promozione di giovani artisti e l’avanguardia nel settore culturale del teatro tramite l'utilizzo dei diversi linguaggi dello spettacolo e della comunicazione, favorisce l'innovazione sociale, la libera espressione dello spirito e delle idee. Così facendo si è dato spazio a decine e decine di artisti, collaboratori, tecnici e quant’altro abbia concorso alla costruzione di un indotto professionale nel settore artistico. Con la nostra esperienza siamo ben consapevoli che creare lavoro giovanile nel nostro Paese è possibile e che le spese di start-up sono irrisorie. Siamo anche consapevoli che, tra gli under 40 si nascondono capacità umane altamente professionali raramente utilizzate e davanti le quali è irto un muro che nega loro la possibilità di crescita e sopravvivenza nel proprio settore naturale. Non esistono a livello istituzionale, nonostante tutto, incentivi o agevolazioni fiscali che ci consentano di tenere questi ragazzi stabilmente all’interno delle organizzazioni, associazioni, fondazioni e quant’altro si occupi del nostro settore, costringendo quindi la piccola/media imprenditoria dello spettacolo a non poter creare un indotto stabile per le generazioni, che già oggi, stanno creando le famiglie di domani e la correlata economia che verrà. Per questo ci affianchiamo ai giovani precari, disoccupati e instabili di ogni genere, perché “il nostro tempo è adesso” e vogliamo crescere insieme»Di Nuovo Milano: «Il problema del precariato riguarda tutti. Riguarda anche chi si crede al riparo di un contratto a tempo indeterminato, e riguarda in particolar modo le donne che spesso, nel mondo del lavoro, sono colpite due volte. Come precarie, e come esponenti di un genere penalizzato quando si tratta di riconoscerne talento e capacità professionali. Qualche dato per non dimenticare: in Italia il 60 per cento dei laureati è donna e solo il 40 per cento uomo, eppure ben il 22 per cento delle laureate non lavora, contro il 9 degli uomini. Non solo. Le donne sono pagate meno (fino al 26 per cento) dei loro colleghi maschi. Il tasso nazionale di occupazione è del 35,4 per cento contro il 48,6 di quello maschile, ma quando si parla di lavoro a tempo determinato, ecco che le donne sono il 34,8 per cento contro il 27,4 dei maschi. Senza parlare della percentuale di donne costrette a lasciare il lavoro dopo il primo figlio o ad accettare un contratto part time indesiderato (31,2 per cento contro il 10,4 dei maschi). La conseguenza è che le ragazze fra i 18 e i 29 anni sono economicamente dipendenti e convivono con i genitori nella misura del 71,4 per cento (dati Istat 2011). Tutto questo ci fa capire quanto il precariato, prima di essere una soluzione alla crisi economica o un nuovo modello di flessibilità nel mondo del lavoro, sia un’idea di società ben precisa. Una società in cui persino la trasmissione dei diritti, da una generazione all’altra, da madre in figlia, viene messa in discussione, creando così un divario, uno scontro generazionale che sta ulteriormente alzando la conflittualità già esasperata nel nostro Paese. Una società in cui le cittadine e i cittadini sono trattati come spettatrici/spettatori (le diverse invenzioni della realtà di questi giorni ne sono prova ulteriore) o come meri consumatori. In particolare, ancora alle donne è riservato un ruolo prevalentemente ornamentale, di valletta o soubrette. E quindi precario, effimero, come lo è la giovinezza di tutti gli esseri umani. Tuttavia, in questo contesto non ci può essere spazio per la parola rassegnazione. Se negli anni Settanta si diceva che l’immaginazione doveva essere al potere, oggi, si può ben dire che l’immaginazione è potere. Perché un nuovo progetto di vita per uomini e donne che risponda a questo disagio diffuso è ormai necessario. Un progetto che includa, per almeno un paio di generazioni che si vorrebbe condannare a una precarietà perenne, la possibilità di costruire un percorso di vita adulto, di esprimere talenti e competenze, saperi e desideri, di realizzare ambizioni professionali e nuove visioni, della politica, dei rapporti, della realtà; di diventare madri e padri secondo basi paritarie».Già oltre 1500 persone hanno sottoscritto questo appelloLeggi il testo integrale dell'appelloPer sottoscriverlo anche tu clicca quiPer saperne di più su questo argomento, leggi anche:- «Il nostro tempo è adesso»: Claudia Cucchiarato e Teresa Di Martino spiegano perchè sono promotrici dell'appello. L'elenco dei primi 300 firmatariL'elenco delle quasi cento associazioni, reti, partiti, siti web, giornali, collettivi che hanno finora aderito all'appello e promesso la loro presenza in piazza il 9 aprile:1) IVAseiPARTITA - Architetti e ingegneri a partita Iva2) Rete delle donne siciliane per la rivoluzione gentile3) Arci4) Laps - Laboratorio di Partecipazione Studentesca Milano5) Coordinamento Assistenti Co.Co. Co. San Vito dei Normanni, Brindisi6) Circolo Arci Blow Up, Palermo7) Arte della Resistenza8) Articolo 219) Bo.Bi. Boicotta il Biscione10) European Alternatives (Londra - Bologna - Roma - Parigi - Cluj Napoca)11) Movimento Scuola Precaria - CPS Milano12) Associazione Omosessuale Articolo Tre, Palermo13) Left – Casa dei Giovani della Sinistra Palermo14) Move On15) Prossima Italia16) Pugliamo l'Italia17) Valigia Blu18) Lavoratori Phonemedia in Lotta di Catanzaro19) ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca Italiani20) AIGAF - Associazione Italiana Giovani Agronomi e Forestali21) Errori di Stampa – giornalisti precari romani22) Le ragioni del restauro23) Slow Music, Firenze24) Popolo Viola25) Donne di Classe26) Fabbrica di Nichi – Roma27) A.L.Vi.P. - Associazione Lavoratori Vittime del Precariato28) Fabbrica di Nichi – Firenze29) Coordinamento dei precari della Fondazione Santa Lucia di Roma30) Faccio Gente Vedo Cose, Roma31) Come i Comignoli, disoccupati, precari, e altri OGM32) Panenka, Circolo Metropolitano Bologna33) CLB (tecnici TV precari e non) - Coordinamento Lavoratori del Broadcast, Roma34) CORE - Coordinamento Regionale della danza contemporanea e delle arti performative del Lazio35) Donne che si fanno sentire, Roma36) Cronache Laiche, Roma37) Sguardo Contemporaneo - Associazione culturale di cura e critica d'arte fondata da giovani laureati in Storia dell'Arte all'Università La Sapienza, Roma38) Condominio Valvolare39) Associazione Lavoro&Welfare Giovani40) Senza Bavaglio, Roma41) Il Fatto Quotidiano42) Reset Italia43) Manifesto dello Stagista44) L'Associazione 20 Maggio - Flessibilità Sicura45) Coordinamento Nazionale Giornalisti Precari46) (Puntoeacapo, Senza Bavaglio, Errori di Stampa, Campagna 4pallottolex5euro – “Non lavoro per meno di 50euro”)47) ANPI di Valenza (AL)48) Ass. H2 – soluzioni per il mondo che verrà49) Laboratorio politico-culturale Alternativa50) Giovani per la Costituzione51) Atipici Radio 352) DirittiDistorti53) Associazione DrIm, Roma54) Movimento Vivace, Arzano55) I lavoratori atipici di RadioRai56) Associazione Moto spontaneo d'indignazione, Milano57) Associazione Consequenze, Roma58) Rete dei Festival59) Fanfulla 101 - Circolo Arci, Roma60) Associazione culturale Chieti domani61) Sindacato Autonomo Lavoratori Audiovisivo62) Kollatino Underground, Roma63) Associazione FUTURO IERI, Pistoia64) Brigata Democratica Grika65) I giornalisti freelance che aderiscono alla campagna 'non lavoro per meno di 50 euro'66) Rete Giovani Arcigay67) Comitato Nazionale XXVII Ottobre68) Associazione da Sud69) Rete degli Studenti Medi70) Unione degli Studenti71) Rete della Conoscenza72) Unione degli Universitari73) Federazione degli Studenti74) Filcams CGIL Nazionale75) NIdiL CGIL Nazionale76) SLC CGIL Nazionale77) Coordinamento lavoratori precari del terzo settore, Nidil-Cgil Roma78) Coordinamento Precari FLC CGIL Modena79) Camera del Lavoro di Palermo80) FLAI - CGIL Palermo81) FLC CGIL Palermo82) SLC CGIL Palermo83) Giovani edili e restauratori FILLEA CGIL Palermo.84) Giovani Comunisti85) Italia dei Valori86) Circolo IDV Roma Centro87) Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza88) Sinistra Ecologia Libertà Campania89) Giovani Democratici del Salento, Lecce90) Giovani Democratici di Gaeta91) Sel Molise92) Giovani Democratici Ruffano, Lecce93) Giovani Democratici Modena94) Giovani Democratici Marche95) Federazione dei Giovani Socialisti (FGS)