«In viaggio sulla strada del successo». Questo lo slogan che accompagna la prima edizione italiana di Startupbus, manifestazione che metterà a confronto 25 tra aspiranti startupper, programmatori ed esperti di design sfidandoli a costituire una start-up. E premiando la migliore con una partecipazione al Pioneers Festival di Vienna, dove il progetto sarà presentato di fronte ad una platea di investitori internazionali.
Nata nel 2010 nella baia di San Francisco, l'esperienza dello Startupbus si è subito diffusa da questa parte dell'oceano. «Sono nati due movimenti: uno con lo stesso nome in Spagna e nel Benelux, mentre in Germania, Francia e Regno Unito era attivo Founderbus, con lo stesso concetto. E siccome eravamo un po' come la Coca-Cola e la Pepsi, abbiamo deciso di non farci la guerra e di unire le forze». A raccontare il progetto alla Repubblica degli Stagisti è Giovanni Natella [nella foto a destra], 26 anni, tra gli organizzatori lo scorso anno dello Startupbus transalpino. E promotore dell'edizione italiana, alla guida di un team del quale fanno parte anche Paolo Bertolero, Zeno Tomiolo e Chiara Adam.
Il meccanismo è quello tradizionale creato nella Silicon Valley da Elias Bizannes, ideatore di questi bus: un pullman che viaggia per il Paese con a bordo 25 talenti e che fa tappa in alcune città, nelle quali sono previsti eventi con investitori, startupper, incubatori e tutti i protagonisti dell'ecosistema. L'edizione italiana prevede una partenza da Roma il 26 ottobre, una tappa a Torino il 27 e a Milano il giorno successivo per arrivare il 30 ottobre a Roncade, nella sede dell'incubatore H-Farm. Qui verrà decretato il team vincitore che avrà la possibilità di presentare il proprio progetto nella capitale austriaca.
Ad oggi lo Startupbus ha già definito una collaborazione con l'università di RomaTre e iStarter a Torino, che ospiteranno alcuni eventi durante le tappe del viaggio. Il programma è però ancora tutto da definire, al punto che qualche giorno fa su Twitter Mattia Corbetta, membro della segreteria tecnica del ministero per lo Sviluppo economico, ha dichiarato che il Mise è interessato a sostenere l'iniziativa. Così come da definire è il gruppo dei 25 viaggiatori. Le iscrizioni si sono aperte lo scorso 1 settembre e si chiuderanno il 10 ottobre. I selezionati dovranno versare 150 euro, cifra che coprirà le spese di viaggio, vitto e alloggio.
«L'Italia è una terra interessante per le start-up, lo ha dimostrato anche con il recente regolamento sul crowdfunding approvato dalla Consob, forse la prima al mondo. E prima con il decreto Passera. Insomma, si vede che il governo sta compiendo degli sforzi. Inoltre», prosegue Natella, «il capitale umano c'è, sono tutti molto preparati: i cervelli italiani sono dei bei cervelli». Anche quando non fuggono all'estero, però, faticano ad emergere. «È vero, abbiamo un communication gap. Sarà per via della lingua, della cultura, ma non siamo ben compresi in Europa». In questo senso, lo Startupbus si pone l'obiettivo di gettare un ponte e di «collegare l'ecosistema italiano a quello europeo».
L'obiettivo della manifestazione non è soltanto quello di dare vita ad una nuova start-up. Ma anche quello di «creare una community a livello continentale. Globale se contiamo che a novembre partiremo con iniziative analoghe in Africa e ci stiamo espandendo in Asia». L'idea di fondo è quella di «prendere persone che non si conoscono e farle incontrare, sia sul pullman che durante ogni tappa. E a Vienna ci confronteremo con bus partiti da Madrid, Parigi, Bruxelles, Berlino e Londra». E con loro i “buspreneurs”, così si chiamano i passeggeri dello Startupbus, avranno modo di confrontarsi una volta giunti al Pioneers Festival. Magari trovando idee simili, tipo Coca Cola e Pepsi. E decidendo di unirsi invece che farsi concorrenza, proseguendo idealmente il «viaggio sulla strada del successo» iniziato salendo sul bus che partirà alla fine di ottobre.
Riccardo Saporiti
startupper@repubblicadeglistagisti.it
Vuoi saperne di più sul decreto Passera e sul crowdfunding? Leggi anche:
- «Restart Italia», con il decreto Passera arrivano (quasi tutte) le proposte per le start-up
- Il decreto per le start-up è legge. E comincia già a far discutere
- Crowdfunding, luci ed ombre nel regolamento Consob
- Col crowdfunding si sostengono anche le start-up
Vuoi conoscere le storie di alcune di start-up? Leggi anche:
- Appeatit, la start-up che rende il pranzo una vera pausa
- Tacatì, la start-up che porta l'e-commerce a chilometro zero
- Da Singapore a Milano, la start-up che fa le scarpe al mercato
- Recuperano metalli in modo economico ed ecologico: e vincono il premio Marzotto
- Startupper, nuova rubrica della Repubblica degli Stagisti dedicata ai giovani che creano impresa
Community