Tirocinio Garanzia Giovani, ritardo nel pagamento
Purtroppo i tempi di pagamento delle persone inserite in stage con Garanzia Giovani sono sempre stati molto lunghi. Ne abbiamo parlato in passato anche qui sulla Repubblica degli Stagisti, cara Peschina; per esempio ecco un paio di articoli che avevamo dedicato a questo problema: - www.repubblicadeglistagisti.it/article/garanzia-giovani-campania-sit-in-regione - www.repubblicadeglistagisti.it/article/garanzia-giovani-lazio-lassessore-valente-risponde-sui-ritardi-nei-pagamenti-e-nei-conguagli-denunciati-dai-tirocinanti Una parte della tua indennità dovrebbe esserti erogata dall'Inps, e l'altra dal soggetto ospitante, cioè il posto dove stai facendo lo stage (si tratta di un'azienda privata? Di un ente pubblico?). Ahinoi, per la parte in carico all'Inps c'è poco da fare: i meccanismi di erogazione delle indennità di stage sono farraginosi e le pubbliche amministrazioni per lo più impermeabili alle proteste dei diretti interessati. Puoi invece chiedere direttamente all'ufficio del Personale del posto dove stai svolgendo il tuo stage notizie della parte di indennità che è in capo a loro, e farti indicare i loro tempi di pagamento. Se hai un urgente bisogno di guadagnare, però, la verità è che il percorso di tirocinio di Garanzia Giovani non è probabilmente la scelta giusta per te, anche a causa di questi ritardi cronici. Poi è vero anche che dipende da Regione a Regione, tu dove stai svolgendo il tuo stage?
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Di: Redazione_RdS
Colloquio e silenzio
I tempi delle selezioni del personale sono veramente imprevedibili. Ci sono ricerche urgenti, per le quali le società imbastiscono i percorsi di selezione in tempi brevi e in tempi altrettanto brevi danno riscontro ai candidati e procedono a stipulare i contratti (o a attivare gli stage) per quelli selezionati. E poi ci sono anche ricerche meno urgenti, magari svolte con molto anticipo rispetto all'esigenza effettiva di inserimento. In quei casi può capitare di fare un colloquio e poi ricevere un riscontro settimane o addirittura mesi dopo.Inoltre, ci sono strutture più snelle, in cui le persone lavorano in maniera efficiente e le decisioni vengono prese in tempi brevi, e strutture più complesse, in cui magari una decisione deve passare al vaglio di più uffici, dilatando i tempi.La cosa migliore sarebbe concordare, in sede di colloquio, un timing. Accordarsi cioè esplicitamente con il recruiter sui tempi di feedback e le modalità di contatto successive, se attraverso mail, o al telefono, o su social network come Linkedin; e sopratutto avere entrambi chiare le aspettative dell'altro. Accordi del genere riducono la possibilità di fraintendimenti, o che il candidato stia "sulle spine" aspettando una risposta prima del tempo concordato.Purtroppo però questo è un consiglio che può valere per una prossima volta... Ma non per la tua situazione contingente, Lelemoro!Il nostro consiglio è di non essere troppo insistente. La verità vera, in tutti i campi, è che quando qualcuno ci vuole, trova il modo di mettersi in contatto con noi. Questo vale sempre nella vita, e a maggior ragione nel campo del mercato del lavoro. Tu hai mandato il cv, hai fatto il colloquio, loro hanno tutti i tuoi recapiti, il tuo numero di telefono, il tuo indirizzo email. Hanno tutte le modalità per contattarti, se hanno intenzione di proporti il posto per il quale ti sei candidato.Se non lo fanno, vuol dire che molto probabilmente la scelta è caduta su qualche altro candidato. Ora, tu dirai: ma potrebbero almeno dirmelo chiaramente! E avresti certamente ragione. Ma ci sono due motivi per cui questo a volte non viene fatto, che si aggiungono al primo e più ovvio che è: perché sono maleducati e non ritengono necessario "perdere tempo" a dare un riscontro a un candidato scartato (magari auto-giustificandosi con la scusa che "ne hanno troppi").La prima ragione è strategica: a volte, non essendo sicuro che la loro "prima scelta" accetterà, il recruiter evita di dare un riscontro negativo a quelli in seconda-terza posizione, in modo da avere delle "riserve" disponibili in caso in piano A non vada in porto. Non dando un riscontro netto, lasciano i candidati nel limbo, e dunque magari quei candidati resteranno in attesa e saranno restii a cercare altre opportunità, o accettare altre offerte, nella speranza di ricevere un feedback positivo tardivo.Questa ragione strategica, dunque, gioca molto sul fatto che i candidati attendano "buoni buoni". (cosa che a volte accade, a volte no: perché giustamente poi ci sono anche persone che portano avanti più candidature contemporaneamente, in modo da avere il coltello dalla parte del manico e assicurarsi una scelta più vasta).La seconda ragione è più umana. Ci sono delle persone che sono incapaci di dire di no. Di dare un feedback negativo. A tutti i livelli, dal semplice impiegato al megamanager. E' proprio una caratteristica di carattere, insopprimibile. Queste persone, piuttosto che fornire un riscontro negativo a una persona che sanno ci rimarrà male, preferiscono sparire. Non si fanno più sentire, e lasciano che la cosa passi in cavalleria. Purtroppo, in questi casi c'è poco da fare: "Uno il coraggio non se lo può dare", come diceva il Manzoni. Ovviamente, c'è anche la possibilità che i tempi di svolgimento delle pratiche di ricerca e selezione del personale in questa banca siano particolarmente lunghi e farraginosi, e che dunque tutta questa attesa sia "fisiologica": del resto anche la recruiter, quando le hai parlato al telefono per sollecitare un feedback, ti ha prospettato un tempo piuttosto lungo.Dunque non è detta l'ultima parola... Ma il nostro consiglio è comunque quello di continuare a guardarti incontro e se trovi degli annunci per posizioni che ti interessano e che sono compatibili con il tuo profilo, di candidarti senza alcuna remora. Se dovesse arrivarti un'altra proposta da qualche altra parte, e poi la banca dovesse mai rifarsi viva dicendoti che sei stato selezionato, a quel punto avrai l'imbarazzo della scelta.
Ultimo Post: 2 anni fa
Di: Redazione_RdS
Errori commessi durante lo stage
Il primo tirocinio è spesso un banco di prova non facile, Msaspasia! Non ti scoraggiare troppo presto. Dal tuo racconto ci sembra di capire che non ci siano problemi "strutturali": stai facendo un tirocinio presso una realtà blasonata, in un ambito quantomeno coerente/limitrofo a quello per il quale hai studiato, hai un tutor che ti segue e stai imparando molte mansioni inerenti all'ambito HR. Se ti hanno selezionato e proposto il posto, mesi fa, vuol dire che hanno visto in te del potenziale e hanno valutato che il tuo cv fosse in linea con la posizione di stagista che loro avevano aperta. E tu accettando hai dimostrato che quel posto almeno un po' ti interessava, per aumentare le tue conoscenze e competenze.Eppure adesso sei in crisi e sopraffatto dall'ansia di non saper prendere la scelta migliore, se interrompere il tirocinio e cercare qualcos'altro, o terminare il percorso. Non siamo psicologi qui, ma abbiamo raccolto in tanti anni moltissimi sfoghi di persone, specialmente giovani, in situazioni simili alla tua. Allora il nostro consiglio è: cerca di pensare a mente fredda alla situazione, o ancor meglio, prova a parlarne in profondità con una persona di cui ti fidi e che sappia ascoltare senza giudicare e funzionare per te da "specchio". Perché questo senso di inadeguatezza? Perché, pur mettendoci impegno e prendendo tanti appunti, poi ti ritrovi a confonderti anche rispetto alle azioni più elementari del lavoro quotidiano? C'è qualcosa che ti turba? Arrivi abbastanza fresco e riposato in ufficio? Mangi e bevi abbastanza di mattina, hai energie sufficienti perché il tuo cervello sia bene reattivo? Hai delle distrazioni che portano i tuoi pensieri da un'altra parte, magari ti distrai troppo con lo smartphone durante le ore in ufficio? Oppure hai delle preoccupazioni, elementi della tua vita privata che ti impediscono di mettere la testa al 100% sul tuo tirocinio? C'è qualcuno in ufficio che ti crea ansia, che ti tratta male? Ci sono altri stagisti o giovani dipendenti che tu percepisci magari più brillanti, si è creato in ufficio un clima di competizione nel quale non ti senti a tuo agio e hai l'impressione di soccombere, di fare brutta figura? Le mansioni che vengono svolte nell'ufficio presso cui sei in stage sono interessanti oppure ti annoiano? Ci sono attività che ti senti a disagio a compiere? Per lo stage in questa istituzione europea ti sei dovuto trasferire all'estero? In questo caso, forse non ti trovi bene nel Paese dove sei adesso, non riesci ad ambientarti? In generale, nella tua vita quotidiana, sei una persona sicura di sé oppure quest'angoscia che provi nel tirocinio rispecchia una angoscia "generale" che provi anche in altri ambiti della tua vita, nel tuo percorso scolastico-universitario per esempio, nelle tue relazioni amicali e amorose, in altre attività? La tua situazione sembra più una crisi personale che non qualcosa di strettissimamente legato al tirocinio in corso, e dunque forse solo guardandoti dentro puoi capire se cambiando posto di lavoro potresti sentirti meglio, oppure se trasferiresti semplicemente insieme a te il tuo malessere e il tuo senso di inadeguatezza. Facci avere tue notizie Msaspasia!
Ultimo Post: 2 anni fa
Di: Redazione_RdS
compatibilità tra due contratti, uno in un ministero e uno in un'università
Qui non siamo avvocati Mba, ma cerchiamo volentieri di darti una mano per sbrogliare la matassa! Innanzitutto bisogna capire quale contratto sia stato stipulato prima e quale dopo. Tu dici di essere un impiegato a tempo indeterminato presso il ministero dell'Ambiente, quindi hai superato un concorso pubblico per ottenere questo contratto con tutta probabilità. Quando? O ancor meglio: quando è cominciato il tuo impiego lì? Nel tuo contratto è specificata qualche clausola di esclusività, che renderebbe incompatibile il tuo ruolo di impiegato full time lì con altre attività professionali a latere? Lato università, quando è stato stipulato il contratto di prestazione d'opera? In questo contratto è specificata una data di fine, o si tratta di una prestazione "aperta"?
Ultimo Post: 2 anni fa
Di: Redazione_RdS
Master Art Management. LUISS e Sole24Ore
Vediamo se qualcuno dei nostri lettori ha fatto questo master e ha voglia di lasciare una "recensione" per te e per il Forum, LaNot!
Ultimo Post: 2 anni fa
Di: Redazione_RdS
Dubbio: si possono fare due stage per la stessa mansione (di sarta)?
La possibilità di fare più stage per una stessa mansione è molto dibattuta: è una questione spinosa. Perché da una parte si dice: bisognerebbe vietare di fare più di un percorso formativo per imparare uno stesso mestiere, perché dopo la prima volta la formazione diventa "ridondante" e inutile. Questa posizione si pone in qualche modo "a protezione" degli stagisti, per evitare che vengano sottoinquadrati e magari addirittura sfruttati. Insomma, se come nel tuo caso Mazz97, tu fai uno stage per imparare il mestiere di sarta, perché mai un successivo potenziale datore di lavoro dovrebbe poterti inquadrare come stagista, evitando così di pagarti una retribuzione vera e farti un contratto di lavoro vero, fingendo di ignorare che tu sei già capace a fare la sarta perché l'hai imparato nello stage precedente (e/o magari anche a scuola, o a un corso professionalizzante)? D'altro canto, però, c'è anche il fronte di chi dice che in posti diversi si possono apprendere competenze diverse, e che fare la sarta (ora stiamo prendendo questo come esempio, ma vale praticamente in tutti i mestieri) non è sempre uguale. Ci possono essere tecniche diverse, modalità di produzione diverse, insomma "non si finisce mai di imparare". Da questa posizione discende il sostegno alla possibilità di fare più stage per una stessa mansione, o "figura professionale" che dir si voglia. Tornando a bomba alla domanda: normalmente, la fattispecie di fare più stage per la stessa mansione non è vietata. Vi sono delle normative regionali che rendono più difficile questa pratica, per esempio quella della Regione Toscana prevede espressamente che non si possa svolgere più di un tirocinio per ciascun profilo professionale. Ma ovviamente questo divieto è facilmente scavalcato modificando un po' il progetto formativo individuale... Tu in che Regione vivi Mazz97?
Ultimo Post: 2 anni fa
Di: Redazione_RdS
Inquadramento dopo stage
Buongiorno Sto finendo uno stage extracurricolare di 6 mesi come addetto di controllo qualità (settore pelletteria). Fino l'anno scorso lavoravo come addetto controllo qualità ma in altro settore per quasi 4 anni - storia triste azienda fallita con COVID, perciò ho fatto corso di CQ in pelletteria per poter trovare qualsiasi lavoro, poi io non ho età di apprendistato e perciò ho accettato contratto di stage. La proprietaria mi ha detto già che alla fine di stage mi vuole assumere (da 1 dicembre) però non riesco a capire che inquadramento si può fare dopo lo stage? Nella CCNL pelle e cuoio c'è 1 livello che corrisponde alla agente di pulizia ma anche PRIMO CONTRATTO NEL SETTORE con durata max 12 mesi È possibile che mi possono proporre livello così basso? Per le mansioni e responsabilità devo corrispondere almeno 3 o 4 livello Nel stipendio c'è la differenza di 500 euro tra 1 e 3-4 livello perciò vorrei capire cosa posso aspettare dal datore di lavoro e cosa giustamente posso chiedere io
Ultimo Post: 2 anni, 1 mese fa
Di: Lolapa
Lasciare Apprendistato
Buongiorno a tutti! Vi spiego la mia situazione: Sono stata assunta in un’azienda piccolina come stagista impiegata amministrativa. Fin qua tutto ok, al colloquio mi hanno detto che avrei fatto sia un po di amministrazione che di logistica, in cui avrei potuto lavorare per un periodo a turni 6-15 o 10-19, e che poi sarei stata assunta in apprendistato nell’ufficio in cui ero più portata (500€ al mese, vivo a milano quindi potete capire). Poi però sono stata assunta con orario 8/17 (regolarmente scritto in contratto), lavoravo principalmente in ufficio amministrativo e per un paio di ore al giorno mi occupavo di logistica e segreteria pura. Un mese prima del termine dello stage, mi hanno tacitamente inserito nel sistema di turnazione delle impiegate in logistica, con i turni peggiori, lavorando anche 4 mattine di fila, oppure staccando alle 19.19.30 e arrivando li la mattina alle 6. Per me che già soffrivo di problemi di insonnia cronica questo ha solo peggiorato la situazione, ma ho accettato perché volevo imparare ed ero l’ultima arrivata. Arriva il momento della fine dello stage, sono stata assunta e collocata in ufficio amministrativo. Firmo il contratto di apprendistato e da contratto c’è scritto 8/17 dal lunedì al venerdi, quindi tra me e me pensavo che non avrei più lavorato a turni. E invece no, perché parlando con il capo, io da li in poi avrei sempre lavorato a turni per non lasciare nessuna impiegata di logistica sola la mattina o la sera, per un paio di ore al giorno , per poi cambiare “ufficio” e seguire le pratiche amministrative. Quindi in un solo colpo svolgere due lavori e sottoponendomi a orari che non sono citati contrattualmente. ( se avessi saputo che quegli orari sarebbero stati per sempre, non avrei mai accettato). La mia domanda è: possono farlo? O io posso far valere l’orario indicato sul contratto? Un’altra domanda, se io volessi interrompere l’apprendistato, sarebbe possibile riprenderlo in un’altra azienda, magari con le stesse mansioni del precedente? Per non perdere i mesi che ho già fatto. Grazie in anticipo se mi aiuterete
Ultimo Post: 2 anni, 1 mese fa
Di: niki26
Stage 40 ore, si possono ore in più?
Buongiorno, ho iniziato il tirocinio ad agosto da 40 ore settimanali con un giorno di riposo.ho mansioni al pari delle commesse quindi apertura del negozio chiusura e ho le chiavi, quindi stesse responsabilità che hanno loro. Adesso si sono sentite male in due, mi hanno spostato il giorno di riposo domenica ma non sono ancora sicura di riuscire ad averlo perché non so se rientreranno entrambe… Se io facessi tutta la settimana arriverai a 45 ore. Lo possono fare o per legge il tirocinante non può fare più di 40 ore anche in questo caso? Volevo delucidazioni a riguardo per sapere come muovermi. Grazie.
Ultimo Post: 2 anni, 1 mese fa
Di: user283102
Nel limbo. Recruiter non risponde più
Nuovo aggiornamento, mi sono permesso di telefonare la recuiter, e un pò infastidita mi ha risposto che mi avevano detto che sarebbero passate fino a 4 settimane per avere una risposta; in realtà non mi era stato affatto detto, ho risposto di non aver capito e ho chiuso la telefonata.
Ultimo Post: 2 anni, 1 mese fa
Di: lelemorol90