Categoria: Storie

«Nel bluebook della Commissione Ue si entra grazie al cv, ma per lo stage bisogna fare lobbying»

C'è tempo fino al 31 gennaio per candidarsi a uno dei seicentocinquanta tirocini amministrativi o per traduttori offerti dalla Commissione europea, con rimborso di 1070 euro mensili. Edoardo Troina, 25enne di Catania ma ormai londinese a tutti gli effetti, ha raccontato alla Repubblica degli Stagisti la sua storia di ex eurostagista.  Ho lasciato l’Italia nel settembre del 2005, subito dopo il diploma di liceo classico, per proseguire gli studi in Inghilterra. Studiare in un’università anglosassone era stato un mio sogno fin da piccolo e non potendo andare negli Stati Uniti per via dei costi astronomici, ho optato per i loro “zii” inglesi.Ho intrapreso il corso di laurea in Politics and International Relations alla Royal Holloway, un college dell’Università di Londra. Durante il mio percorso accademico – che nel Regno Unito dura solo 3 anni – ho anche lavorato part-time per racimolare un po' di quattrini: prima come pizza-delivery boy e come cassiere vicino l’università e poi come assistente parlamentare di un deputato tory inglese (per due anni). Un lavoro che ho trovato per caso: ho incontrato il mio futuro datore di lavoro a una festa e lui mi ha proposto di fare esperienza da lui. A Westminster percepivo però solo un rimborso spese (avevo pranzo, cena e biglietti del treno/tube pagati). Per il resto, nei miei tre anni alla Holloway, ho fatto anche due stage a Bruxelles: uno alla Regione Sicilia e uno nell’ufficio di un europarlamentare inglese. Dei due, solo il secondo prevedeva un emolumento. La scelta della mia facoltà si è rivelata felice vista la bravura dei professori, la duttilità della laurea nel mondo del lavoro e il corpo studentesco – molto internazionale. Mi sono laureato nel luglio del 2008 con una tesi sulla politica estera italiana.Quando sono andato io, studiare in Inghilterra costava poco più che in Italia, visto che le tasse universitarie ammontavano a 1750 sterline per anno accademico (circa 2100 euro). Oggi purtroppo – dopo una riforma del governo Cameron – laurearsi nel Regno Unito costa 9mila l’anno (circa 10800 euro) mentre Galles e Scozia rimangono abbordabili. In Inghilterra, tutte le mie spese sono state coperte dalla mia famiglia. Subito dopo la laurea, ho iniziato un master in Studi interdisciplinari europei al College d'Europe, nel campus di Natolin, in Polonia, dove ho studiato diritto e governance dell’Unione Europea e ho fatto una tesi sul rapporto tra efficienza amministrativa nelle amministrazioni locali e utilizzo dei fondi regionali europei. Qui ho usufruito di unaborsa di studio completa del Rotary International che ha coperto sia la retta che le mie spese.  Subito prima di iniziare in Commissione Europea, ho fatto anche uno stage di 2 mesi in uno studio legale a Wall Street.Nell’aprile del 2009 ho fatto domanda per entrare nel bluebook della Commissione Europea e una volta entrato ho iniziato a fare “lobbying” per una posizione. Le istituzioni europee hanno infatti una selezione ufficiale organizzata in due step: il primo consiste in una scrematura fatta dagli specialisti delle risorse umane che selezionano i "possibili assunti". Una volta entrati in questo pool (stiamo parlando del 10/20% dei candidati) i candidati aspettano che uno dei servizi della Commissione li contatti per offrirgli una posizione. Spessissimo sono proprio i partecipanti a sollecitare i servizi della Commissione ai quali sono interessati: ecco cosa intendo per "lobbying". In sostanza ho iniziato a fare telefonate e a utilizzare tutti i contatti a mia disposizione finché non ho trovato qualcuno che mi desse la possibilità di un colloquio. Quella persona è stata Antonio Preto – allora capo di gabinetto del vicepresidente della Commissione Antonio Tajani e oggi commissario Agcom – con il quale ho fatto un colloquio che l’ha poi spinto a offrirmi il posto di stagiaire nel gabinetto Tajani. Così ho iniziato il mio stage, pagato più di mille euro al mese. Ho trovato persone stupende e la mia esperienza è stata molto positiva. Mi sono state affidate mansioni e un livello di responsabilità davvero alti e trattandosi del gabinetto di un commissario – piuttosto che una normale direzione generale – il tipo di lavoro era molto vario e interessante, passando dal policy-making puro al discorso politico. La mia fortuna è stata anche quella di trovare una squadra di livello altissimo, efficiente e affiatata. Il mio mentore si è trasformato con l’andare del tempo in un vero e proprio amico.Verso la fine dell'esperienza in Commissione i miei colleghi si sono dati da fare per aiutarmi a continuare il mio percorso nelle istituzioni europee e il loro aiuto si è rivelato determinante per il proseguio della mia – poi breve – carriera a Bruxelles. Mi è stato infatti offerto uno stage – rimborsato con circa 1000 euro al mese – nell’ufficio di un’europarlamentare italiana: Lara Comi. Questo stage di sei mesi offriva la prospettiva di un contratto come assistente parlamentare. Alla fine ho però deciso di accettare una borsa di studio offertami dal governo cinese per andare a vivere a Pechino e studiare la lingua per un anno. Durante il mio soggiorno oltre-muraglia ho fatto uno stage che non prevedeva alcun rimborso all’Istituto del Commercio Estero.Ad oggi, sono rimasto molto amico dei parlamentari di Bruxelles e faccio ancora dei lavoretti occasionali per loro. Inoltre, dopo lo stage, ho svolto alcuni servizi di consulenza per lo studio legale.In questo momento sono sotto contratto con uno studio legale angloamericano – SNR Denton  – che mi ha assunto come “trainee solicitor”. In pratica, mi stanno sponsorizzando per un’extra laurea in diritto a Londra presso il College of Law of England and Wales che converta la mia laurea in Scienze politiche prima di farmi iniziare a lavorare. In questo momento, stanno pagando i miei studi e mi danno anche uno “stipendio” che copre le mie spese qui a Londra: 12mila sterline l'anno - più o meno 14mila euro - per i miei studi e 7mila l'anno - 8mila euro - per il mantenimento. A partire da agosto, quando prenderò la seconda laurea e inizierò a lavorare, percepirò uno stipendio intorno alle 40mila sterline (48mila euro) e mi occuperò di diritto transazionale internazionale.Devo ammettere di essere stato molto fortunato in quasi tutte le mie esperienze visto che ho sempre trovato persone pronte a scommettere su di me e pure (quasi sempre) a pagarmi, aspetto non secondario. Mi è sempre stata data fiducia e ho svolto mansioni che normalmente uno stagiaire non svolgerebbe.La situazione in Italia e specialmente al sud, è invece drammatica. C'è una mancanza totale di opportunità e di speranza per i nostri giovani. Quello che mi fa rabbia è vedere quante opportunità sono a disposizione dei giovani britannici o francesi o statunitensi mentre noi - grazie alla nostra classe dirigente - siamo costretti o a scappare o a vivere una vita più povera di quella dei nostri genitori. Testo raccolto da Ilaria Mariotti Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:- Stage UE, oltre 800 occasioni da più di mille euro al mese- Commissione Ue, non sempre gli stage sono pagati- Mirko Armiento, ex stagista alla Commissione europea: «A Bruxelles i cinque mesi più intensi e belli della mia vita»- Dalla metafisica al trattato di Lisbona: la storia di Mauro Pedruzzi, filosofo stagista alla Commissione europea E anche:- Giulia, passi da gigante nel marketing Neomobile: destinazione Londra    

La storia di Anna a Nestlé: dopo la laurea, stage e assunzione

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Anna Assenza, assunta con contratto di apprendistato in Nestlé, a Milano.Sono nata a Comiso, un paese in provincia di Ragusa, 27 anni fa; fino alla maturità classica ho vissuto lì, poi è iniziata la mia vita da fuorisede. Mi sono trasferita a Catania, dove ho seguito la triennale in Economia aziendale, laureandomi a marzo 2008. Poi, sempre presso lo stesso ateneo,  mi sono iscritta alla specialistica in Direzione aziendale, che ho portato a termine a marzo 2010. Finita l'università, ho iniziato un anno di pratica retribuita presso uno studio di consulenza fiscale e tributaria, ma subito dopo ho capito che l'attività di consulenza non appagava le mie aspettative professionali. Così, a otto mesi dalla laurea, ho ripreso i libri in mano e ho seguito un master in General  Management presso l'Isida, Istituto superiore per imprenditori e dirigenti d'azienda di Palermo. Sono anche riuscita ad attutire i costi del master ricevendo una borsa di studio a copertura parziale. Alla fine la scelta si è rivelata vincente. La parte teorica, durata sette mesi, doveva essere seguita da uno stage. Avevo già esaminato una serie di possibilità offerte dalla scuola, ma curiosando in internet ho scoperto che la Nestlè aveva delle posizioni di stage aperte nel controllo di gestione e, senza pensarci  troppo,  ho deciso di inviare la mia candidatura. Pochissimi giorni dopo sono stata contattata dall'azienda, che mi invitava a partecipare alle selezioni. L'iter di recruiting, durato in tutto un mese, si è svolto in tre step:  un primo assessment  di gruppo e poi due colloqui individuali. In quel periodo vivevo a Palermo e, considerate le distanze, l'azienda ha cercato di concentrare i colloqui; così con pochi viaggi ho completato l'iter. Con successo! A maggio 2011, appena finita la parte in aula del master, ho iniziato il mio stage semestrale nell'ufficio Controllo di gestione della divisione Dolciari, seguita da un tutor e da una collega d'ufficio, che è stata sempre pronta a fornirmi ogni tipo di chiarimento. Durante questi mesi ho ricevuto un rimborso mensile di circa 700 euro e ho usufruito gratuitamente della mensa aziendale. Certo, considerando i costi della vita a Milano, non ero indipendente; ma non appena si è concluso lo stage mi è stata offerta la possibilità di rimanere all'interno dello stesso team con un contratto di apprendistato di 24 mesi, retribuito 25mila euro lordi annui.Il mio stage è stato fondamentale: mi ha permesso di essere avviata gradualmente all'attività lavorativa, guidata da un team sempre pronto a coinvolgermi e a sostenere la mia formazione. Anche per questo l'atteggiamento che mi ha contraddistinto in questo anno e mezzo, e che cercherò di mantenere, è la curiosità e la proattività verso ogni aspetto del mio lavoro. Non escludo la possibilità, un giorno, di andare a lavorare all'estero, ma per il momento il mio futuro è qui; diversi miei amici invece hanno giocato la carta estero, spinti dalle difficoltà del contesto lavorativo italiano e dalle migliori prospettive che altri Paesi offrono. I giovani senza alcuna esperienza lavorativa subiscono conseguenze pesantissime dall'attuale situazione economico-finanziaria, che ha congelato il ricambio generazionale nel mercato del lavoro. Quando potranno cominciare a fare esperienza se nessuno glielo permette? Lo stage può essere un ottimo punto di inizio, ma le aziende che offrono davvero buone opportunità di stage e puntano sui giovani come risorsa competitiva sono pochissime.  Nestlé è una di quelle, l'ho sperimentato in prima persona: i  principi della Carta dei diritti degli Stagisti sono pienamente rispettati. E a beneficiarne sono entrambe le parti, ragazzi ed azienda. Testo raccolto da Annalisa Di PaloLeggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

Commissione Ue, non sempre gli stage sono pagati

Non sempre i tirocini alla Commissione europea, per cui è appena partito un nuovo bando che scadrà il 31 gennaio, prevedono una retribuzione. Talvolta sono, al pari di altri, del tutto gratuiti e svolti al di fuori delle regole stabilite dalle selezioni per tirocini pagati mille euro al mese (amministrativi o per traduttori). Elena Baiocco, 27enne di Perugia, ha raccontato alla Repubblica degli Stagisti la sua esperienza (gratuita) di stagista alla Commissione europea.Sono nata a Perugia il 1 gennaio del 1986 e tuttora vivo a Perugia. Ho frequentato il liceo classico perché ho sempre amato le materie umanistiche, soprattutto la lingua e letteratura italiana (specie quella del Novecento: Moravia, Calvino). Dal terzo anno mi sono appassionata alla filosofia. Scrivere è da sempre la mia passione, ho scritto di tutto, dalla narrativa alla poesia. Fare la scrittrice era il mio obiettivo, poi col tempo la curiosità per la realtà che ci circonda mi ha condotta al giornalismo.Terminato il liceo, anziché optare per la facoltà di Lettere, ho preferito Scienze Politiche. Una scelta scaturita da un'esigenza di maggiore concretezza, di studiare e analizzare l'attualità dopo ben 5 anni trascorsi ad apprendere le gesta di popoli come i greci e latini che, per quanto possano essere avvincenti e rappresentare un patrimonio culturale, sono pur sempre storia antica.Ho iniziato l'università nel 2005 e mi sono laureata 3 anni dopo (26 novembre 2008) a pieni voti in Sociologia dei fenomeni politici, con una tesi intitolata "L'élitismo democratico in Joseph A. Schumpeter", dedicata al pensiero dell'omonimo studioso austriaco, il quale teorizzava che il potere politico, in ogni società, appartiene di fatto ad una ristretta cerchia d'individui. Nel frattempo ho provato a coltivare la mia passione per lo scrivere collaborando con un quotidiano locale, Il Corriere dell'Umbria. In seguito, ho fatto uno stage in una tv umbra, ReteSole, durante il quale ho curato una trasmissione di approfondimento, realizzando dei servizi di attualità e lanciando io stessa i pezzi. Nel 2010 ho partecipato alla selezione per il Decimo biennio della scuola di giornalismo radio televisivo di Perugia, arrivando prima in graduatoria. Grazie alla scuola ho ottenuto il praticantato da giornalista, ho fatto stage al quotidiano La Nazione, ad Arezzo, al termine del primo anno e presso Radio Rai e il Tg3, a Roma, a conclusione del secondo, secondo quanto previsto dal programma. E proprio così ho avuto l'opportunità dello stage in Commissione.Ho svolto il tirocinio da metà ottobre 2012 fino al 31 novembre 2012 presso la sede della Rappresentanza italiana della Commissione europea, a Roma. Avevo 26 anni (oggi 27, essendo nata il 1 gennaio!). Ho iniziato dopo un mese di stage al Tg3. È stato proprio grazie alla scuola di Perugia che ho avuto la possibilità di "lavorare" nelle istituzioni comunitarie, pur non ricevendo rimborsi. Non ero alla ricerca di uno stage in Europa, per questo non ho badato all'aspetto economico. La proposta è arrivata dalla scuola di giornalismo, e io non mi sono tirata indietro, ho voluto provare. Mi sono occupata del settore radio, sono stata una sorta di assistente al programma per due trasmissioni di approfondimento settimanale dedicate all'attualità e alla lettura ( "22 minuti" e "Un libro per l'Europa"). Ho preparato alcune interviste per gli ospiti, fatto ricerche sui temi oggetto del programma e creato un archivio di contatti delle emittenti radiofoniche per diffondere le trasmissioni. Mansioni che non avevano totalmente a che vedere con la professione da giornalista ma che mi hanno permesso comunque di operare nell'ambito di un mezzo di comunicazione già sperimentato alla Scuola di Perugia, di cooperare alla realizzazione di un prodotto d'informazione e di ampliare la conoscenza delle fonti di notizie, specie quelle estere. È stata un'esperienza positiva anche dal punto di vista dei contatti e dei buoni rapporti che si sono creati con altri stagisti. È stata una proposta che ho voluto cogliere al volo per fare nuove esperienze, vedere dall'interno uno spaccato con finestra aperta sull'Europa. Ho potuto ampliare il network di contatti, che potranno essermi utili in futuro, e mi è piaciuto condividere spazi, idee, momenti ricreativi con persone provenienti da tutta Italia e da altri paesi europei. È stato un arricchimento in termini di cultura e amicizia. Unico neo: la mancanza di emolumento. Ho così dovuto provvedere da sola a pagarmi la stanza in affitto a Roma (500 euro al mese) facendo affidamento sull'aiuto dei miei genitori.Attualmente sono giornalista praticante, nell'attesa di dare l'esame da professionista a fine gennaio. Le difficoltà però non mancano: ho inviato il mio cv all'estero e spesso mi capita di pensare di andarmene dall'Italia ma in realtà uno dei motivi per cui ho deciso di diventare giornalista è quello di raccontare il mio paese e denunciarne le anomalie. Ci sono molti miei amici che cercano con ogni mezzo di andare a lavorare all'estero.Anche la realtà degli stagisti è molto dura: spesso non sono retribuiti, lavorano sodo e rappresentano l'unico motore che manda avanti l'ufficio di turno. Un vero sfruttamento... In altri casi poi i tirocini sono inutili perché incapaci di far approcciare le persone al mondo del lavoro. Conoscevo la Repubblica degli Stagisti quando era ancora un blog. Quanto alla Carta dei diritti degli stagisti trovo sia ottima la formulazione ma mi chiedo quanto sia realmente effettiva ed efficace nel concreto e non rimanga piuttosto una carta d'intenti programmatici. Infine, a chi come me intende cimentarsi nella carriera giornalistica consiglio di armarsi di pazienza e contare sulle proprie capacità e determinazione, anche se, purtroppo, le conoscenze contano...  Testo raccolto da Ilaria Mariotti Per saperne di più su questo argomento, leggi anche: - Carlotta Pigella, Torino-Bruxelles andata e ritorno: «Il mio stage alla Direzione generale Affari Marittimi della Commissione UE? Internazionale e professionalizzante»- Pasquale D'Apice: «Rapporti umani e network di conoscenze, ecco il prezioso valore aggiunto degli stage alla Commissione europea»- Dalla metafisica al trattato di Lisbona: la storia di Mauro Pedruzzi, filosofo stagista alla Commissione europea        

Laura, ingegnere chimico in Chemtex Italia

La Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità, e la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito. Di seguito quella di Vincenzo Ogliarulo, classe 1989, IT Project Analyst per ALD Automotive a Roma. Di seguito quella di Laura Giusti, assunto a tempo indeterminato in Gruppo M&G.NB: al momento della pubblicazione di questo articolo il Gruppo M&G - Chemtex faceva parte dell'RdS network; dal marzo del 2014 non ne fa più parte. È stata la mia professoressa di matematica del liceo, dotata di grande passione per il suo lavoro, a rafforzare il mio amore per le materie scientifiche e a convincermi a proseguire gli studi in questo ambito. Sono di Arezzo ma al momento della scelta universitaria nel 2004 non avevo dubbi riguardo la città in cui volevo vivere, la mia amata Bologna. Nonostante avessi scelto una materia scientifica avevo comunque molte incertezze riguardo la facoltà precisa. È stato l’Open day dell’Alma Mater ad aprirmi gli occhi: elenco delle facoltà e degli esami, persone pronte a risponderti mi hanno aiutato nella scelta del percorso di studi, ingegneria chimica.Gli anni universitari sono trascorsi velocemente e senza particolari difficoltà, grazie all’appoggio economico della famiglia che mi ha mantenuta come studentessa fuori sede, e nel 2007 ho conseguito la laurea triennale. Mi sono avvicinata alle energie rinnovabili nel 2009 in corrispondenza della tesi di laurea specialistica, svolta in Turchia per un periodo di sei mesi. L’Erasmus è uno strumento unico per poter fare un’esperienza all’estero e conoscere realtà diverse, è davvero un peccato che non sempre sia valorizzato a sufficienza. La sede dell’Erasmus era Izmir, volendo vi era la possibilità di abitare in uno studentato, ma ho preferito trovare un appartamento per conto mio per avere maggiore libertà. La vita in Turchia non è cara anche se il contribuito fornito era solo 250 euro mensili. La tesi era sperimentale quindi ho lavorato in un laboratorio all’interno della Ege University. Sono stata la prima persona di ingegneria di Bologna a partire per la Turchia e questo mi ha fatto sentire un po’ pioniera, l’anno successivo un’altra ragazza ha svolto la sua tesi nello stesso laboratorio.Ho avuto il primo contatto con la Chemtex Italia dopo la laurea specialistica tramite un'autocandidatura in un sito di annunci professionali. Nonostante il buon esito del colloquio e l’impressione decisamente positiva sull’azienda, ho preferito lavorare nella mia città per comodità e per portare avanti la preparazione dell’esame di stato. Quattro prove: le prime due sono temi, il primo di traccia generica e il secondo più specifico dell’indirizzo di studi scelto. Segue poi una pratica, cioè un esercizio di progettazione ed infine un orale. Con la qualifica di ingegnere mi sono quindi iscritta all’albo di Bologna. L’ambito professionale era sempre quello delle energie rinnovabili in una cooperativa, la Fabbrica del sole, con un contratto a partita iva che non imponeva alcun vincolo di orari e prevedeva un compenso di 500 euro mensili. Tutte persone giovani e dinamiche pronte a dare fiducia e responsabilità anche alla prima esperienza lavorativa. Iniziato ad agosto del 2010, dopo aver realizzato alcuni progetti e portato avanti altri, ho capito di aver bisogno di un’esperienza diversa e a dicembre ho interrotto la collaborazione. Mi sono quindi dedicata ad ampliare le conoscenze linguistiche trasferendomi per qualche mese a Berlino con l’appoggio di alcuni familiari che vivono lì.Al momento del mio ritorno in Italia e in corrispondenza della nuova ricerca di lavoro è avvenuto il secondo contatto con la Chemtex: l’azienda mi ha chiesto se ero ancora interessata a lavorare con loro e ad avere un altro colloquio di selezione. Tutto è andato bene e a luglio del 2011 ho iniziato il periodo di stage.Le condizioni proposte erano un rimborso spese di 550 euro mensili più buoni pasto per un periodo di sei mesi. L’obiettivo fissato era di stabilire un setup di esperimenti da condurre in laboratorio per definire una linea produttiva del progetto in cui ero stata inserita.Il rapporto con i colleghi ha soddisfatto le aspettative, tutte persone giovani, disponibili e in grado di rendere semplice il trasferimento in una realtà nuova. Sono stata seguita da una persona di grande esperienza, in grado di trasmettere la sua profonda passione per gli argomenti trattati e per la ricerca.  In anticipo rispetto alla fine dello stage, sono stata convocata e mi hanno annunciato che la collaborazione sarebbe continuata da fine gennaio 2012 con un contratto da apprendistato per due anni, con un compenso mensile lordo di duemila euro. Entusiasta  ho accettato l’offerta perché credo che questa azienda sia una delle poche che offre opportunità reali ai giovani nell’ambito della ricerca.Prima di entrare in Chemtex volevo essere al corrente delle reali opportunità di proseguire il lavoro al termine di tale periodo ed informandomi in internet, ho trovato su Repubblica degli Stagisti la testimonianza di una ragazza. Mi sono ritrovata molto nella sua esperienza e ho trovato questo sito molto utile per una selezione del lavoro.Sicuramente il mio percorso continuerà qui, al fine di acquisire esperienza e professionalità. L’ambito delle energie rinnovabili continua ad interessarmi e vorrei continuare a lavorare in esso. La categoria di studi a cui appartengo ha delle risorse nell’ambito lavorativo per cui gli effetti della crisi economica sono stati meno pesanti. Le prospettive di lavoro di molti amici con un diverso percorso di studi non sono invece rosee e ammiro molto la tenacia con cui affrontano ogni giorno la ricerca di una posizione stabile. In sostanza: sono fortunata!Testo raccolto da Giulia Cimpanelli Leggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

Da stagista a dipendente, in Ferrero facile come bere un bicchiere di thè

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Luigi Lamendola, 26 anni, assunto nel marketing Ferrero a Pino Torinese con contratto di apprendistato. Sono nato e cresciuto nel verde della Brianza, a Sovico, un piccolo paese vicino Monza. Dopo il liceo sono stato molto combattuto nella scelta della facoltà: le due opzioni erano Medicina ed Economia, due strade non propriamente simili. Alla fine ho scelto Economia e commercio all'università di Milano-Bicocca, indirizzo Economia dei mercati globali. Il terzo anno di studi, nel 2008, mi sono tuffato nel mondo dell'Erasmus, una scelta che poi avrebbe cambiato la mia vita. Mi ero candidato per il Regno Unito ma a tre mesi dalla partenza l'accordo tra le università è saltato e sono stato dirottato verso la Danimarca, alla Copenhagen North Business Academy. Lì ho vissuto e studiato per dieci mesi, ed è stata senza dubbio l’esperienza più importante e divertente della mia vita. Ho conosciuto persone fantastiche, in una città splendida come Copenhagen; e lì, grazie allo stimolo di professori brillanti, ho preso la decisione di intraprendere per la prima volta un percorso di marketing. L'unico problema è stato l'esiguità della borsa, 350 euro al mese, che non copriva nemmeno l'affitto: la vita in Danimarca è piuttosto cara!Al ritorno in Italia - dopo i consueti mesi di depressione post-Erasmus - ho finito gli esami della triennale e mi sono laureato con una tesi in diritto economico sul sistema di welfare danese. La tentazione di tornare all'estero per la magistrale era forte, ma alla fine sono rimasto alla Bicocca, iscrivendomi a Marketing management. Questi due anni sono volati, anche grazie all'impegno nell'associazione Erasmus Student Network - nella quale ho ricoperto la carica di tesoriere e vice presidente - che aiuta gli studenti stranieri a Milano a sopravvivere alla vita e alla burocrazia italiana. Ottobre 2010 è arrivato presto: ho discusso la tesi magistrale in Economia industriale, con voto 110 e lode, e mi sono concentrato sul mondo del lavoro.Qualche mese prima infatti ero stato selezionato per uno stage curriculare in Citroen Italia a Milano, un'opportunità trovata su internet. Per otto mesi - sei più due di proroga - ho ricoperto il ruolo di Product manager assistant, occupandomi di marketing e promo BtoB, con un rimborso di 700 euro mensili e mensa. È stata un'esperienza fondamentale per l'inizio della mia carriera, ho imparato molto sia nella professione che nella gestione dei rapporti interpersonali. In Citroen mi trovavo bene e mi erano stati già affidati progetti personali di responsabilità, come il lancio di un nuovo sito per l'e-commerce di accessori e merchandising. Ma quando a fine marzo 2011 ho trovato sul web un annuncio Ferrero, non ho esitato a candidarmi. Per chi vuole fare marketing nella vita, Ferrero è il massimo. Dopo un paio di settimane sono stato contattato per un primo incontro a Pino Torinese, dove ho svolto test matematici, logici e linguistici al pc; poi sono tornato per un secondo colloquio con HR e responsabili del brand. Entrato nella stanza, ho visto subito sul tavolo delle confezioni di Estathè e ho subito capito che la posizione ricercata aveva a che fare con quel prodotto. Mi sono trovato subito a mio agio. Poi c'è stato un ultimo incontro - l'intero iter di selezione si è svolto in una decina di giorni - questa volta con il Marketing Manager e il responsabile HR, in cui è stata testata la mia capacità di analizzare una campagna tv e ragionare velocemente sui numeri. E a maggio eccomi nel team Ferrero come Assistant Brand Manager Estathè. Ho comunicato la scelta di trasferirmi a Torino ai miei responsabili in Citroen, che hanno compreso. E ci siamo lasciati con affetto. Lo stage è durato sei mesi, con un rimborso di mille euro netti al mese, e da subito ho ricevuto grande fiducia, gestendo progetti in  totale autonomia. Una delle cose più belle è stata occuparmi della sponsorizzazione della Maglia rosa al Giro d'Italia 2012. Ho curato lo sviluppo dell'idea, la gestione delle relazioni, il monitoraggio delle tappe, il reperimento di materiali creativi: un'esperienza fantastica. Ferrero è tra quelle aziende che interpreta lo stage come porta d'ingresso al mondo del lavoro, che consente di valutare attentamente il potenziale di una persona e decidere se trattenerla o meno. Non a caso dopo i sei mesi di stage sono stato assunto con un contratto quadriennale di apprendistato e uno stipendio di 1400 euro netti al mese. Ne sono felicissimo: il mio futuro lo vedo nel marketing, credo di avere una disposizione naturale per questo, e mi piacerebbe intraprendere un percorso internazionale in Ferrero. Cambiare stagisti ogni pochi mesi invece lede sia le persone in stage, che non hanno nessuna possibilità di convincere l'azienda e cercano sempre un piano B, che i dipendenti, che ogni tot devono ricominciare da capo con persone diverse, talvolta con nessuno in ufficio in attesa del rimpiazzo. Testo raccolto da Annalisa Di PaloLeggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

«Stage? In PwC un investimento che premia i migliori»: la storia di Orazio

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Orazio Bocchieri, assunto in PwC a Milano con contratto di apprendistato.   «Cosa vorresti fare da grande?»: a 18 anni è difficile dare una risposta precisa alla fatidica domanda. La scelta della facoltà per me non è stata immediata, ma alla fine dopo il liceo scientifico, nel 2006, ho deciso di trasferirmi da Ragusa a Milano per studiare Economia aziendale e management alla Bocconi. I pochi studi economici fatti alle superiori mi avevano affascinato, anche per la possibilità di diventare eventualmente libero professionista - come mi suggeriva mio padre. All'università poi l'economia mi ha appassionato e ho conseguito nei tempi previsti sia la triennale che la specialistica in Amministrazione, finanza aziendale e controllo, sempre alla Bocconi, laureandomi a fine 2011. In questi anni ho anche fatto due esperienze di studio all'estero, grazie al programma Exchange promosso dall'ateneo: ho trascorso un semestre della triennale a Londra presso la Queen Mary University e uno della biennale alla Business School di Manchester, usufruendo di un contributo di 200 euro al mese solo nel primo caso, come previsto dal regolamento. In entrambi i casi ho dato quattro esami. Tramite la Bocconi ho anche avuto anche i miei primi contatti con il mondo del lavoro. Per tre anni, dal 2007 al 2010, ho svolto prestazioni occasionali come tutor didattico per il corso di Informatica e per i moduli dell'Ecdl Core e Advanced. Il piano di studi della specialistica prevedeva poi un tirocinio obbligatorio: avendo apprezzato molto i corsi di contabilità nazionale ed internazionale, ho deciso di puntare su una delle Big Four - le quattro società leader nella revisione aziendale - ovvero su PwC. Mi sono candidato per un tirocinio in revisione legale dei conti, consegnando direttamente il mio cv cartaceo in una delle giornate di orientamento lavorativo organizzate dalla Bocconi. Le selezioni in PwC avvengono in genere in tre fasi La prima consiste in test di inglese, presentazione individuale e business case di gruppo; la seconda in un colloquio individuale tecnico con un manager o un senior manager; e il terzo in un colloquio individuale con un partner della società. Talvolta per gli stage ci si ferma allo step due. Dopo la consegna del cv ho avuto diversi contatti telefonici con l'azienda, che mi è venuta incontro nel fissare la data dei colloqui, perché ero ancora in exchange a Manchester. Ho fatto tutto in tre giorni, a metà gennaio, ed è andata bene: da febbraio ad aprile 2011 sono entrato a far parte della squadra come tirocinante,  ricevendo un rimborso mensile di 800 euro lordi e buoni pasto. Contrariamente all'idea di stagista alle prese con lavori poveri di contenuto, in PwC l'inserimento nel team è immediato e completo. In affiancamento ai revisori più esperti, ho svolto soprattutto attività di audit e di verifica specifica su aree di bilancio che mi erano state assegnate, acquisendo domestichezza con i metodi e gli strumenti professionali di usuale applicazione.  Sono stati tre mesi molto formativi, in cui ho avuto un'idea molto chiara del lavoro svolto da un neoassunto, di cosa vuol dire lavorare in team, o curare le relazioni con i vari clienti. In PwC lo stage termina con una o più valutazioni da parte dei senior e con un colloquio con l'ufficio Risorse umane. Proprio in questa occasione il responsabile HR mi ha proposto di rimanere con un contratto biennale di apprendistato da 23mila euro lordi all'anno più buoni pasto, straordinari retribuiti e rimborsi trasferte. Un trattamento economico che mi permette di essere del tutto indipendente, nonostante l'affitto a Milano che "prosciuga" un terzo dello stipendio. Vale il principio che lo stage rappresenta un'opportunità anche per l'azienda, che può valutare se trattenere la risorsa su cui ha investito. Lo dimostra anche il fatto che, al termine dell'apprendistato, la società garantisce l'assunzione a tempo indeterminato per quanti hanno ricevuto una buona valutazione nel corso dei due anni.Ho firmato il contratto ad ottobre 2011, ancor prima di essermi laureato alla specialistica, e ad oggi ho da poco iniziato il mio secondo anno. Ogni giorno è un'occasione per imparare: dal momento in cui si comincia a lavorare in PwC si viene "bombardati" di informazioni e di nozioni, tanto da diventare non solo degli esperti di revisione e di contabilità, ma dei veri e propri esperti d'impresa. E poi mi piace spostarmi da un cliente ad un altro, non vivere la noia dello stesso posto ogni giorno; adoro conoscere quante più persone possibili perché c'è sempre da imparare attraverso le esperienze degli altri. Testo raccolto da Annalisa Di PaloLeggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

Stage, progetto e infine assunzione: il percorso di Luigi in Bip

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Luigi Cipollaro, assunto a tempo indeterminato in Bip.Ho 29 anni, sono della provincia di Napoli ed il mio percorso formativo inizia già nel lontano 1996, con la scelta di studiare materie a vocazione scientifica. Ho frequentato il liceo scientifico, durante il quale, nel tempo libero, davo una mano a mio padre a gestire le complessità burocratiche insite nel suo lavoro di costruttore edile. Questo mi ha permesso di capire molte cose e fare esperienze non così usuali tra i miei coetanei dell’epoca. Dopo la maturità ho deciso di scegliere tra ingegneria gestionale ed economia aziendale. Non appena ricevuta la notizia di aver superato i test di ingresso alla Luiss senza esitazioni ho organizzato la mia trasferta romana. L’esigenza di indipendenza economica dai miei genitori mi ha mosso nella ricerca di un lavoro saltuario che non fosse di intralcio allo studio. Fino al 2008 ho lavorato in un ristorante iniziando come lava bicchieri e finendo come capo sala. Lavoravo almeno due sere a settimana e percepivo 45 euro a sera. In quel periodo condividevo con un amico un appartamento a Roma e i miei mi pagavano l’affitto; con ciò che guadagnavo mi pagavo spese e sfizi. Concluso il ciclo universitario sentivo di avere una carenza: la mancata esperienza dell’Erasmus e dunque qualche lacuna linguistica. Ho unito le diverse esigenze e ho organizzato una vacanza studio di tre mesi a Miami, dove ho avuto la possibilità di studiare in un’accademia di lingua inglese. Concluso il periodo americano, è iniziata la ricerca del lavoro. Inviare curriculum e contattare le risorse umane delle aziende era diventata la mia nuova occupazione. In quel periodo ho fatto circa cinquanta colloqui. La prima opportunità di lavoro è arrivata dalla città che mi aveva ospitato durante gli studi universitari. Ina Assitalia, azienda finanziaria operativa nel mondo assicurativo mi ha offerto un contratto a tempo indeterminato per il lavoro di consulente direzionale. Il contratto prevedeva una parte fissa pari a circa 400 euro ed una parte variabile legata alla quantità e qualità di polizze che riuscivo a collocare presso il pubblico così da raggiungere i 700 euro circa. Dopo sette mesi e una buona quantità di polizze collocate, tramite un amico che già ci lavorava ho avuto la possibilità di farmi conoscere dall’azienda dove attualmente lavoro: Bip. Gli ho dato il curriculum e dopo pochissimo mi hanno chiamato per un colloquio. Ho scelto di cambiare perché questa azienda mi dava la possibilità di toccare con mano ciò che avevo studiato per anni e che suscitava maggiormente interesse: il mondo della banca. Ho fatto uno stage di tre mesi a 700 euro netti, durante il quale mi occupavo già, come ora, di consulenza organizzativa e ICT e mi sono state subito assegnati incarichi di responsabilità e accordata molta fiducia. Tutto è andato per il meglio infatti lo stage si è subito trasformato in un contratto a progetto per un anno con retribuzione di circa 1250 euro. Infine ho avuto con grande soddisfazione un contratto a tempo indeterminato con lo stesso stipendio mensile. Ho deciso di rischiare ed ho fatto bene. Il mio livello salariale è cresciuto costantemente e di pari passo con le responsabilità legate ai progetti in cui sono stato coinvolto. Ora guadagno 1600 euro netti al mese e mi mantengo a Roma da solo senza nessun problema.Ho infuso il mio massimo impegno nell’attività lavorativa perché ho percepito che l’azienda aveva scelto di investire su di me ed io non volevo deludere nessuno. Le responsabilità e le attività sono aumentate gradualmente nel corso del mio percorso lavorativo ed il costante impegno è stato ripagato nel migliore dei modi, con l’assunzione.Sento di essere un professionista fortunato perché lavoro nel mondo che ho sempre desiderato conoscere. La figura di consulente mi permette, a seconda del progetto, di interfacciarmi con le diverse divisioni di una banca. Ad oggi sono al mio terzo progetto in Bip e in due anni ho avuto la possibilità di conoscere tre diverse direzioni del nostro cliente. Credo di aver posto, in questi due anni, solide basi su cui poter progettare una carriera fatta di sacrifici e soddisfazioni e sento che Bip ha fiducia e stima delle mie capacità.Testo raccolto da Giulia Cimpanelli Leggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

Federica: in Medtronic tante certezze per il futuro

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Federica Fornari, assunta a tempo indeterminato in Medtronic. Ho 25 anni e sono nata e cresciuta nella periferia est di Milano. Nell’ottobre 2006, dopo la maturità linguistica mi sono iscritta alla facoltà di Scienze politiche della Statale. Dopo tre lunghi anni di fatiche mi sono laureata in Scienze internazionali ed istituzioni europee. Durante la mia carriera scolastica ed universitaria ho fatto qualche lavoretto per togliermi qualche sfizio, per non pesare troppo sui miei genitori e anche per cominciare a fare i primi passi nel mondo del lavoro. Tra questi ho fatto uno stage di 76 ore, senza alcun rimborso spese, presso l’Azienda EPO srl mi occupavo dell’archivio ed ero aiuto centralinista. Nonostante io abbia cercato di lavorare mentre studiavo, ho sempre trovato ben poco, un po’ per motivi universitari, visto che avevo molte lezioni da seguire che spesso occupavano l’intera giornata, un po’ perché l’offerta era scarsa. Nel  gennaio 2009 ho fatto un ulteriore stage di sei mesi di nuovo presso la EPO srl tramite la Provincia di Milano. Il mio ruolo però è cambiato e mi occupavo di gestire le pratiche dei prodotti da registrare presso l’Agenzia delle entrate.Subito dopo la laurea ho cominciato a inviare il mio curriculum speranzosa di trovare presto lavoro. Mi sono recata in tutte le agenzie interinali della zona, senza però trovare qualcosa che mi interessasse. Che sensazione frustrante: dopo anni di studio e sacrificio neanche un’offerta professionale alle porte!Nel settembre 2010 ho partecipato al Career Day gestito dalla Statale di Milano dove ho avuto modo di ricevere dépliants informativi da molte multinazionali fra cui Medtronic. Ho quindi inviato il mio curriculum in azienda, certa di ricevere almeno un riscontro. E infatti dopo qualche giorno mi hanno telefonato dall’ufficio risorse umane e mi hanno chiesto di presentarmi per un colloquio: stavano cercando una stagista da inserire nell’ufficio assistenza tecnica.Dopo qualche giorno sono stata ricontattata per un secondo colloquio, questa volta con il supervisor del sat; un paio di giorni dopo sono stata chiamata dall’ufficio del personale: mi avevano scelta!Al servizio di assistenza tecnica ho imparato a gestire tutto ciò che sta dietro al lavoro dei tecnici, dall’apertura della chiamata alla fatturazione. Prima ho seguito una certa linea di business per poi continuare con un’altra che è quella che seguo tutt’oggi.Il primo stage è durato sei mesi e il rimborso spese ammontava a circa 775 euro. Al termine me ne hanno proposto un altro il cui rimborso era di circa 850 euro. Le mansioni da svolgere erano le stesse ma ogni giorno le mie competenze e la mia sicurezza si rafforzavano. Una volta finito lo stage, dopo essere rimasta disoccupata per un mese, sono stata richiamata dall’azienda che, tramite agenzia interinale, mi ha assunta con contratto a tempo determinato per sei mesi. Finalmente ho iniziato a percepire un vero stipendio infatti venivo pagata circa 9 euro e 50 lordi all’ora, vale a dire circa 1500 euro lordi al mese.Da quando sono stata chiamata in Medtronic ho sempre lavorato in assistenza tecnica, seguendo le riparazioni di apparecchiature di differenti business, per esempio neuro navigatori e trapani della linea Surgical Technologies, ablatori cardiaci di Cardiochirurgia, Pacemaker esterni. In pratica gestisco tutta la fase di riparazione, dal preventivo all’uscita del tecnico e la conseguente fatturazione.Da maggio 2012 sono finalmente stata assunta a tempo indeterminato direttamente da Medtronic e percepisco 1200 euro netti al mese. Spero che Medtronic possa offrirmi l’opportunità di crescere professionalmente perché mi piace lavorare in questa azienda. Ora convivo a Milano con il mio ragazzo e riesco a mantenermi senza problemi con il mio stipendio.Non ho mai pensato di mandare il mio curriculum all’estero perché ho sempre sperato che, anche se la situazione del lavoro in Italia non è delle migliori, esistano delle aziende serie disposte ad assumere. Fortunatamente io faccio parte di quei giovani fortunati che hanno trovato lavoro e che possono avere delle certezze per il futuro.Testo raccolto da Giulia Cimpanelli Leggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

Un palermitano a Torino: carriera al sapore di Nutella per Guido

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Guido Girardi, assunto nel marketing Ferrero a Pino Torinese. Sono Guido, ho 26 anni e sono nato a Palermo. Qui dopo il liceo scientifico mi sono iscritto a Ingegneria gestionale, completando la triennale a fine 2009 con il massimo dei voti e la menzione alla carriera: il punteggio di partenza per la laurea, senza punti di tesi, era di 115... Nel frattempo mi ero iscritto con riserva alla specialistica, sempre a Palermo, e a novembre 2010 mi sono laureato con 110, lode e menzione alla tesi. Insomma, mi sono concentrato molto sullo studio: volevo ottenere i migliori risultati in tempi brevi, e per questo ho rinunciato a lavoretti e iniziative come l'Erasmus, cosa di cui mi sono pentito in seguito. I tirocini però non sono mancati. Il primo, curriculare, l'ho svolto durante la triennale nel marketing del Banco di Sicilia, dopo aver vinto un bando dell'università per una trentina di posti in diverse aziende del territorio. Nessuna traccia di rimborso però, nemmeno i buoni pasto! Avevo 21 anni, una certa fretta di laurearmi e l'idea di lavorare gratis non mi piaceva; perciò, dovendo fare solo 150 ore, ho accelerato i tempi e in un mese ho finito tutto. Stessa cosa durante la magistrale. Stavolta si trattava di una piccola società di consulenza manageriale e sviluppo software, dove mi occupavo di redigere documentazioni tecniche: un'attività piuttosto noiosa, e di scarsa utilità secondo me.  Dopo due mesi e mezzo - e zero soldi -  si è concluso anche questo secondo "stage grigio". Subito dopo, con la laurea alle porte, c'è stata una breve esperienza in uno studio di consulenza manageriale: un periodo di prova, con il solo rimborso delle spese di viaggio, dopo il quale sarei stato assunto con un cocopro molto poco vantaggioso. Non ero nemmeno contento del lavoro, quindi ho lasciato perdere. Ed eccomi quindi nei primi mesi del 2011, mentre mi preparavo per gli esami di abilitazione, a inviare cv in tutta Italia, qualcuno anche all'estero. È in questo periodo che ho conosciuto la Repubblica degli Stagisti. Ho trovato molto utile la sezione annunci stage: proprio qui, e in contemporanea su  un altro sito, ho letto un annuncio Ferrero, e mi sono candidato. Ho sostenuto un test logico al computer e due colloqui a Pino Torinese, a cinque chilometri da Torino, e alla fine mi è stato proposto uno stage semestrale nel Demand Planning con un rimborso mensile di mille euro netti, mensa e palestra. Risultato: dalla Sicilia ho fatto un balzo in Piemonte. La Ferrero ha persino sostenuto le spese di alloggio per una settimana in un albergo di Torino centro, dandomi aria per trovare casa con più calma. Il sostegno dei miei è stato importante all'inizio ma, una volta decollato lo stage, per la prima volta nella mia vita sono diventato economicamente indipendente: il rimborso spese stage si può paragonare ad uno stipendio! A Torino pago 500 euro d'affitto, per un appartamento che adesso condivido con la mia compagna.A fine 2011 poi, concluso lo stage, mi è stato offerto un contratto quadriennale di apprendistato con una retribuzione di 1.400 euro mensili. Il Demand Planning - con cui si gestisce il piano vendite dei prodotti - è un ambito molto stimolante e formativo, in cui si incontrano diverse funzioni aziendali: logistica, marketing, vendite. Fin dallo stage mi erano state affidate responsabilità importanti, ma adesso gestisco il piano delle vendite di Nutella! Lo scopo è prevedere i volumi di prodotto che verranno venduti settimanalmente, incrociando dati storici, di marketing, informazioni sulle condizioni del mercato e su quelle ambientali - adesso che inizia il freddo ad esempio le vendite aumentano... È importante saper gestire l'incertezza e la variabilità della domanda di mercato, coglierne tempestivamente i mutamenti. Sul nostro lavoro si basa poi quello del piano produttivo. Mi ritengo molto fortunato ad avere iniziato una carriera in Ferrero: per l'azienda, i rapporti con i colleghi, la retribuzione, le possibilità di carriera, anche la città. Gli unici aspetti negativi sono la lontananza dalla famiglia e il poco tempo libero, ma sono problemi comuni. È anche la storia di molti miei colleghi di università: tutti trasferiti dalla Sicilia al nord, o all'estero. Fare ingegneria gestionale è stato comunque un tassello importante di questo successo: la maggior parte dei miei amici si trova in una condizione diversa dalla mia, non avendo ancora terminato il proprio percorso di studi. Per quel che mi riguarda, a 26 anni sono all'inizio del mio percorso, e fiducioso nel futuro. Testo raccolto da Annalisa Di PaloLeggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!

In meno di un anno dallo stage al tempo indeterminato: la storia di Alberto in Bip

Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Alberto Ferrigno, assunta a tempo indeterminato in Bip. Ci ho impiegato un po’ più del previsto a laurearmi ma non me ne pento. Nonostante ciò, infatti, ora ho un lavoro che mi soddisfa, pur non avendo mai rinunciato a vivere tutte le belle esperienze che un ragazzo di vent’anni si trova ad affrontare. In più nel corso degli anni universitari ho provato a crearmi una certa indipendenza economica dai miei genitori per pagarmi tutti gli extra visto che loro mi mantenevano in casa. Quindi ho sempre fatto qualche lavoretto saltuario, principalmente come steward in diversi eventi e fiere, pagato a giornata (di solito 50 euro). Sono nato a Napoli nel 1982, ultimo di tre figli maschi. I miei genitori sono entrambi ex insegnanti ormai in pensione: mia madre ha insegnato analisi matematiche all’università Federico II di Napoli e mio padre, architetto, ha insegnato educazione tecnica alle scuole medie. Cresciuto a Napoli, mi sono diplomato nel 2000 al liceo scientifico e poi mi sono iscritto alla facoltà di ingegneria delle telecomunicazione alla Federico II. La scelta dell’università è stata abbastanza facile e senza alcun tipo di condizionamento da parte dei miei genitori: avevo una predisposizione per le materie scientifiche e, rispetto a una facoltà più settoriale come matematica o fisica, ho preferito intraprendere un percorso che mi aprisse più sbocchi lavorativi.Da subito mi sono reso conto che la scelta fatta era quella giusta, mi piaceva quello che studiavo e i risultati erano buoni. Nel 2005 ho conseguito la laurea triennale e nel 2009 la specialistica.Dopo un’estate trascorsa con la massima spensieratezza possibile, un amico di mio cugino mi ha proposto di fare un colloquio per iniziare uno stage a Roma presso una società di consulenza direzionale, la Business Integration Partners.Avevo già preso in considerazione l’ipotesi di lavorare in quest’ambito, quindi ho mandato il curriculum attraverso il sito aziendale e sono stato contattato per un colloquio. A ottobre ho iniziato uno stage in Bip. Per me si trattava anche un’importante esperienza di vita, perché per la prima volta andavo a vivere da solo. Conoscevo già Roma e non ho avuto problemi ad ambientarmi.A parte qualche aiuto economico iniziale dai miei genitori, ho cercato subito di essere indipendente e con il rimborso spese mensile di 700 euro più 200 per la trasferta riuscivo a pagarmi l’affitto (530 euro per una stanza in un appartamento con un ragazzo siciliano) e le spese ordinarie.Lo stage è durato sei mesi durante i quali il mio responsabile di progetto mi ha offerto diverse opportunità per mettere in mostra le mie capacità, che per fortuna sono riuscito a sfruttare nel migliore dei modi facendomi apprezzare per la qualità del lavoro svolto.Nel corso dello stage ho principalmente collaborato come analista funzionale e di processi in un importante progetto che viveva il suo periodo più critico, dimostrando da subito una buona autonomia nello svolgere il lavoro e integrandomi rapidamente con i miei colleghi più senior. Certo le mie mansioni non erano, e non sono, molto attinenti agli studi svolti, ma le attività che mi venivano affidate mi piacevano e lavorare come consulente presso un importante cliente mi ha dato da subito molte gratificazioni.Al termine del periodo di stage mi è stato proposto un contratto a tempo determinato di un anno con un retribuzione netta di 1300 euro al mese più buoni pasto, che mi ha permesso di sostenere con più tranquillità le spese ordinarie. Mi sono trasferito in un appartamento con la mia ragazza, dove dividiamo l’affitto di 850 euro al mese.Con il trascorrere dei mesi mi sono state affidate maggiori responsabilità, seguite quasi sempre da altrettante soddisfazioni e gratificazioni per il lavoro svolto e mi è stato permesso di lavorare su diverse tipologie di progetti e instaurando un ottimo rapporto con i miei colleghi e con il responsabile di progetto.Ad aprile 2011 sono stato assunto da Bip a tempo indeterminato (mantenendo lo stesso stipendio) e quest’anno sono stato promosso a Consultant, con la un aumento di stipendio a 1500 euro.Oggi mi guardo indietro e pensando a quando mi sono trasferito a Roma per intraprendere lo stage, sono felice di notare la mia crescita nel lavoro, ma soprattutto nella vita; in questi anni a Roma sono successe tante belle cose anche fuori dall’ambito professionale che mi hanno insegnato a prendere le mie responsabilità e a crearmi l’indipendenza che cercavo. Testo raccolto da Giulia Cimpanelli Leggi qui tutte le altre testimonianze degli Stagisti col BollinoScopri a questo link quali sono le aziende che hanno aderito al Bollino OK Stage, sottoscrivendo la Carta dei diritti dello StagistaVai alla sezione Annunci per vedere se qualcuna di queste aziende sta cercando uno stagista!