Per raccontare «dal di dentro» l'iniziativa Bollino OK Stage, attraverso cui la Repubblica degli Stagisti incentiva le imprese a garantire ai giovani percorsi "protetti" e di qualità secondo i principi della Carta dei diritti dello stagista, la redazione raccoglie le testimonianze degli ex stagisti delle aziende che hanno aderito al Bollino. Di seguito quella di Federica Fornari, assunta a tempo indeterminato in Medtronic.
Ho 25 anni e sono nata e cresciuta nella periferia est di Milano. Nell’ottobre 2006, dopo la maturità linguistica mi sono iscritta alla facoltà di Scienze politiche della Statale. Dopo tre lunghi anni di fatiche mi sono laureata in Scienze internazionali ed istituzioni europee. Durante la mia carriera scolastica ed universitaria ho fatto qualche lavoretto per togliermi qualche sfizio, per non pesare troppo sui miei genitori e anche per cominciare a fare i primi passi nel mondo del lavoro. Tra questi ho fatto uno stage di 76 ore, senza alcun rimborso spese, presso l’Azienda EPO srl mi occupavo dell’archivio ed ero aiuto centralinista. Nonostante io abbia cercato di lavorare mentre studiavo, ho sempre trovato ben poco, un po’ per motivi universitari, visto che avevo molte lezioni da seguire che spesso occupavano l’intera giornata, un po’ perché l’offerta era scarsa. Nel gennaio 2009 ho fatto un ulteriore stage di sei mesi di nuovo presso la EPO srl tramite la Provincia di Milano. Il mio ruolo però è cambiato e mi occupavo di gestire le pratiche dei prodotti da registrare presso l’Agenzia delle entrate.
Subito dopo la laurea ho cominciato a inviare il mio curriculum speranzosa di trovare presto lavoro. Mi sono recata in tutte le agenzie interinali della zona, senza però trovare qualcosa che mi interessasse. Che sensazione frustrante: dopo anni di studio e sacrificio neanche un’offerta professionale alle porte!
Nel settembre 2010 ho partecipato al Career Day gestito dalla Statale di Milano dove ho avuto modo di ricevere dépliants informativi da molte multinazionali fra cui Medtronic. Ho quindi inviato il mio curriculum in azienda, certa di ricevere almeno un riscontro. E infatti dopo qualche giorno mi hanno telefonato dall’ufficio risorse umane e mi hanno chiesto di presentarmi per un colloquio: stavano cercando una stagista da inserire nell’ufficio assistenza tecnica.
Dopo qualche giorno sono stata ricontattata per un secondo colloquio, questa volta con il supervisor del sat; un paio di giorni dopo sono stata chiamata dall’ufficio del personale: mi avevano scelta!
Al servizio di assistenza tecnica ho imparato a gestire tutto ciò che sta dietro al lavoro dei tecnici, dall’apertura della chiamata alla fatturazione. Prima ho seguito una certa linea di business per poi continuare con un’altra che è quella che seguo tutt’oggi.
Il primo stage è durato sei mesi e il rimborso spese ammontava a circa 775 euro. Al termine me ne hanno proposto un altro il cui rimborso era di circa 850 euro. Le mansioni da svolgere erano le stesse ma ogni giorno le mie competenze e la mia sicurezza si rafforzavano. Una volta finito lo stage, dopo essere rimasta disoccupata per un mese, sono stata richiamata dall’azienda che, tramite agenzia interinale, mi ha assunta con contratto a tempo determinato per sei mesi. Finalmente ho iniziato a percepire un vero stipendio infatti venivo pagata circa 9 euro e 50 lordi all’ora, vale a dire circa 1500 euro lordi al mese.
Da quando sono stata chiamata in Medtronic ho sempre lavorato in assistenza tecnica, seguendo le riparazioni di apparecchiature di differenti business, per esempio neuro navigatori e trapani della linea Surgical Technologies, ablatori cardiaci di Cardiochirurgia, Pacemaker esterni. In pratica gestisco tutta la fase di riparazione, dal preventivo all’uscita del tecnico e la conseguente fatturazione.
Da maggio 2012 sono finalmente stata assunta a tempo indeterminato direttamente da Medtronic e percepisco 1200 euro netti al mese. Spero che Medtronic possa offrirmi l’opportunità di crescere professionalmente perché mi piace lavorare in questa azienda. Ora convivo a Milano con il mio ragazzo e riesco a mantenermi senza problemi con il mio stipendio.
Non ho mai pensato di mandare il mio curriculum all’estero perché ho sempre sperato che, anche se la situazione del lavoro in Italia non è delle migliori, esistano delle aziende serie disposte ad assumere. Fortunatamente io faccio parte di quei giovani fortunati che hanno trovato lavoro e che possono avere delle certezze per il futuro.
Testo raccolto da Giulia Cimpanelli
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