Stagisti, attenzione ai pacchi di Natale: il messaggio che in questi giorni ha lanciato la Cgil siciliana è basato sul gioco di parole tra i pacchi intesi come regali da mettere sotto l'albero e i pacchi - ben meno piacevoli - usati come sinonimo come fregature.
Dicembre è infatti un mese particolare per il mercato del lavoro. Innanzitutto rappresenta il massimo picco di attività per quasi tutte le attività commerciali: negozi, boutique, grandi magazzini devono far fronte a un - benedetto - incremento di clienti in cerca di regali di Natale. Anche in molte aziende il ritmo si fa sostenuto, perché si cerca di chiudere tutte le pendenze - contratti, progetti, bilanci... - prima di partire per le vacanze. Oltre al Natale dicembre è anche il mese l'Immacolata, che cade l'8 ed una festa nazionale; per i milanesi costituisce un Ponte perché il giorno prima, il 7 dicembre, ricorre Sant'Ambrogio che è il santo patrono della città.
Cosa deve rispondere uno stagista se il suo soggetto ospitante (così si definisce il datore di lavoro nel caso degli stage, che non sono contratti di lavoro) gli domanda, o peggio tenta di imporgli, di essere presente in ufficio o in negozio in giorni festivi? Non di rado capita di sentirselo chiedere, e la richiesta getta nel panico: perché nella maggior parte dei casi un giovane non ha proprio chiarissimo il quadro dei suoi diritti e doveri.
Per prima cosa bisogna tenere sott'occhio il calendario: 8 dicembre (Immacolata), 25 dicembre (Natale) e 26 dicembre (Santo Stefano) sono festivi garantiti, così come 1 gennaio (Capodanno) e 6 gennaio (Epifania). Dopodiché bisogna controllare cosa c'è scritto nella convenzione di stage, perché «nel vostro progetto formativo sono individuati i giorni e le ore settimanali in cui è prevista la vostra presenza in azienda». Nella locandina messa online dalla Cgil si legge che il «primo passo da compiere è chiedere all'azienda ospitante se prevede di aprire nei giorni festivi». Ma siccome a volte gli stagisti si vergognano (a torto, perché è normalissimo chiedere informazioni per poter organizzare la propria agenda) di avanzare queste richieste, nel timore di essere bollati come lavativi, la Cgil suggerisce anche una seconda strada: chiedere «all'ente promotore se ha ricevuto comunicazioni in merito alla chiusura festiva dell'azienda ospitante».
Se per caso il soggetto ospitante restasse aperto nei giorni festivi, la cosa più importante da sapere è che gli stagisti non sono tenuti per forza a presentarsi: «Non siete obbligati, in quanto tirocinanti, a garantire la vostra presenza». Anche perché non bisogna aspettarsi che presentandosi in ufficio o in negozio in un giorno festivo si riceverà a fine mese una indennità più alta: «La specifica disciplina che regola il lavoro nei giorni festivi (prevedendo retribuzioni maggiorate) non è applicabile al tirocinio».
«In Sicilia in questo momento ci sono più di 30mila tirocini attivi finanziati da Garanzia Giovani: la maggior parte di questi, circa il 70%, si concentra nel settore del commercio e del terziario» dice Andrea Gattuso spiegando alla Repubblica degli Stagisti il senso di questa campagna: «Ci sono giunte molte segnalazioni, raccolte attraverso i social o presso i nostri sportelli, di ragazzi che raccontano di richieste da parte delle imprese di svolgere il tirocinio durante le giornate festive, dove in molte aziende ci sono picchi di vendita e di produzione».
I giovani della Cgil Sicilia partono dalla consapevolezza di uno «scarso livello di conoscenza dei propri diritti da parte dei tirocinanti, che in molti casi sono alla prima esperienza nel mondo del lavoro», e sanno anche che molto spesso i soggetti promotori - cioè nella maggior parte dei casi i centri per l'impiego - non riescono a fornire assistenza in maniera tempestiva ed esaustiva: da qui l'idea di «costruire la guida pratica per i tirocinanti» siciliani di Garanzia Giovani, scaricabile gratuitamente in pdf dal sito, e adesso questa nuova sezione speciale relativa a come comportarsi nel periodo festivo.
«Purtroppo in Sicilia i tirocini di Garanzia Giovani sono stati sfruttati dalle aziende come veri e propri rapporti di lavoro subordinato» rileva amaramente Gattuso, responsabile Politiche giovanili della Cgil Sicilia, che poche settimane fa è stato anche eletto nel nuovo Direttivo del Forum Nazionale dei Giovani: «con l'ulteriore beffa dei ritardi nei pagamenti delle indennità dovuti ad un sistema farraginoso e alla disorganizzazione della burocrazia siciliana». I ritardi nel pagamento dei compensi mensili non sono un problema solo siciliano - la Repubblica degli Stagisti ha scritto numerosi articoli, nel corso del 2015, su problemi simili in Lazio, Umbria, Abruzzo, Sardegna, Marche, Basilicata… - ma certo il mal comune non fa mezzo gaudio.
Anche perché i ritardi hanno contribuito a generare «nei tirocinanti anche un sensazione di scoraggiamento e sfiducia nel programma Garanzia Giovani» prosegue Gattuso: «La nostra guida, ora arricchita di questa parte "speciale" sulle festività natalizie, in generale vuole essere un punto di riferimento» per loro. Con informazioni in gran parte utili anche a chi fa un tirocinio al di fuori della Sicilia e al di fuori della Garanzia Giovani.
Ovviamente però il target primario della guida della Cgil Sicilia sono i giovani siciliani: «Abbiamo pensato ad una guida online perché essendo moltissime le aziende sparse nel territorio sarebbe stato difficilissimo raggiungere tutti i tirocinanti che sono tutti invece presenti su Facebook. Siamo riusciti ad entrare nelle comunità che si sono formate spontaneamente su Facebook e che contano migliaia di iscritti. Non è stato semplice per il sindacato farsi riconoscere e apprezzare in ambienti in cui il mondo del lavoro è spesso sconosciuto e di conseguenza sono sconosciuti diritti, doveri, tutele, normative, procedure».
I social network sono dunque diventati un canale di contatto alternativo, per il sindacato, per raggiungere un segmento - quello dei giovani - sempre più difficile da agganciare: «Siamo riusciti a diventare un punto di riferimento riconosciuto dai ragazzi attraverso un lavoro di continua interazione nelle social community», conferma Gattuso, senza dimenticare il «potenziamento sul territorio dei nostri sportelli Sol, servizio orienta lavoro». E di un monitoraggio costante i 30mila tirocini di Garanzia Giovani in Sicilia - e non solo quelli - ne hanno certamente bisogno. A maggior ragione nel periodo "particolare" delle festività natalizie.
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