Tirocini con Garanzia Giovani: sospensioni, ritardi e miglioramenti su cui si gioca la credibilità del programma

Silvia Colangeli

Silvia Colangeli

Scritto il 12 Giu 2015 in Approfondimenti

Ancora polemiche sui tirocini di Garanzia Giovani, stavolta anche in Parlamento: in Abruzzo sono momentaneamente sospesi, in Umbria si ritarda coi pagamenti, che invece paiono rientrare nella normalità in Sardegna. E intanto L’Inps chiarisce - solo per gli amministratori - le procedure per l’erogazione.

Ma andiamo con ordine. Alla fine di maggio, decine di ragazzi abruzzesi iscritti al programma Garanzia Giovani in attesa di iniziare il tirocinio vengono improvvisamente bloccati. A scriverlo sul gruppo facebook  "Garanzia Giovani" è Chiara Carota, 24enne che alla Repubblica degli Stagisti racconta volentieri la sua esperienza: «Sono ragioniera e a giugno avrei dovuto iniziare ufficialmente un tirocinio formativo come addetta contabile in uno studio commerciale di Sambuceto, vicino a Pescara. Mi sono iscritta al programma il 13 giugno 2014, ho avuto il mio primo colloquio prima di ferragosto e ho firmato il patto il 25 ottobre. Le offerte faticavano ad uscire e dall’agenzia privata, la Synergie, che segue la mia pratica mi è stato suggerito di trovare da sola un’azienda interessata al mio profilo. Dopo aver chiamato 50 studi - non esagero con la cifra! - l'ultimo ha risposto positivamente. Avrei dovuto iniziare ad  aprile ma ci sono stati ritardi nella stipula della polizza assicurativa». Il 27 maggio sono infatti proprio i titolari dello studio a comunicare a Chiara che non potrà iniziare il tirocinio per mancanza di fondi. Per niente soddisfatta di quanto le hanno detto, Chiara chiede spiegazioni e dalla Regione le confermano che i tirocini in partenza sono sospesi fino all’arrivo dei nuovi fondi.

«Avendo provveduto ad attivare oltre 1700 tirocini, le risorse a valere sul programma Garanzia Giovani che sono state stanziate sulla misura dei tirocini extracurriculari con il PAR Abruzzo sono terminate» ribadisce alla Repubblica degli Stagisti Alba Labarba, funzionaria del dipartimento regionale per le Politiche del lavoro e  addetta alla comunicazione: «Siamo però in attesa di un addendum alla convenzione originaria, da sottoscrivere con l’Inps e il Ministero del Lavoro, per utilizzare altri fondi previsti dal decreto legge 76/2013. I tirocini sono quindi sospesi, ma solo momentaneamente». Nessuna risposta però sui tempi di ripresa del programma.

Anche in Umbria si stanno verificando ritardi nei pagamenti, come del resto aveva anticipato dirigente del centro dell’impiego Riccardo Pompili in una intervista alla Repubblica degli Stagisti di qualche settimana fa. Paola per esempio ad aprile ha iniziato il tirocinio in un’azienda agroalimentare con sede a Todi. «Io sono di Assisi, ma vivo a Perugia: trovo molto utile lo stage che sto facendo perché perfettamente attinente a quello che ho studiato. Non ho mai fatto esperienze lavorative in Italia, gli unici compensi che ho ricevuto risalgono al mio periodo di tesi all’estero, a Parigi». Dopo un mese senza rimborso, Paola si è attivata chiedendo spiegazioni al centro dell’impiego, in Regione e all’Inps di Perugia. Ma nessuno è stato in grado di spiegare i motivi del ritardo. «In compenso dalla regione sono arrivate più mail in cui mi assicurano che sarò pagata. Dall’Inps invece non si sono nemmeno degnati di rispondermi con due righe». Gli ultimi a scrivere a Paola, il 3 giugno, sono stati i dipendenti del centro dell’impiego provinciale: «Mi hanno mandato i documenti per ottenere il rimborso e mi hanno chiesto di confermare i dati. Stavolta ci sto credendo davvero! A mie spese faccio 50 chilometri al giorno perché mi sta piacendo il lavoro, ma non vorrei continuare a pesare totalmente sui miei per altri 4 mesi».

In Sardegna la questione pare essersi chiusa positivamente il 4 giugno, con la pubblicazione della lista contenente i nomi  dei beneficiari dei voucher formativi. A darne notizia è Ambra Floris, una fra i centinaia di stagisti che ha iniziato la sua esperienza di tirocinio a febbraio 2015 senza aver ricevuto ancora un euro. Ambra ha 30 anni appena compiuti, una laurea e due master e si occupa di comunicazione inteenazionale e progettazione per il Teatro di Sardegna, a Cagliari. «Possiedo molti titoli, ma ho considerato di voler tornare in Sardegna e occuparmi di promozione culturale, così ho accettato di aderire a Garanzia Giovani». Nell’ultima lettera che la Regione le ha inviato la prima settimana di giugno c’è scritto che l’Inps provvederà alla liquidazione entro 15 giorni. Sottolinea: «C'è gente che dice "non lamentiamoci": quattro mesi e mezzo in effetti, che vuoi che siano. Ma voglio ricordare che in questo periodo nessuno si è degnato di rispondere alle nostre domande. Abbiamo fatto molta fatica a capire eventuali errori nella compilazione dei moduli perché nessuno ce lo ha segnalato. Chi avrebbe dovuto informare non è stato in grado o non ha voluto farlo».

Nel frattempo sul sito di Ipsoa, che si occupa di approfondimenti e documentazione in materia di fisco, lavoro, diritto e gestione aziendale per professionisti e aziende, è stato pubblicato una specie di “tutorial” curato dell’Inps e rivolto ai membri della pubblica amministrazione. Dunque, seppur rivolgendosi agli addetti ai lavori, l’Ente nazionale per la previdenza sociale ha finalmente chiarito la procedura di erogazione dei rimborsi per i tirocinanti di Garanzia Giovani. Nell'articolo si legge: «Previa verifica della copertura finanziaria, la Direzione Regionale Inps procederà alla validazione dei file visibili nella finestra “validazione del file di richieste pagamenti pervenuti” contenente l’elenco dei nominativi delle richieste di pagamento, con l’indicazione dell’importo da porre in pagamento». Poi viene spiegato come i dipendenti regionali addetti potranno, tramite alcuni link ,autorizzare il pagamento di cui si occuperanno le sedi Inps regionali. Inoltre si fa riferimento a una recente nota - la numero 10894 del 14 maggio 2015 - con cui  il ministero del Lavoro ha comunicato alle Regioni e all’Inps i controlli da effettuare ai fini dell’erogazione dell’indennità di tirocinio. Il sistema inoltre pare essersi dotato di alcune forme di monitoraggio dei pagamenti disposti ed effettuati.

Pur nelle incertezze, paiono imminenti i trasferimenti ai ragazzi che attendono da mesi i loro rimborsi. Gli enti che invece hanno terminato i primi fondi hanno scelto di non far iniziare ulteriori tirocini. Sembrerebbe la giusta via per dare credibilità alle parole dell’assessore siciliano alle politiche del Lavoro Sebastiano Bruno Caruso. In qualità di delegato della Conferenza delle Regioni, nella seduta della commissione Lavoro che si è svolta in Senato il 3 giugno, Caruso ha sottolineato la volontà di «migliorare e puntare sui tirocini, che in contesti  diversi come la Lombardia e la Sicilia, stanno avendo l’effetto comune di riavvicinare le aziende alle pubbliche amministrazioni, nonché di attivare i giovani. Sappiamo bene che sono poche le esperienze formative davvero valide e il nostro obiettivo è aumentarle per tutti».

Silvia Colangeli

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