Sfruttamento stage
Buongiorno, vi ringrazio per la risposta.Le aziende per avviare un tirocinio siglano dei patti o con CPI o con Agenzie per il lavoro, pertanto sanno benissimo la differenza tra un dipendente e un tirocinante e proprio su queste differenze decidono di avviare tirocini che permettono di avere dipendenti a basso costo. Quindi, sì, le aziende ignorano consapevolmente i diritti e i doveri dello stagista.Infatti, nonostante io abbia un tirocinio in essere molto "generoso" rispetto la media nazionale o regionale, ciò non toglie che è fonte di risparmio anche solo se confrontato con contratto di apprendistato. Risparmiano su contributi, tfr, competenze e tutto ciò che il CCNL del settore implica.Senza i contributi ovviamente io mi trovo a "lavorare" già da 6 mesi senza riconoscimento dall'INPS per pensione e senza avere a termine del tirocinio senza assunzione, possibilità di NASPI.I tirocini possono essere attivati anche con Agenzie per il Lavoro che sono agenzie private che comunque tutelano gli interessi delle aziende invece che quelli dei tirocinanti, considerando che ogni Agenzia del Lavoro chiede un compenso all'Azienda per ogni tirocinio avviato. Quindi, dove vai a lamentarti in tal caso? Ti lamenti con il soggetto promotore che andrà a dirlo all'Azienda la quale non avrà alcun vincolo a troncare i rapporti immediatamente? Stesso discorso nel caso in cui l'ente promotore sia una CPI dove in questo caso regna l'inefficienza e se ne laverebbero tranquillamente le mani suggerendoti di "se non ti sta bene puoi tranquillamente andartene".Si, il badge mi è stato imposto per controllo e perchè è usato da tutti i dipendenti, solo che il gestionale delle risorse umane non ammette tolleranze di minuti e pertanto mi trovo costretto a dover effettuare sempre le 8 ore intere, nessun minuto in meno ma che diventano sempre in più. A tutti gli effetti un dovere che spetta ad un lavoratore vero e proprio inquadrato col ccnl di riferimento.E' richiesta produttività nel momento in cui pretendi che gli errori siano minimi, che le pause durino il giusto e che le assenze siano praticamente 0. Il tutoraggio da me è inesistente, mi hanno spiegato 3 cose in croce in 5 mesi e la maggior parte di quello che so l'ho imparato autonomamente a tentativi o osservando le procedure/dinamiche aziendali. Questo anche perché il mio tutor e i miei colleghi si ritrovano a lavorare molto e a non avere né tempo né voglia di mettersi a svolgere un ulteriore compito per il quale non vengono nemmeno retribuiti.I rapporti di forza sono inesistenti, il coltello dalla parte del manico ce l'ha l'Azienda che trova in qualsiasi momento altre migliaia di ragazzi disposti a sottostare a queste condizioni pur di iniziare ad arricchire un CV o a trovare un lavoro. Se lo spiego alla responsabile è meglio che vado via, se inizio a lamentarmi nulla mi tutela nel non essere cacciato il giorno dopo.Le tutele, i diritti, sono zero per lo stagista.Le ferie? Siamo in un buco grigio dove non si sa come comportarsi e di conseguenza porta ad abusi. Malattia? Stessa cosa delle ferie. Permessi? Stessa cosa.Non sai quanti ne puoi fare, quanti te ne spettano, possono opporsi tranquillamente e forzarti a non assentarti mai.Basterebbe togliere di mezzo questo sfruttamento legalizzato, dove è evidente che lo Stato abbia fatto questo enorme regalo alle Aziende. Basterebbe poter applicare a giovani e non, senza esperienza, contratti di apprendistato o a tempo determinato per poter risolvere tutto, ma siamo in Italia. In risposta a #34078
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: StagistaSfruttato
Nuovo contratto da Apprendistato a Stage
Purtroppo il fatto di avere (o avere avuto) un contratto di lavoro non mette al riparo dalla possibilità di sentirsi proporre, successivamente, uno stage. L'unica cosa che le normative solitamente vietano (e anche in questo caso, purtroppo, ci sono modi per eludere il divieto) è che un posto di lavoro dove una persona è stata già dipendente possa proporre a quella stessa persona di rientrare in qualità di stagista. Dunque, per capirci, questa azienda informatica dove sei apprendista adesso, se domani ti dovesse licenziare (o se tu dovessi dare le dimissioni), non potrebbe proporti tra 6 mesi di rientrare in qualità di stagista. La ratio della legge è che se ti ha fatto un contratto oggi ti ha ritenuta abbastanza capace, e ha ritenuto che avessi già acquisito le competenze necessarie per poter essere inquadrata con un contratto di lavoro subordinato; e che dunque proporti un tirocinio successivamente non abbia senso. (come detto, ci sono degli escamotage che permettono di bypassare questa prescrizione, ma sorvoliamo per non andare fuori tema). Il caso che tu poni Sara è invece diverso: qui si tratta di un'altra azienda, completamente separata e differente da quella attuale. E quest'altra azienda ha il diritto di proporti l'inquadramento che più ritiene adatto al tuo grado di competenza. Cioè, se può dire che tu non hai esperienza come addetta alle vendite e che quindi non saresti in grado di fare la commessa se non dopo un periodo di formazione, può tranquillamente proporti un inquadramento in tirocinio. Ora, noi della Repubblica degli Stagisti siamo da sempre molto critici nei confronti degli stage utilizzati per mansioni come quelle di commessi, perché riteniamo che in poche settimane si possano imparare i rudimenti del mestiere ed essere dunque pienamente operativi, al pari degli altri commessi; e che quindi usare lo stage sia semplicemente un modo, per i negozi, di risparmiare sul costo del personale. Ma in ultima istanza la scelta spetta a te, e dipende sopratutto dal tuo grado di insoddisfazione per l'attività professionale attuale, e la prospettiva di essere più felice andando invece a lavorare in questa gioielleria. Pensaci bene però, perché davvero la differenza non solo di retribuzione, ma anche di contributi sarebbe abissale, e perderesti con l'inquadramento in stage tutti i diritti collegati al un vero contratto di lavoro che al momento hai (tredicesima, ferie pagate, eventuale maternità, eventuale malattia, tfr etc). Dal punto di vista normativo però non ci sono appigli: loro possono proporti lo stage, anche se hai alle spalle un apprendistato (peraltro non concluso); e tu puoi accettare questo stage; e nessuno infrangerebbe nessuna legge.
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Tirocinio extracurriculare per studente universitario dà diritto a compenso?
La prima cosa da sapere qui è che tutti i tirocini attivati durante un percorso di studi, quando il soggetto promotore è l'università presso cui lo stagista è iscritto e sta studiando, sono considerati tirocini curricolari, indipendentemente da se comportino o no CFU. Dunque il tuo, Cava, è un tirocinio curricolare, anche se lo stai svolgendo in maniera "volontaria", senza che esso ti frutti dei CFU. Dovrebbe anche essere scritto esplicitamente nel tuo PFI, il progetto formativo individuale: hai provato a dare un'occhiata? Il fatto che sia gratuito non sorprende, dato che dici di svolgerlo NELLA tua università: dunque immaginiamo che nella tua situazione soggetto promotore e soggetto ospitante coincidano, e che tu stia svolgendo questo stage all'interno di un ufficio o attività specifica dell'università. Purtroppo spesso le università non mettono a budget somme per pagare i propri stagisti, e dunque una percentuale molto alta di tirocini svolti NELLE università ha carattere di gratuità. Ovviamente questo può accadere solo in caso di tirocini curricolari, perchè a differenza di quanto accade per i tirocini extracurricolari, la legge in questo caso non prevede l'obbligo di erogare una indennità mensile. Il fatto che il tirocinio sia svolto in presenza o in smart working in generale non ha rilevanza: se l'indennità è (fosse) prevista, essa viene (verrebbe) erogata indipendentemente dalla modalità di svolgimento dello stage!
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Non faccio letteralmente niente durante lo stage
Capita di trovarsi a fare poco durante uno stage; non è frequente, ma non è nemmeno una situazione rarissima. Di solito accade quando il soggetto ospitante (cioè il posto che "accoglie" lo stagista) non ha formulato un buon piano formativo, facendo un calcolo accurato dell' "ingombro" temporale delle attività da assegnare allo stagista; e/o quando non ha previsto un tutor che si possa occupare in maniera continuativa dello stagista, vegliando sulla sua agenda e intervenendo nei momenti "morti".La buona notizia è che ciascun tirocinante ha due persone a cui fare riferimento in caso di problemi con lo stage: il tutor del soggetto promotore e il tutor del soggetto ospitante. Tu Chemmm hai bene in mente chi sono queste due persone? I loro nomi sono segnati sul PFI del tuo stage, il progetto formativo individuale, di cui dovrebbe esserti stata data una copia prima dell'avvio del tuo percorso formativo.In prima battuta la persona con cui confrontarsi in un caso come questo è il tutor del soggetto ospitante. Chiaramente, poi, dipende anche molto dall'ambiente di lavoro. Qual è l'organico complessivo di questa ortopedia? Quanti siete in tutto? Ci sono altri stagisti?
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Accredito “stipendio” stage errato
In Lazio la normativa regionale prevede che tutti gli stage extracurricolari debbano prevedere una indennità pari ad almeno 800 euro al mese Matt, dunque la primissima cosa che ti chiediamo è: il tuo stage è curricolare o extracurricolare?
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Stage Curricular con CFU
Benvenuto Paolo su questo Forum! Per i tirocini curricolari, sia che prevedano l'acquisizione di CFU sia che non la prevedano, l'indennità non è un obbligo. A differenza degli extracurricolari, dunque, sta al buon cuore del soggetto ospitante "l'esborso economico": offrire una indennità al proprio stagista non è vietato, ma non è nemmeno obbligatorio. Speriamo di aver risposto alla tua domanda! Per domande simili, ti suggeriamo anche di scaricare la Guida Best Stage 2023 (la trovi qui in tutte le pagine del sito, indicata con la linguetta verde e il simbolino del download accanto al titolo). E' gratis!
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Dalle colline toscane alle vette del ppc marketing: Booster Box investe sui giovani fin dallo stage
Si può definire “start-up” un'azienda che ha già sessantasei dipendenti, di cui cinquantacinque a tempo indeterminato? Probabilmente no. Anche se è nata solo sei anni fa? Ma ha già ses-san-ta-sei dipendenti! La storia di Booster Box è raccontata in maniera abbastanza esilarante – con lo stile narrativo scherzoso e graffiante che caratterizza tutta la comunicazione aziendale – nella pagina “About” del loro sito, a partire dall'avventura del “padre fondatore” Gianluca Binelli e del gruppo di lavoro che a oggi comprende …
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Gli stage restano aperti a tutti: la Corte Costituzionale annulla l'indicazione del governo Draghi
Stretta sui tirocini, come non detto. La Corte Costituzionale ha bocciato le indicazioni in materia di stage extracurriculari contenute nella Legge di bilancio 2022, accogliendo il ricorso presentato dalla Regione Veneto e annullando la proposta del passato Governo (comunque mai attuata in questi mesi) di riservare gli extracurriculari ai soli soggetti con difficoltà di inclusione sociale.Quando a fine 2021 il governo Draghi aveva approvato la legge di Bilancio per il nuovo anno (il 2022), tra i molti commi ne aveva …
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Marianna Lepore
Un sindacato capace di rappresentare le nuove generazioni, Nicoletta Merlo della Cisl ha una strategia
C'è stato, negli anni, un progressivo scollamento tra i cittadini – sopratutto giovani – e il sindacato. Il mercato del lavoro, specie a partire dalla metà degli anni Novanta, è cambiato, diventando più fluido e precario; e l'avvento di forme contrattuali nuove e sopratutto di modalità di lavoro nuove, spesso svincolate dalla classica “unità di tempo e di spazio”, ha comportato per segmenti sempre più folti di lavoratori una maggiore difficoltà nell'incrociare nella propria quotidianità i sindacalisti, e di considerarli …
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS
Come si fa a far sentire la voce dei giovani? Il 13 aprile il podcast live di RdS all'università Cattolica
Quanto sappiamo di quello che pensano i giovani? Di quello che desiderano, di come guardano il mondo, delle aspettative che hanno, e frustrazioni, e sogni, e opinioni? Quanto li mettiamo davvero al centro della politica, della narrazione pubblica, quanto permettiamo loro di essere protagonisti delle decisioni politiche e sociali? La risposta è: poco. Pochissimo. Il cosiddetto protagonismo giovanile è più una chimera che una realtà. Le storie dei giovani vengono troppo spesso utilizzate come armi di distrazione di massa, raccontando …
Ultimo Post: 1 anno, 7 mesi fa
Di: Redazione_RdS