Una piattaforma che permette agli utenti di raccogliere preventivi per vari tipi di servizi, dai lavori in casa e in giardino fino alle riparazioni. «Una piazza virtuale che fa incontrare domanda e offerta tra privati e professionisti in settori che oggi sono solo marginalmente toccati da internet: elettricisti, idraulici, imbianchini, meccanici, giardinieri, imprese di pulizie e di traslochi, palestre, fotografi, noleggi bus. Fazland si propone come la terra di chi cerca il valore, e di chi emerge per il merito», spiegano i tre fondatori Alessandro Iotti, Giovanni Azzali e Vittorio Guarini, reggiani, 30 anni il primo, 31 gli altri, che all'inizio di aprile hanno lanciato la versione definitiva del loro sito.
Per sviluppare il progetto, due di loro hanno lasciato contratti a tempo indeterminato, in grandi gruppi e con ottime possibilità di carriera; un altro sta passando a un part time. Amici alle superiori («giocavamo insieme a calcio»), percorrono per anni tre strade diverse. Alessandro e Giovanni prendono insieme la laurea triennale in Economia, reti e informazione all’università di Reggio Emilia. Dopo, il primo si sposta per la specialistica alla Business school di Aarhus, seconda città della Danimarca e alla fine degli studi viene assunto da Siemens nella vicina Brande come sales manager: «Mi occupavo di vendere parchi eolici costruiti al largo delle coste. Dopo un anno ho ottenuto la promozione e a gennaio 2012 sono stato trasferito a Londra». Giovanni prosegue l’università in Emilia, affiancando il lavoro a corsi ed esami: «Subito dopo il diploma ho iniziato a insegnare informatica nell’istituto tecnico che avevo frequentato. In questo periodo sto preparando la tesi, dedicata proprio a Fazland». Vittorio si laurea invece in Ingegneria gestionale a Reggio Emilia e nel 2006 entra in Accenture come project manager: «Mi sono occupato di consulenza direzionale per grandi società del settore media e telecomunicazioni. Ho lavorato due anni a Londra, uno a Lisbona e uno a Madrid». L’idea del sito viene una sera a Alessandro, mentre è in pub in Danimarca con un amico, alla fine dell’estate di due anni fa: «Come tutte le idee migliori, è nata davanti a una birra», scherza. «Il mio amico doveva far riparare l’auto, ma conosceva poco la lingua e aveva paura di prendere una fregatura. La prima lampadina mi si è accesa lì, poi ne ho parlato con Vittorio e Giovanni. Vivevamo lontani, ma ci era sempre rimasta l’idea di fare qualcosa insieme. Ne riparlavamo ogni estate, quando ci rivedevamo durante le vacanze».
Dopo un anno di ricerche di mercato, sondaggi, interviste e lancio di una versione sperimentale del sito, la decisione: «A fine 2012 ci siamo resi conto che il progetto era arrivato a una svolta: o decidevamo di dedicarci completamente a Fazland, oppure abbandonavamo il nostro sogno». Così, a febbraio 2013 Alessandro ha lasciato Siemens e Londra per tornare con la moglie incinta a Reggio Emilia; Vittorio si è licenziato da Accenture e Giovanni dal prossimo anno scolastico chiederà di lavorare part time. Una decisione radicale, ma, sintetizza Vittorio, «presa consapevoli delle potenzialità del progetto. A un certo punto la vera domanda non era più “Perché farlo?”, ma “Perché non farlo?”».
La versione definitiva del sito è stata preceduta da una lunga fase di ricerca e sviluppo in cui i tre fondatori hanno investito circa 20mila euro dei loro risparmi. «Per prima cosa abbiamo contattato 80 aziende tra Reggio Emilia, Padova e Pescara, aree scelte con l'obiettivo di testare tre province medie del nord e centro Italia. Abbiamo avuto un primo riscontro positivo, visto che l’85% degli intervistati si è detto interessato alla nostra idea. Nei primi sei mesi del 2012 ci siamo quindi dedicati a realizzare, insieme a un team di sviluppatori, la prima versione del sito. Fazland 1.0 è stato testato da cento professionisti, dai quali abbiamo cercato di raccogliere osservazioni sulle criticità del sito. Abbiamo anche condotto un sondaggio tra potenziali utenti, per capire cosa dovevamo migliorare». L’edizione beta stata lanciata per ora in quattro città del centro-nord: Torino, Brescia, Firenze e Bologna.
In Italia e in Europa ci sono già servizi on line di raccolta e confronto dei preventivi, ma hanno meno funzionalità rispetto a Fazland: «È l’unico a offrire un percorso guidato, in modo da garantire la massima precisione nella richiesta da parte dei clienti, che possono anche caricare foto, per esempio della parete da dipingere o del giardino da far sistemare. Anche i professionisti possono inserire certificazioni di cui sono in possesso, o immagini di lavori fatti in precedenza». Gli utenti hanno anche la possibilità di stilare una classifica delle varie offerte ricevute: «I professionisti vedranno l’ordine di preferenza e saranno stimolati a migliorare e rilanciare la propria proposta». I clienti potranno anche lasciare commenti sugli operatori, in merito a puntualità, coerenza tra prezzo e preventivo, qualità e chiarezza nella comunicazione: «Se un elettricista o un meccanico non ci danno un buon servizio, fino ad oggi potevamo dirlo ai vicini o agli amici. Questo sistema, che consentirà a tutti di leggere i feedback online sul modello di eBay, scoraggerà comportamenti opportunistici e scorretti da parte dei professionisti». Un complesso meccanismo che cerca di facilitare l'impresa di far riparare l'auto o imbiancare casa a un buon prezzo, ottenendo allo stesso tempo prestazioni di buona qualità: «Il nome nasce da un personaggio immaginario che rappresenta il bisogno stesso che abbiamo individuato nel mercato: il Faz è chi cerca o chi vende servizi, “pazzo” perché insoddisfatto. È una mascotte che useremo nelle azioni di social media marketing».
L’iscrizione per utenti e imprese è gratuita: «Non ci sono costi fissi. Se ci si aggiudica un lavoro grazie al nostro servizio, Fazland trattiene dall’impresa una quota che va dal 5% al 7% del totale del preventivo». Ma nel Paese dei lavoretti in nero, il sito riuscirà a rendere artigiani e professionisti più onesti? La piattaforma, spiegano i suoi ideatori, «non gestendo le transazioni cliente-professionista, ma solo la provvigione dal professionista, non ha strumenti per disincentivare direttamente il nero. Ovviamente ci poniamo a favore di chi rispetta le regole del bene comune e la transazione tra noi e i professionisti è assolutamente trasparente e comprensiva delle imposte vigenti».
La srl è nata ufficialmente a ottobre 2011 e a febbraio scorso è stata registrata anche come start up innovativa, in accordo con il decreto Sviluppo. Nei prossimi mesi i tre soci procederanno su due strade: far iscrivere più persone possibile e trovare finanziatori. «Abbiamo già in programma la partecipazione a fiere di settore per far conoscere il nostro servizio e stiamo dialogando con le associazioni di categoria, che potrebbero trarre un vantaggio dalla partecipazione a Fazland dei propri affiliati. Sul versante investimenti, siamo in contatto con diversi business angel e venture capitalist: adesso iniziano i 12 mesi decisivi».
Veronica Ulivieri
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