Un sito che vuole dinamizzare l'incrocio tra domanda e offerta di lavoro, per un tipo di italiani in particolare: gli expat. Coloro che hanno deciso di trasferirsi all'estero e che dunque hanno accumulato - e stanno accumulando - esperienze di studio o più spesso di lavoro in Paesi stranieri. Un target particolare, una nicchia molto importante sopratutto considerando che in Italia l'emigrazione sta aumentando a tassi vertiginosi, e dalle ultime ricerche emerge che sono proprio i giovani più brillanti a cercare fortuna fuori confine.
Ma tutti questi giovani spesso desiderano mantenere un legame con l'Italia, e se trovassero l'occasione giusta sarebbero ben contenti di poter rientrare; allo stesso modo molte aziende considerano appetibili i cv di chi ha passato qualche anno all'estero, non foss'altro che per la perfetta conoscenza della lingua del Paese d'accoglienza, oltre che per il fatto di aver conosciuto altri metodi di lavoro, altre culture professionali e aver acquisito know how certamente più internazionali.
Per questo è nata una nuova fondazione, fortemente voluta da Guglielmo Vaccaro e Alessia Mosca, i due parlamentari che hanno elaborato e portato ad approvazione la legge ribattezzata "Controesodo" che prevede incentivi fiscali per gli under 40 laureati che dopo almeno due anni all'estero abbiano deciso di rientrare in Italia. «Oggi lanciamo il progetto: questa piattaforma con l'aiuto di tutti aiuterà a fare sistema di tutto quello che c'è. Ci sono tanti virus positivi nel nostro sistema che si contaminano uno con l'altro e prendono forza. La Fonderia dei Talenti vuol essere collettore di energie positive. Il mio ingaggio parte su cose molto concrete» ha spiegato la Mosca: «Gli italiani all'estero vogliono sapere cosa succede, avere non solo il contatto con le aziende ma anche l'accesso alle informazioni sulle iniziative. Con la Fonderia vogliamo sprovincializzare un po' questo paese, nel senso positivo».
La fondazione infatti si chiama "Fonderia dei Talenti"; collabora strettamente con l'associazione Italents e a fine novembre a Milano, ospitata nella Sala Falck della sede di Assolombarda, ha presentato al pubblico il suo nuovo sito. Con un saluto di buon auspicio da parte del padrone di casa: «Nella mia vita precedente ho usato la legge Controesodo per portare a casa in Italia due giovani che avevano fatto un phd, uno dalla Cina e uno dagli Stati Uniti: un 28enne e un 32enne che oggi vivono e lavorano in Italia» ha infatti detto Michele Angelo Verna, da pochi mesi direttore generale dell'associazione delle industrie lombarde. Il quale ha in effetti una "vita precedente" da direttore delle Risorse umane, e conosce bene dunque il tema dell'incrocio tra domanda e offerta e della costante ricerca dei giovani più talentuosi, anche fuori confine, da parte delle aziende più innovative: «Gli head hunter potranno usare questo sito come una grande banca dati», ha aggiunto.
In effetti il sito assomiglia a un social network "geolocalizzato": ognuno può iscriversi e segnalare il proprio desiderio di trovare opportunità in Italia o all'estero. «Abbiamo creato una una piattaforma online gratuita» ha spiegato Lorenzo Pompei [nella foto, in primo piano], segretario generale della Fonderia, illustrando i meccanismi di funzionamento del sito: «Forti del sostegno di Microsoft e Unicredit, abbiamo voluto realizzare una piattaforma di nicchia, attraverso cui vogliamo incentivare uno spirito di collaborazione tra chi è in Italia e i tanti che sono all'estero». Patrizia Fontana, head hunter e co-fondatrice della Fonderia, non ha negato che sia difficile far decollare un nuovo sito come questo, nel mare magnum del web di oggi: «Ma ricordo a tutti che qualche anno fa Linkedin sembrava "strano", ad utilizzarlo erano in pochi: oggi invece noi head hunter lo usiamo tutti». Una scommessa dunque che può essere vinta: «Le aziende hanno una opportunità enorme nell'utilizzare sia la legge Controesodo sia questo nuovo sito. Anche le piccole e medie imprese hanno bisogno di competenze specifiche, e queste possono essere trovate nei giovani italiani all'estero» ha sottolineato Fontana.
Il sito della Fonderia potrebbe diventare uno strumento anche per mercati specifici, come quello dei ricercatori e dei docenti universitari. In questo senso è andato l'intervento di Andrea Sironi, rettore della Bocconi: «Le aziende competono in mercati nazionali e internazionali. Anche per gli atenei é così: competiamo sulla faculty cioè sui docenti, e sugli studenti. In Bocconi da diversi anni ci siamo dati una regola: abbiamo un divieto di assumere come docenti i nostri dottorati». Dunque diventa imperativo guardare all'esterno: «Quest'anno abbiamo assunto 15 nuovi docenti, 5 italiani e 10 stranieri. Per noi la legge sul Controesodo é fondamentale, perché rende più competitive le nostre offerte rispetto al gross salary». Puntando l'attenzione su un aspetto misconosciuto: «In questi casi non di rado la variabile cruciale è il coniuge. Molto spesso i grandi centri di ricerca cercano una collocazione anche al coniuge: vi sono per esempio esperienze a Monaco o a San Francisco di università, centri di ricerca, atenei che si mettono in rete e fanno squadra per generare offerte». Concludendo con una nota di realismo: «Tra i nostri giovani all'estero c'è forte il desiderio di rientrare, ma spesso non si trovano le condizioni giuste». Non basta infatti che arrivi un'offerta: per convincere un talento a tornare in patria bisogna che l'offerta sia congrua sotto tanti punti di vista, dall'avanzamento di carriera alla retribuzione adeguata.
A questo proposito un progetto affine alla Fonderia dei Talenti è "Destinazione Italia", un piano del governo Letta che dovrebbe entrare in vigore dal 2014 e che ha tra i suoi obiettivi quello di attrarre capitali e talenti dall’estero. «Il nostro tentativo è proprio quello di mobilitare la rete di persone che stanno all'estero e che hanno molte cose da dire» ha confermato Alessandro Aresu, collaboratore del ministero dell'Istruzione proprio su "Destinazione Italia".
Anche a livello locale il pubblico si muove: «Bisogna innanzitutto costruire massa critica intorno alla legge controesodo» ha sintetizzato Cristina Tajani, assessore alle Politiche per il lavoro, sviluppo economico, università e ricerca del Comune di Milano: «Noi abbiamo realizzato varie iniziative sul tema del rientro dei talenti, tra cui un sondaggio realizzato dall'associazione italents». Raccontando poi l'esperienza di Welcome business: «Finanziare l'apertura di imprese StartUp da impiantare nella città di Milano: finora abbiamo selezionato otto progetti che abbiamo presentato e premiato l'anno scorso a dicembre, e che oggi sono diventati giovani imprese che provano a competere sul mercato».
Un'iniezione di fiducia nei confronti della risposta positiva del mercato di fronte a una iniziativa come quella della Fonderia dei Talenti arriva anche da Marco Simoni, oggi capo segreteria del viceministro Calenda e docente in aspettativa di politica economica alla London School of Economics: «Da un anno e mezzo a questa parte le nostre esportazioni sono cresciute più di quelle tedesche e francesi. Bisogna ammettere che alcune cose funzionano nonostante grandi ritardi, nonostante le politiche degli ultimi vent'anni abbiano ignorato che noi siamo un Paese basato sul manifatturiero e sulle pmi. Il problema non è che noi andiamo fuori, ma che nessuno viene dentro: alla London School of Economics ci sono tantissimi italiani. La cifra del tempo in cui viviamo è quella della internazionalizzazione. Non mi stupisce che qualcuno da San Francisco si sia già iscritto al sito della Fonderia dei Talenti» è la sua conclusione: «Magari a tornare non ci pensa per niente, ma per lui è comunque interessante fare parte di una rete. La vecchia emigrazione vedeva il siciliano andare a New York e tagliare i ponti, tornare in Sicilia magari dopo trent'anni. Invece adesso c'è la rete, che va potenziata. Le informazioni vanno fatte circolare: fare rete è molto importante».
Una ideale risposta a distanza a Simoni arriva da Roberto Bonzio, ideatore del progetto multimediale Italiani di Frontiera: «I nostri peggiori difetti? L'incapacità di fare squadra, la diffidenza verso il successo altrui, l'assuefazione alla convinzione che importi più l'appartenenza che il merito» è la sua riflessione: «Bisogna ribaltare il modo di pensare, raccontando modelli e storie positive. Abbiamo ammirato per anni degli autentici somari: l'auspicio è che la Fonderia dei Talenti spazzi via questa fattoria dei somari».
Durante la presentazione, poi, particolarmente significativi sono stati due interventi dal pubblico. Il primo quello di Tommaso Arenare, head hunter di Egon Zehnde: «Sono ammirato da questa iniziativa. Questo è un paese che ha il Parlamento più giovane della sua storia, e con la maggior quantità di donne. Guardo con grande ammirazione alla Fonderia perché dimostra che l'Italia può attrarre talento, anche talenti diversi. Quando l'Italia fa così, fa squadra. La crescita arriverà, ci sono tutti gli ingredienti perché il talento si trasformi in crescita». Il secondo quello di un manager di Key to people: «È incredibile come le belle notizie siano poco diffuse. Ho incontrato tantissimi direttori del personale che nemmeno conoscevano la legge Controesodo: questa cosa rattrista un po'. Noi come head hunters abbiamo il compito di mediare tra le aziende italiane e i professionisti, anche quelli che arrivano dall'estero: la Fonderia sarà un acceleratore che noi tutti utilizzeremo e divulgheremo. Anche perché non bisogna dimenticare che i talenti non sono solo i numeri 1: le aziende cercano anche i numeri 2, i numeri 3…».
Sono dunque aperte le iscrizioni al sito, che già oggi conta diverse centinaia di iscritti. Nella speranza che ad iscriversi siano anche tante aziende in cerca di talenti da assumere.
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