Consiglio regionale lombardo, la campagna elettorale dei giovani candidati tra web e lavoro

Veronica Ulivieri

Veronica Ulivieri

Scritto il 07 Feb 2013 in Approfondimenti

L’occupazione e la tutela delle categorie più deboli del mercato del lavoro sono al centro della campagna elettorale per le regionali in Lombardia. La Repubblica degli Stagisti ha monitorato la comunicazione politica online dei candidati under 35 appartenenti alle principali liste, selezionando quelli che propongono interventi specifici su questi argomenti. Ecco un viaggio nella rete alla scoperta di come si presentano otto giovani aspiranti consiglieri regionali di differenti schieramenti, con una premessa necessaria: al contrario di quanto si potrebbe pensare, non tutti stanno diffondendo le proprie idee con i social network e solo pochi hanno un blog. Quelli che lo fanno, però, a destra come al centro e a sinistra, vengono premiati con centinaia di "like" e commenti, soprattutto di loro coetanei.
Il tema principale è senza dubbio quello della disoccupazione giovanile. Alberto Martoglio (a sinistra), 30 anni e un contratto da cocopro nell’amministrazione delle risorse umane del San Raffaele scaduto e non rinnovato, è  candidato nella lista Lombardia Civica per Albertini presidente per la provincia di Milano. Scrive sulla sua pagina Facebook – dove ha raggiunto quasi 400 “Mi piace” – che vorrebbe una Regione «a fianco dei giovani nel momento del loro ingresso nel mercato del lavoro» attraverso «programmi di effettiva e concreta “formazione professionalizzante”» e «l’apprendistato quale forma di gestione della flessibilità del lavoro in entrata». Propone «sgravi fiscali a livello regionale per le aziende che assumano con contratti stabili e riduzione dell'Irap come incentivo per le imprese a regolarizzare», mentre per i disoccupati pensa a «piani di riqualificazione professionale». Andrea Dara [a destra], imprenditore tessile trentaquattrenne candidato con la Lega
Nord in provincia di Mantova, una pagina Facebook con oltre “like”, pensa addirittura a «detassare le aziende che assumono i giovani» trovando i fondi in quel «75% delle nostre tasse» che è lo slogan principale del candidato governatore leghista Roberto Maroni. E propone  l’istituzione di un «fondo di sostegno per incentivare i talenti» e il «rafforzamento dell'autonomia delle scuole nella scelta degli insegnanti e nella gestione dell'offerta formativa».
Così come fa anche Christian My [a sinistra], consulente aziendale 31enne, uscito sconfitto nel 2011 dalle elezioni a sindaco di Viganò (266 voti su 1.255 votanti), di cui è consigliere comunale, adesso capolista del Pdl per le elezioni regionali in provincia di Lecco e fedelissimo alla linea del suo partito. Giulia Barbieri, web designer, 34 anni, capolista M5S in provincia di Pavia, spiega alla Repubblica degli Stagisti che tra gli interventi prioritari c’è quello di «avvicinare i giovani al mondo del lavoro attraverso un rapporto più diretto tra scuola e imprese, proponendo corsi che facilitino l'inserimento nelle aziende del territorio» e fa degli esempi: «tecnologie, enologia, lingue straniere, informatica». Matteo Zanoletti [a destra], classe 1983, ingegnere in un’azienda di software e candidato nella lista dell’Idv in provincia di Bergamo, punta invece sul rilancio economico attraverso una gestione virtuosa. Nel suo programma elettorale mette, al secondo posto, «+ LAVORO»: «Collaborazione tra chi amministra, ma anche tra chi fa politica e cittadinanza attiva, tra le imprese e i lavoratori, e tra tutti i cittadini in genere, al fine di sviluppare un piano economico moderno», scrive su Facebook, mentre tramite il suo profilo Twitter il coordinatore giovani Idv del Bergamasco segnala possibilità di stage e lavoro all’Unione europea.
Accanto al sostegno a precariato e disoccupazione, sono numerose anche le proposte che riguardano l’imprenditoria giovanile e le start up. Daniele Nahum [a sinistra], il trentenne ex portavoce e ex vicepresidente della Comunità ebraica di Milano, candidato con la lista Patto civico per Ambrosoli, sul suo blog presenta un programma originale. Tra le sue proposte, comunicate anche via Twitter attraverso un profilo aperto da poco e già molto seguito (oltre 400 followers), c’è l’apertura di un bando di concorso per destinare spazi del Pirellone «a cento giovani imprenditori che abbiano dei progetti innovativi. L’affitto sarebbe gratuito e chiaramente avrebbero a disposizione tutte le infrastrutture tecnologiche». Anche Giovannangelo Salvemini (a destra), 32enne impiegato nel settore del controllo di gestione con un contratto a tempo determinato e aspirante consigliere nella lista milanese di Sel, sulla pagina Facebook pensa all’«abbattimento delle barriere in entrata per le start up», anche attraverso l’utilizzo di edifici di proprietà pubblica per incubatori e spazi di co-working destinati alle imprese create da giovani. È necessario, scrive sul suo blog, «oltre alle proprietà del demanio (ora passate alla gestione degli enti locali), individuare un piano di alienazioni che comprende svariati immobili». La grillina Barbieri [a sinistra], con foto d’ordinanza accanto al suo leader pubblicata in bella vista su Facebook, punta sulla «creazione di centri multifunzionali, nei quali far confluire sia attività formative che attività lavorative vere e proprie, sul modello offerto da realtà esistenti, ad esempio il circuito di co-working The Hub», come «soluzioni relativamente a basso costo per innescare meccanismi di aggregazione sociale, confronto e stimolo a far coltivare e crescere nuove idee di business sul territorio», che dovrebbero essere sostenute anche da «attività di formazione sull’imprenditoria e professionalità innovative». Anche nel programma di Christian My un punto è dedicato alle giovani imprese: «Fondo di sostegno per la creatività per incentivare i talenti, no Tax-Area per le imprese under 35 per 3 anni», scrive sulla sua pagina Facebook. Andrea Dara, che da candidato sindaco al Comune di Castiglione delle Stiviere la scorsa primavera si era aggiudicato il 20% dei voti (quasi 2mila), fa le stesse proposte.
Nella campagna elettorale fanno la loro comparsa, forse per la prima volta, anche gli stage. Lo scorso 24 gennaio in Conferenza Stato-Regioni sono state approvate le linee guida sui tirocini extracurriculari, che le amministrazioni regionali, competenti in materia, si sono impegnate a recepire entro sei mesi. Il giorno successivo, Nahum, che dal 2007 al 2010 è stato presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia, ha annunciato su Facebook: «Se verrò eletto farò mie le proposte della Repubblica degli Stagisti». Il candidato della lista Ambrosoli si è impegnato, si legge sul suo blog, a presentare una legge regionale che preveda «per i giovani stagisti un compenso minimo di 500 euro», la creazione di «un database regionale che raccolga e tracci le informazioni relative agli stage», «forti incentivi fiscali» per chi assume stagisti, e riduca «il tempo di stage per i laureati da 12 mesi a 9 e per i diversamente abili da 24 mesi a 18». E sugli stage si concentra anche il programma di Reas Syed (a destra), 28 anni, praticante avvocato candidato nella lista del Pd per la provincia di Milano, che su Facebook ha raggiunto oltre 600 "like". Il giovane giurista di origini pachistane si è impegnato sul suo blog a «portare una proposta che preveda una retribuzione minima di 550 euro al mese per i stagisti lombardi». Syed è convinto che «la Regione debba farsi carico anche degli stagisti curriculari (non interessati dalle linee guida, ndr) instaurando un dialogo con i giovani professionisti e portando le loro istanze ai rispettivi ordini professionali». L'idea di base è
«garantire un sostegno nella formazione di coloro che lavorano senza retribuzione». Senza dimenticare i praticanti avvocati: per loro la legge prevede che il compenso non sia obbligatorio e che debba scattare solo dopo i primi sei mesi di tirocinio.
Le proposte sono molte, e non sempre così diverse: tra poco più di due settimane sapremo quanto i giovani under 35 sono rappresentati in Consiglio regionale.
Per i candidati giovani, che non hanno grandi fondi da investire nella campagna elettorale e non possono tappezzare i muri della città con la propria faccia, il web è certamente una grande risorsa. Che, a costo zero o quasi, permette di farsi conoscere e di raccontare la propria idea di politica e di buona amministrazione. Riuscirà qualcuno di questi giovani a fare il salto più difficile, quello da internet alla preferenza in cabina elettorale? La Repubblica degli Stagisti, anche solo per il valore che attribuisce al ricambio generazionale, si augura di sí

Veronica Ulivieri

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