E dopo Campus Mentis la proposta che non ti aspetti: uno stage a pagamento

Annalisa Di Palo

Annalisa Di Palo

Scritto il 21 Feb 2012 in Approfondimenti

career day orientamento

Ci sono cose che, partecipando ad un career day, un giovane non si aspetta. stageCome sentirsi chiedere dei soldi per attivare stage full time fino a dodici mesi in aziende estere, anche all'altro capo del mondo. Eppure anche questo è successo. E non a un career day qualunque, ma al Campus Mentis dell'ex ministero della Gioventù, la tregiorni di incontro domanda-offerta di lavoro che fa della qualità di laureati e aziende partecipanti il suo bollino distintivo.

Protagonista della vicenda è una piccola tour operator romana
, l'Avec, che a distanza di un mese dalla conclusione dell'edizione milanese del campus,  alla luce di un «importante workshop internazionale», ricontatta via mail quanti hanno sostenuto il colloquio. Non con un'offerta di lavoro però, bensì con tre proposte di «stage professionali» all'estero. Tutto ok? Non proprio, dal momento che, lungi dal prevedere un compenso per il giovane, gli stage prevedono anzi una quota di adesione che va dai 900 ai 1.800 euro, valida per un periodo di permanenza all'estero a scelta tra i due e i dodici mesi. Mete previste: Stati Uniti, Australia e Inghilterra.

Per chi sogna l'America, ad esempio, l'Avec ha elaborato una proposta di stage da 1.800 euro, che finanzierebbero: esame del candidato, servizio di orientamento e consulenza, assistenza per l'ottenimento del visto, assistenza durante lo stage. La durata è a discrezione dell'aspirante stagista: una flessibilità che non sorprende, dal momento che andrebbero a suo carico le voci di spesa più consistenti
viaggio di andata e ritorno, alloggio, vitto, trasporti, assicurazione sanitaria (a cui è bene pensare se si vive oltreoceano per un po'). Praticamente tutto. Facendo due conti, nell'ipotesi di uno stage trimestrale, ai 1.800 euro da versare all'agenzia turistica si aggiungerebbero più o meno altri 5mila euro, per un'uscita totale di quasi 7mila euro. Un «vantaggio professionale» un tantino costoso. Soprattutto se si hanno tra i 21 e i 25 anni, come richiesto dal programma, che per altro ammette solo laureandi e laureati da non più di un anno. Per quel che riguarda i profili ricercati, ce n'è per tutti: Drive your success è il miniprogramma nel settore automobilistico; The sky is the limit quello nell'industria aerospaziale; con Make a difference  ci si avvicina al  no profit; con Build the future all'architettura.
stage
Stessa varietà di settori anche per gli «stage professionali» in Australia, a Sidney o Melbourne: finanza, ingegneria, turismo, risorse umane,
marketing, legge. Per due mesi la quota di adesione è di 870 euro; se la durata raddoppia la cifra sale a 1.120, per arrivare a 1.600 euro per stage di sei mesi. Soldi che di nuovo ricompensano l'Avec del disturbo di selezionare e assistere i candidati. Questa volta però viene garantita anche l'assicurazione (non viene specificato se medica o di altro tipo) e una lettera di referenza da parte dell'azienda ospitante. Il limite di età è di 26 anni e, a differenza del programma statunitense, cade il limite della laurea conseguita da non più di un anno. E c'è anche la possibilità di frequentare corsi intensivi di lingua inglese, a parte ovviamente: «info e quotazioni su richiesta».

Per chi invece non vuole allontanarsi troppo c'è sempre un evergreen, Londra: 945 euro per  avviare stage dai due ai sei mesi in tutti i settori: dall'arte alla ristorazione, dal marketing al no profit; e poi legge, giornalismo, pubblicità. I quasi mille euro di quota questa volta comprendono anche una settimana di alloggio in doppia (in zona 1 e 2 si precisa, quindi centrale) «estensibile a richiesta». Una richiesta che costerebbe 180 euro a settimana, 720 al mese: per una doppia, un prezzo esoso persino per Londra centro. Voli, vitto, trasporti rimangono a carico dell'intern, che per uno stage di media durata deve mettere in conto almeno 5mila euro.
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Utilizzare la parola «stage» per definire un corso a pagamento, per quanto di notevole disinvoltura, non è illegale
; tecnicamente l'Avec può farlo (inesistente invece la categoria di «stage professionali»: la riforma ferragostana distingue solo tra tirocini «curriculari» e non). Ma il punto è un altro: se il web è una giungla e ci si aspetta di trovare un po' di tutto, da un costoso e selettivo career day ministeriale certe sorprese sono indigeste. E le domande nascono spontanee: con quali criteri vengono selezionate le aziende che partecipano a Campus Mentis? Vengono effettuati controlli sulla qualità dell'offerta lavorativa e monitoraggi sugli sbocchi occupazionali?

La Repubblica degli Stagisti ha girato questi e molti altri interrogativi a Fabrizio D'Ascenzo, direttore di Impresapiens, il centro di ricerca della Sapienza che organizza Campus Mentis
[leggi qui l'intervista completa]. Sul caso Avec il professor D'Ascenzo aveva promesso di fare chiarezza. La promessa è stata mantenuta, e qualche giorno fa alla redazione è arrivato il verdetto: «A seguito della vostra segnalazione, è stata inviata alla azienda che mi avete evidenziato una lettera di esclusione». La speranza naturalmente è che questa decisione dissuada altre imprese dal tentare di utilizzare Campus Mentis per procurarsi nominativi di giovani a cui poi provare a vendere prodotti o servizi, anziché proporre occasioni di lavoro.

Annalisa Di Palo

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Campus Mentis, D'Ascenzo: «Facciamo orientamento, non placement»

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