Aspiranti giornalisti, attenzione agli annunci di stage a pagamento in Rete: la richiesta di help di tre lettori

Andrea Curiat

Andrea Curiat

Scritto il 06 Apr 2010 in Help

Nuovo caso di “stage” a pagamento: la richiesta di Help arriva stavolta addirittura da tre lettori diversi nel giro di due giorni. Alessandro, Ilaria e Simona si imbattono in alcune inserzioni un po’ strane, e tutti e tre  insospettiti pensano la stessa cosa: questo è un caso da segnalare alla Repubblica degli Stagisti. Negli annunci viene proposto uno stage di tre mesi, sottolineando la possibilità di una successiva assunzione, e però poi si scopre che per questo stage non solo gli stagisti non prenderebbero un euro, ma dovrebbero anche pagare loro un rimborso spese di 100 euro al mese.  Proprio questo ha fatto drizzare le antenne a Simona: «Non sarebbe stato più corretto scrivere che l'annuncio era per un corso per redattori, che poi magari saranno sfruttati gratuitamente, con la promessa di un posto in redazione, e non uno stage?».
Il settore è quello, già di per sé molto difficile, del giornalismo. L’azienda a caccia di giovani talenti è la Globalpress Italia, service editoriale della Kronoplanet Editore [qui l'articolo con l'approfondimento su chi sono queste società]. Alessandro, Ilaria e Simona hanno trovato gli annunci a fine gennaio, navigando sui siti Bakeca, Studenti.it, Primaonline e altri.
Lo stage proposto ha durata trimestrale e – si legge nel testo dell'inserzione – prevede la possibilità «per i tre migliori allievi di essere inseriti in redazione con un contratto di collaborazione o un’assunzione per l’allievo piu meritevole». L’inghippo? Innanzitutto per fare questo stage non solo i ragazzi non riceverebbero un rimborso spese, ma dovrebbero addirittura pagare di tasca loro: «lo stage è gratuito, prevede però il solo rimborso spese delle lezioni da parte dell’allievo». In altre parole: «Le lezioni trimestrali unite allo stage da casa e in redazione hanno un costo di 300 euro totali, diviso in tre rate». Cioè la Globalpress – Kronoplanet, considerando che alla fine di febbraio già cento ragazzi avevano scritto per candidarsi, intascherebbe da questa operazione di “stage-corso” almeno 30mila euro.
In secondo luogo, stando a questi primi annunci (pubblicati tra gennaio e febbraio) i tirocinanti dovrebbero lavorare da casa per cinque giorni alla settimana, restando in contatto con i redattori per via telematica, per poi recarsi in redazione «un giorno a settimana, con diversi turni», divisi in piccoli gruppi, per seguire delle «vere e proprie lezioni in redazione con professionisti del settore» formati dai componenti dello staff Globalpress [il sito web è risultato non funzionante dalla metà di gennaio alla metà di marzo, come dimostra
l'immagine qui a fianco, ndr]. Ma ha senso pagare per fare uno stage, per giunta da casa propria, per giunta senza sapere nemmeno chi saranno i docenti?
Per chiarire la commistione tra stage e corso a pagamento che si deduce dagli annunci (e che non sembra affatto riconducibile alla fattispecie dei tirocini formativi come definita dal DM 142/1998), a febbraio la Repubblica degli Stagisti ha interpellato il responsabile del progetto Alfredo Iannaccone, scoprendo che le caratteristiche dello “stage” sarebbero state ben diverse anche da quanto indicato nell’inserzione.
«La parola stage è stata usata erroneamente», ha ammesso subito Iannaccone. «Non abbiamo mai preso stagisti in passato, stiamo formando persone per le nostre future esigenze di redazione. Inizialmente l’idea era di organizzare uno stage di sei mesi che non fosse legato a un corso, poi abbiamo modificato l’annuncio: adesso pensiamo a un percorso che si articoli in tre passi, con una formazione iniziale a pagamento, uno step successivo di ulteriore collaborazione riservato a una rosa ristretta di candidati e infine l’inserimento dei giornalisti migliori con una qualche forma di contratto ancora da definire ma che porti al conseguimento del tesserino da pubblicista».
Niente stage, insomma, ma solo un corso iniziale a pagamento senza le garanzie di assunzione descritte nell’annuncio. «Di questi tempi tutti aspirano a un contratto», ha affermato Iannaccone, «ma non si diventa giornalisti dopo tre mesi. Non escludiamo di effettuare assunzioni, ma dipenderà dalle nostre esigenze future e dalla bravura dei tirocinanti». Per quanti ragazzi e con che tipo di contratto? «Al momento non possiamo ancora definirlo. Il service è nato nel 2007, è la prima volta che facciamo questo tipo di selezione e ci stiamo prendendo il tempo di organizzarci. I colloqui si terranno a fine marzo e il corso inizierà probabilmente ai primi di aprileInizialmente pensavamo di aprirlo a una quarantina di persone, ma abbiamo ricevuto moltissime richieste e credo quindi che prenderemo inizialmente 100 ragazzi. Con un numero così grande non possiamo organizzare lezioni in redazione, quindi i corsi si effettueranno esclusivamente a distanza» [nel frattempo è tutto slittato di circa un mese, e adesso l'inizio del corso è previsto per i primi di maggio, ndr].
Viene modificato quindi in corsa il contenuto dell’offerta: mentre l’inserzione a cui i cento hanno risposto prospettava «Durante i tre mesi lo stagista lavorerà tutti i giorni da casa partecipando ai nostri progetti editoriali e una volta a settimana prenderà parte a vere e proprie lezioni in redazione [...] riunioni, interviste, stesure di articoli di agenzia e carta stampata, possibilità di essere inviati in esterna per seguire eventi, corsi di grafica impaginazione...» già a metà febbraio Iannaccone diceva che, siccome erano diventati troppi, i ragazzi in redazione non avrebbero potuto metterci piede nemmeno una volta a settimana.
Così però vengono anche a cadere i costi legati all'organizzazione delle lezioni in redazione, aveva fatto notare a Iannaccone la Repubblica degli Stagisti: a fronte di questo cambiamento di programma, la quota di 100 euro al mese sarebbe diminuita? Assolutamente no.
Pochi giorni dopo questa telefonata, la Globalpress aveva pubblicato un nuovo annuncio su Bakeca.it, in cui la parola stage era bandita: si parlava esclusivamente di un corso di giornalismo (pomposamente intitolato al grande giornalista Indro Montanelli). E il sito internet era stato ripristinato.
Tutto risolto allora? Purtroppo no. Negli ultimi giorni (tra la fine di marzo e l'altroieri, vedi qui) Globalpress e Kronoplanet sono tornate alla carica sul web (sempre su Bakeca.it,
Primaonline.it etc): evidentemente i cento partecipanti non bastavano, o forse non tutti hanno confermato il loro interesse a partecipare, una volta scoperto che si trattava di un corso e non di uno stage. In questa nuova infornata di annunci torna, nei titoli, il termine stage insieme a paroloni come «diventa professionista», «l'occasione della vita» e «assunzione». E in alcuni Globalpress (che si definisce un "social network" del giornalismo) promette anche di portare i migliori studenti a lavorare per tre mesi in «un grande giornale italiano in Nordamerica».
Non solo: in un altro annuncio l'offerta addirittura viene sdoppiata:
«Inviaci il tuo curriculum e noi vaglieremo il tuo percorso per te. Se farti prendere parte al corso o decidere di farti fare direttamente il tirocinio con il nostro staff. Il tirocinio prevede dai 3 ai 6 mesi di formazione-lavoro, un percorso da cronista vero, quotidiano, al termine del quale inizierà il periodo da praticante per l'albo nazionale». Un'ulteriore promessa che certamente farà gola a molti, speranzosi di essere selezionati non per il corso ma per lo stage: ma Globalpress sarà in grado di mantenerla? Per poter accogliere uno stagista secondo tutti i crismi della legge in Lazio bisogna avere almeno un dipendente assunto a tempo indeterminato: la Kronoplanet srl ce l'ha? E ancor più impegnativa appare la seconda promessa: assumere un giornalista praticante (art. 35 del contratto di lavoro giornalistico) vuol dire pagargli per 18 mesi uno stipendio di circa mille euro al mese e mettergli a disposizione un giornalista già iscritto all'albo che giorno dopo giorno in redazione gli insegni il mestiere. Sarà davvero così? E se sì, perchè poche settimane fa il direttore responsabile della testata, Vito Bruschini [vedi l'intervista] aveva negato con forza alla Repubblica degli Stagisti che vi fossero promesse di assunzione nelle loro offerte?

Andrea Curiat
Eleonora Della Ratta


Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Globalpress, Kronoplanet, Servicepress: radiografia delle società e cronologia degli annunci in Rete
- Vito Bruschini, direttore e amministratore di Kronoplanet: «Nessuna promessa di assunzione. I 300 euro che chiediamo ai ragazzi? Soltanto un rimborso spese»
- La richiesta di aiuto di Alessandro: «Da Globalpress vaghe promesse e la certezza di dover pagare per un lavoro»

E anche:
- Stage a pagamento: un lettore chiede «help» alla Repubblica degli Stagisti
- Stage al museo con volantinaggio, la richiesta di help di un lettore arrabbiato

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