Ci sono volute poco meno di due ore al Pirellone per assegnare i 500mila euro della leva civica regionale, un bando finanziato con fondi europei erogati attraverso la presidenza del Consiglio dei ministri e destinato a promuovere progetti di stage negli enti locali lombardi per “giovani” under 35.
Lanciata a luglio, l'iniziativa ha visto l'adesione di 73 tra singole cittadine e unioni di comuni che hanno presentato la propria richiesta, impegnandosi ad integrare il contributo erogato dalla regione attingendo dal proprio bilancio per una somma pari ad almeno il 50% di quella ricevuta. Apertosi il 20 luglio, il bando ha esaurito nel giro di poche ore i fondi messi a disposizione. Il comune che ha ricevuto il contributo più alto è quello di Monza, cui sono stati riconosciuti 40mila euro, la somma massima per singolo ente locale, seguito da Milano, che ha ottenuto un finanziamento pari a 38.400 euro. Il territorio della futura area metropolitana, capoluogo compreso, è quello che ha visto l'erogazione della maggior quantità di fondi, per un totale di poco più di 133mila. Da segnalare l'attivismo della bergamasca: 22 piccoli comuni, con l'esclusione del capoluogo, hanno avuto accesso ai bandi per i tirocini nella pubblica amministrazione, con fondi erogati per 100mila euro.
La terza provincia per quantità di risorse ottenute è quella di Monza Brianza, cui andranno 82.500 euro. Seguono Como (52.500 euro) e Varese (40mila euro). Decisamente più basse le richieste bresciane, visto che dalla zona orientale della Lombardia sono arrivate istanze per 34.100 euro. Discorso analogo per Mantova (25mila euro) e per i territori di Pavia e Lodi, che hanno presentato richieste per 10mila euro ciascuno. Minimo, invece, l'impatto in provincia di Cremona, dove solo tre comuni hanno scelto di aderire al progetto, presentando richieste per 6.250 euro. Lo stesso vale per Lecco, dove le due amministrazioni interessate ad attivare dei tirocini riceveranno 3.750 euro. Mentre Morbegno, unico paese della provincia di Sondrio che ha aderito alla Leva civica, riceverà per questo un contributo pari a 2.500 euro. Da sottolineare inoltre che la Lombardia ha deciso di non escludere dalla partecipazione al bando i comuni che, nel corso del 2011, hanno sforato il patto di stabilità e che, per questo motivo, non possono assumere nemmeno a tempo determinato. E in effetti due di questi, ovvero Cesano Boscone in provincia di Milano e Tradate nel Varesotto, riceveranno un contributo pari rispettivamente a 17.500 e 5mila euro. E c'è da auspicare che gli stagisti non vengano 'impiegati' al posto di lavoratori che questi due enti non possono assumere. Nel giugno scorso l'assessore regionale allo Sport e ai giovani Luciana Ruffinelli, intervistata dalla Repubblica degli Stagisti, in effetti aveva ammesso la «congiunzione di interessi» confermando che «i comuni hanno bisogno di persone».
Ma questa è solamente la prima delle molte ombre che si proiettano sulla Leva civica regionale. Intanto la durata: il decreto legge 138 dell'agosto 2011 ha fissato in 6 mesi il termine massimo di questo tipo di esperienze. La Regione Lombardia, con un regolamento approvato nel novembre dello stesso anno, ha però reso possibile l'attivazione di percorsi di durata annuale, come appunto possono essere quelli finanziati con questo bando. Il quale prevede che, oltre alle attività all'interno degli enti locali, i tirocinanti svolgano delle attività di formazione che però non rappresentano che il 5% dell'intero progetto: 36 ore su 539 in caso di stage della durata di 6 mesi, 72 ore su 1049 per quelli annuali. Il tutto poi senza alcun tipo di garanzia rispetto agli effettivi compiti che saranno assegnati ai ragazzi e alle ragazze, un eufemismo visto che il limite di età per la candidatura è di 35 anni, che prenderanno parte a questi percorsi formativi.
La Ruffinelli aveva in effetti paragonato la leva civica ad una forma di «apprendistato della pubblica amministrazione». Dimenticando, forse, che nel settore privato gli apprendisti possono aspirare ad una assunzione, che negli enti locali deve invece passare attraverso un concorso. Ciliegina sulla torta, il fatto che la regione abbia destinato mezzo milione di euro per finanziare stage nella pa senza premurarsi di verificare quanti siano i tirocini attivati ogni anno dagli enti pubblici lombardi. E che, secondo una stima di RdS, sono invece tra i 10 ed i 20mila ogni anno.
Resta da definire il numero di progetti che saranno attivati grazie a questi finanziamenti, visto che i comuni sono chiamati ad integrare il contributo con per un importo pari ad almeno il 50 per cento della somma ricevuta. Il che non esclude, ad esempio, che qualche ente locale aumenti il proprio impegno, incidendo così sulla quantità di stagisti che potranno essere inseriti. Quello che è certo l'ammontare massimo del rimborso spese: 300 euro al mese per un semestre o addirittura per un anno, a fronte di un impegno quotidiano paragonabile a quello di un contratto part-time. E senza garanzie rispetto al fatto che si impari qualcosa del funzionamento degli enti locali anziché finire a fare fotocopie.
Riccardo Saporiti
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