Stagisti in hotel e ristoranti, troppi o troppo pochi?
11 anni, 7 mesi fa di Eleonora Voltolina
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50mila. Tanti sono i giovani che ogni anno vanno a fare stage in bar, ristoranti, alberghi, campeggi, fast food: sono le imprese che in gergo tecnico si chiamano «servizi di alloggio e ristorazione» e «servizi turistici». E possono contare su due formidabili bacini, sempre stracolmi, da cui attingere: gli istituti alberghieri (e tutti le scuole di formazione simili) da una parte, i corsi di laurea in turismo e materie affini dall'altra. Pieni di giovani bisognosi di fare esperienza sul campo, …
otter
11 anni, 7 mesi fa
Ciao Eleonora e ciao a tutti. Come ho già scritto nella discussione sull'impossibilità di fare stage dopo 12 mesi, anche io sono un ex-stagista nel settore alberghiero. Dopo la laurea magistrale ho accettato, in attesa di altro, uno stage al ricevimento in un hotel di una grossa catena mondiale, vitto e alloggio (ma non rimborsi, non era ancora passata la legge regionale). Imparato molto, ma lavorato altrettanto, tante lodi da parte dei tutor e dei colleghi ma prospettive di assunzione in quella struttura zero (la "casa madre" non prevede assunzioni se non per sostituire, con la scusa della crisi..). Gli stagisti però non se li fanno mai mancare, a rotazione. La beffa? Che per entrare nel settore come lavoratore pagato con tutti i crismi e uno straccio di contratto 6 mesi di stage non bastano, le offerte di lavoro, anche quelle stagionali, hanno il solito balzello dell'esperienza minimo biennale. Che poi, e chi lavora negli alberghi lo sa, un minimo di formazione è sempre necessaria, anche se si hanno esperienze decennali, perché ogni hotel, come tutte le realtà imprenditoriali, ha propri metodi e le proprie logiche di lavoro.
Allora ditemi a cosa serve scendere anche al compromesso dello stage (dopo averne già fatti obbligatoriamente x laurearsi, almeno nel mio caso) quando per i selezionatori del settore non sono abbastanza e nessuno è disposto a un investimento ulteriore?
dodoelalla
11 anni, 7 mesi fa
Ho un'esperienza diretta in materia: un nipote laureato e masterizzato che ha appena concluso una stage di 6 mesi presso un importante catena alberghiera a Roma, nel quale ha lavorato con turni di qualsiasi tipo, dando la più completa disponibilità per ricevere in cambio un titale di 1200,00€ ma soprattutto un "grazie, per ora non abbiamo possibilità di assumere"......tanto hanno pronti gratis altri stagisti. ma che senso ha tutto questo? io lo trovo immorale. Davvero qui in Italia non si riesce ad elaborare discipline e norme sul lavoro adeguate. Che tristezza, non è proprio un paese per giovani......
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