L'Italia è un paese per vecchi che parlano di giovani
Il punto di vista di un outsider che invita i giovani a riappropriarsi del loro futuro: con questo nuovo editoriale Alessandro Rosina, 40 anni, docente di Demografia e autore insieme a Elisabetta Ambrosi del bel saggio Non è un paese per giovani (Marsilio) prosegue la sua collaborazione con la Repubblica degli StagistiÈ davvero difficile essere giovani in Italia. In questi giorni si parla molto di nuove generazioni, ma manca un’attenzione sincera nei loro confronti. Si sono viste molte lacrime di …
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Alessandro Rosina
«Lo rifarei anche domani»: Simona Monteodorisio racconta il suo Leonardo nel turismo inglese. E adesso da stagista potrebbe diventare dipendente
Dear Stephen, thank you for bringing your personal point of view. In passing, I would like to underline that, provided you are familiar with italian, you can find the actual article concerning Francesca Esposito here: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/testimonianza-francesca-esposito-ex-praticante-ufficio-legale-inps-lecce. With your permission I will inform her of your message, in case she would like to reply. What you say is perfectly sensible and I'm sure many would agree, as I do. "Think big" is a great suggestion, let aside a necessity nowadays. But, on the other hand, leaving can't be the only way. One third of the population under 35 left without an employment is not something you can solve just thinking big, being daring and adventurous. As an Italian and roughly of the same age as Francesca, I do understand her statement on college: if I take a look around, those who back in the days wouldn't care a bit about "enrichment" and "enlarging their lives" and "seeing better" are those who are now living better lives, earning money on technical or low skilled jobs, getting married, paying a mortgage ecc. ecc, while those with higher levels of education can't do better than staying home with mommy and daddy, badly sailing trough unchallenging, temporary posts at ridiculous wages. Hence an exodus almost comparable, in size, with that of our grandparent's parents. People have been leaving for a long time already and in many cases actually finding something better. But we can't empty this country, can we :)? Sincerely, Annalisa.
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Annalisa Di Palo
Lo strano caso delle 8.400 borse lavoro finanziate dalla Regione Sicilia: se lo stage diventa una misura di intervento sociale da 50 milioni di euro
Sono 8.400 gli stage che la Regione Sicilia prevede di finanziare nei prossimi mesi con altrettante borse lavoro da 500 euro mensili della durata di un anno. Da qualche giorno la notizia dei maxistage siciliani tiene banco sui principali quotidiani regionali e nazionali: negli articoli si parla insistentemente di una manovra-spreco da 6 milioni e mezzo di euro, ma facendo un calcolo più accurato la spesa a carico delle casse regionali ammonterebbe a quasi dieci volte tanto: 50 milioni e …
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Ilaria Costantini
Peter Pan non per scelta ma per forza: nelle pagine di «Gioventù sprecata» i motivi che impediscono ai giovani di diventare adulti
Caro James 12390, non capisco bene a cosa ti riferisci parlando dell'uso di "aggettivi senza alcuna cognizione di causa" (e te ne sarei grata se me lo potessi spiegare) ma vengo ai punti principali del tuo intervento. "Analizzare meglio la questione" giovani-lavoro è esattamente ciò che fa il libro, partendo dalla premessa - e rispondo al tuo "si rimane a casa perché lo si vuole" o perché si deve? - che non si tratta più solo di un fenomeno culturale, ma di una concomitanza di fattori, di realtà oggettive, che insieme costituiscono oggi una vera e propria emergenza sociale, come dico nell'articolo. Il fattore culturale è innegabile, sia nell'attaccamento dei ragazzi italiani alle loro famiglie - da cui il famoso "bamboccioni" - sia nella difficoltà dei genitori a lasciar andare i propri figli. Ma in quest'ultimo caso oggi non è raro che si consumi una specie di ricatto, per cui i figli "subiscono" una convivenza prolungata con i genitori "chioccia" in cambio di una vita comoda, non essendoci all'esterno le condizioni per staccarsi dal nucleo familiare. E il libro le analizza una ad una. Se ci fossero, non importa quanto convincenti gli inviti dei genitori a desistere - anche se personalmente mi sento di limitare di molto la portata del fenomeno rispetto a quanto fai tu - le cose girerebbero diversamente. E, per quel che riguarda i giovani, sono convinta che da parte loro ci sia voglia e coraggio sufficienti per iniziare a camminare sul serio sulle proprie gambe. Ciò che manca è una struttura lavorativa e sociale che renda fattibile il cammino. Annalisa
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Annalisa Di Palo
Interruzione anticipata stage
Vi ringrazio molto! Ora stavo provando a chiamare il titolare, nonchè tutore, ma è impegnato...quando riuscirò a contattarlo, gli dirò tutto, sperando che voglia anche fare una chiacchierata a quattr'occhi e poi invierò la comunicazione di cessazione dello stage al centro per l'impiego. So che il mio titolare se la prenderà sicuramente molto, ma ho preferito pensare a me stessa e ai miei genitori, che mi hanno aiutato tantissimo moralmente, ma soprattutto economicamente in questi mesi e non sapete quanto mi dispiace dover dipendere ancora da loro a 20 anni e non poterli ripagare per quello che hanno fatto! Spero solo che ora vada tutto per il meglio...Vi ringrazio tantissimo, di cuore!
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Silly
L'help di Luca M.: «Con il Wea della Cattolica buoni rimborsi stage solo agli studenti. Ed io, appena laureato, ho dovuto rinunciare ad un'occasione». Ecco spiegato il paradosso
«Sono un neolaureato in Giurisprudenza e sono disperato!»: così esordisce Luca M., 27 anni, nella sua email alla Repubblica degli Stagisti. A inizio novembre, racconta, si è laureato con 110/110 all'università Cattolica di Milano e una settimana dopo ecco una notizia a lungo attesa: ha vinto un ambito stage di sei mesi alla Camera di commercio e industria italiana in Spagna, a Madrid. Wea - Work experience abroad - Europe il nome del progetto, con cui l'Ufficio relazioni internazionali dell'ateneo …
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Annalisa Di Palo
MBA da stage ad apprendistato
Come ti dice Eleonora il contratto di apprendistato è ottimo. Ma mi sento di capirti, perché io non ho fatto i salti di gioia quando me l'hanno offerto. Dipende da tante cose, per esempio nella mia azienda tutti o quasi hanno un contratto a tempo indeterminato a parte i più giovani (2/3 anni meno di me, senza esperienze pregresse), la formazione si fa ugualmente per tutti e poi a me avevano promesso in fase di colloquio l'indeterminato... Insomma era più una cosa psicologica che altro. Per questo ho semplicemente espresso, con educazione, quello che pensavo. Sono stata probabilmente fortunata. Sicuramente sono soddisfatta ancora di più perché tutte le mie convinzioni (ad es. quella ribadita mille volte, di non accettare stage gratuiti) mi hanno portato a questo. Considera poi che l'apprendistato che proponevano a me prevedeva circa 100 Euro in meno al mese e un bonus in percentuale più basso rispetto al contratto che ho ora. Non ti so dire il perché Per la mail privata, grrr non c'è un modo per dartela in... privato?? :)
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: ElisaP
«Caro Gesù Bambino, ti chiediamo una pensione per i precari»: il direttore della Repubblica degli Stagisti e altri quattro giovani scrittori lanciano una proposta
Caro Gesù Bambino,ciò che vorremmo quest’anno per Natale noi giovani lavoratori precari è di avere più tutele e più garanzie sul lavoro. E quindi poter metter su famiglia, magari dei figli, comprare una casa o quanto meno affittarla e poi, con calma, diventare vecchi. Ma forse nemmeno tu questo ce lo puoi regalare subito. Allora abbiamo pensato di chiederti per quest’anno una cosa che richiede più tempo: una pensione. Negli ultimi tempi i giornali hanno raccontato di come chi ha …
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: redazione
ho rifiutato tre stage non retribuiti, ma ora forse me ne pento
Caro Luke, se anni fa hai fatto la scelta di rifiutare 3 stage non retribuiti vuol dire che avevi delle motivazioni per farlo. Anche semplicemente quella di volerti rifiutare di lavorare gratis per mesi e mesi in qualche agenzia di comunicazione, senza nessuna certezza di assunzione al termine dello stage. Se conosci un po' questo sito, sai che la nostra posizione in materia di stage senza rimborso è molto chiara: noi pensiamo che non sia giusto scaricare sulle spalle degli stagisti (o meglio, delle loro famiglie) l'onere della formazione aggiuntiva che lo stage rappresenta, sopratutto perchè il tempo e le energie di una persona - per quanto ancora inesperta - hanno un valore, e l'apporto di uno stagista dopo le prime settimane di assestamento è significativo in qualsiasi ufficio. Potrei dirti: avresti potuto accettare il primo stage gratuito, e poi rifiutare i successivi due. Ma avrebbe senso? Sono ormai passati anni, tu hai trovato un lavoro in un altro ambito, non sei più un neolaureato. E' sempre meglio non piangere sul latte versato, e guardare avanti. Quindi secondo me il problema principale da affrontare è la tua insoddisfazione rispetto al tuo lavoro attuale. Di cosa ti occupi? L'azienda in cui sei stato assunto non ha un settore Comunicazione e, in questo caso, pensi che non sarebbe possibile per te un trasferimento "orizzontale" che ti permettesse di passare a occuparti di mansioni più in linea con il tuo profilo e con la tua laurea? Se l'azienda in cui lavori è sufficientemente grande e organizzata, potresti provare a parlarne con il responsabile del personale, e vedere che cosa ne dice. Se invece lavori in una realtà piccola, dove il settore Comunicazione non esiste, o molto rigida, in cui non c'è nessuna possibilità che tu possa passare da un'area all'altra, resta comunque per te la possibilità di cominciare a inviare il tuo cv in giro, facendo affidamento sulla tua laurea. Certo, è innegabile che le agenzie di comunicazione prediligano le persone molto giovani da far entrare attraverso uno stage: ma magari tu puoi offrire quell'esperienza che i giovani non hanno, e le competenze che hai accumulato in questi anni. Facci avere tue notizie!! In bocca al lupo per tutto, Eleonora
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Eleonora Voltolina
La Regione Toscana presenta il progetto «Giovani Sì!» per sostenere studenti, stagisti e precari: 300 milioni di euro in tre anni
In Toscana il 2011 sarà l'anno dei giovani. Questa la promessa di Enrico Rossi [nella foto], presidente della Regione, che ha scelto il momento di passaggio tra vecchio e nuovo anno per annunciare ufficialmente «Giovani Sì!», una piattaforma di progetti pensati per raggiungere cinque obiettivi: permettere ai giovani di uscire di casa, garantire il diritto allo studio e alla formazione, favorire l’inserimento lavorativo, permettere un accesso agevolato al credito e microcredito e sostenere l’imprenditoria giovanile. «Vogliamo creare un circolo virtuoso: …
Ultimo Post: 13 anni, 10 mesi fa
Di: Eleonora Voltolina