Alla redazione della Repubblica degli Stagisti arriva la lettera aperta di un consigliere regionale della Lombardia, Paolo Micheli. La scadenza del 24 luglio infatti si avvicina: entro quella data tutte le Regioni dovrebbero adeguare le proprie normative sui tirocini extracurriculari ai principi concordati nelle Linee guida approvate a gennaio in sede di Conferenza Stato-Regione. La Lombardia è una Regione di particolare rilevanza: sul suo territorio avvengono circa 90mila stage l'anno, di cui indicativamente la metà inquadrabili come «extracurriculari»; e la giunta Formigoni lo scorso anno ha approvato delle linee di indirizzo che per larga parte differiscono dalle Linee guida Stato-Regioni, e che dunque vanno modificate al più presto.
Oggi nel corso della seduta del Consiglio in Regione Lombardia è stata discussa una mozione presentata da Jacopo Scandella del PD e sottoscritta anche dal Patto Civico - Ambrosoli Presidente, che riguardava l'applicazione delle linee guida della Conferenza Stato - Regioni in ordine alla disciplina dei tirocini.
La mozione prevedeva l'adeguamento della Lombardia alla norma nazionale vigente: un'indennità di partecipazione pari a quattrocento euro lordi al mese, l'introduzione di misure di vigilanza e provvedimenti sanzionatori nei confronti delle aziende che non rispettino le norme previste e la messa a punto di attività di monitoraggio per la corretta attuazione dei tirocini e la verifica degli sbocchi professionali.
Nel corso del nostro intervento come Patto Civico - Ambrosoli Presidente abbiamo tenuto a precisare come sia importante e auspicabile che la Lombardia si impegni per un adeguamento delle proprie leggi in materia di disciplina dei tirocini come già fatto, ad esempio, dalla Toscana.
Altra questione sollevata in Aula è stata quella dell'adeguamento delle indicazioni sul calcolo del rapporto dipendenti/stagisti che attualmente in Lombardia contrasta con le norme nazionali che stabiliscono espressamente che la proporzione tra stagisti extracurriculari e dipendenti debba essere calcolata conteggiando solo i lavoratori assunti a tempo indeterminato e non coinvolgendo anche quelli a tempo determinato, collaboratori occasionali, liberi professionisti e soci lavoratori.
Sostenendo la mozione abbiamo detto che fa parte anche della esperienza lavorativa il periodo di precariato che per alcuni di noi, come immagino per molti giovani, ha significato diversi passaggi: io ad esempio dopo l'università ho fatto un periodo con un contratto di cococo, poi ancora una stage che nel mio caso è stato curriculare senza alcuna retribuzione, inserito nel master post universitario, conclusosi con lo sbocco lavorativo nell'azienda dove attualmente sono impiegato.
La mozione in Aula è purtroppo stata respinta dalla maggioranza di centro destra. L'esito del voto ci ha rammaricato ma certo non fermerà il nostro impegno in Regione su questo tema.
Con questa lettera vogliamo esprimere la nostra solidarietà nei confronti di tante persone giovani e meno giovani, e ne conosciamo tanti, amici e parenti. Come sappiamo tutti lo "stage" ha una sua dignità particolare, anche se molto travagliata. E non facciamo solo riferimento ad un problema di contenuti sui quali pure si possono fare riflessioni, una per tutte, il compenso lordo minimo. Ricordiamo che stiamo parlando di un confronto tra i tre, quattro o cinquecento euro lordi al mese. Stiamo parlando di lavoro. Di imprese che hanno voglia di ripartire. Di persone senza un'occupazione che cercano un'opportunità formativa. Pensiamo in particolare ai giovani ai quali il Consiglio Regionale avrebbe potuto dire: abbiamo pensato a voi senza perdere un minuto ben sapendo dell'urgenza delle vostre attese. Oggi non è avvenuto ed è stato, secondo noi, un gravissimo errore al quale si dovrà porre rimedio al più presto.
A nome del Patto Civico - Ambrosoli Presidente,
Paolo Micheli
Consigliere regionale
Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
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E anche il monitoraggio che la Repubblica degli Stagisti sta facendo regione per regione:
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