Mansioni non coerenti con il master frequentato, promesse di rimborso spese non mantenute e altre stranezze, come un foglio di stage firmato in bianco mesi prima. La prima lettrice a segnalare una situazione difficile alla Repubblica degli Stagisti attraverso il nuovo servizio help [chiocciola] repubblicadeglistagisti.it è Sara T., 29enne laureata in Lingue di Padova, delusa da un tirocinio presso la società Hangar Design Group di Mogliano Veneto previsto come conclusione del master in Comunicazione d’azienda MCA promosso da Upa e ospitato da Ca’ Foscari – che prevede sei mesi e mezzo di lezioni in aula e tre mesi di stage, per un costo di 11mila euro.
Il racconto di Sara. Le “incomprensioni” cominciano prima ancora dello stage. La tutor interna del master assicura che l'azienda dove la manderanno erogherà un rimborso spese e le assegnerà mansioni interessanti, nel settore organizzazione eventi e ufficio stampa, in particolare nel contesto del Salone del mobile di Milano. A una settimana dall’inizio dello stage, però, la tutor non è ancora in grado di quantificare l'entità del rimborso spese, e dice a Sara che sarà lei stessa a concordarla con l'azienda. Peccato però che il primo giorno arrivi subito la doccia fredda: in azienda dicono alla neostagista che non hanno mai previsto un rimborso spese e che anzi si meravigliano della richiesta.
Sara si rassegna a fare lo stage senza percepire un euro. Ma ancor più che il mancato rimborso spese sono le attività da svolgere la vera delusione. «Le mie mansioni» racconta alla Repubblica degli Stagisti «erano inserire dati al computer, fare fotocopie o scansioni, inviare mail di servizio, effettuare recall telefonici, riordinare l’archivio dei giornali, talvolta persino andare in edicola a ritirare i quotidiani. Attività non in linea con quanto previsto dal master». E su questo punto, che riguarda espressamente la qualità formativa dello stage, Sara decide di non rassegnarsi: «Avvisai tempestivamente il master. Dapprima mi rassicurarono dicendo che avrebbero cercato di sostituire questo stage con uno appropriato. Mi dissero però che comunque fino a tale momento avrei dovuto starmene buona in quell’azienda ed accettarne le condizioni. Dopo una settimana, effettuai un colloquio di presentazione presso un'altra azienda, di cui tra l'altro non ho mai saputo l’esito. Nei giorni seguenti il master mi comunicò che dovevo adattarmi alla situazione se volevo avere il diploma, negando di aver mai detto di volermi spostare da dov’ero».
Anche fare la relazione di un progetto seguito durante lo stage diventa un problema. Non avendo potuto seguire alcun progetto, Sara ricontatta il master per capire su cosa dovrà scrivere la tesina. «Le tutor mi assicurarono che il direttore del corso, un professore di marketing di Ca’ Foscari, avrebbe provveduto a risolvere la situazione e mi avrebbe telefonato, cosa che non è mai avvenuta» racconta. «Alla fine non cambiò nulla e il master mi impose di stendere e presentare una tesina di tipo libresco, traendo le informazioni da internet e ovviamente ricavandone un lavoro inutile. Inoltre, il 10 giugno fui invitata da un giorno all'altro dall'azienda a terminare anticipatamente lo stage, che avrebbe dovuto chiudersi il 19 dello stesso mese, perchè non avevano più niente da farmi fare». Il diploma viene consegnato comunque, anche se non sono stati completamente svolti i tre mesi previsti. «Quando presentai la tesina terminata» ricorda la ragazza «la tutor mi si avvicinò ammettendo che avevo dovuto sopportare una situazione insostenibile e che avrebbero provveduto a farmi fare subito dei colloqui per trovarmi uno stage serio. Sono passati quasi tre mesi e nessuno si è fatto vivo».
«Ho speso soldi e passato un anno della mia vita, in cui speravo di acquisire competenze che con la mia laurea non erano sufficienti ad entrare nel mondo del lavoro, tra le false promesse di chi se ne approfitta di noi giovani» è l'amara conclusione di Sara «Altri miei compagni di corso hanno vissuto situazioni spiacevoli e stage fasulli, a tutti noi durante il master era stato fatto firmare un foglio in cui non c’erano i dati di nessuna azienda ma solo l’accettazione di norme di buon comportamento, addirittura alcuni si sono trovati lo stage per conto proprio. Ma la mia esperienza è stata di gran lunga la peggiore, visto anche come sono stata ignorata da chi è stato pagato profumatamente per un servizio che non ha erogato».
Fabrizio Patti
Per scrivere questo articolo, la Repubblica degli Stagisti ha contattato l'azienda e il master che vengono citati dalla lettrice nel suo racconto. I responsabili del master in Comunicazione d'azienda MCA Upa - Ca' Foscari hanno preferito per il momento non replicare. La Hangar Design Group aveva inizialmente assicurato che avrebbe fornito la sua versione dei fatti, ma non ha più dato sue notizie. La Repubblica degli Stagisti resta a disposizione per raccogliere le repliche degli interessati.
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