Un numero degli iscritti in diminuzione, come anche quello dei laureati, una classe docente troppo precaria e poca ricerca: questi i punti critici delle università telematiche individuati da una commissione di studio nominata dal Miur che qualche tempo fa aveva dato il via a un confronto molto acceso tra l’allora ministro dell’istruzione Carrozza e i rettori degli atenei. La Repubblica degli Stagisti se ne era occupata intervistando i diretti interessati e portando alla luce un dato molto discordante tra ministero e università: quello sul numero degli iscritti, secondo viale Trastevere molto più basso rispetto a quanto dichiarato dagli atenei.
Se in giro per il mondo le università online stanno esplodendo, tanto ad esempio da far aumentare gli investimenti in questo settore in Nord America, l’Italia sembrerebbe andare invece contro corrente, almeno stando ai dati del ministero che mostrano in un grafico una caduta dei nuovi immatricolati presso le università telematiche: dagli oltre 6mila studenti del 2010 a poco più di 2mila nel 2012.
Questi numeri potrebbero in parte spiegare le iniziative che negli ultimi mesi gli atenei online hanno messo in atto per attrarre il maggior numero di iscritti. Avere più studenti significa maggiori introiti e maggiore forza in caso di futuri controlli da parte del ministero.
Così ecco che prima in fase di esami di maturità e dopo di ultime scelte per le iscrizioni molti atenei fanno la corsa a regalare iscrizioni, con veri e propri pacchetti omnicomprensivi.
La prima è stata l’università Cusano, con sede a Roma, che ha addirittura istituito un click day il 15 maggio. In pratica in quella data a partire dalle ore 16 era possibile inviare le domande per l’accesso alla «borsa di studio per l’iscrizione a un corso di laurea con percorso plus». Così 600 maturandi di Roma o comuni limitrofi hanno potuto vincere altrettante borse di studio che coprono totalmente i costi per cinque anni. Inclusi nel pacchetto c’erano pure i corsi di lingua inglese e cinese, sempre per cinque anni. Le 600 borse erano suddivise in 175 per la facoltà di economia, altrettante per giurisprudenza, 150 per scienze politiche, 50 per ingegneria industriale e lo stesso numero per ingegneria civile. Per usufruire di una borsa di studio non contava la preparazione o il reddito familiare: l’importante era essere veloci nel cliccare. Considerato che l’iscrizione normalmente costa 2.400 euro l’anno, più la tassa regionale a cui si aggiungono anche le quote per i singoli corsi di lingua, l’università rinuncia quindi a minimo 12mila euro moltiplicati per 600 persone. Leggendo le faq sul click day si scopre che chi si iscrive deve rispettare alcune regole – come laurearsi in tempo e avere una media non inferiore a 24/30 - e osservare alcune attività specifiche: pena il mancato rinnovo della borsa. Tra queste c’è anche la collaborazione con l’ufficio stampa di Ateneo presso la redazione di Radio Manà Manà e quella di Tag24 per la scrittura «di testi e articoli finalizzati all’ottenimento del patentino da pubblicista». Tralasciando il fatto che ormai il mondo del lavoro già straborda di giornalisti in cerca di occupazione, non è chiarissimo perché ad esempio l’università offra questo servizio anche ai cinquanta destinatari del corso in Ingegneria industriale: un po' difficile rintracciare la correlazione con il mondo del giornalismo.
L'UniCusano è in buona compagnia: anche molte altre università telematiche cercano attraverso bandi simili e convenzioni particolari di attrarre nuovi iscritti. La Mercatorum, università telematica delle Camere di commercio, ha all’attivo ancora un bando dal nome “Talenti Laureati” per offrire 150 borse di studio, di cui le prime 100 ai diplomati che si iscrivono al primo anno universitario e le altre 50 a chi si iscrive a una specialistica. Le borse di studio non sono una novità, anche le università "tradizionali" ne offrono agli studenti meritevoli, ma di solito vanno rinnovate di anno in anno, con bandi che si modificano e introducono nuove clausole. In questo caso, invece, l’offerta è totale: il bando, che scade a fine luglio specifica, infatti, che «La borsa prevede l’immatricolazione gratuita ai corsi di laurea dell’Ateneo per l’intera durata regolare del percorso di studio». Anche qui però ci sono delle clausole da rispettare: una media di 27/30 e almeno quattro esami superati il primo anno e quattro il secondo. In questo modo sarà possibile conservare la borsa di studio per tutta la durata del corso di laurea. Finite qui le agevolazioni? Non proprio. L’ateneo ha infatti pensato di venire incontro a 100 neo imprenditori che abbiano costituito un’impresa innovativa nel corso degli ultimi due anni. Proprio a loro è data la possibilità di non pagare i 6mila euro totali per i tre anni del corso di laurea ma di usufruire di una particolare agevolazione denominata “100 opportunità per 100 neo imprenditori” grazie alla quale pagheranno solo 2mila euro più la tassa regionale. Anche in questa università sono presenti poi numerose convenzioni: sconti che vanno dal 25 al 35% con enti pubblici, associazioni di categorie, enti camerali, imprese. E che permettono, quindi, un risparmio notevole: non solo a giovani diplomati, ma anche a chi un lavoro già ce l’ha e attraverso percorsi accademici "facilitati" desidera prendere una laurea e poter accedere a scatti di carriera altrimenti impossibili da raggiungere.
Un esempio di questa particolare agevolazione arriva anche dall’università telematica internazionale Uninettuno, che offre agli appartenenti all’Arma dei carabinieri o congedati, e ai loro familiari diretti e conviventi, uno sconto del 20% sulla tassa annuale di 2mila euro per laurea triennale e 2.200 per quella magistrale, con la possibilità di sostenere gli esami finali anche all’estero. Stesso sconto anche per una nutrita categoria di associazioni e enti con l’estensione in alcuni casi, come per gli appartenenti alla Guardia di Finanza, anche ai familiari fino al 2° grado.
Destinatari privilegiati dell’Unitelma Sapienza sono, invece, i dipendenti di Formez e Sapienza soci al 51% dell’università telematica, che nell’anno 2013/2014 hanno pagato solo 800 euro per l’iscrizione a un corso di laurea (contro i 2mila standard). L’università ha pensato anche ai giovani con un progetto dedicato agli under 25 per l’anno accademico 2013/14 grazie al quale alcuni giovani hanno pagato la cifra scontata di 800 euro. Previste anche 200 iscrizioni gratuite per giovani tra i 19 e i 23 anni con genitori disoccupati o in cassa integrazione. L’università Giustino Fortunato ha, invece, stipulato un accordo con l’Agenzia delle Entrate della Regione Campania garantendo ai dipendenti uno sconto del 20% sulle tasse annuali (che al momento ammontano a 2.500 euro l’anno). Stesso sconto di cui possono usufruire anche i dipendenti della Banca di credito cooperativo irpina.
L’università telematica Pegaso, che ha una retta annuale di 3mila euro, nell’anno 2013/2014 ha istituito 500 borse di studio a favore di disabili e residenti nelle isole minori o in zone disagiate del Paese, e ha a sua volta quasi 300 convenzioni all’attivo con enti di vario tipo, da associazioni a sindacati, comuni e ordini professionali, per i cui dipendenti o iscritti la retta scende a 1.700 euro. Convenzioni che vanno dal 10 fino al 20% di sconto previste anche dall’università E-Campus, che con costi che arrivano a superare i 26mila euro (questa è l’opzione più costosa, con tutor in presenza e due semestri con residenzialità) offre riduzioni dal 10 al 20% a ben 120 tra enti, associazioni e sindacati vari. Molto più contenuta, invece, la lista delle convenzioni dell’Università telematica Leonardo da Vinci, Unidav, che ha attivato solo nove accordi con soggetti cui applicare uno sconto sulla retta di 2mila euro l’anno.
Le cifre mostrano come le università telematiche negli ultimi anni abbiano cercato, attraverso particolari sconti e molte borse di studio, di attirare nuovi iscritti, permettendo quindi anche a chi normalmente non avrebbe pensato di iscriversi all’università di riuscire a laurearsi. E andando contro corrente rispetto a molte università statali che - causa tagli ai fondi per il diritto allo studio - hanno invece dovuto ridurre proprio le borse di studio. Resta aperto il dibattito sulla qualità della preparazione offerta agli studenti delle università telematiche rispetto a quelli delle università convenzionali: la relazione dell’Anvur sollevava alcuni dubbi in proposito. Tanto che alcuni considerano questi atenei online dei "creditifici". Ma le università telematiche rispediscono al mittente le critiche e snocciolano dati per dimostrare il valore dei loro moduli formativi. Bisogna a questo punto attendere settembre: solo allora si potrà fare la conta degli immatricolati per l'anno accademico 2014/2015, e capire se le iniziative di attrazione e gli sconti sulla retta hanno avuto l'impatto auspicato, facendo incrementare il numero di iscritti rispetto all'anno scorso.
Marianna Lepore
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