Lo stage a Londra di Vincenzo Falconieri: «Sei mesi al centro ricerche alla Queen Mary University con l'Erasmus Placement»

Eleonora Della Ratta

Eleonora Della Ratta

Scritto il 14 Mar 2010 in Storie

«Dall’università del Salento a Lecce alla Queen Mary University di Londra il cambiamento è stato notevole e i frutti di questo stage li sto vedendo proprio ora che sono tornato a casa. Sono partito per l’Erasmus Placement nel gennaio 2009, durante il mio ultimo anno di ingegneria delle telecomunicazioni, e ho fatto un tirocinio di 6 mesi. La scelta della destinazione è stata concordata con il professore con cui mi sono laureato e mi hanno data massima libertà nella scelta del progetto da seguire. Tutte le idee che avevo in mente prima di partire, però, sono cambiate una volta arrivato a Londra: al centro ricerche sono rimasto entusiasta di un progetto per capire la reazione delle persone davanti ad un’immagine, per capire da cosa si resta più colpiti. Uno studio utile in diversi settori, ma soprattutto nel marketing: è così che si può capire se una campagna pubblicitaria funziona, se il marchio resta impresso, quali colori attirano lo sguardo. Nello specifico, durante lo stage ho lavorato per la messa a punto di un macchinario capace di memorizzare lo sguardo: questo è anche l’argomento che ho scelto per la tesi che sto preparando. Durante i sei mesi trascorsi all’estero non ho mai perso i contatti con la mia facoltà: lo stesso docente che mi ha seguito per la tesi, infatti, mi ha seguito durante il tirocinio per sapere come si stava svolgendo lo stage. Anche a Londra, però, l’ambiente è stato molto stimolante: nei precedenti stage che avevo svolto in Italia, presso la mia università, non avevo sufficiente esperienza e preparazione per poter essere coinvolto a pieno nei progetti, mentre alla Queen Mary University sono arrivato al termine degli studi universitari e con una maggiore consapevolezza dell’utilità di un tirocinio. La carta dell’esperienza all’estero, inoltre, è importante soprattutto quando si ricerca un lavoro: è l’aspetto che più interessa nel curriculum in fase di selezione, sia perché assicura la conoscenza della lingua (in effetti il mio inglese a Londra è sensibilmente migliorato!), sia perché arricchisce la propria preparazione.
Poi c’è l’altra parte della medaglia: 600 euro al mese di borsa di studio non sono poche, ma in una città costosa come Londra sono stati sufficienti solo per l’affitto e le spese. Ho trovato una stanza in un appartamento che dividevo con altri otto ragazzi e per me, alla mia prima esperien
za come fuori sede, è sembrata una soluzione davvero inusuale!»


Testimonianza raccolta da Eleonora Della Ratta


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