Ci sono i cento posti offerti dal bando “Tu.Ris.M” riservati ai residenti di Puglia e Abruzzo, i 28 legati al primo flusso del progetto “Pit – Promoting internship on tourism”, i 56 messi a disposizione di under 35 siciliani nell'ambito di “Taste”. Sono solo alcuni dei bandi finanziati tramite il Progetto Leonardo attualmente aperti, che offrono ai partecipanti percorsi formativi nei Paesi dell'Unione europea. Oltre al sostegno economico, queste iniziative hanno in comune anche il settore di riferimento: quello turistico.
«Dei 15 usciti negli ultimi 4 mesi, ben 12 hanno come settore di interesse la ricezione turistica. In pratica offrono un tirocinio di 4 mesi per svolgere uno stage in un paese europeo per fare il cameriere o l'accompagnatore turistico», questa la segnalazione arrivata da una lettrice alla Repubblica degli Stagisti: «Non mi sembrano offerte in linea con il progetto. Sembra che l'Isfol elargisca queste sovvenzioni europee a vari enti senza preoccuparsi poi della loro effettiva destinazione».
Per capire come stiano effettivamente le cose, la redazione si è rivolta direttamente all'Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, che approva le richieste di inserimento nel Programma Leonardo dei tirocini proposti sul territorio da enti e istituzioni locali. «Da quello che ci risulta non c'è una spiccata preponderanza del settore turistico, anche se probabilmente è uno di quelli che meglio si sposa con un contesto internazionale», spiega Francesca Carta [nella foto in basso], una delle ricercatrici dell'istituto che ha sede in corso d'Italia a Roma.
Lo confermano i numeri contenuti nel rapporto “Comenius, Grundtvig e visite di studio – Dati e risultati 2012”, stando al quale degli oltre 17mila progetti IVT (Initial vocational training) attivati lo scorso anno nell'ambito del programma Leonardo, solo il 36% ha riguardato i servizi, settore all'interno del quale rientra anche il turismo. Altri comparti che hanno visto partire percorsi di tirocinio finanziati dall'Ue sono l'ingegneria, la manifattura e le costruzioni, che rappresentano il 18% del totale, le scienze sociali, economiche e giuridiche con il 17%. Seguono educazione (10%), arte (7%), scienze (5%), agricoltura e veterinaria (4%), salute (3%).
«Non riceviamo l'indicazione di orientarci verso un determinato settore, le iniziative vengono individuate sulla base della loro bontà». Per questo «può capitare che in un anno ci sia la prevalenza di un settore piuttosto che di un altro. I promotori devono giustificare la loro proposta progettuale sulla base di una specifica esigenza, vuoi territoriale vuoi legata ad una specifica figura professionale. Può succedere che ci si orienti sul turismo perché è un settore che si presta di più alla mobilità transnazionale, ma ultimamente abbiamo avuto anche tirocini legati all'architettura, alle energie rinnovabili e alla cooperazione».
Per quale ragione però Isfol accetta di sostenere degli stage per delle professioni che, a partire ad esempio da quelle legate alla ricezione turistica, non richiedono un lungo periodo di formazione on the job e per le quali le persone che le svolgono dovrebbero essere assunte e ricevere un diverso inquadramento sia giuridico che rispetto al trattamento economico? A questa domanda Carta risponde rimandando al sito Isfol, dal quale è possibile scaricare la normativa che ha istituito il programma Leonardo. Nella quale si legge che tra gli obiettivi dell'iniziativa c'è quello di «sostenere coloro che partecipano ad attività di formazione e formazione continua nell'acquisizione e utilizzazione di conoscenze, competenze e qualifiche per facilitare lo sviluppo personale, l'occupabilità e la partecipazione al mercato del lavoro europeo». Tra le quali dunque l'istituto ritiene rientrino anche quelle fornite a chi svolge uno stage come cameriere, barista o addetto alla reception in un albergo.
E su quali basi vengono selezionati i progetti? «Gli enti promotori rispondono ad un bando comunitario. L'Isfol si serve di un pool di esperti esterni che effettua una valutazione sulla base di criteri indicati dalla Commissione europea». A decidere è dunque questo gruppo formato da «esperti in materia di formazione professionale o di progetti comunitari e figure professionali che abbiano una competenza rispetto alla specificità del bando». Dodici i professionisti coinvolti quest'anno, scelti attraverso un concorso, ai quali è stato riconosciuto un compenso compreso tra i 3mila ed i 9.900 euro. Si tratta di ricercatori universitari, insegnanti e responsabili di corsi di formazione. E comunque, tornando alle critiche sui troppi stage nel settore turistico, l'Isfol ribadisce che la scelta rispetto ai progetti da finanziare riguarda il possesso dei requisiti richiesti da Bruxelles, e non l'area professionale nel quale saranno inseriti i tirocinanti.
Riccardo Saporiti
Hai trovato interessante questo articolo? Leggi anche:
- Ginevra Benini: ecco cosa fa l'Isfol per gli stagisti italiani
- Stage attivati dai centri per l'impiego: ecco la radiografia annuale dell'Isfol
Sai che RdS e Isfol hanno realizzato uno studio sullo stage in Italia? Leggi qui i risultati:
-Identikit degli stagisti italiani, ecco i risultati: troppo spesso i tirocini disattendono le aspettative
Community