Il Parlamento europeo apre le porte agli stagisti di tutta Europa. La nuova tornata di selezioni per i tirocini Schuman è aperta fino al 15 ottobre: 200 posti a disposizione e 1200 euro mensili di rimborso. Irene Brosch, trentenne di Milano, ha ottenuto una borsa Schuman nel 2008; qui racconta alla Repubblica degli Stagisti com'è andata.
Sono nata a Milano nel 1983. Dopo il liceo scientifico mi sono iscritta alla Statale di Milano alla facoltà di Scienze politiche, scelta perché – dopo una gita alle superiori a visitare Strasburgo e il Parlamento europeo - ho pensato che fosse un compito lodevole ed estremamente difficile quello di portare avanti l'integrazione europea. Volevo fare parte di questo sforzo collettivo. Mentre ero ancora alla triennale, nel 2005, ho visitato l'ufficio milanese del Parlamento europeo presso il palazzo delle Stelline. Qui mi hanno spiegato come presentare la candidatura per uno stage non retribuito di quattro mesi, che ho iniziato a settembre 2006 e al termine del quale sono tornata a studiare a tempo pieno. La figura di tutor in questo caso non è prevista, sono i membri fissi dell'ufficio a spiegare cosa fare. Io mi sono occupata dell'organizzazione della trasmissione televisiva 'Vado bene per l'Europa?', un quiz in cui due squadre di studenti si scontrano su domande relative all'Europa e i vincitori si aggiudicano un viaggio al Parlamento europeo a Strasburgo. Poi facevo anche accoglienza, rispondevo alle domande via mail e organizzavo missioni a Strasburgo.
Conclusa la triennale nel 2006, mi sono iscritta alla specialistica in Comunicazione politica e sociale e a marzo 2008 ho iniziato uno stage presso l'Istituto di Studi Politici Internazionali a Milano. Qui mi è stato affidato il progetto 'l'Europa va a Scuola 2008', un concorso tra istituti di scuola superiore su tematiche europee: ero l'addetta all'invio del materiale, al controllo degli accessi ai quiz online, all'organizzazione del gioco e così via. Il rimborso spese era di 300 euro senza mensa. Finita l'esperienza, la solita pacca sulla spalla.
Da ottobre 2008 a febbraio 2009 finalmente la borsa Schuman, opzione generale, di nuovo alla sede del Parlamento europeo di Milano, e un rimborso di circa 1300 euro mensili. Essendo già esperta, ho fatto io da tutor ad altri ragazzi al loro primo stage. Oltre alle mansioni della prima volta, sono stata anche Strasburgo tre volte in qualità di capo accompagnatore di gruppi di scuole o giornalisti, in occasione delle sedute plenarie. Allo scadere del contratto come nell'occasione precedente ho ricevuto una lettera di raccomandazione ma nessun posto di lavoro ovviamente: tutte le istituzioni comunitarie reclutano forza lavoro tramite l'Epso, agenzia che si occupa solo di trovare personale per gli enti Ue attraverso concorsi.
Ho quindi ripreso a studiare, laureandomi a marzo 2009. Su suggerimento di una mia ex collega al Parlamento europeo ho presentato la candidatura per un tirocinio presso la sezione commerciale del Consolato americano a Milano. Ci ho lavorato da giugno a luglio 2009, con rimborso di 300 euro mensili. Dovevo raccogliere informazioni sul settore IT italiano per redigere elenchi di potenziali aziende interessate a partnership commerciali con aziende americane dello stesso comparto. Anche qui però stessa conclusione dei rapporti precedenti: scaduto il contratto 'arrivederci e grazie'.
Subito dopo sono stata presa come segretaria all'ufficio marketing del quotidiano Il Giorno, impiego per cui avevo trovato un annuncio sul giornale. Facevo analisi e reportistica delle strategie di marketing, assistenza della responsabile dell'ufficio, rassegna stampa, lavoro di redazione e quant'altro. Il contratto era tramite l'ufficio Cosp dell'università statale di Milano e la retribuzione di 600 euro al mese.
Poi mi sono rivolta alle agenzie interinali. L'Adecco mi ha proposto un contratto di somministrazione, ovviamente a a tempo determinato, presso la Saipem-Eni, a San Donato, dove dal 2011 al 2013 ho svolto il ruolo di assistente dell'engineering and construction licensing department manager e della sua unità, occupandomi di organizzazione trasferte, agenda e appuntamenti del manager, organizzazione viaggi. Retribuzione secondo il contratto del commercio di circa 1300 euro mensili.
Adesso sono di nuovo alla ricerca di un'occupazione. Finora ho fatto di tutto: sono passata dagli organismi internazionali all'editoria e al commercio estero per arrivare ai prodotti chimici e petroliferi. Spero che questa capacità di adattarmi a differenti contesti giochi a mio favore nella ricerca di un nuovo impiego. Nel corso degli anni ho affinato capacità organizzative e di gestione dello stress e adesso credo di potermi definire una manager assistant di livello medio-alto. Se dicessi che fare la segretaria di direzione era il sogno della mia vita mentirei, ma mi piace e mi dà soddisfazioni sia a livello umano che professionale. Prospettive? Spero di trovare un nuovo lavoro.
I miei amici sono generalmente messi come me tra contratti a tempo e ridimensionamento delle aspettative sia di vita che di lavoro. Il sistema dello stage è solo utile per far conoscere ai ragazzi il mondo del lavoro. A 30 anni i contratti di sei mesi in sei mesi tolgono il fiato.
La Carta dei diritti dello stagista è un'ottima iniziativa e spero che molte aziende continuino ad aderire, ma mi permetto di dire che in Italia oggi il problema riguarda non solo chi si inserisce nel mondo del lavoro ma chi lavora ormai da anni, saltando da un contratto all'altro, e che vede il governo presentare iniziative di rilancio dell'occupazione giovanile con sgravi fiscali rivolti a imprese rivche assumono under 30. Ci si sente un po' presi in giro, poiché l'emergenza non è solo dei più giovani ma anche degli adulti, dai 30 anni in su, che si ritrovano senza speranza di migliorare la propria condizione lavorativa.
Testo raccolto da Ilaria Mariotti
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