Ancora passi avanti, in Francia, per la tutela degli stagisti. Già nel 2006 un accordo siglato da governo, imprenditori, sindacati, enti di formazione e associazioni studentesche - i cui contenuti erano stati ripresi in una legge e poi, nel 2008, in un decreto attuativo - aveva stabilito che, a partire dal quarto mese di tirocinio, scattasse il dovere di erogare una retribuzione mensile pari ad almeno un terzo del salario minimo garantito (lo SMIC, più o meno 1300 euro al mese).
Quindi gli stagisti francesi già oggi percepiscono per legge almeno 400 euro al mese: non tutti però. Restano - o meglio, restavano - esclusi gli stagisti degli enti pubblici: l'obbligo infatti riguardava solamente le imprese private.
Venerdì scorso il presidente francese Nicolas Sarkozy - con i ministri dell'Università e ricerca, delle Finanze, della Funzione pubblica e dei Giovani - ha annunciato l'intenzione di anticipare quest'obbligo a partire dal terzo mese di tirocinio, e di estenderlo anche al settore pubblico (comprese le amministrazioni locali e le strutture sanitarie). Per gli stage di durata inferiore, inoltre, sarà introdotto il dovere di dare un minimo di rimborso spese e di prevedere l'accesso alla mensa aziendale o benefit analoghi.
Il movimento che rappresenta gli stagisti francesi, «Génération Precaire» (nella foto, durante una manifestazione), non grida però vittoria, e promette anzi battaglia: l'obiettivo è far salire al 50% dello SMIC la retribuzione minima, introdurre sanzioni penali per le aziende che abusano dello strumento dello stage, prevedere una retribuzione che aumenti con il passare dei mesi, e stabilire un periodo obbligatorio di distanza tra uno stage e il successivo.
Un'altra misura annunciata dal governo francese per incentivare l'occupazione giovanile è poi un bonus di 3mila euro che verrà stanziato a favore di ogni azienda che assuma uno stagista. Un procedimento simile a quello previsto, qui in Italia, dal Progetto FIXo, gestito da Italia Lavoro, che si è concluso da pochi mesi. L'obiettivo di Sarkozy è di ottenere 50mila nuove assunzioni. Funzionerà?
Eleonora Voltolina
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