Decreto Rilancio, i quattro emendamenti per un sostegno economico agli stagisti presentati alla Camera

Scritto il 10 Giu 2020 in Notizie

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Sul sito della Camera è disponibile la “bozza non corretta” di tutti gli emendamenti presentati per il procedimento di conversione il legge del “Decreto Rilancio” (che, come noi avevamo titolato nel nostro articolo del 14 maggio, rilanciava tutti... tranne gli stagisti). In particolare, spulciando tra le oltre 2.300 pagine, si trovano quattro “proposte emendative” che riguardano l'introduzione di un sostegno economico a favore dei tirocinanti rimasti danneggiati dalla pandemia. Eccole nel dettaglio.

stage lavoro decreto rilancioIl primo e il secondo emendamento propongono di modificare l’articolo 78 del decreto, quello che riguarda il “Fondo per il reddito di ultima istanza a favore dei lavoratori danneggiati dal virus Covid-19”.

In particolare, il “78.17” è firmato da Chiara Gribaudo – parlamentare piemontese del Partito Democratico, da subito attenta al tema stagisti e già firmataria di un “ordine del giorno” successivo alla conversione del precedente decreto legge, a fine aprile – e dall’ex presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, e inoltre dal calabrese Antonio Viscomi, il piemontese Stefano Lepri responsabile Terzo settore nella segreteria PD, l’ex leader dei pensionati Cgil Carla Cantone, la sarda Romina Mura, la bergamasca Elena Carnevali – nota per la sua attenzione ai disabili e per la legge sul "Dopo di noi” – e il pediatra napoletano Paolo Siani, fratello del giornalista Giancarlo Siani ucciso dalla camorra negli anni Ottanta.
Questo il testo: «Al comma 1, prima della lettera a), premettere la seguente: 0a) al comma 1, dopo le parole “ lavoratori dipendenti e autonomi ” sono aggiunte le seguenti: “ , nonché tirocinanti di tirocini extracurriculari”».

Stessi identici firmatari per l’emendamento “78.01”, che invece propone: «Dopo l’articolo 78, aggiungere il seguente:
1. Ai fini del riconoscimento di un’indennità per i soggetti che hanno interrotto o sospeso un’attività di tirocinio extracurriculare a causa dell’emergenza Covid-19, sono trasferiti alle regioni e province autonome 100 milioni di euro a valere sui fondi di cui all’articolo 44 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, previo accordo in sede di conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano sulle modalità di assegnazione ed erogazione di tale indennità».


In questo caso, cioè, la gestione di quanto e come erogare agli stagisti per indennizzarli rispetto a tirocini interrotti o sospesi durante la pandemia sarebbe demandata alle Regioni, che riceverebbero 100 milioni dallo stato e poi potrebbero gestirli con bandi regionali, così come hanno già fatto per esempio il Lazio, la Toscana, l’Emilia Romagna, la Valle D’Aosta e in parte la Calabria.

Gribaudo è anche firmataria insieme a Massimo Ungaro di Italia Viva di un terzo emendamento che ha per tema l'indennizzo degli stagisti, il n. “85.02”, che propone: «Dopo l’articolo 85, inserire il seguente: Art. 85-bis. (Indennità stagisti)
1. I lavoratori soggetti alla disciplina dei tirocini, ovvero ad altre forme contrattuali a contenuto formativo che abbiano in essere, alla data del 23 febbraio 2020, un contratto di tirocinio per una durata complessiva pari o superiore a 250 ore è riconosciuta, per i mesi di aprile, maggio e giugno 2020, un’indennità mensile pari a 500 euro, per ciascun mese.
2. l’indennità di cui al presente articolo è erogata dall’INPS in un’unica soluzione, previa domanda corredata da relativa autocertificazione» e specifica che «Conseguentemente, all’articolo 263, comma 5, le parole: 800 milioni sono sostituite dalle seguenti: 425 milioni».


L’articolo 85, cui questo emendamento è legato, disciplina la “Indennita' per i lavoratori domestici”; l’emendamento ne mima l’importo – 500 euro al mese – e la modalità, “erogata dall'INPS in unica soluzione”.

Ungaro, eletto nella circoscrizione Estero, ha al centro del suo programma il miglioramento delle condizioni dei giovani italiani nel mondo del lavoro, ed è firmatario di una proposta di legge per riordinare il quadro normativo dei tirocini curricolari prevedendo anche per loro, tra le altre cose, una indennità minima mensile.

Altro colore politico invece per l’emendamento “252.02” sottoscritto da sedici deputati del Movimento 5 Stelle – oltre alle due prime firmatarie, l’avvocata calabrese Elisabetta Maria Barbuto e l’abruzzese Carmela Grippa, figurano Piera Aiello, Stefania Ascari, Roberto Cataldi, Gianfranco Di Sarno, Iolanda Di Stasio, Devis Dori, Valentina D’Orso, Carla Giuliano, Valentina Palmisano, Mario Perantoni, Eugenio Saitta, Angela Salafia, Giulia Sarti ed Elisa Scutellà.

L’emendamento è legato all’articolo 252, intitolato “Misure urgenti per lo svolgimento di concorsi per il  personale  del Ministero della giustizia”; riguarda esclusivamente le persone in stage presso uffici pubblici e recita: «Dopo l’articolo 252, aggiungere il seguente: Art. 252-bis. (Disposizioni urgenti per il personale tirocinante)
1. Al fine di garantire sostegno al reddito di tutti i soggetti impegnati in attività di tirocinio/stage con la pubblica amministrazione al momento della dichiarazione dello stato di emergenza, ai sensi della Delibera del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020, senza che ne facciano richiesta, è assicurata la retribuzione delle indennità mensili per tutto il periodo di sospensione dell’espletamento del rapporto, in seguito alle misure che hanno portato alla sospensione dei tirocini per contenere l’emergenza epidemiologica.
2. Agli oneri derivanti dal comma 1 si provvede mediante le risorse già stanziante al Fondo sociale per occupazione e formazione, istituito dall’articolo 18, comma 1, lettera a) del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2».


stage lavoro covid ungaro«La crisi colpisce tutti», ha detto ieri pomeriggio Ungaro durante la diretta web dell’evento “Prospettive normative per stagisti e tirocinanti: le categorie invisibili” organizzato dall’associazione InOltre-Alternativa Progressista e trasmesso in su Facebook, «ma colpisce alcune categorie in maniera più pesante: i lavoratori più precari o chi magari non è un lavoratore vero e proprio, come i tirocinanti che stanno facendo un percorso di formazione. Da qui l’importanza di intervenire. Si è provato con il reddito di emergenza, che però» ha ammesso il deputato «non è specifico per i tirocinanti».

Da qui l’idea che Ungaro ha ribattezzato “l’indennità di emergenza”. La sua speranza è che qualcuno di questi emendamenti «possa andare avanti nella selezione» nel lavoro di conversione in legge del decreto rilancio, «il più grande disegno di legge della storia della Repubblica italiana», che vale «55 miliardi di euro, quasi due finanziarie in una». Uno sforzo finanziario enorme ma «ci sono alcune categorie escluse: i professionisti, gli artisti e sopratutto i tirocinanti e gli stagisti», dice Ungaro, «che hanno faticato tanto per raggiungere una sudata autonomia e qui rischiano, per via della crisi, di vedere tutto d’un tratto i propri sogni di emancipazione infranti e di ricadere sulle famiglie d’origine». Una ipotesi che andrebbe «a scapito della già difficile mobilità sociale per i nostri giovani».

«Questo durante l’emergenza», chiude Ungaro, ma l’impegno per gli stagisti non si ferma alla situazione Covid: «Rimane la battaglia per trovare nuove tutele per i tirocinanti, sia curricolari sia extracurricolari. Io ho presentato una proposta di legge che ho costruito con Eleonora Voltolina due anni fa che stava per essere incardinata in Commissione Lavoro alla Camera proprio prima dell’arrivo della pandemia: speriamo di riuscire il prima possibile a ri-incardinarla, in modo che venga discussa il prima possibile e poi approvata: mi sembra che ci siano grandi convergenze da più parti politiche su quella proposta di legge, per cercare di dare nuove tutele a chi ne ha bisogno. Garantire una stabilità maggiore agli stagisti e ai tirocinanti garantisce un maggior agganciamento al mercato del lavoro, ma soprattutto permette a una generazione che fino adesso è rimasta un po’ – consentitemi il termine – “fregata”, di emanciparsi e di trovare un modo di riscatto».

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