Master finanziati dallo Stato: nel catalogo Alta formazione corsi di dubbia utilità e prezzi molto alti rispetto al mercato

Marianna Lepore

Marianna Lepore

Scritto il 20 Ago 2011 in Notizie

È scaduto all'inizio di agosto il catalogo interregionale dell’Alta formazione, che dava la possibilità di richiedere dei voucher formativi per partecipare gratuitamente a corsi di specializzazione e master. Grazie al co-finanziamento del Fondo sociale europeo, dodici Regioni finanziano cioè con oltre 30 milioni di euro lo studio specialistico dei loro residenti. Come spesso capita in Italia, però, un’iniziativa tesa a favorire la specializzazione di giovani e meno giovani attraverso l’erogazione di finanziamenti necessari per coprire i costi, spesso alti, dell’istruzione si trasforma in un escamotage per attingere a soldi pubblici gonfiando un po' le spese.
Basta dare un’occhiata all’elenco dettagliato degli oltre 2.400 tra master e corsi di formazione e raffrontarli con altri simili, presenti non sul catalogo bensì sul mercato, per rendersi conto che qualcosa è sfuggito di mano. Innanzitutto, nell'elenco appaiono insegnamenti davvero molto strani - un
corso in Pet Therapy, un altro in Tourist Assistant - per i quali è lecito chiedersi se sia adeguato permettere l'accesso a finanziamenti così importanti. A un’analisi più attenta si scopre che ci sono anche molti corsi con un rapporto tra ore di lezione e costo totalmente sproporzionato rispetto ai prezzi di mercato.
Nella prima categoria c’è il già citato corso di formazione in Pet Therapy – Operatore di Terapia e Attività Assistita dagli Animali organizzato dall’ Associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi (ABAP) per la modica cifra di 6mila euro con la promessa di fornire le basi per comprendere le dinamiche di relazione uomo-animale. La figura professionale formata non è, però, tra le più richieste sul mercato e un altro aspetto che stupisce è che, nonostante l’alto costo, le lezioni siano organizzate solo il venerdì pomeriggio e il
sabato. C’è poi il corso per Tourist Assistant and Personal Shopper (TAPS) organizzato dai Centri Istruzione e Formazione Professionale Istituti Rogazionisti (C.I.F.I.R.) di Bari: 6mila euro per 240 ore per diventare urban tourist guide, shopping consultant e guest assistant. Qualche dubbio però resta sulla richiesta di questi ruoli nel mercato del lavoro.
Nella categoria dei corsi con un rapporto tra ore di lezione e costo poco proporzionato c'è innanzitutto il corso di Specialist in photoshop, dreamweaver, flash, in cui previo pagamento di 6mila euro (per 240 ore) l’Associazione Logos Formazione insegna a usare alcuni software che in realtà quasi tutti imparano a maneggiare da soli. Idem per il corso di Specialist in word e excel, due programmi-base che ogni persona che possiede un computer sa usare, venduto dalla Selform Consulting srl per 4.750 euro (quasi 20 euro a ora). 
Nel catalogo interregionale rientrano anche molti corsi in giornalismo, tra cui un master. La differenza non è da poco perché nel caso dei corsi la frequenza non permette l’acquisizione del tesserino da giornalista praticante, possibile invece con il master biennale di I livello in giornalismo dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, riconosciuto dall’Ordine dei giornalisti. Il costo è di 13.800 euro per il biennio (costituito da 3mila ore di lezione), ma attenzione: l’ammontare massimo del voucher è di 6mila euro e non è detto che l’anno prossimo ci sia lo stesso tipo di finanziamento. Quindi chi deciderà di beneficiarne dovrà mettere in conto di pagare di tasca propria da 1.800 a 7.800 euro.
Se almeno però questo master è davvero una porta sulla professione giornalistica, lo stesso non si può dire per gli altri corsi di giornalismo inseriti nel catalogo, che non consentono l’acquisizione del tesserino da giornalista praticante, eppure hanno
un più alto rapporto ore/costo. La Arte e Mestieri Onlus per esempio offre per 6mila euro 240 ore di lezioni sul giornalismo online, ma il corso non permette il praticantato e alla fine gli allievi non potranno accedere all’esame professionale. Il master per professionisti della comunicazione nel mondo dello spettacolo organizzato dal Conservatorio di musica G. Martucci di Salerno propone per 6mila euro ben 1.500 ore di lezione: peccato che oltre la metà - per la precisione 830 - siano previste come "studio individuale".
Nella lista non mancano le lezioni di inglese: si va da 200 a 280 ore di lezione per un esborso (pubblico) tra i 5mila e i 6mila euro. Il Corso Upper Intermediate B2 organizzato dall’Accademia informatica srl per 5mila euro offre un corso di 200 ore (40 di stage) mentre il Success in Advanced English per 6mila euro propone 280 ore di insegnamento di cui alcune svolte nel college Dulwich a Londra (con la specifica che nel pomeriggio dopo i corsi saranno organizzate anche delle visite guidate in città). C’è poi il First Certificate in English del Centro Studi Mecenate di Bitonto in provincia di Bari: 5mila euro per 200 ore di lezione di cui 30 di viaggio studio presso la Commissione europea a Bruxelles. E qualche dubbio che quel viaggio studio possa davvero «integrare il lavoro teorico svolto durante il corso», come è scritto nella locandina, sembra lecito porselo. In una nota è poi specificato che oltre all’attestato di frequenza sarà rilasciata la certificazione valida a livello comunitario FCE. Senza precisare che l’esame va svolto a parte e non è detto che venga superato da tutti.
Totalmente diverso il costo dei corsi normalmente proposti per la preparazione all’esame del First: il British Council per il nuovo corso annuale 2011/2012 chiede 1410 euro o un prezzo ridotto per i corsi intensivi, mentre il Centro linguistico dell’università di Salerno per un corso di livello B2 chiede 400 euro per 100 ore (tra lezioni frontali e autoapprendimento) e altri 80 euro per un minicorso dedicato alle esercitazioni pre-esame, quindi 480 euro contro 5mila. I corsi presi in esame aderenti all’Alta formazione sono certo più lunghi, ma il prezzo sembra un po' gonfiato.
Stessa situazione anche per i master di italiano come seconda lingua: l’università Kore di Enna offre per 6mila euro il master di II livello in italiano lingua seconda in contesti multiculturali, ma delle 1.700 ore totali solo 175 sono attività in aula e ben 920, quindi quasi due terzi del totale, sono previste come studio individuale. Il master dell’università di Palermo in Teoria, progettazione e didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera costa sempre 6mila euro ma allo studio individuale sono lasciate 550 ore, quindi "solo" un terzo delle ore totali. Prezzi poco congrui se paragonati a master più accreditati come il master in didattica dell’italiano lingua non materna organizzato dall’università di Perugia, alla ottava edizione e internazionalmente riconosciuto, o quello dell’università di Padova in Didattica dell’italiano come lingua 2: il primo costa 3mila euro per 1.500 ore di lezione, il secondo 2.600 euro
Insomma, gli oltre 30 milioni di euro finanziati dal Fondo sociale europeo e dalle regioni finiscono per coprire anche corsi e master con scarsi sbocchi lavorativi o che hanno dei costi sproporzionati rispetto al mercato, senza garantire effettivamente un inserimento nel mondo occupazionale. Col risultato di far proliferare master utili più alle tasche di chi li organizza che ai giovani.

Marianna Lepore


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