Quanto vale la cultura italiana? E che ruolo avrà nel futuro del Paese? Sono alcune delle domande che hanno animato l'assemblea dei lavoratori della conoscenza indetta venerdì 30 settemebre a Roma al Teatro Valle occupato. Un invito al confronto e al dibattito partito dai lavoratori dello spettacolo che dallo scorso giugno occupano il prestigioso teatro romano. All'appello hanno risposto in tanti: professionalità provenienti dal mondo della cultura, dell'arte, dei media, ma anche studenti e liberi professionisti. Arrivati da tutta Italia per condividere esperienze e iniziare ad immaginare strategie nuove in grado di restituire dignità e diritti al lavoro intellettuale italiano. Troppo spesso derubricato a semplice passatempo creativo.
La Repubblica degli Stagisti ha incontrato i protagonisti della mobilitazione, raccolto le loro testimonianze e quelle di chi, come Stefano Rodotà, ha compreso e condiviso le ragioni della battaglia culturale intrapresa dai lavoratori del Valle.
Ilaria Costantini
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