In seguito alle segnalazioni di un lettore, Alessandro [nome di fantasia], circa le presunte irregolarità nel rapporto di collaborazione con la testata online Controcampus, la Repubblica degli Stagisti ha cercato di fare chiarezza interpellando sia il direttore del portale d'informazione per studenti, Mario Di Stasi, sia lo stesso Alessandro. Di Stasi non ha risposto a molte delle domande sostenendo di non voler creare polemiche. Di seguito, invece, sono riportate le risposte di Alessandro.
Di Stasi sostiene che, in realtà, le accuse siano infondate e arrivino da collaboratori scontenti, allontanati dalla redazione perchè autori di pubblicazioni non originali o non attinenti alle regole della testata. Alessandro, come rispondi?
Non è questo il caso, anzi, è il comportamento di Controcampus a essere irregolare. Spesso gli articoli pubblicati ma da loro ritenuti "non in linea con le rubriche" venivano o vengono tutt'ora commissionati direttamente dal capo redattore, Lina Scalea, o dal capo area della redazione di appartenenza. L'ufficio relazioni effettua controlli periodici sugli articoli scritti e pubblicati sulle diverse rubriche del periodico online. Poi Mds Communications, una società di comunicazione gestita dallo stesso Di Stasi, avvisa i collaboratori che gli articoli non possono ritenersi validi per la rubrica d'appartenenza, sebbene siano già stati pubblicati. E così il conteggio degli articoli validi per il conseguimento del tesserino riparte dal mese stesso del controllo.
Nelle note di Controcampus, che bisogna accettare quando si invia la prima proposta di collaborazione, c'è scritto più volte che la collaborazione è assolutamente gratuita. Lo sapevi? Eri al corrente che l'Ordine dei giornalisti per conferire il tesserino da pubblicista richiede di provare che l'attività giornalistica sia stata pagata?
È stato ribadito sin dall'inizio che non avremmo ricevuto alcun compenso, ma ci hanno spiegato che gli oneri sugli articoli non venivano corrisposti ai collaboratori perché trattenuti per le ritenute d'acconto valide per il conseguimento del tesserino.
Come hai saputo della possibilità di ottenere, tramite Controcampus, il tesserino da pubblicista?
Ne sono stato messo al corrente sin dall'inizio della mia collaborazione tramite un’informativa allegata all’accordo online di adesione come collaboratore [un form via web che Alessandro afferma di aver accettato in seconda battuta, dopo aver sottoposto la candidatura iniziale attraverso il sito, NdR]. Dopo una collaborazione continuativa della durata di due anni con Controcampus, inviando due articoli settimanali come da loro richiesto, avrei ottenuto il tesserino da pubblicista. Solo successivamente sono stato informato del fatto che la continuità dei collaboratori è valida solo a partire dal mese di dicembre successivo all’accordo di collaborazione stipulato con loro.
Ti hanno mai dato spiegazioni sull'incoerenza tra la gratuità della collaborazione e la possibilità di ottenere il tesserino?
Il concetto in effetti risulta contraddittorio, e le eventuali spiegazioni in merito richieste al caporedattore Lina Scalea, che attualmente è vicedirettore, non erano affatto chiare. Anzi, spesso evitava di rispondere.
Le comunicazioni che hai inoltrato alla Repubblica degli Stagisti a testimonianza delle irregolarità nel rapporto di collaborazione con Controcampus sembrano confermare la tua versione. Ci assicuri che siano originali?
Sì, mi sono arrivate direttamente da Controcampus e nei termini esatti in cui ve le ho inoltrate.
Chi altri, nella redazione, ti ha prospettato o confermato la possibilità di diventare pubblicista, e quando?
La possibilità di diventare pubblicista mi è stata prospettata e confermata da Mds Communications, che gestisce le comunicazioni di Controcampus a tutti i collaboratori tramite un gruppo di appartenenza creato appositamente su Facebook.
di Andrea Curiat
Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
- Lo strano caso di Controcampus e dei tesserini fantasma
E anche:
- Aspiranti giornalisti, attenzione agli annunci di stage a pagamento in Rete: la richiesta di help di tre lettori;
- Antonio Loconte: «Cari aspiranti giornalisti, lasciate stare e fate gli idraulici»
- Che fine faranno i pubblicisti? Ordine dei giornalisti in subbuglio per la riforma delle professioni
Community