Agenzia europea del farmaco, quaranta tirocini con rimborso record: 1600 euro al mese

Ilaria Mariotti

Ilaria Mariotti

Scritto il 22 Mag 2013 in Notizie

Un eldorado dove i tirocini sono rimborsati 1350 sterline nette al mese (l'equivalente di 1600 euro). E per di più non tassate, a meno che così non voglia il Paese di origine. In più, l'accredito di spese per il viaggio di andata e ritorno (se superiore a 150 chilometri e fino a un massimo di 670 euro) e una maggiorazione fino al 50% per i disabili. Accade all'Agenzia europea del farmaco (Ema) di Londra, un organismo europeo che conta circa 800 dipendenti e che si occupa della valutazione scientifica delle medicine messe in commercio dalle case farmaceutiche della Ue. Uno dei suoi scopi è la protezione «della salute delle persone e degli animali» del Vecchio Continente, come si legge sul sito, e un periodo di tirocinio presso la struttura offre la possibilità di arricchirsi professionalemente in un ambiente «intellettualmente stimolante».

«Le posizioni aperte variano tra le 40 e le 42», riferisce alla Repubblica degli Stagisti Birgit Breen dell'ufficio risorse umane:
la corsa per aggiudicarsi un posto per quest'anno si chiuderà il prossimo 15 giugno e la domanda per partecipare va scaricata a questo link. Solo una volta selezionati dovrà essere raccolta e inviata tutta la documentazione cartacea. C'è una solo tornata per anno: la partenza dello stage è fissata a ottobre 2013 e la durata è di sei mesi, prorogabili a nove. 

I requisiti
: la cittadinanza di un paese membro della Ue (o candidato a esserlo), il possesso di un diploma di laurea e la buona conoscenza dell'inglese e di un'altra lingua europea sono elementi sufficienti per candidarsi. Non c'è un indirizzo specifico di studi richiesto ma sul sito si specifica che in genere i selezionati provengono da facoltà come farmacia, chimica, medicina, ingegneria. Ma non solo di bakground scientifico si tratta: l'esperienza non è infatti preclusa ai laureati in giurisprudenza, economia, scienze della comunicazione o perfino lettere, che possono essere impiegati in settori dell'ente che utilizzino professionalità affini a quei corsi di studi. Spesso, è sottolineato nelle faq della pagina, le domande provengono da persone che già lavorano in case farmaceutiche: infatti anche nell'application form una sezione è dedicata alle esperienze lavorative, a dimostrazione che si tratta di un tirocinio molto ambito anche da giovani lavoratori vista l'entità della borsa. A loro sono però richieste le dimissioni dal posto di lavoro prima di iniziare lo stage presso l'Ema. 

Il processo di selezione
. Una volta mandata la domanda - in inglese, e con un testo che spieghi le motivazioni della candidatura - passano circa due settimane prima di ricevere la conferma di avvenuta ricezione. Dopodiché tra luglio e settembre i selezionatori contattano per telefono i candidati ammessi alla shortlist finale per chiedere loro se sono ancora disponibili e concordare insieme gli obiettivi da perseguire nell'agenzia: una sorta di colloquio informale, insomma. È poi il direttore generale dell'agenzia, sulla base delle inidicazioni dei singoli uffici che operano le selezioni, a decidere chi sarà ammesso. A quel punto viene stilata la graduatoria definitiva, e ai finalisti arriva una lettera di accettazione dello stage (in genere entro agosto). I non ammessi non riceveranno alcuna comunicazione, ma potranno tentare di nuovo la sorte nelle successive edizioni. 

Come sempre in casi di tirocini presso enti pubblici, non è prevista altra forma di assunzione post stage se non tramite un regolare concorso pubblico. Come conferma alla Repubblica degli Stagisti Birgit Breen, «gli stagiaire sono i benvenuti  alle prove di selezione dei concorsi messi a bando. Sempre e quando rispettino tutti i requisiti richiesti». Nella pagina dedicata al programma di traineeship c'è un'ampia sezione dedicata alla vita dello stagista nell'agenzia: i suoi diritti e doveri, il dress code, il trasporto londinese, le assenze e così via.

Due gli aspetti che colpiscono. Il primo: all'inizio dello stage viene consegnato un work plan con i compiti assegnati. Una "tabella di marcia" che poi verrà aggiornata man mano che lo stage prosegue e che la formazione della risorsa è stata avviata. E poi l'aspetto degli orari. Potrebbe sembrare marginale ma non lo è, soprattutto in Italia dove i diritti degli stagisti sono spesso ignorati. La giornata lavorativa, è specificato, va dalle 9 alle 17.30 con un'ora di pausa pranzo che lo stagista può prendere a suo piacimento tra le 12 e le 14:30. Si può anche decidere di prendere mezz'ora, ma l'ente consiglia di rispettare l'ora di pausa (che può estendersi anche a due ore e mezzo in casi particolari). Si parla poi del cosiddetto flexitime, «un sistema per meglio bilanciare il rapporto tra vita e lavoro», applicato principalmente ai dipendenti ma anche agli stagisti, seppur con particolare cautela. Se capita loro di eccedere nelle ore 'lavorative' (7,5), le stesse andranno scontate nelle settimane o nei mesi successivi. Il tirocinante, in quanto tale, non deve insomma passare troppe ore in ufficio. 

Le passate edizioni
. Nonostante le ottime condizioni offerte dall'Ema, il numero di candidature ogni anno è piuttosto contenuto:
normalmente sono 1400 con percentuali variabili di nazionalità. Ma l'anno scorso c'è stato un picco, con un aumento di quasi il 30%: «Nel 2012 in effetti ci sono pervenute 1.800 domande di partecipazione» dice la Breen. Un rialzo da ricollegare, probabilmente, alla crisi e alla diminuzione di opportunità di lavoro per i giovani.

Ilaria Mariotti

Per saperne di più su questo argomento, leggi anche:
In Italia? Difficile aver voglia di tornarci, dopo aver lavorato all'estero
Un tarantino a Cambridge: «Qui in Inghilterra se vali ti assumono, perché in Italia no?»
Fuggi-fuggi dall'Italia: sono almeno 2 milioni i giovani all'estero

E anche:
- Regioni, muovetevi: le vostre leggi sui tirocini devono essere pronte entro luglio
Solo un giovane su dieci viene assunto dopo lo stage: «il mondo deve sapere» anche questo

Community