Un eldorado dove i tirocini sono rimborsati 1350 sterline nette al mese (l'equivalente di 1600 euro). E per di più non tassate, a meno che così non voglia il Paese di origine. In più, l'accredito di spese per il viaggio di andata e ritorno (se superiore a 150 chilometri e fino a un massimo di 670 euro) e una maggiorazione fino al 50% per i disabili. Accade all'Agenzia europea del farmaco (Ema) di Londra, un organismo europeo che conta circa 800 dipendenti e che si occupa della valutazione scientifica delle medicine messe in commercio dalle case farmaceutiche della Ue. Uno dei suoi scopi è la protezione «della salute delle persone e degli animali» del Vecchio Continente, come si legge sul sito, e un periodo di tirocinio presso la struttura offre la possibilità di arricchirsi professionalemente in un ambiente «intellettualmente stimolante».
«Le posizioni aperte variano tra le 40 e le 42», riferisce alla Repubblica degli Stagisti Birgit Breen dell'ufficio risorse umane: la corsa per aggiudicarsi un posto per quest'anno si chiuderà il prossimo 15 giugno e la domanda per partecipare va scaricata a questo link. Solo una volta selezionati dovrà essere raccolta e inviata tutta la documentazione cartacea. C'è una solo tornata per anno: la partenza dello stage è fissata a ottobre 2013 e la durata è di sei mesi, prorogabili a nove.
I requisiti: la cittadinanza di un paese membro della Ue (o candidato a esserlo), il possesso di un diploma di laurea e la buona conoscenza dell'inglese e di un'altra lingua europea sono elementi sufficienti per candidarsi. Non c'è un indirizzo specifico di studi richiesto ma sul sito si specifica che in genere i selezionati provengono da facoltà come farmacia, chimica, medicina, ingegneria. Ma non solo di bakground scientifico si tratta: l'esperienza non è infatti preclusa ai laureati in giurisprudenza, economia, scienze della comunicazione o perfino lettere, che possono essere impiegati in settori dell'ente che utilizzino professionalità affini a quei corsi di studi. Spesso, è sottolineato nelle faq della pagina, le domande provengono da persone che già lavorano in case farmaceutiche: infatti anche nell'application form una sezione è dedicata alle esperienze lavorative, a dimostrazione che si tratta di un tirocinio molto ambito anche da giovani lavoratori vista l'entità della borsa. A loro sono però richieste le dimissioni dal posto di lavoro prima di iniziare lo stage presso l'Ema.
Il processo di selezione. Una volta mandata la domanda - in inglese, e con un testo che spieghi le motivazioni della candidatura - passano circa due settimane prima di ricevere la conferma di avvenuta ricezione. Dopodiché tra luglio e settembre i selezionatori contattano per telefono i candidati ammessi alla shortlist finale per chiedere loro se sono ancora disponibili e concordare insieme gli obiettivi da perseguire nell'agenzia: una sorta di colloquio informale, insomma. È poi il direttore generale dell'agenzia, sulla base delle inidicazioni dei singoli uffici che operano le selezioni, a decidere chi sarà ammesso. A quel punto viene stilata la graduatoria definitiva, e ai finalisti arriva una lettera di accettazione dello stage (in genere entro agosto). I non ammessi non riceveranno alcuna comunicazione, ma potranno tentare di nuovo la sorte nelle successive edizioni.
Come sempre in casi di tirocini presso enti pubblici, non è prevista altra forma di assunzione post stage se non tramite un regolare concorso pubblico. Come conferma alla Repubblica degli Stagisti Birgit Breen, «gli stagiaire sono i benvenuti alle prove di selezione dei concorsi messi a bando. Sempre e quando rispettino tutti i requisiti richiesti». Nella pagina dedicata al programma di traineeship c'è un'ampia sezione dedicata alla vita dello stagista nell'agenzia: i suoi diritti e doveri, il dress code, il trasporto londinese, le assenze e così via.
Due gli aspetti che colpiscono. Il primo: all'inizio dello stage viene consegnato un work plan con i compiti assegnati. Una "tabella di marcia" che poi verrà aggiornata man mano che lo stage prosegue e che la formazione della risorsa è stata avviata. E poi l'aspetto degli orari. Potrebbe sembrare marginale ma non lo è, soprattutto in Italia dove i diritti degli stagisti sono spesso ignorati. La giornata lavorativa, è specificato, va dalle 9 alle 17.30 con un'ora di pausa pranzo che lo stagista può prendere a suo piacimento tra le 12 e le 14:30. Si può anche decidere di prendere mezz'ora, ma l'ente consiglia di rispettare l'ora di pausa (che può estendersi anche a due ore e mezzo in casi particolari). Si parla poi del cosiddetto flexitime, «un sistema per meglio bilanciare il rapporto tra vita e lavoro», applicato principalmente ai dipendenti ma anche agli stagisti, seppur con particolare cautela. Se capita loro di eccedere nelle ore 'lavorative' (7,5), le stesse andranno scontate nelle settimane o nei mesi successivi. Il tirocinante, in quanto tale, non deve insomma passare troppe ore in ufficio.
Le passate edizioni. Nonostante le ottime condizioni offerte dall'Ema, il numero di candidature ogni anno è piuttosto contenuto: normalmente sono 1400 con percentuali variabili di nazionalità. Ma l'anno scorso c'è stato un picco, con un aumento di quasi il 30%: «Nel 2012 in effetti ci sono pervenute 1.800 domande di partecipazione» dice la Breen. Un rialzo da ricollegare, probabilmente, alla crisi e alla diminuzione di opportunità di lavoro per i giovani.
Ilaria Mariotti
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