Tutto quello che c'è da sapere sulla Repubblica degli Stagisti

 

, la Repubblica degli Stagisti è una testata giornalistica edita da una società, la Ventidue srl, e non un'entità non profit. Il suo direttore ne possiede il 51%, il restante 49% è di proprietà della famiglia di suo marito, che ne è anche amministratore. I suoi bilanci sono pubblici, consultabili alla Camera di commercio. Questa formula assicura alla testata una completa indipendenza editoriale.

No, la Ventidue srl non gode di nessun aiuto pubblico, di fondi regionali, di contributi statali o europei. Non ha finanziatori occulti, filantropi, non è beneficiaria di lasciti o donazioni. Non gode di sgravi fiscali di alcun tipo.

No, la Repubblica degli Stagisti e la Ventidue srl non sono legate ad alcun partito, non hanno colore politico, non ricevono sponsorizzazioni da soggetti politici.

, la  Ventidue srl, società editrice della Repubblica degli Stagisti, vive principalmente delle quote di adesione ai progetti OK Stage, ChiaroStage e Milledodici pagate dalle imprese presenti su questo sito nelle parti riservate alle aziende. Come spieghiamo bene nelle relative sezioni, le aziende che aderiscono firmano un accordo quadro assolutamente innovativo che prima impegna ciascuna a rispettare i criteri del progetto al quale aderisce, e in seguito le permette di apparire sul nostro sito e anche di pubblicare annunci se partecipa a OK Stage o Milledodici. Nel caso non rispetti uno dei criteri, l'azienda perde contrattualmente la possibilità di essere presente sul sito. La scelta del modello economico è anche stata dettata dalla volontà di far ricadere sui soggetti più forti (le aziende) piuttosto che su quelli più deboli (i lettori) il "mantenimento" del sito.

No, il fatto di essere "profit", ovvero di vendere dei servizi sul nostro sito, non è in contrasto con gli scopi etici che contraddistinguono la Repubblica degli Stagisti. Siamo fermamente contrari all'equazione «commerciale = anti-sociale». Noi svolgiamo un'attività commerciale eticamente rilevante e socialmente utile. Pensare che profitto ed etica siano sempre uno antagonista all'altro, uno il contrario dell'altro, vuol dire impedire lo sviluppo e negare che le aziende possano impegnarsi per migliorare il mondo nel quale vivono. Non lo diciamo solo noi, ma anche qualche premio Nobel. A questo servono i concetti della responsabilità sociale dell'impresa, da cui noi abbiamo tratto ispirazione per creare i nostri progetti, che sono assolutamente unici nel loro genere.

, la Ventidue srl paga i suoi collaboratori: che siano giornalisti, programmatori, commerciali, commercialisti, consulenti, avvocati... Diversamente da altri riteniamo sbagliato il lavoro gratuito, non usiamo forme di collaborazione gratuite e retribuiamo al massimo di quanto ci possiamo permettere chi lavora con e per noi. Se non avessimo introiti, non potremmo pagare queste persone: il che vorrebbe dire o farle lavorare gratis o chiudere bottega - e in entrambi i casi qualcuno ci perderebbe. Non possiamo ancora assicurare stipendi alti, ma abbiamo fiducia nel futuro e speriamo di un giorno poter proporre retribuzioni più generose.

No, rispetto ai contratti di lavoro non pensiamo che quello a progetto sia il male assoluto. Prevede i contributi versati, un ente che fa da sostituto d'imposta e una copertura assicurativa. Non è certo la formula migliore, ma non è neanche così incredibilmente malvagia, sopratutto se confrontata agli stage gratuiti che quotidianamente combattiamo.

No, il fatto che la Repubblica degli Stagisti - Ventidue sia una srl o che abbia al suo interno uno o più collaboratori cocopro non è in conflitto con il suo impegno politico-sociale per un miglioramento della condizione dei giovani italiani.  Anzi, la Repubblica degli Stagisti ha promosso e lanciato tante idee per l'empowerment di questi giovani e per riforme delle regole del diritto del lavoro che introducano più tutele per i contratti flessibili. E continuerà a farlo.

Questo è quello che siamo. Non siamo idealisti duri e puri: non è nella nostra natura, e poi la purezza va maneggiata con cura, anche il più puro a un certo punto trova uno più puro che lo epura - e noi vogliamo evitare i fondamentalismi. Siamo eticamente realisti: il nostro giornale ha sempre tentato di individuare i punti d'intesa tra mondo dei giovani e mondo dell'impresa, e sulla base di questi punti di trovare formule che permettano alla situazione di evolversi. Abbiamo denunciato tanti abusi, affrontando aggressioni e minacce di querela, ma nel contempo abbiamo sempre valorizzato le eccellenze del mercato del lavoro, per stimolare un'emulazione positiva e fornire ai giovani pietre di paragone.

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