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fine stage per paga inadeguata

13 anni, 10 mesi fa di sarpe

Salve a tutti!
Ho posto fine qualche giorno fa ad uno stage che mi era stato proposto da una piccola azienda, dopo neppure 3 giorni di lavoro perchè l'atteggiamento della mia tutor mi puzzava.
Spiego meglio il mio caso. Sono una laureata specialistica in Lettere moderne laureata brillantemente da 9 mesi e nell'azienda dovevo svolgere semplici mansioni di segretaria inserendo dati al computer. Feci il colloquio, l'azienda in sede di colloquio non mi delucidò nè su gli orari di lavoro, nè sull'ammontare del rimborso spese che dovevano ancora decidere. Vedendo che non ero stata contattata, dopo due settimane telefonai all'azienda, interessata alla posizione, chiedendo se avevano scelto la figura che cercavano e mi risposero che ancora non avevano deciso. Dopo neppure 2 giorni mi telefonano dicendomi se ero interessata ad una Borsa lavoro, accetto ma pensando che si trattasse di un progetto promosso nella mia provincia di residenza che prevede un rimborso di 600 euro al mese, ed io feci capire alla signora che pensavo che questa fosse la loro proposta. Giungiamo presso i centri dell'impiego per siglare la convenzione ma lì sono cambiate le carte in tavola: non si sigla più la borsa lavoro ma un semplice tirocinio di formazione e orientamento al lavoro, come periodo di prova, va bene, proviamo e accetto. Mi dicono se sono disposta al full time: accetto anche questo, perchè dicono che la figura gli serve così e se voglio lavorare queste sono le condizioni, altrimenti nulla da fare (anche se io avevo detto loro che mi avrebbe fatto più comodo un part- time), mi dicono che sarà previsto un rimborso spese, ma non sono ancora tenuta a sapere il suo ammontare perchè prima mi devono provare. Accettiamo pure questo! Usciamo dai centri dell'impiego e devo inizare il mattino seguente, la signora se ne stava andando via senza neppure dirmi a che ora andare in azienda e l'orario. Mi dice che devo lavorare 7 ore a partire dalle ore 9, deve decidere se farmi andare quelche volta il sabato mattina. La pausa pranzo la decido io la durata così che fatte comunque le mie ore, posso andare via prima. Tutto bene mi sembrava fino qui, si prospettava una bella esperienza formativa,colleghi di lavoro disponibili ed educati, se non fosse che il mattino seguente, primo giorno di stage trovo in ufficio già una stagista che è là da una settimana ( e a me avevano detto che non avevano ancora deciso nulla...), lei l'hanno presa part- time dalle 9 alle 13 e lei dice che a voce le hanno pattuito 350 euro mensili. Ci tengo a precisare che il rimborso è stato fissato solo a voce perchè sul contratto siglato con i centri per l'impiego non c'era scritto nulla, così come pure l'orario di lavoro, molto vago. Io riparlo con la signora il giorno seguente e mi dice che le mie ore di lavoro non sono più 7 bensì 8 e fino alle 18, quindi il tempo della mia pausa pranzo è stato deciso dalla mia tutor! Io allora chiedo a quanto ammonti il mio rimborso spese. Mi sento rispondere 400 euro. Con molta calma allora le chiedo spiegazioni, che mi andrebbe anche bene sia le ore che la paga se non fosse che io devo lavorare il doppio delle ore della mia collega con solo 50 euro in più al mese! Io faccio presente che questa mi sembra una disparità bella e buona e chiedo allora o un part-time o una paga un pò più adeguata. Mi vengono rifiutate entrambe le cose e sono liquidata dalla tutor che mi dice che se la cosa non mi piace posso anche andarmene. Io me ne sono andata senza pensarci troppo, però ora me ne pento un pò perchè non sono sottostata ed ora sono di nuovo a casa. Voi pensata che dovevo restare fregandomene di quanto dava alla mia collega stagista che ci tengo a precisare partiva come me da zero, dovava apprendere il programma dell'azienda come me.

ElisaP

13 anni, 10 mesi fa

No non puoi lavorare gratis. Perché è poi sempre quello il problema, lo stage alla fine è un lavoro travestito nella stragrande maggioranza dei casi.

Bisogna dire quello che è giusto: ormai in tutta Europa si sta moltiplicando questa moda (guardate un po' lo schifo di Bruxelles e tutto ciò che gira intorno alla CE).

Vi dico quello che ho fatto io: non ho nemmeno preso in considerazione l'ipotesi di stage non pagati o pagati in modo ridicolo (50Euro al mese mi son sentita proporre). O meglio li ho presi in considerazione in un momento di sconforto. Poi ho ragionato, mi sono detta che io valgo, valgo di più di quello è ho rifiutato. Il periodo era il peggiore. Il risultato è che dopo uno stage di 3 mesi (che mi sembra anche umano, una prova insomma) a 750Euro ora mi trovo un contratto indeterminato fra le mani.

Non vuol dire niente sono d'accordo, ma questa è la mia esperienza. 400 cv mandati a vuoto vuol dire che c'è qualcosa che non va. Purtroppo in Italia sei lasciato molto solo in questa fase: poca formazione alla ricerca del lavoro, poco orientamento pre universitario, una scuola e un'università che sembrano vivere su Marte invece che in Italia per quanto poco sono legati al mondo "reale".

Detto questo, lamentarsi non serve a nulla. Cambiare le cose si può con gesti piccoli, chiamatemi ingenua ma ne sono convinta.

Spero di non essere considerata come spam se vi segnalo ancora una volta una pagina facebook nata con questa idea: http://www.facebook.com/manifestodellostagista?v=app_2373072738#!/manifestodellostagista

La pagina di per sé non servirà a molto, l'idea è di unire le persone che hanno a cuore questo argomento, cambiare le cose. Cambiarle noi! Perché non so voi, ma io sono arcistufa di essere considerata come bamboccione o come una "questione", un "problema sociale".

Su questo argomento potrei scrivere papiri ma mi fermo qui :)

sarpe

13 anni, 10 mesi fa

Ho visto ma soprattutto letto che con quello che ho scritto ho scatenato la rabbia di molti stagisti. Concordo con molti di voi su moltissimi punti, da quello che leggo nel forum trovo davvero vergognoso il modo in cui sono regolamentati in Italia gli stage o per dire meglio del modo con cui non sono affatto regolamentati!!! Davvero oggi soprattutto per un laureato è triste sapere di dover riporre le proprie speranze non in un contratto di lavoro, ma in un tirocinio, dove dice bene a chi ha la fortuna di trovare un tirocinio valido che consenta un inserimento successivo in azienda. Io riconducendomi alla mia esperienza riportata nel sito vi dico che dopo aver peregrinato tanto tra invio di curriculum e colloqui di lavoro, proprio quando pensavo di aver trovato una buona opportunità, ho ricevuto l'ennesima delusione! Ciò che mi ha deluso è stato il sentirmi presa in giro, da come l'azienda si è posta sembrava che mi stessero facendo un piacere prendendomi e dandomi il rimborso! Io credo che per quanto lo stage si un'esperienza formativa e di apprendimento, nel caso in cui è previsto un rimborso spese, credo che questo debba essere proporzionato e commisurato oltre che alla prestazione di lavoro fornita, anche alle ore effettivamente lavorate, perchè nello stage io ritengo lo scambio sia alla pari: lo stagista avuto il tempo necessario d'imparare gli aspetti salienti del lavoro, credo già con un mese, i restanti mesi di stage è un lavoratore come tutti gli altri nell'azienda, in grado di portare avanti dei compiti. Questo è sbagliato! Se nei contratti di stage si parla di monitoraggio dello stage, di osservazione del lavoro, di sedute di apprendimento, di affiancamento costante del tutor, allora poi lo stagista non può essere lasciato a svolgere in autonomia un lavoro, per di più per il tempo che decide il tutor! C'è proprio incongruenza poichè lo stage non è per legge considerato un rapporto di lavoro, ma nei fatti è un lavoro a tutti gli effetti. Io credo che gli stage debbano essere banditi! Dovrebbero prevedere delle ore giornaliere oltre le quali non è possibile andare, altrimenti dov'è la differenza rispetto ad un lavoratore dipendente??? Nel mio caso specifico trovo assurda e inconcepibile ancora adesso la disparità di trattamento con l'altra stagista che era con me, che aveva siglato la mia stessa convenzione, che tranquillamente finite le sue 4 ore se ne tornava beata a casa a gustarsi il pranzo ed io che oltre a portarmi il pranzo da casa, ingozzandomi avidamente un panino, dovevo, stando alla mia tutor, servire all'azienda non part-time ma full time, perchè sarei servita anche per altre cose...non so forse voleva tenermi fino all'orario di chiusura per farmi anche pulire gli uffici??? Resta per me un mistero! Ci tengo a precisare che per quel poco che sono stata in azienda la mattina non avevo l'opportunità di lavorare al computer,essendo una sola la postazione, ma guardavo solo ciò che faceva la mia collega, che aveva solo mezza giornata per esercitarsi con il programma sotto la supervisione di una ragazza che non era neppure la nostra tutor ma una dipendente. Io potevo lavorare effettivamente solo il pomeriggio . Allora a che pro farmi andare dalla mattina?? Io ho tratto amodo mio la conclusione: ero la tappa buchi dell'altra ragazza che nel momento in cui si fosse assentata per motivi di studio o per sostenere esami all'università, sarebbe stata coperta da me. Mi è puzzato anche il fatto che non mi avessero preso da subito con lei: prechè prendere un'altra stagista a due settimane di distanza dall'altra (a seguito della mia telefonata) e far iniziare a spiegare nuovamente le cose, TRA L'ALTRO IN MODO SOMMARIO E DI FRETTA??? Se ero piaciuta anch'io dall'inizio ci avrebbero preso insieme e valutato passo, passo per scegliere la figura migliore da inserire eventualmente. Ci avrebbero trattato allo stesso modo, e con uno stesso orario di lavoro, magari anche facendoci lavorare in orari diversi. Non trovate? Inoltre se io fossi datore di lavoro e avessi necessità di una figura full time, non perderei tempo con una ragazza che sta concluedendo gli studi sapendo che dovrà assentarsi spesso per sostenenre gli esami! Punterei da subito sulla ragazza che può garantirmi maggiore disponibilità avendo terminato gli studi, e questa ragazza ero io, in questo caso specifico. Diffidate ragazzi! E soprattuto io non acceterei mai uno stage gratis...mai e infatti non l'ho fatto: vi dico solo che a tre mesi di distanza dalla laurea ho rifiutato uno stage presso la biblioteca del Ministero dell'Economia e delle Finanze perchè gratuito...gli servivo per coprire le ferie tra i dipendenti e mi era stato detto da subito che il tutto si sarebbe concluso con una stretta di mano senza prospettive future...state attenti! Io la mia esperienza in biblioteca l'avevo avuta molto formativa l'anno prima e anche con un minimo di remunerazione! Non avevo gran che d'apprendere, sarei stata abbastanza in grado di svolgere il lavoro...potevo lavorare gratis? Ditemi voi?

kalinyxta

13 anni, 10 mesi fa

Beh dipende, molti la stanno prendendo sui denti, ma tantissimi anche no, e tra questi pure quelli che sguazzano sulle spalle degli stagisti a gratis. Ma niente risentimenti generazionali, per carità.
Quando parlo di essere "arrivati" intendo nulla di trascendentale: intendo il poter entrare in quei settori che negli anni precedenti si sono gonfiati e saturati, che adesso sono perlopiù impraticabili, ma in cui ancora ci illudono di poter accedere un giorno o l'altro (vedasi master sanguisughe, stage gratis e simili che non fanno altro che vendere illusioni, appunto).
Parlo del fatto che dovremmo ormai capire e accettare che oggi servono più infermieri e spazzini che giornalisti e critici d'arte e perfino insegnanti. (Che non è anche questa una fatalità, sia chiaro, ma è dovuto un po' a una situazione economica globale e un po' a scelte politiche, ma di fatto ora è così). Parlo del fatto che la vita della classe media precedente noi non la potremo fare, ma questo nessuno ce lo dice e se lo dice, continuiamo semplicemente a fare sacrifici a vuoto sperando di "arrivarci", appunto. Se invece lo realizzassimo subito ci risparmieremmo tutto questo ed eviteremmo di foraggiare le suddette sanguisughe.
Non so se sono stata chiara, forse sono un po' confusionaria.
Infine sono assolutissimamente d'accordo con Riccardo ed ElisaP: se nessuno più accettasse di lavorare gratis, probabilmente gli stage gratuiti scomparirebbero. No offerta, no domanda.
Io mi sono sentita dire che non potevano darmi un rimborso spese perchè c'era un altro stagista che lavorava gratis, e non potevano esserci disparità! Ma lui chi l'ha costretto ad accettare?
Da un po' di anni ormai, chi vuole entrare nel mondo del lavoro è diventato carne da macello, siamo uno dei business più redditizi che siano mai esistiti, quando ce ne renderemo conto?

Riccardo

13 anni, 10 mesi fa

Scusate, errore mio: gelatai e infermieri non prendono il doppio di 0 ;), prendono una paga normale...mi sono appena svegliato!!!!! :O
Riccardo

Riccardo

13 anni, 10 mesi fa

Ribuongiorno a tutti! :)
@kalinyxta: la classe media precedente la sta prendendo sui denti, ma ha risparmiato (in media) così tanto (appartamenti, seconde case, BOT etc) che ha ancora il piatto di minestra. Tu mi parli di "illusione" di voler arrivare: ma arrivare dove? Essere "arrivati" significa cosa? E' una valutazione personale. Magari per certi avere il posto a tempo indet sotto casa magari nella PA..per me è tutt'un'altra cosa, ma nessuno è nel giusto. Io ripeto che è il belpaese è l'UNICO che conosco dove molti giovani sono così INGENUI da lavorare per mesi/un anno gratis (non voglio offendere nessuno, ma ritengo un principio base della matematica il fatto che se lavoro devo avere a fine mese un conto con un +, anche se solo di un Euro..sarà perchè a 28 anni tengo famiglia?).
@killordie: hai ragione, in ita il 99% non risponde mai...provare le aziende che trovi su questo sito? 400 cv a vuoto? Ecco, vedi, l'Università dovrebbe insegnare come si scrive un CV.. manco io potrei permettermi stage gratis. Il male minore però per me è perdere tempo per niente (il tempo non torna indietro). Alternative ci sono sempre, basta vedere qual'è il punto di vista. Se io avessi cercato lavoro nel raggio di 200 km da casa, sarei ancora là... ora (pur tenendo famiglia, come detto) sono pure disposto a muovermi oltre 1000km da dove sto con un preavviso di diciamo un mesetto.. il problema dell'italia, come dice ElisaP (concordo al 100%) e che c'è gente che può ancora permettersi di lavorare aggratis. Gli altri se ne sono già andati (chi riesce). Però, vantaggi: se il marketplace è globale, lo è il mercato del lavoro. Perchè fare stage aggratis quando infermieri/gelatai all'estero prendono il doppio? Sono scelte, certo, ma poi non occorre lamentarsi... le convenzioni di stage e i contratti di lavoro vanno firmati sempre in due...o no?
L'idea del mandarino è semplice (e non è troppo tardi se sei semi-neo laureata). Ho un paio di amici italiani (manco poi tanto giovani) che sono fluenti in mandarino. Mai visto un giorno di disoccupazione, a quanto ne so...certo, viaggi& sacrifici, ma se io avessi a 35 anni ancora quei contratti farlocchi un pensierino lo farei...
Cheers,

Riccardo

ElisaP

13 anni, 10 mesi fa

"Se tutti rifiutassero certe condizioni di lavoro cambierebbero le cose?"

Io dico di sì.

Non prendetemi a pesci in faccia, ma io credo che in Italia funzioni così anche perché la famiglia è molto più importante (nelle cose positive e negative). In altri paesi (non tutti!) semplicemente i ragazzi non farebbero mai un lavoro a gratis perché vorrebbe dire aumentare ancora il loro debito con le banche (parlo soprattutto dei paesi anglosassoni). Non se lo possono permettere, il sistema manco le propone ste cose, un po' perché sono illegali, un po' perché non attirerebbero le orde di cv che arrivano in Italia.

Mi dispiace dirlo ma tanta responsabilità sta anche in noi "stagisti" che accettiamo supinamente le "leggi del mercato"

killordie

13 anni, 10 mesi fa

Il discorso non è lavorare gratis x la gloria....magari! Il discorso è che mi guardo attorno e vedo miriadi di persone che al 400esimo CV inviato a vuoto....o finiscono a fare le commesse (e dopo i soldi/tempo/fatica investiti negli studi...anche no...) o alla fine scelgono quello che SEMBRA essere il male minore....ovvero : lavoro gratis ma almeno lavoro in un settore che mi piace e metto da parte esperienza.
Non sto dicendo che sia giusto...sia chiaro. Io faccio uno stage con un rimborso spese decoroso e MAI accetterei uno stage gratuito (non potrei tra le altre cose permettermelo). Però messa da parte quella che è la mia situazione personale, parlando con gli amici, capisco il principio per cui "se faccio uno stage gratuito non sto rinunciando ad altre opportunità perchè di alternative non ce ne sono". Se tutti rifiutassero certe condizioni di lavoro cambierebbero le cose? Chi può dirlo. Io dico solo che al trecentesimo CV inviato senza il minimo riscontro (neanche x i colloqui chiamano!)...a farsi un po' di esperienza forse uno non ci sputa su (e sia chiaro che parlo da semi-neo-laureata). Detto questo, c'è comunque differenza dal farsi sfruttare (e dover anche ringraziare!).
Carina l'idea del mandarino...averlo saputo anni fa ci si poteva anche pensare...adesso è un po' tardi.

kalinyxta

13 anni, 10 mesi fa

Perfettamente d'accordo. Non confondiamo gli stage curriculari durante la scuola o l'università, che vanno anche bene, con quelli di cui si parla qui, che sono cose completamente diverse e non vorrei che si sviasse il discorso. Caro Riccardo, dimentichi che in Italia la classe media precedente (quella dei nostri genitori più o meno) è ancora super tutelata, praticamente inamovibile, per cui sì, abbiamo ancora chi ci dà da mangiare (e forse per questo non abbiamo ancora fatto la fine dei giovani tunisini massacrati dalla polizia mentre manifestavano). Ma, come dicevo, la nostra malattia è l'illusione: l'illusione di poter "arrivare" un giorno anche noi, è questo che ci spinge a lavorare per la gloria e alimentare questo meccanismo schifoso. E a qualcuno riesce anche, per carità...però dimentichiamo sempre che quel qualcuno che ce la fa si lascia dietro le migliaia di disgraziati che invece restano fagocitati da questo sistema, e che perdipiù vengono colpevolizzati perchè non hanno sgomitato abbastanza (o non avevano papà che gli riempie il piatto).
Dobbiamo svegliarci e soprattutto capire che siamo tutti sulla stessa barca. Ma perdonami, mettersi a studiare mandarino così di punto in bianco a trent'anni non è proprio uno scherzetto!
Risposta veloce agli altri argomenti di questa discussione: certo che di principio lo stage può anche essere utile e giusto, e a volte va anche bene; ma non ci perdiamo in discorsi astratti, guardiamo piuttosto a come sono concretamente i fatti in Italia.
E chiediamo anche a tutti i politici che adesso stanno facendo di questa questione il loro cavallo di battaglia (perchè sta venendo di moda) come avrebbero intenzione di risolvere concretamente il problema.

Riccardo

13 anni, 10 mesi fa

Buongiorno a tutti,scusate se mi intrometto. Interessante discussione :). Io però mi chiedo: ma invece, perchè non adeguarci al resto del mondo? (dal primo al terzo mondo, intesi) Esempio: in usa se non sbaglio uno "stage" è previsto solamente alle scuole superiori/durante l'università, e PUO'-non deve- essere NON pagato SOLO Perchè NON può esserci attività pratica a vantaggio dell'azienda (altrimenti viene equiparato al lavoro in nero- ma in USA ci sono controlli migliori...). Per il resto direi che ci sono abbastanza tipologie di contratti in italia (più o meno 40 differenti tipologie, per quanto farlocche e sottopagate..). E poi scusate, l'italia mi stupisce ancora una volta, deve esserci un benessere notevole con la crisi che c'è, se ci sono ancora tutti 'sti giuovincelli disposti a lavorare GRATIS per la gloria (non ho mai visto in nessun paese del mondo lavorare gratis...). A proposito della crisi: il PIL cinese nel 2010 dovrebbe crescere del 10%: c'è nessuno che, invece di studiare Sc della comm., magari pensa a studiare un pò di mandarino?E' duretta, ma penso che poi il lavoro è assicurato...
Cheers,

Riccardo

auroneni71

13 anni, 10 mesi fa

Certo che puo essere molto utile, come esponevo nel commento precedente io lo renderei persino obbligatorio e gratuito: ma sempre e solo n. 1 stage universitario. Poi al più un altro, remunerato, ma finalizz all'assunzione 100% det, indet, o alla peggio progetto.

Realizziamo che 12 mesi di apprendimento e formazione on the job li fanno solo agli astronauti. Ditemi voi se vi pare giustificato tutto questo tempo,senza la certezza di un inserimento futuro.
Con che logica è possibile proporre un contratto di apprendistato dopo uno stage di 12 mesi presso la stessa az!

killordie

13 anni, 10 mesi fa

Non so se mi sono spiegata male. Io intendevo dire che lo stage in se' come concetto puo' essere una cosa utile. Se svolto seriamente dall'azienda, se veramente formativo, e se offre un bagaglio di esperienza che anche se non porta a un'assunzione immediata sia ben spendibile nel mondo del lavoro. Fuori da questi canoni è inutile e scandaloso. Stage per "imparare" a fare mansioni che possono essere svolte con la terza media sono una truffa. Certo le aziende se ne approfittano (senza calcolare i duemila step di contrattucci precari che ci sono prima di un lavoro certo). E' ovvio che finchè tutti sono disposti ad accettare tutto "fanno bene" loro. Purtroppo si è instaurato un meccanismo per cui se un'offerta ridicola la rifiuta uno ce ne sono altri 40 pronti in fila a prendere quel posto. Come puo' migliorare la situazione così?
Io sto facendo uno stage che mi soddisfa molto. A livello di formazione e di esperienza. Ho avuto fortuna sicuramente. Però ci sono persone che firmano contratti di stage senza avere un'idea. Quando leggo di gente che fa stage da mesi e non ha idea di cose banali tipo che non è dovuto un preavviso per interromperlo a me cadono un po' le braccia (non me ne voglia chi si sente chiamato in causa). Ma siamo davvero così sprovveduti? Con internet non è così difficile informarsi! E certe informazioni è giusto averle PRIMA di firmare qualcosa. A me questo lascia molto perplessa. Certo, servirebbero più tutele, ma almeno cerchiamo di alzare un pochino il nostro livello di "autotutela" senza buttarci sul primo annuncio di lavoro che troviamo.

kalinyxta

13 anni, 10 mesi fa

Volevo aggiungere che la situazione attuale non è una fatalità, e la crisi economica c'entra ma in parte. Se in un'azienda tengono uno stagista per sei mesi, con un rimborso spese minimo o addirittura nulla, e allo scadere lo manda via e prende un'altro stagista, sempre con un rimborso minimo, e così via, è una fatalità o una politica ben precisa?
Forse sono troppo drastica e magari anche semplicista, ma vedo che questo sistema è tutto sbagliato e vedo i danni che sta facendo.

kalinyxta

13 anni, 10 mesi fa

Sono d'accordo ma in parte. Sì, l'esperienza serve, ma fino a prova contraria nostri genitori iniziavano a lavorare senza esperienza e se la creavano sul campo. La storia dell'esperienza fine a se stessa è quella con cui ci hanno fregato, estorcendo lavoro gratuito e spesso senza nessuna prospettiva. E' vero che oggi c'è molta più concorrenza, ma proprio per questo lo stage serve molto spesso solo a coltivare illusioni, regalando nel frattempo vantaggi alle aziende. Quindi d'accordo, solo uno stage durante il percorso di studi o appena dopo la fine, e poi basta.
Io credo che la concorrenza e la mancanza di lavoro sono usate in modo subdolo per ricattare e sfruttare. Mentre un discoso chiaro, che dicesse che semplicemente non c'è più a possibilità di inserirsi in campi che sono già saturi, sarebbe una grande possibilità di liberazione per tutti quelli che sono appesi alle illusioni. Credo che la vera nostra malattia, di noi giovani, in questo momento, non sia la disoccupazione, ma l'illusione. Come diceva Spinoza, speranza e paura sono due sentimenti che rendono schiavi.

auroneni71

13 anni, 10 mesi fa

ribadisco: gli unici stage promossi e incentivati dovrebbero essere quelli ove l'univ ricorre all azienda per dare al laureato-ndo un minimo di esperienza pratica: leggasi stage di fine ciclo studi (auspicando un maggiore coinvolgim del tutor universitario in az, ke potrebbe così limitare eccessi dall'una e dall'altra parte..)importante è farlo nel contesto universitario xche così la bilancia non penderebbe dalla parte del tornaconto aziendale, ma l'attenz sarebbe posta tutta sulla formazione dello stagista. Il che poi va a tutto guadagno della società qualora decidesse x un assunz, incentivandola. Questo e solo questo deve essere sec me lo stage da promuovere in quanto permette tutela e il controllo minimo necessario. Al di fuori di questo non ha motivo di esistere lo stage! Niente più stage x magazzinieri o scaffalisti, niente più sfruttamenti. Che propongano alla peggio a progetto o apprendim. Che forse così un minimo d pensione ce lo si cava fuori.
Ciao ciao.

killordie

13 anni, 10 mesi fa

Non sono del tutto d'accordo con gli ultimi commenti fatti.
Innanzitutto...è bene e sacrosanto che si legittimi e approvi UN CERTO TIPO di stage (come questo sito cerca di fare). Proprio per imparare a diffidare dalle offerte al limite della denuncia (vd. fantomatici stage di 2 mesi non retribuiti in negozi sotto periodo di saldi...roba da mettergli le mani addosso).
Oggettivamente si esce dall'università che non si sa fare praticamente nulla di pratico. Uno stage serio, veramente formativo, e per un periodo di tempo ragionevole trovo che sia un'opportunità da non sottovalutare, specialmente in un periodo come questo dove la competizione è alle stelle e avere dell'esperienza nel C.V. è sempre più gradito.
Sono pienamente d'accordo invece che non si dovrebbe scendere a compromessi eccessivi e farsi letteralmente sfruttare. Va bene che c'è la crisi ma a certe condizioni è meglio davvero rimanere a casa. Poi ognuno è libero di fare come crede, ma se al momento la legge non ci tutela più di tanto dovremmo imparare un minimo a autotutelarci noi rifiutando certe proposte. Finchè davanti a un nostro rifiuto ci sono 50 fessi disposti a accettare condizioni ridicole....andiamo poco in là.

kalinyxta

13 anni, 10 mesi fa

Secondo me le aziende non dovrebbero avere nessun incentivo per ospitare stagisti. Si fa uno stage quando serve una risorsa da integrare, come inizio di un percorso in cui si vuole giustamente dare un minimo di formazione e mettere alla prova una persona prima di prendere una decisione; altrimenti, come è adesso, lo stage resterà sempre un mercato fruttuoso solo per chi ci specula. Non è possibile che lo stage sia un investimento solo da parte dello stagista; deve esserlo anche da parte dell'azienda, devono esserci dei rischi e dei costi anche per lei.
Altrimenti si arriva all'assurdità che mi è capitata: addirittura si pretende un periodo di prova, completamente gratuito (e, va da sè, in nero, perchè non mi risulta che esista un "contratto di prova") PRIMA dello stage (altrettanto gratuito)!!!!!!!! Come se lo stage fosse chissà che conquista.

ElisaP

13 anni, 10 mesi fa

Sono d'accordo con l'ultima parte del commento di auroneni71. Dopo 12-18mesi dalla fine di un percorso di studi dovrebbe essere illegale offrire stage.

Comunque credo che le inziative di RdS vadano abbastanza in questa direzione...

auroneni71

13 anni, 10 mesi fa

Non voglio dire tutti perchè non posso dimostrarlo, ma so x certo che tantissim stagisti, in barba a leggi o carte dello stgista, vengono caricari e si spaccano di lavoro, (lavoro dipendente), fino ad orari impensabili (spesso anche x propria imposizione) illudendosi di avere maggior probabilità di rimediare un contratto. Ovvio che è anche a causa d questi cmportamenti che proliferano stage su stage, di contro c'è anche da dire che nell'attuale sistema italiano o ci si fa spremere oppure si fa la fame per anni.
Gli unici stage consentiti dovrebbero essere quelli fatti nel percorso di studi e stop.
La realtà è che qualsiasi giovane laureato in cerca di lavoro percepisce (a ragione) lo stage come un male necessario: è in effetti sfruttamento legalizzato, ma fa gran comodo alle aziende che governano il paese xciò avanti cosi.
Il Chiaro stage, il bollino ok stage ecc,sono ottime trovate,ma mi sembra si stia come cercando di legittimare e approvare lo stage, quando probabilente sarebbe meglio pensare a soluzioni concrete per cercare di limitarlo. Vuoi esperienza e apprendimento on the job? Ok, la fai alla fine del percorso di studi in ambito universitario. Sei sfortunato ed hai gia fatto in tot 12-18 mesi di stage? (in un anno e mezzo quasi ci si laurea figurarsi imparare un lavoro..) Hai appreso a sufficenza , ora lavori e le aziende sono pure incentivate ad assumerti!Idee simili
saluti

sarpe

13 anni, 10 mesi fa

Grazie Eleonora!
Non sai quanto mi riconsolano le tue parole! Ho lasciato lo stage proprio perchè d'istinto ho pensato tutto ciò che hai scritto: verba volant, scripta manent. In molti mi hanno parlato bene di quest'azienda che va bene, ma visto come si sono comportati nei miei confronti, ora nutro seri dubbi!!!! Nei confronti del lavoratore il privato è sempre diverso!!!! Soprattutto se è una piccola azienda di provincia!
Mi sono insospettita ulteriormente proprio in seguito all'affermazione della collega. Io non le avevo ancora detto quanto mi avevano promesso di rimborso, è stata lei la prima a dirmi quanto le avevano pattuito...boh io non so cosa pensano questi "padroni" che tra ragazze in un momento di pausa non c'è curiosità di parlare e confrontarsi?!? Quando io ho chiesto spiegazioni alla tutor riguardo la disparità le ho chiesto se ci fosse una motivazione valida, appunto riguardo particolari considerazioni sui nostri profili, tanto per saperlo. Se avessi avuto una risposta plausibile non potevo fare altro che accettarla, scusarmi, tacere e continuare il mio lavoro per 6 mesi, invece mi sono sentita rispondere che se non mi stava bene potevo anche andare via subito perchè fuori dell'azienda c'è la fila!!! Io non l'ho mai vista!!!Inoltre mi è stato anche detto che era già tanto che mi davano 400 euro senza conoscermi! Ci tengo a precisare che il mio profilo era stato suggerito all'azienda da un'agenzia di lavoro interinale a cui la ditta si era rivolta a titolo di piacere per avere dei curricula di ragazze che avessero avuto esperienza similare. L'agenzia mi aveva proposto in base ad un'esperienza di stage retribuito di un anno che avevo avuto lo scorso anno, dicendomi che cercavano soprattutto ragazze diplomate in ragioneria ma andava bene anche chi avesse titoli di studio diversi, basta sapesse usare i principali programmi Office ed avesse avuto esperienze di lavoro simili. Io certo ho il diploma magistrale, sono una laureata 3+2 in Lettere, ma ho anche l'ECDL ed un esperienza abbastanza analoga alle spalle. L'altra ragazza ha sì il diploma di ragioneria ed una laurea triennale in Economia, ma non ritengo, non essendomelo stato motivato, sia un dato così rilevante. Per entrambe era la prima volta che usavamo quel programma, partivamo allo stesso livello, con uno stesso contratto.
Dico solo che potevano risparmiarsi di chiamarmi a questo punto per farmi solo innervosire un pò!
Grazie ancora!

Eleonora Voltolina

13 anni, 10 mesi fa

Cara Sarpe,

in questo caso tendo a concordare più con Kalinyxta che con Chiara. Il comportamento dell'azienda non sembra infatti molto corretto, e in questi casi più in fretta si scappa meglio è. Il rischio infatti è quello prima di tutto di perdere il proprio tempo, e in secondo luogo di rimanere invischiati da rapporti personali/amicali che renderebbero poi inevitabilmente più difficile interrompere lo stage a metà.

Non mi stancherò mai di ripeterlo, il tempo di ciascuno di noi è prezioso e non va sprecato; ed è difficile che una situazione che si presenta fin dal principio "grigia" vada poi a migliorare e diventi luminosa. Insomma, se le premesse non sono buone è mooolto difficile che uno stage si riveli "inaspettatamente" interessante e formativo.

Un altro aspetto che valuto molto grave è quello della disparità del rimborso spese: perchè mai un'azienda dovrebbe pagare una stagista part-time 350 euro e una full time 400 euro? Non c'è proporzione: una differenziazione del genere potrebbe avere senso solo in caso ci fosse una differenza "misurabile" tra le due stagiste (es. rispetto al titolo di studio)...!

Infine, bisogna sempre fare tanta tanta attenzione alle aziende che scelgono di scrivere il meno possibile nelle convenzioni di stage, per esempio evitando di specificare - come nel caso raccontato da Sarpe - gli orari o l'ammontare del rimborso spese. Può certamente essere semplicemente un sintomo di disattenzione e fretta; ma talvolta può anche essere un modo per avere meno vincoli.

Per esempio, nel caso di controversie rispetto al rimborso spese è bene sapere che vale solo ed esclusivamente quel che c'è scritto sulla convenzione di stage, e non contano nulla gli accordi verbali. Pertanto se un'azienda da un momento all'altro si rifiutasse di pagare allo stagista il rimborso spese concordato, e di questo rimborso non vi fosse traccia nella convenzione, per lo stagista sarebbe davvero difficilissimo - praticamente impossibile - far valere i suoi diritti ed ottenere i soldi che gli spettano!

Insomma: verba volant, scripta manent!

sarpe

13 anni, 10 mesi fa

Grazie ad entrambe. Anche con altre persone con cui ho parlato mi hanno dato le vostre stesse risposte. Sicuramente ho imparato qualcosa di nuovo e so come dovermi comportare in una situazione analoga. Dagli sbagli si impara e si cresce. Concordo su tutto con Chiara, dovevo essere meno impulsiva per prendermi del tempo e capire con meno dubbi se poteva essere una buona opportunità, grazie a Kalinyxta che può capire come mi sono sentita, ma quello che ora credo purtroppo è che la cosa era stata impostata male da principio da entrambe le parti, era necessaria maggiore chiarezza e trasparenza, altrimenti non ci sarebbe stato questo qui, pro, quo, e prima o poi le cose vengono a galla, c'è poco da fare. Comunque mi riconsola il fatto che sono in attesa di sapere l'esito per una nuova proposta lavorativa che è inerente l'ambito dei miei studi e che per quanto mi paice non mi importa neppure quanto mi danno! Incrocio le dita!

chiara84

13 anni, 10 mesi fa

ciao sarpe!
allora, secondo me avresti potuto gestire 1 po' meglio la cosa.
nel senso che per qualsiasi potenziale datore di lavoro una persona che prima accetta tutto e poi che si lamenta di avere 1rimborso spese inferiore alla collega, al di là della legittimità o meno della lamentela che con te posso condividere, non va bene.
prova a pensarci: se tu fossi un potenziale datore di lavoro apprezzeresti questo cambio repentino di atteggiamento da una persona che non ha mai lavorato per te e che pertanto non sai se è una brava lavoratrice oppure no?
l'impressione è quella di un atteggiamento infantile.
secondo me sarebbe stato meglio chiarire meglio le dinamiche inerenti al rimborso spese e all'orario dello stage in primo luogo.
in secondo luogo, io se fossi stata in te avrei lasciato passare un paio di settimane per dimostrare qualcosa alla tua tutor prima di effettuare qualsiasi rimostranza.
posto che in uno stage sei lì per imparare e posto che la comunicazione concernente il rimborso spese dell'altra ragazza è stata una comunicazione puramente verbale, non suffragata da fatti, io avrei atteso una quindicina di giorni per capire se l'esperienza di stage poteva essere interessante, dare la dimostrazione dell'impegno e conseguentemente chiarire l'eventuale disparità di trattamento.
Ma questo in maniera molto tranquilla e matura, senza porre condizioni, manifestando la necessità di avere un orario part time perché il rimborso non ti bastava e avresti dovuto cercare 1 altro lavoro, o chiedendo 1 rimborso spese 1 po' più alto.
ora che sei a casa capisco la sensazione di scoramento, ma secondo me dovevi essere meno impulsiva e molto più adulta nella gestione del rapporto con la tutor.
poter fare esperienza di qualche giorno lì sicuramente ti avrebbe fornito di maggiori dettagli circa la formatività o meno dell'esperienza che avevi iniziato a intraprendere.
mollare tutto dopo 3 giorni, non è mai un bel segno, a meno di situazioni gravissime...
meglio meditarci prima.

kalinyxta

13 anni, 10 mesi fa

Ti penti perchè non sei sottostata? Mamma mia che brutta frase, siamo proprio diventati schiavi. Per me hai fatto bene; certo almeno eri pagata, ma se non ti sembrava giusto, ed effettivamente non lo era, hai fatto la cosa giusta. Se siamo a questo punto è perchè ormai accettiamo di tutto, e invece dobbiamo essere prima noi a reagire. Io ho lavorato per un mese e mezzo gratis a causa di una nuova assurdità: ho cominciato facendo un "mese di prova", senza che mi fosse detto esattamente cosa ci sarebbe stato dopo (e ho anche sbagliato io a non indagare più a fondo). Un mese gratis mi sembrava ancora accettabile, quindi ho accettato. Dopo la prova mi viene detto che avrei dovuto fare uno stage, sempre non pagato e di durata non specificata tra l'altro (tre o sei mesi). Ma da quando si fa prova+stage??? Lo stage E' un periodo di prova, siamo veramente al ridicolo. Comunque ho lasciato e mi vergogno di aver accettato di lavorare anche un solo giorno gratis, perchè siamo anche noi la causa di tutto questo.

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