Le assenze possono influire sul rimborso spese?

14 anni fa di franz80

Ho cominciato presso un'azienda privata un tirocinio gratuito di due settimane a seguito di un corso di grafica gestito da un ente privato (ente promotore) e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo.
Il tirocinio si è rivelato inadeguato dato che la mia mansione riguardava in maniera minima il campo della grafica.
Mi è stato offerto però di continuare il tirocinio per la durata di sei mesi. Sono riuscito contrattare un rimborso spese pari a 600 euro per 8 ore al giorno 5 giorni su 7 (visto che la sede del tirocinio è distante dal mio luogo di residenza 100 euro è quanto spendo al mese di benzina). Si potrebbe pensare cohe il rimborso in ogni caso che il rimborso pattuito è più che conveniente. In realtà non è così visto che è venuta meno la mia speranza di svolgere mansioni diverse è più attinenti al percorso del corso realizzato dall'ente promotore (nonostante mi trovi un un ufficio grafico dove il mio collega e quella dovrebbe essere il mio "tutor" si occupino, al contrario di me, di grafica multimediale). Premetto anche che il mio tutor non ha le competenze per insegnarmi nulla e, nonostante le mie insistenze di poter partecipare ai progetti grafici dell'ufficio, ho avuto risposte negative.
Quindi 600 euro, nel mio caso, non può essere paragonato ad un ottimo rimborso di tirocinio ma alla retribuzione per un lavoro sottopagato. A quanto pare ho tutti i doveri di un dipendente ma nessun diritto in quanto tirocinante.
Orario non flessibile, timbro entrata, uscita e pausa pranzo con il badge; recupero anche un minuto di ritardo; mi sono "preso con la forza" il diritto di fare ogni due ore una pausa di 15 minuti (pausa che per legge è garantita a chi lavora ad un videoterminale, cosa che alla direzione proprio non è andata giù).
Dopo 3 mesi ho deciso di chiedere l'interruizone del tirocinio dopo il rifiuto dell'azienda di assumermi con un qualche tipo di contratto (e dopo aver saputo che l'azienda non ha mai avuto alcuna intenzione di assumermi alla fine del tirocinio).
Fin qui tutto "bene" non fosse che, pur non avendo l'obbligo di dare preciso, ho ritenuto rispettoso, almeno nei riguardi del "tutor" annunciare che me ne sarei andato a fine mese. Il tutor ha informato la direzione che a sua volta ha fatto un conteggio dei miei giorni di assenza (10 i 4 mesi). Risultato, mi verranno detratti dalla busta paga questi giorni e forse anche i minuti di ritardo (come nella maggior parte delle aziende, da 1 a 15 min si recupera cominque un quarto d'ora), puntualmente recuperati ma non comunicati in direzione.
Ora rischio di non prendere neanche un centesimo nonostante abbia lavorato tutto il mese.

Le mie domande sono:
- può l'azienda detrarmi le assenze e i ritardi da quello che è ufficialmente un rimborso spese e non una retribuzione per una prestazione lavorativa?
- può l'azienda, in alternativa, costringermi a recuperare le assenze anche se non si tratta della fine del tirocinio ma un interruzione anticipata?

Premetto che sul contratto che ho firmato non si fa cenno alle assenze e tantomeno al recupero dei ritardi.

Nel caso non possano legalmente farlo ma vogliano procedre ugualmente in questa direzione, posso minacciare di rivolgermi al tutorat de lavoro per attestare che si è trattato di una prestazione lavorativa e non di un tirocinio? Non è stato mai redatto (logicamente per l'azienda) dal tutor un foglio che attestasse il mio percorso formativo durante il tirocinio. Non c'è stato mai un controllo da parte del tutor dell'ente promotore (e riguardo l'ente promotore e il corso realizzato ci sarebbe altro da dire e di ben più grave).

Grazie,

Franz

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