stage in un supermercato
14 anni, 1 mese fa di mabel
Ciao, volevo rivolgere a chi é più esperto di me alcuni dubbi riguardo uno stage che sto facendo. Si tratta di un supermercato il quale mi ha proposto di fare uno stage di 6 mesi con un rimborso di 500 euro. Ho accettato in attesa di meglio e anche per potere imparare un mestiere. Il discorso però é che ci sono delle cose che non mi convincono e sono confuso perciò sul da farsi. Lavoro 7 ore al giorno per 6 giorni con una domenica a rotazione in cassa da solo e non ho mai visto nessuno dei presunti tutor affiancarmi. Praticamente mi rivolgo in caso di necessità agli altri ragazzi che sono molto gentili nel darmi una mano.
In tutto ci sono 4 stagisti su poco più di una ventina di dipendenti (scaffalisti e cassieri) tra cui alcuni sono in apprendistato.
Premetto che non voglio sputare sul piatto dove mangio, però mi sento confuso e sfruttato. E' quasi un mese che sto lì e comunque voglio arrivare almeno al termine del primo mese per vedere i soldi che mi spettano.
Una parte di me dice di continuare perché é sempre meglio di niente, un'altra parte (quella un po orgogliosa) però mi dice di andarmene perché a loro di formarmi non gliene può fregare di meno, e io gli serve solo come manodopera a costi bassi.
Mi potete dare un consiglio?
mabel
14 anni, 1 mese fa
Ciao Eleonora grazie per avermi risposto. Comincio con il dire che ho trovato questo stage su Internet e dopo 2 colloqui sono stato preso. Sapevo la tipologia dello stage che andavo ad effettuare, quindi non mi lascia perplesso il fatto di stare in cassa, anche se non immaginavo di essere messo addirittura come uno dei due cassieri principali giá dai primi giorni. Più che altro mi lascia perplesso il discorso che a nessuno interessa della mia formazione, di eventuali miei problemi o eventuali lacune. Per carità, non ci vuole molto ad apprendere come si usa una cassa, però essendo un principiante ogni tanto mi capita di avere dei problemi, oppure, non conoscendo alcune regole in ambito lavorativo capita che faccio qualcosa di errato, anche banale. Ecco, quello che mi da fastidio é che mi riprendono con arroganza e con aria di sufficienza per questo, invece di spiegarmi tranquillamente le cose come appunto da progetto formativo. Per loro é tutto scontato, ti sottopongono a ritmi snervanti, pretendendo velocitá. Io faccio le cose veloci ma però ovviamente ciò mi porta anche a sbagliare e quindi di nuovo richiami. Detto ciò, proprio stasera stavo facendo i conteggi di chiusura cassa e mi sento dire: "ancora qui? Sbrigati". Io ho fatto velocemente, e tutto sbagliato apposta, poi magari mi dicono qualcosa domani...non vedo l'ora...tanto ho deciso di prendere i soldi e poi andarmene, quindi visto che non ho nulla da perdere comincio a fare lo s.....o. Scusami dello sfogo e mille grazie!
Eleonora Voltolina
14 anni, 1 mese fa
Caro Mabel,
la questione degli stage nei supermercati è molto spinosa. Benché la pratica non sia vietata, infatti, essa è molto discussa: da più parti (ispettori e giudici del lavoro in primis) viene contestato l'uso dello strumento dello stage per la formazione di personale che in questi esercizi commerciali svolge mansioni di basso profilo, come il cassiere, il salumiere, il banconista etc.
Parlo di questo argomento anche nel libro, eccone un piccolo stralcio:
«Un supermercato friulano, alla fine degli anni Novanta, aveva compreso con entusiasmo come lo stage potesse essere utilizzato, sull’orlo della legalità, per avere dipendenti senza dover pagare stipendi, ferie e contributi. I gestori del negozio avevano stipulato una convenzione con un ente di formazione e arruolavano un gran numero di stagisti. Peccato che poi, una volta arrivati al supermercato, questi venissero inseriti direttamente nei turni, e piazzati fin dai primi giorni alla cassa o al banco frutta […] La vicenda approdò alla Direzione provinciale del lavoro di Trieste alla fine del 2001. […] Gli ispettori stilarono, nel dicembre del 2002, un verbale sfavorevole ai proprietari del mercato […] Il procedimento, iniziato nel 2004, si è concluso in prima battuta nell’agosto del 2007 (ma ora c’è il ricorso) con una sentenza che confermava in tutto e per tutto l’operato della Direzione provinciale del lavoro […]. «Di fatto i rapporti realizzati erano rapporti di lavoro subordinato», rileva il giudice Annalisa Multari, e specifica che lo strumento dello stage veniva utilizzato «al solo fine di poter far lavorare personale con bassa specializzazione a costo inferiore al dovuto».
Il giudice si chiede, come ogni persona di buon senso: ma quanto ci vuole a imparare questo mestiere? E conclude che per uno stage del genere una durata di sei mesi, «a fronte della tipologia poco qualificante delle mansioni oggetto del tirocinio, appare incongrua» […]. Stando a quanto verificato dal tribunale, insomma, il supermercato faceva passare per formazione l’addestramento dei ragazzi ad affettare prosciutti e salami, e poi li metteva direttamente all’opera».
il resto, sul libro :-)
Se ti va di raccontarci un po' meglio la tua esperienza, noi siamo qui.
Il consiglio è uno: ascolta la voce della tua parte più orgogliosa, e scappa il prima possibile.
PS: Tra l'altro, se hanno solo 14-15 dipendenti non potrebbero prendere più di due stagisti alla volta, quindi volendo tu potresti andare anche a segnalare questa violazione della normativa agli ispettori del lavoro della tua città.
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