Help dalla Calabria: «Durante un corso-stage a pagamento per redattore di casa editrice, l'agenzia ha utilizzato il mio lavoro e mi ha fatto pagare le trasferte di tasca mia»
14 anni, 2 mesi fa di Eleonora Voltolina
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Sandra G. ha ventotto anni, è calabrese. Qualche mese fa decide di contattare il senatore Pietro Ichino perché delusa da un corso-stage per redattore di casa editrice organizzato da un’agenzia letteraria in provincia di Cosenza. Un'esperienza durata circa dieci mesi e costata oltre 1.300 euro, con un primo corso di tre mesi svolto tra l’ottobre del 2008 e il febbraio del 2009 e costato 864 euro, più un corso-stage tra febbraio e agosto 2009, costato altri 492 euro. Ichino la …
tinkerbell
14 anni fa
Credo sia doveroso, per non far torto a qualche collaboratrice che è stata vittima di Bottega, non potendo fare nomi, limitarmi a dire che per "arpie" intendo le due collaboratrici con iniziali A.P., che oltre che maleducate, sono anche poco e male preparate, ed F.R.. Credo che Mazza e tutte loro siano la reincarnazione di qualche negriero sudista. Speriamo ci sia presto una guerra di secessione anche in Calabria.
tinkerbell
14 anni fa
uhm... io non farei troppi sconti alle sottoposte; la grettezza di Mazza spesso lo accomunava alle sue collaboratrici. Loro si divertivano a controllare se fossimo al pc a lavorare ad ogni ora del giorno, a buttarci giù dal letto telefonandoci alle 6 del mattino (soprattutto se avevamo chiesto loro esplicitamente di non farlo)e a trattarci come schiavi. Un gruppetto di arpie sicure dell'impunità che l'arroganza di Fulvio sembrava garantire anche a loro. Non facciamo tutti parte del gruppetto di smidollati timorosi (soprattutto maschi) che tremano appena lui grida alla denuncia perché ci si ribella agli insulti e allo sfruttamento.
belligera
14 anni fa
Sono anch'io un'ex corsista/stagista che ha sborsato un sacco di soldi per seguire la stessa trafila di Sandra. E spero che qualche altro nostro collega si unisca a questa denuncia, perché non è giusto che Mazza continui a perseverare in questi comportamenti.
Confermo tutto: non c'è un vero limite al numero degli iscritti ai corsi, più ce ne sono più la Bottega guadagna; e lo stesso dicasi per gli stagisti, purché paghino, vanno bene tutti, anche quelli evidentemente poco "portati".
Inoltre lo stagista è coinvolto in lavori per i quali la Bottega riceve dei compensi: solo per fare qualche esempio, confermo di aver lavorato anch'io allo sbobinamento di cui parlava Sandra e so per certo che i collaboratori delle riviste non percepiscono un centesimo (quando ci disse che avremmo potuto "utilizzare" le riviste per poterci iscrivere all'ordine, si affrettò a mostrarci il modulo delle tasse che avremmo dovuto compilare falsamente pagandoci noi stessi i contributi - mi scuso per i termini sicuramente non precisi utilizzati per spiegare quest'ultimo elemento, ma io non ero tra i giornalisti e non padroneggio la materia, anche se il senso mi sembra chiaro).
Confermo anche che per andare alle fiere e agli altri eventi in giro per l'Italia lo stagista è tenuto a pagare di tasca sua.
Confermo infine che all'interno di quella "stanzetta" a Rende, ma anche all'esterno, nei rapporti on line, vige un regime di terrore - come si evince anche dalle parole di tinkerbell - per cui Mazza, in prima persona o tramite i suoi più stretti sottoposti (spesso loro malgrado), tratta tutti quanti (stagisti o soci che siano) come pezze da piedi, costringendoli a orari di lavoro massacranti, sotto la continua minaccia di sfuriate e umiliazioni pubbliche.
Praticamente ti spreme come un limone fino a quando non lo mandi a quel paese. E così ha già perso un sacco di ottimi elementi, e non parlo solo di stagisti ma anche di collaboratori di vecchia data.
Peccato che ci saranno sempre dei ragazzi talmente appassionati di questo lavoro che, male che vada, gli regaleranno 6 mesi di lavoro gratuito ciascuno... anzi... saranno loro a pagare per lavorare gratis!
tinkerbell
14 anni, 1 mese fa
ho dimenticato "perfino"chi aveva il portatile, era costretto perfino ad usare e a lasciargli usare la propria connessione ad Internet.
tinkerbell
14 anni, 1 mese fa
@LILIANA VISCIDO: se lo conosco bene come credo, Fulvio Mazza non ti avrebbe chiesto i soldi per lo stage, ma ti avrebbe fatto rimpiangere non aver pagato, asservendoti, umiliandoti e costringendoti a lavorare per loro tanto alle 5 del mattino quanto alle 2 di notte. Sarebbe riuscito di certo a spillarti i soldi durante le trasferte, come ha fatto col mio gruppo: chi aveva il portatile, era costretto ad usare e a lasciargli usare la propria connessione ad Internet.Penso con apprensione ai poveri ragazzi che domani inizieranno quell'inutile corso. Magari ci fosse un supervisore...
Lilianaviscido
14 anni, 2 mesi fa
Anche io stavo per cadere nella trappola di Fulvio Mazza. io mi ero proposta non come corsista-stagista, ma solo come stage, avendo gia frequentato un corso in editoria. lui, pur sapendo che io avevo sostenuto un corso, accettò la mia proposta ma si rifiutò di farmi un contratto regolare di stage volendo, invece, che io firmassi per il corso-stage,per il quale, inizialmente, lui sosteneva a voce che non avrei dovuto sborsare un euro. ma ero convintissima, e questo vostro articolo me lo ha confermato,che lui avrebbe voluto i soldi da me, prima o poi.
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