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Agenzia di comunicazione Aragorn: 150 euro di rimborso spese sono equi? Botta e risposta tra lettori e azienda

14 anni, 6 mesi fa di Marquis

Come giudichereste uno stage di 8 ore al giorno, per 6 mesi, con remunerazione di 150 euro quale rimborso spese?

La Aragorn è un'agenzia di Comunicazione attiva nella raccolta fondi per il settore no-profit.
La sua redazione è piena di ragazze giovani e, verisimilmente, mal pagate.
Eppure...una società di comunicazione che raccoglie fondi, specie per nobili cause, dovrebbe saper ricompensare meritatamente in suoi collaboratori.

Una delle cose che chiedono è quanto inciderebbe, nella scelta, il lavorare per il settore no-profit.

Come a dire: "ti diamo l'occasione per sentirti una persona migliore...vuoi essere anche pagato?".

E la cosa brutta è che, bando al no-profit, in società del genere...di soldi ne entrano :)
Marquis

Marquis

14 anni, 3 mesi fa

Basta cosi poco per sentirsi più buoni, eh? :P

Eleonora Voltolina

14 anni, 3 mesi fa

Ecco fatto, il titolo della discussione è stato modificato :-)

Marquis

14 anni, 3 mesi fa

"Agenzia di comunicazione Aragorn: 150 euro di rimborso spese sono equi? Botta e risposta tra lettori e azienda".

Più neutro di cosi non mi viene, Eleonora. Fammi sapere :)

Eleonora Voltolina

14 anni, 3 mesi fa

Ci tengo a questo punto a fare una precisazione. Non esiste nessuna etichettatura di «aziende non virtuose» da parte della Repubblica degli Stagisti.

Il nostro sforzo va semmai in direzione opposta, positiva, verso un'etichettatura delle aziende virtuose, quelle che sottoscrivono la nostra Carta dei diritti dello stagista e aderiscono al Bollino OK Stage, che sono ad oggi oltre trenta - l'elenco sempre aggiornato è qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/initiative/bollino-ok-stage/lista-aziende/

Contemporanemente, però, il sito funge da cane da guardia che protegge gli stagisti, e tra le altre cose quindi mette a disposizione dei lettori questo Forum aperto a tutti gli interventi e al dibattito.

Ogni utente può aprire una discussione sul Forum, intitolandola come più gli aggrada, e in questo caso Marquis ha intitolato la sua «Aragorn, azienda NON virtuosa».

Se ho ben capito, il desiderio di Stefania Fuso Nerini della Aragorn è che questo titolo della discussione venga modificato. Che ne dici Marquis? Io penso che potremmo re-intitolarlo, alla luce degli sviluppi del dibattito, in questo modo: «Agenzia di comunicazione Aragorn, 150 euro di rimborso spese: botta e risposta tra lettori e azienda». Però vorrei un tuo parere sulla questione, dato che la discussione è stata aperta da te.

Permettetemi ora una piccola autocitazione, rivolta soprattutto alla dottoressa Fuso Nerini e focalizzata sulla questione del rimborso spese. Riporto qui sotto un breve passaggio del mio libro (cap. 1, pag. 10), che spero possa innescare una riflessione non solo nel board di Aragorn, ma in tutte quelle imprese che propongono stage gratuiti o con rimborsi spese che (specialmente rapportati al costo della vita di città come Milano o Roma) non sono sufficienti nemmeno a coprire le spese di vitto e trasporto (non parliamo dell'alloggio). Eccolo:

«Gli stagisti italiani sono poveri. Il legislatore, evitando di prevedere un rimborso spese minimo garantito, non aveva calcolato che lo strumento dello stage in questo modo potesse essere interpretato dalle aziende e dagli enti più scaltri e disinvolti come un modo per poter avere personale a costo zero. Nella maggior parte degli stage attivati nell’ambito di un percorso formativo è senz’altro vero che il beneficio dello studente stia prima di tutto nella formazione (per esempio, agli universitari vengono assegnati crediti formativi per i tirocini «curriculari»). Ma gli stagisti già diplomati o laureati, che fanno uno stage di orientamento e inserimento lavorativo, perché mai non dovrebbero ricevere un compenso per il tempo e l’impegno che dedicano all’azienda o all’ente presso cui operano? Uno dei punti più critici della normativa è proprio questo: non fare differenza tra i diversi tipi di stagisti, dal punto di vista della retribuzione, pretendendo che l’apporto fornito da un inesperto diciottenne nel corso di uno stage di poche settimane possa essere equivalente a quello di un venticinquenne laureato, magari già con altre esperienze lavorative alle spalle. Forse il legislatore si aspettava che gli stagisti attempati e qualificati sarebbero stati un’esigua minoranza, ma nei dieci e passa anni che sono seguiti al decreto ministeriale la situazione è andata in un’altra direzione. Gli stagisti di questo tipo sono decine di migliaia, e se ricevono un rimborso spese devono ringraziare solo l’azienda o l’ente che ha generosamente deciso di erogarlo, malgrado la normativa non lo imponesse».

Da «La Repubblica degli stagisti - Come non farsi sfruttare», ed. Laterza 2010, http://www.laterza.it/schedalibro.asp?isbn=9788842093749

ElisaP

14 anni, 3 mesi fa

Già. Sul quando un rimborso spese possa considerarsi ragionevole si è poi già espressa Eleonora nella carta dei diritti dello stagista indicando delle cifre minime per me molto sensate (per stagista e azienda), anche commisurate all'età!

Aspettiamo la replica di Aragorn

Marquis

14 anni, 3 mesi fa

Specie perchè opera nel sociale, oserei dire :)

ElisaP

14 anni, 3 mesi fa

Non credo si debba parlare di elite, ma credo che una persona che esce dall'università un pò di investimento l'abbia già fatto e considerarla come totalmente improduttiva mi sembra davvero riduttivo. Anche perché nei lavori di agenzia (e ne ho fatti!) basta essere un minimo svegli per contribuire. Ci sta non essere considerati come lavoratori a tutti gli effetti (che dovrebbero poter metter da parte qualcosa e non solo "rimborsarsi le spese"), ma nemmeno come bambini ancora da formare sull'ABC.

Stefania, parliamoci chiaro, fa comodo a tutti (soprattutto a chi lavora in settori dove girano pochi soldi) avere forza lavoro entusiasta e praticamente gratis! D'altronde il CESVI fa più o meno come voi ed una realtà conosciutissima ed estremamente ben considerata nell'ambiente. Sarebbe bello che chi opera nel sociale desse prova di un'etica professionale diversa, anche verso gli stagisti.

Marquis

14 anni, 3 mesi fa

Cara Elisa, sei arrivata dove la mia diplomazia non ha osato spingersi ;)

Marquis

14 anni, 3 mesi fa

http://img266.imageshack.us/img266/9523/stagearagorn.jpg

Beh...6 mesi con 150 euro mensili è un pò dura...
Capisco il concepire lo stage come un investimento ma...solo a settimana si spendono circa 15/20 euro di trasporto. Mettiamoci che ogni tanto si mangi fuori...dico ogni tanto. Spesso sono uso a portarmi qualcosa da casa per conto mio, persino l'acqua!
Però ogni tanto fuori ci si va. Se non altro per socializzare con i colleghi, Credo che anche questo sia importante se si vuol lavorare bene in team.

6 Mesi come investimento per il proprio futuro son davvero duri. Bisogna avere davvero le spalle coperte per potersi spingere in un'avventura simile.

Dunque dobbiamo concepire queste "possibilità" come riservate ad una certe elite?

Ne conviene, Dottoressa Stefania Fuso Nerini?

Saluti.

ElisaP

14 anni, 3 mesi fa

Mi permetto di dire la mia.

Apprezzo molto che Stefania sia intervenuta per fare un pò di chiarezza, sono pochi i responsabili di aziende che curano la loro reputazione online. Tuttavia, da potenziale stagista, non reputo che Aragorn sia un'azienda virtuosa. Lo stage è vero può essere un buon investimento, ma comunque non credo che selezioniate ragazzi appena usciti dalle scuole superiori, quindi reputo necessario che un rimborso spese degno di questo nome sia necessario. Che almeno ci si possa pagare una singola in condivisione e pranzo e cena tutti i giorni. Con 150 Euro (a Milano?) che spese si possono rimborsare?

Qualcuno reputa riduttivo giudicare uno stage dal suo rimborso spese, io ritengo invece che sia una prova della serietà di un'azienda. Un conto è se si tratta di tirocini curriculari (quindi fatti durante gli studi o preparando la tesi), un conto è quando la persona ha già un titolo in mano e avrebbe il diritto di avere una proposta lavorativa e non solo di stage infiniti. Gli stage per me, hanno senso quando sono usati come periodo di prova.

Ovviamente ripeto che questa è solo la mia opinione e non rispecchia necessariamente la linea di RDS

stefaniafusonerini

14 anni, 3 mesi fa

Allora, vediamo qualche dato: in agenzia siamo in 20 persone, di queste 9 sono assunte con contratto a tempo indeterminato. Di stage in genere ne abbiamo un paio, uno nella divisione Consulenza per il fundraising e uno nella divisione Comunicazione ed eventi. In questo momento ne abbiamo uno solo perchè uno è scaduto a metà luglio e ora la persona sta collaborando con noi con un contratto a progetto, dello staff attuale altre 5 persone hanno fatto uno stage in Aragorn (in tempi molto diversi) e ora sono assunte con contratto a tempo indeterminato.
Difficile invece dire la percentuale di assunzione dopo lo stage, è un dato che nel tempo non abbiamo mai tenuto. Sarebbe comunque un dato in sè poco significativo perchè siamo una realtà piccola, però godiamo di una buona reputazione fra le realtà del non profit con cui lavoriamo e uno stage in Aragorn è ben considerato, come conferma il fatto che nostre ex stagiste sono poi state assunte in associazioni o fondazioni non profit (AIRC, Ospedale Buzzi, Coopi, Cesvi, Fondazione Theodora e certamente altre che ora non mi vengono in mente).
Spero di essere stata esauriente e di meritare che ad Aragorn sia tolta l'etichette di azienda non virtuosa.
Grazie, Stefania Fuso Nerini

Eleonora Voltolina

14 anni, 3 mesi fa

Gentile dottoressa Fuso Nerini

La ringrazio per essere intervenuta su questo Forum, ci fa sempre molto piacere quando esso diventa un luogo di dibattito e scambio tra i giovani e il mondo delle imprese.

Poichè l'intento primario della Repubblica degli Stagisti è quello di stimolare la trasparenza delle singole aziende rispetto alle loro condizioni di stage, vorrei invitarla a rispondere ai dubbi di Marquis rendendo trasparente il dato sul numero degli stagisti che l'agenzia Aragorn ospita abitualmente, e sul numero di dipendenti a tempo indeterminato che essa impiega.

Un altro dato molto importante, che la vorrei invitare a condividere con i nostri lettori, è la percentuale di assunzione dopo lo stage, cioè la percentuale di giovani che al termine dello stage l'agenzia Aragorn trattiene con un vero e proprio contratto.

Rispetto alle considerazioni sul rimborso spese e sul valore esclusivamente formativo degli stage, per il quale l'unico "vantaggio" dello stagista dovrebbe essere la formazione ricevuta, la rimando alla nostra Carta dei diritti dello stagista (http://www.repubblicadeglistagisti.it/initiative/bollino-ok-stage/la-carta-dei-diritti-dello-stagista/) e al mio libro, appena uscito per Laterza: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/da-oggi-in-libreria-la-repubblica-degli-stagisti-come-non-farsi-sfruttare-laterza

Un saluto e ancora grazie per il suo intervento su questo Forum,

Eleonora Voltolina
direttore www.repubblicadeglistagisti.it

stefaniafusonerini

14 anni, 3 mesi fa

Ciao Marquis,
mi spiace che tu abbia avuto una cattiva impressione di Aragorn e vorrei chiarirti alcune cose: 150 euro al mese sono sicuramente solo un rimborso spese e non una retribuzione, ma uno stage è un investimento, come un master, e va valutato per la formazione e le opporuntià che ti offre. E' per questo che riteniamo importante che gli stagisti siano motivati al non profit, non per dargli l'opportunità di essere buoni, ma perchè riteniamo che lo stage in Aragorn sia formativo verso questo settore e offra delle chance in questo settore, come dimostra il fatto che molte persone che hanno fatto lo stage qui ora lavorano nelle onlus. Se a una persona questo non interessa allora davvero rischia di fare un cattivo investimento.
Quanto al fatto che hai visto molte ragazze giovani in agenzia (non in redazione, non siamo un giornale) questo non significa che fossero stagiste, molte di loro lo sono state e ora sono assunte con contratto a tempo indeterminato o con contratti a progetto. Le/gli stagisti in questo momento (e in genere) sono un paio (uno nella posizione per cui tu hai fatto il colloquio, immagino).
Mi chiedo poi come tu faccia a sapere che "in società del genere di soldi ne entrano", siamo l'unica agenzia strutturata che tenta di vivere lavorando professionalmente solo per il non profit e ti assicuro che è dura. Organizzare un concerto al Teatro alla Scala per la Fiat o per AIRC credi che permetta di esporre gli stessi fee?
Mi fermo qui, se vuoi altre informazioni, anche sullo staff di Aragorn, prova a guardare sul sito e se non basta chiedimi. Ma non rischiare di intaccare la reputazione di una persona o di una realtà senza averne gli elementi, non è un comportamento virtuoso.
Stefania Fuso Nerini

Marquis

14 anni, 5 mesi fa

Non saprei. Non ho modo di acquisire queste informazioni. Ho solo riferito le condizioni a me prospettate e quel che ho visto in redazione: molti ragazzi (per lo più ragazze) intente a lavorare. In che forma, questo non mi è noto.

Eleonora Voltolina

14 anni, 5 mesi fa

Caro Marquis,

quando scrivi "la sua redazione è piena di ragazze giovani" sottintendi che il rapporto stagisti-dipendenti sancito dalla normativa in questa agenzia di comunicazione non venga rispettato?

Faccio un piccolo riepilogo. Secondo il dm 142/1998, un'azienda potrebbe ospitare:

- un solo stagista alla volta in caso abbia un numero di dipendenti a tempo indeterminato tra 1 e 5
- non più di due stagisti contemporaneamente in caso abbia da 6 a 19 dipendenti a t.i.
- un numero di stagisti non superiore al 10% dell'organico assunto a t.i. nel caso di aziende con oltre 20 dipendenti

(v. anche qui: http://www.repubblicadeglistagisti.it/article/quanti-stagisti-puo-prendere-unazienda-tanti-anzi-troppi)

Poichè le agenzie di comunicazione spesso si avvalgono di collaboratori con contratto a progetto o partita Iva, è molto frequente purtroppo che i limiti sopra descritti vengano trasgrediti.

A tuo avviso Marquis è il caso della Aragorn? Hai informazioni su quanti stagisti tiene contemporaneamente, e quante persone ha alle sue dipendenze con contratto a tempo indeterminato?

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