Stage con un libero professionista: la casta che taglia le gambe.
11 anni, 11 mesi fa di Lotus
Non so se questa sia la sezione giusta su cui pubblicare la mia storia, ma è da circa un anno che sto rosicando per un'esperienza durata sei mesi, e da non ripetere mai più, e da allora sto cercando l'occasione per poterla raccontare. Fortunatamente si è conclusa con un happy end, ora ho un lavoro “vero” a tempo indeterminato che mi consente di mantenermi, di guadagnare bene e mi da soddisfazione. Ma esso è arrivato dopo tante sofferenze, e l’amarezza che provo quando ripenso ai miei 3 anni da saltimbanco è molto difficile da descrivere.
Sono laureata dal 2007 con 110 e lode in Teorie e Tecniche della Comunicazione (laurea specialistica) alla Cattolica di Milano, strada che nel 2000 ci era stata venduta come la grande promessa del nuovo millennio, ma che si è rivelata una vera e propria bufala. Dopo la Laurea è stato molto difficile trovare delle offerte dignitose: all’inizio mi è andata abbastanza bene. Dal 2007 al 2009 ho lavorato nel marketing per un’importante azienda, ma quando è scaduto il secondo contratto a termine (sei mesi prima, un anno poi) l’azienda – che nel frattempo aveva iniziato a licenziare anche i dipendenti a tempo indeterminato – ha deciso di lasciarmi a casa. Da lì è iniziata una fase di incertezza che si è concretizzata nella totale assenza di garanzie: tre mesi di qua, sei mesi di là ecc..
Nel settembre del 2011, quando avevo già trent’anni suonati, una mia conoscente per la quale avevo organizzato degli eventi, mi ha fatto conoscere un’illustre libera professionista del settore del marketing, che collaborava con alcune aziende un po’ in tutto il nord-Italia.
Mossa dalla disperazione, ho accettato una sua proposta di stage con una retribuzione di 300 euro mensili. I termini dell’accordo inizialmente erano molto chiari: il supporto da me fornito avrebbe avuto tutte le caratteristiche di una prestazione occasionale (ovvero collaborazione saltuaria, busta paga con ritenuta d’acconto). Questo perché a trent’anni e con un po’ di esperienza alle spalle avevo la necessità di un’entrata un po’ più cospicua, e volevo ritagliarmi il tempo per svolgere una seconda (e anche una terza!) attività lavorativa. Tuttavia alla signora non era ben chiaro il concetto: ha infatti iniziato a “sequestrarmi” per otto ore al giorno assumendo comportamenti al limite del mobbing.
Alcuni episodi degni di nota:
- Una domenica pomeriggio ero a casa con il mio fidanzato e mi sono ritagliata qualche minuto per andare su facebook. Dopo esattamente cinque minuti suona il telefono. “Visto che sei lì a fare un c…o” (testuali parole) fammi un po’ questo lavoro. Da allora le ho nascosto la mia bacheca.
- Mi aveva messa in un ufficio di supporto in cui lavoravano persone veramente squisite, ma questo l’ha fatta sentire in diritto di mettere vincoli ancora più ristretti al mio orario lavorativo, costringendomi a “timbrare il cartellino” quando, secondo il nostro accordo, avrei dovuto svolgere i miei compiti da casa con orario flessibile… Dal momento che non volevo garantire un full-time ci accordammo per un orario dalle 9:00 alle 15:00 … Un giorno ho OSATO scendere dieci minuti a prendermi un panino per poi mangiarlo in ufficio. In quel quarto d’ora mi ha telefonato e, non trovandomi, è andata su tutte le furie. Ha iniziato ad urlarmi addosso dicendo che io non avevo diritto di pranzare, poiché l’orario che mi aveva proposto era un continuato a tutti gli effetti e non prevedeva pause.
- Lei aveva fondato un’associazione a tutela del lavoro delle donne e dei giovani (CI RENDIAMO CONTO DELL’IPOCRISIA?) e io avevo il compito di gestire a suo nome la pagina facebook, commentare i post, pubblicare cose… Un giorno ho OSATO scrivere un commento a mio nome e si è alzato un polverone. Quando le ho spiegato che io svolgevo comunque di lavoro e che qualunque gruppo su facebook è LIBERO, e tutti possono esprimere il proprio pensiero, ha risposto “e a chi gliene frega del tuo pensiero? Tu non sei nessuno.”
- La signora cercava in modo maniacale nuovi contatti professionali che potessero darle visibilità. Ogni sua attività (compresa la partecipazione a quest’associazione per i diritti dei giovani e delle donne) era finalizzata a questo. Me la sono trovata “in mezzo” alle mie cose, a cercare di rubarmi i contatti che io stessa mi ero creata, e ai quali fornivo servizio da copywriter. Una volta l’ho trovata attaccata al mio pc, intenta a salvarsi su chiavetta il database dei miei amici di facebook (che io avevo organizzato in un file excel con indirizzi email e numeri di telefono) si è imbucata alla cena del mio compleanno appena ha saputo che i miei cugini erano dei professionisti ed ha, letteralmente, iniziato a fagocitarsi la mia vita, in un contesto in cui nessun rapporto umano aveva un valore e tutto era basato sul lavoro … sull’utilità che una persona poteva avere per la carriera. È giunta al punto di dirmi che la sua assistente avrebbe meritato un fidanzato un po’ più “inserito” rispetto a quello che avevo (con cui stavo da sette anni e con cui sto tuttora).
Morale della storia? Sono scappata a gambe levate dopo che ho chiesto un aumento di quei vergognosi 300 euro, e mi sono sentita rispondere “il tuo lavoro vale poco come vali poco tu”. Io ho una dignità ed una competenza. Questa esperienza mi è servita ad imparare. E l’ho rivenduta sul mercato. In questo modo ho potuto fare un avanzamento di carriera, fare dei lavori da libera professionista e poi finalmente trovare un posto fisso. Ma quando ripenso a questa persona provo un grandissimo senso di PIETA’. Ebbene si, è questa la parola: lei, portavoce di ideali di giustizia e di democrazia, pesta una emme così grossa (scusate la finezza), racconta bugie a tutti e cerca di vendere non solo la propria anima, ma anche quella degli altri. La crisi, è brutto dirlo, è stata creata da gente così.
Buon pomeriggio a tutti.
Lotus
11 anni, 11 mesi fa
Cavoli mi è sparita la formattazione .... me ne accorgo ora... avevo messo un po' di paragrafi ed elenchi puntati per rendere più agevole la lettura... chiedo scusa se è poco scorrevole.
Lotus
11 anni, 11 mesi fa
Per il momento no per un motivo preciso che non posso qui spiegare, ma prometto che lo farò presto.
albertagort
11 anni, 11 mesi fa
immagino che non sia possibile sapere il nome di questa pagliaccia
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