Incompetenza dei recruiter
12 anni, 1 mese fa di ElyDeb
Vorrei denunciare un nuovo episodio di TOTALE INCOMPETENZA da parte dei recruiter.
Il mio ragazzo, dopo aver mandato un'auto candidatura a SEMPLA, una società di consulenza IT con sede a Milano, per una posizione aperta a Padova (nostra città), è stato contattato da una recruiter. Questa, senza spiegargli nel dettaglio cosa stavano cercando o di che posizione si trattasse e, evidentemente, senza nemmeno aver aperto il suo CV, come prima cosa gli chiede se attualmente è occupato. Alla sua risposta affermativa (è ricercatore presso l'università) rimane muta per una decina di secondi per poi chiedergli: ma sei retribuito?? Dalle sue esitazioni sembrava che questo fatto fosse un problema, o che perlomeno non se l'aspettasse. Tant'è che il resto del colloquio telefonico si è concentrato solo sugli aspetti economici, cioè il suo stipendio annuale attuale, senza informarsi sulle sue competenze o altro. Ma la parte più bella è stata la domanda: “ma cosa sei disposto a fare per lavorare?” non capendo, il mio ragazzo le ha chiesto cosa intendesse e la risposta è stata una divagazione totale. A questo punto questa assurda conversazione si è spostata sulla possibilità di trasferte:
- Sei disposto a trasferte?
- Si, ma non trasferimenti. Trasferte di che durata?
- Anche 3 – 4 giorni.
- Ok. Con che frequenza?
- Settimanale.
- Praticamente un trasferimento!!
Ha concluso la conversazione dicendogli che gli avrebbe mandato una mail con i dettagli per un possibile colloquio. Colloquio naturalmente a Milano, a carico ovviamente del mio ragazzo e in un giorno prefissato da lei senza possibilità di scelta. Dopo circa un’ora, questa persona telefona di nuovo e gli chiede le stesse cose, sempre concentrando la conversazione sui soldi. Però stavolta era in vivavoce e si sentiva in sottofondo che stava confabulando con qualcun altro. Successivamente è arrivata la mail per il colloquio a Milano, al quale il mio ragazzo ha ovviamente rinunciato per la mancanza di chiarezza e serietà da parte di queste persone.
Morale. Un recruiter che lavora così non ti invoglia certo a far parte di quella società, data la presentazione che ne fanno. Inoltre, il lavoro del recruiter è: LEGGERE I CV. Perché non si scomodano neanche più a farlo?? Com’è possibile che la prima domanda ad un possibile candidato, di cui dovresti avere davanti il CV sia se attualmente lavora e, soprattutto, quanto guadagna? Ma la questione economica non dovrebbe essere discussa solo alla fine del colloquio? E, casomai, si dovrebbe discutere riguardo all’offerta dell’azienda (tipo di contratto proposto e mansioni da svolgere). Ormai non nascondono neanche più che il loro fine è quello di spendere il meno possibile in risorse umane. Perché nessuno considera un nuovo dipendente come un investimento anziché un costo?
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Infine, la domanda clou del colloquio “cosa sei disposto a fare per lavorare?” insieme ai trasferimenti camuffati da trasferte, fanno pensare a condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento. Che gentaglia!!!
Sibyl
11 anni, 12 mesi fa
Mi fa veramente ridere che trattiate chi sta "dall'altra parte" sempre come un nemico disumanizzato (recruiter,datore di lavoro, ecc in base alla situazione), incompetente e votato al male assoluto.
Davvero, siete buffi.
Comunque se andate a fare un colloquio e pensate che il recruiter è un demente impreparato, forse fa bene a lasciarvi a casa.
mariasimona
12 anni fa
Hai ragione questa parte l'ho dimenticata.....Volevo solo dare una definizione chiara e soprattutto semplice di psicologo del lavoro.....
atreyu
12 anni fa
Manca tutta la parte relativa al benessere organizzativo, responsabilità sociale dell'impresa, benefit e rewards.
mariasimona
12 anni fa
Ecco la definizione di psicologo del lavoro:
Lo Psicologo del lavoro è lo specialista che svolge una serie di funzioni connesse all'acquisizione, alla gestione e allo sviluppo delle risorse umane.
Lo Psicologo del lavoro, inserito nell'area gestione e sviluppo delle risorse umane, svolge i seguenti compiti:
elabora i profili del personale da assumere, si occupa sia della selezione dei candidati attraverso colloqui e/o somministrazione di test, sia dell'individuazione delle loro caratteristiche sociali, cognitive, motivazionali e attitudinali;
valuta il potenziale sia del personale da assumere che del personale già occupato, utilizzando appropriati metodi e opportune tecniche (ad esempio: interviste, gruppo di ascolto assessment center), stilando in modo analitico i profili delle persone valutate;
analizza la congruenza tra le competenze identificate, attraverso la valutazione del potenziale, e quelle richieste dalle posizioni o dai ruoli da ricoprire, sia nell'immediato che in futuro, disegnando le progressioni di carriera, proponendo e mettendo a punto interventi di formazione;
svolge attività di career counseling, ossia di consulenza individuale per la carriera, sia per le persone in cerca di occupazione, che per quelle già occupate che intendono modificare la loro collocazione professionale.
COMPETENZE
Deve possedere una buona conoscenza generale del funzionamento delle imprese e delle finalità che una funzione del personale modernamente concepita persegue al suo interno. Le conoscenze specifiche e le competenze tecnico/professionali comprendono le teorie, i metodi, le tecniche e gli strumenti connessi alla selezione, alla valutazione ed allo sviluppo del personale. Competenze di comunicazione efficace, ascolto attivo, empatia e positività, sono caratteristiche molto importanti. La capacità d'uso a livello utente delle tecnologie informatiche e telematiche e la conoscenza di almeno una lingua straniera sono requisiti richiesti.
FORMAZIONE
Per esercitare la professione di Psicologo è obbligatorio il possesso della laurea in Psicologia e l'aver effettuato il tirocinio di un anno. Al termine del tirocinio è possibile sostenere l'esame di Stato, il cui superamento consente l'iscrizione all'Albo degli Psicologi ed abilita all'esercizio della professione. Il corso di laurea in Psicologia presenta diversi indirizzi, tra cui quello in Psicologia del lavoro.
Se si intende esercitare la professione di Psicologo del lavoro è opportuno scegliere, dopo il primo biennio comune a tutti gli studenti di Psicologia, questo indirizzo oppure specializzarsi in Psicologia del lavoro, frequentando un corso di formazione post-universitario.
CARRIERA
Lo Psicologo del lavoro ha una buona mobilità nell'area della gestione delle risorse umane e può ricoprire diverse posizioni connesse alla selezione, alla valutazione, allo sviluppo e alla formazione del personale. La mobilità verticale consiste nell'acquisizione di responsabilità tecniche e gestionali sempre più complesse.
SITUAZIONE DI LAVORO
Si tratta di una figura professionale che può operare nelle aziende di medio-grandi dimensioni come dipendente, oppure nelle società di consulenza, che offrono servizi di counseling alla funzione "gestione delle risorse umane", con un rapporto di lavoro dipendente o autonomo o, ancora, come libero professionista.
Qualora sia dipendente presso un'azienda, risponde generalmente ad un Responsabile di sub-funzione del personale. Se svolge il suo ruolo in società di servizi alle imprese, fa riferimento ad un Responsabile di area oppure risponde ad un Responsabile di cliente o di progetto/commessa o ad entrambi in strutture più complesse.
Lo Psicologo del lavoro intrattiene relazioni con molte altre figure professionali interne ed esterne all'organizzazione in cui opera.
Nello svolgimento dei suoi compiti, utilizza sia le tecnologie informatiche, che sistemi informativi specifici per la gestione delle risorse umane e per l'elaborazione dei risultati, ottenuti ad esempio con i test di selezione.
atreyu
12 anni fa
Salve a tutti.
Una conversazione basata sul senso comune riguardo la psicologia, potremmo accettarla da chi ha studiato al massimo fino alla quinta elementare, ma figuriamoci da un laureato!
Ma di cosa stiamo parlando? Vogliamo parlare di psicologia applicata al lavoro o di cartomanzia?
Prima di parlare e sfogarsi verso qualcosa, come per tutte le cose, informiamoci prima di cosa stiamo parlando(bastava semplicemente cercare un minuto su wikipedia).
mariasimona
12 anni fa
La selezione in Italia funziona così purtroppo e anche gli psicologi possono fare i selezionatori, devi fartene una ragione.....Forse all'estero la situazione è diversa....
Comunque non ho mai detto che lo psicologo sa fare tutto, non è onnipotente e onniscente e onnipresente, quello è Dio!!Come al solito si travisano le parole che uno dice!Comunque la tua opinione è questa, gli psicologi non devono fare i recruiter, ok, per me va bene, l'importante è che questa professione è anche apprezzata da molte persone.
Comunque grazie per aver detto che ho avuto una reazione da 15enne, fa sempre piacere essere considerati più giovani di quello che si è!
PPaolaP
12 anni fa
A me questa reazione appare francamente ridicola... chiamiamo papà e mamma perchè screditiamo la sua professione. Oddèi, appena compiuti i 15 anni reazioni del genere dovrebbero essere evitate, se non altro per non imbarazzare praticamente chiunque. La cosa buffa è che non abbiamo detto nulla di grave, ma la reazione è quella di una persona che non ammette che il mondo non dica "gli psicologi sono bravi a fare TUTTO". Io dico che non dovrebbero assolutamente fare recruiter, che non ha un senso logico, che nessuno è in grado di capirci durante un colloquio, perchè la maggior parte delle volte la gente non si capisce da sola. Ora arriva il mago dei colloqui - che ci azzecca oggettivamente con la stessa percentuale di un cartomante - e capisce cose che tu non sapevi di avere dentro (???). Inoltre è anche poco dignitoso per la gente che va a fare colloqui sentirsi fare domande personali di fronte ad altri 10 candidati, è poco dignitoso COSTRINGERE i candidati ad una sorta di terapia di gruppo, ma anche solo a riflettere su se stessi di fronte ad un perfetto sconosciuto. E' poco dignitoso sentire di dover rispondere di fronte a 10 persone alla domanda "quali sono i tuoi difetti?"(ma che, veramente secondo i lorsignori geni io vado a spifferare i miei difetti?Tutti ormai sappiamo che dobbiamo inventare dei difetti che in realtà potrebbero essere pregi...suvvìa, non siamo ridicoli). E non solo è poco dignitoso, per me è addirittura una violenza. E' come dire, vuoi il lavoro? Prima di decidere se SEI DEGNO di lavorare ti facciamo fare una chiacchierata con lo psicologo. Machedavèro???? Neanche dovessimo maneggiare esplosivi durante la giornata, perciò serve qualcuno che capisca in 10 minuti se siamo "stabili" o potenziali stragisti. Ma se io devo fare il contabile, posso essere bugiardo, posso essere scostante, posso essere una cattiva persona, posso essere depressso, posso essere euforico, posso essere un Giuda... MA IL DIRITTO DI LAVORARE CE L'HO, soprattutto se so fare bene il mio lavoro!!! Arriva lo psicologo che del mio lavoro non ne capisce una mezza cippa e decide se io sono degno o meno di lavorare? A quel punto non sta decidendo se sono in grado o meno di fare quel lavoro, ma se sono degno di lavorare in generale. Tutto ciò è a dir poco oltraggioso, e queste premesse sono al limite dell'assurdo... Oltre a questo, altra cosa altrettanto ridicola è la reazione esagerata sulla professione degna di rispetto. Io dico che non devono fare i recruiter, tu rispondi che allora dobbiamo togliere la laurea in psicologia, che non capisco quanto sia difficile (e sì, chiedo venia, noi altri abbiamo tutti studiato scienze delle polpette in umido), che non esiste professione più nobile, che no capiamo nulla di psicologia (onestamente, noi non siamo tenuti a capirci nulla, ma anche volendo non è così difficile capire a cosa serve, perciò fai te), che sono cocciuta (e qui cominciamo ad andare sul personale, sarei a io a dover chiedere a mammà di intervenire), che allora mi merito di avere amici psicologi "che se io mento non capiscono che mento" (questo rimane ancora un anatema oscuro), e abracadabra tuttoquellochediraisuglipsicologitisiritorceràcontromoltiplicatopertrè. Ora, tutto ciò non è un tantino esagerato oltre che ridicolo? Senza considerare che adesso chiedi la censura perchè non ti si è dato ragione, perchè CRITICHIAMO la professione. Intanto non c'è alcun male nel criticare una professione (la mafia su qualche forum c'è, ma credo che qui si sia rimasti in piena democrazia, purtroppo quindi le tue aspettative sulla censura verranno deluse), inoltre io più che la professione in sè, critico la presenza degli psicologi in azienda come recruiter, che mi sembrano inopportuni più che ogni altro professionista (e quella di angelo86 mi pare sia la stessa sensata critica), mica la figura dello psicologo in sè. Perciò ho detto che lo psicologo faccia lo psicologo, si apra lo studio e rimanga lì in attesa di qualcuno che DI SUA SPONTANEA VOLONTA' decida di aprirsi, ma che nessuno si permetta di volerci analizzare per poter accedere al lavoro come se fosse la visita di leva mascherata da "chiacchierata" e dovessimo maneggiare armi per difendere la patria!!! Poi dice che i cervelli fuggono all'estero. Ti credo, qui si richiede di prostarci a sua maestà la psicologia (notissima scienza perfetta) per poter lavorare e di fare tabula rasa di tutti i nostri pensieri che siano differenti da chi ci analizza, altrimenti non meritiamo di lavorare: il minimo della punizione è la richiesta di censura, davvero ai limiti del ridicolo. Non lo so se io devo essere "analizzata" da una persona del genere per dover fare il mio lavoro. E se la gente accetta senza fiatare un trattamento simile per accedere ad una professione, se accetta che chi decide se può lavorare o meno non ha nulla a che vedere nè con il tipo di anzienda nè con il ruolo che dovrei occupare, se accetta di essere praticamente umiliato durante i colloqui di gruppo, forzato a dire cose che non pensa solo perchè sa che è quello che ci si vuole sentir dire, se accetta che poi a decidere se sei "degno" anche solo di fare uno stage(ma degno cosa?degno schiavo?)è questa l'Italia che ci meritiamo. E qui chiudo, perchè onestamente sentirmi dire che insulto quando ho criticato la presenza di una figura che reputo assolutamete inopportuna nonchè dannosa in certi ambiti, significa che dall'altra parte non si può o non si vuole capire. E spero onestamente che sia la seconda, altrimenti poveri giovani alle prese con i colloqui, povera Italia.
angelo86
12 anni fa
ma forse nn sto riuscendo a spiegarmi!! io non me la sto prendendo contro la categoria bensi sto andando contro le capre cn cui ho avuto a che fare..e questa è la tredicesima volta che lo dico speriamo di essere stato chiaro.
e invece una persona che ha le competenze e mente? ha diritto di essere assunto?
mariasimona
12 anni fa
E cosa ho detto di così grave?Ho solo riportato le parole di qualcuno che ha scritto che un candidato può mentire ad un colloquio e lo psicologo è incompetente perchè non lo capisce!la cosa grave è dire che si mente ad un colloquio e soprattutto che psicologo non ci capisce niente!!Secondo te se una persona non ha le competenze ma mente, ha diritto di essere assunto??Secondo me no!
E poi caro angelo uno psicologo non pensa che sei pazzo perchè non l'hai guardato negli occhi, al massimo può pensare che sei timido!!Andiamo bene, se pensi questo! Mi sembra che qui fate tutti i maestri ma di psicologia non ne sapete niente!E poi di pazzia si occupa lo psichiatra non lo psicologo!!
Chiedo io alla redazione di prendere provvedimenti nei confroni di queste critiche contro una professione seria e degna di rispetto!Ogni professione va rispettata e soprattutto non va giudicata se non si conosce!Non si possono subire attacchi del genere in un forum!Grazie.
angelo86
12 anni fa
"..spero che non ti imbatterai in uno psicologo perchè con le convinzioni che hai potresti mentirgli e magari non meritare il posto di lavoro se vieni assunta" (cit. mariasimona)..questo è un pò grave a mio avviso!!cioè se lo psicologo pensa che io sia pazzo perchè l'ho guardato fisso negli occhi allora non merito di lavorare?!..mettiamo il caso che una persona soffra di tic cronico dovuto ad un ictus, magari ha tre lauree in astrofisica ed un'esperienza di 50 anni, in quel caso viene fatto passare x schizofrenico?!..
Gentile RdS, vi prego vivamente di far luce su queste parole.
mariasimona
12 anni fa
Io non mi scaldo ma reagisco se vengo provocata, tu non ti rendi conto che da come ti esprimi continui a buttare fango su questa professione!
Li psicologi facessero il loro lavoro, cioè??Oltre agli psicolog clinici ci sono quelli del lavoro, lo sai?Non hanno nulla a che vedere con il recruitment?A me non sembra proprio, sono formati proprio per fare questo!Quindi cosa dovrebbero fare secondo te?Vogliamo togliere dall'università questo tipo di laurea?
Comunque il mio nn è un augurio cattivo, sono una psicologa non auguro il male alla gente!Volevo dire solo che spero che non ti imbatterai in uno psicologo perchè con le convinzioni che hai potresti mentirgli e magari non meritare il posto di lavoro se vieni assunta!
Prova a studiare psicologia e poi mi dici se è una passeggiata come fai trasparire dalle tue parole!
Comunque parlare con persone cocciute che non vogliono sentir ragione, non produce alcun risultato e cambiamento per cui non sprecherò più parole nei tuoi confronti.
PPaolaP
12 anni fa
E infatti ho scritto "ANCHE i laureati in psicologia...". Forse hai proprio voglia di prenderla sul personale, o non capisco perchè ti scaldi tanto. Inoltre non ho alcun "astio" (?? ma che, davvero??) nei confronti degli psicologi (lo dico io, che ti scaldi troppo), tanto è che ho amici psicologi. Perchè dovrei avere astio? Io non sopporto che vengano utilizzati dove non solo non c'è bisogno di loro, e dove risultano, per questioni evidenti, addirittura nocivi. Lo psicologo facesse lo psicologo insomma. Non ha nulla a che vedere con recruitment o HR in generale. Al massimo se lo si vuole impegnare in azienda deve essere di supporto se e quando si presentano problemi di ordine psicologico con i lavoratori. Ma ovviamente non viene utilizzato così, perchè alle aziende non importa in che stato d'animo uno lavora, purchè si lavori. Quindi ripeto, se vuoi fare psicoanalisi ti apri uno studio e aspetti che chi ha bisogno di aiuto per capire se stesso (o altro) venga da te, ma non ti permetti di analizzare e cercare di entrare(senza successo poi) nell'intimo di una persona che non conosci, e che non vuole assolutamente farti capire chi è, perchè nell'ambito di un contesto lavorativo io posso essere poco friendly, poco simaptico, poco incline a stare con la gente (posso anche essere uno str***o), ma magari sono un genio e lavoro come si deve. Detto ciò non capisco cosa mi auguri, con un tono che è davvero (qui sì) astioso, ma con frasi che poco vogliono dire. Mi auguri di non imbattermi in uno psicologo perchè potrei mentire e lui potrebe non accorgersene? (Oddèi) A parte il fatto che non ho capito che augurio è, cattivo o buono che sia... spero vivamente che tu non sia convinta (e probabilmente lo sei, e ciò è grave) che uno prende una laurea in psicologia e come d'incanto scopre tutto lo scibile dell'animo umano, per cui diviene una sorta di macchina della verità. Perchè se così fosse, io mi metetrei a studiare sui libri del corso di psicologia e poi mi iscriverei ai tornei di poker. A qul punto non avrei più la necessità di cercarmi un lavoro.
mariasimona
12 anni fa
Cara PPaolaP non solo i laureati in psicologia con 110 e lode sono incompetenti ma anche i laureati in altre materie!!Ce ne sono di persone ignoranti che occupano posti in cui non dovrebbero stare!Comunque non capisco il tuo astio nei confronti degli psicologi e nemmeno lo voglio sapere, perchè non mi interessa!Ti auguro di non imbatterti più in uno psicologo altrimenti rischieresti di mentire e il povero psicologo falso e incompetente e che non ci capisce nulla non capirà che stai mentendo e ti crederà!Saluti
PPaolaP
12 anni fa
ps.: ElyDeb... anche i laureati con 110 e lode in psicologia possono essere incompetenti. La laurea non fa la competenza necessariamente. Non sai quanti ne conosco che hanno preso tutti 30 ma non sanno che ripetere a pappardella quello che c'è sui libri (tra l'altro di una materia che è tutta teoria, in cui può essere vero tutto e il contario di tutto), ostentanto una saccenza ed un'ottusità imbarazzante. Mi premeva sototlinearlo.
PPaolaP
12 anni fa
Certo che non ne capiscono nulla...scusate eh, ma se uno è psicologo e fa recruitment in un'azienda Automotive...ma che può capirne? Alla Maserati il recruitment è fatto dagli ingegneri!!! Ho un amico che lavora lì, e conoscendolo se fosse stato per uno psicologo MAI e poi mai avrebbe avuto quella possibilità. E' per questo io dico che è una categoria che con le aziende non dovrebbe avere nulla a che fare, perchè uno psicologo non capirà MAI se il candidato è davvero in gamba o meno. Può capirne - forse- le motivazioni...e neanche, considerato che non siamo stupidi e al colloquio possiamo benissimo mentire dicendo con gli occhietti luccicanti che quello è il mestiere che abbiamo sempre sognato di fare (quando a noi serve un lavoro punto e basta). Inoltre le motivazioni non bastano. Un deficiente rimane deficiente, anche se motivato. Poi oh, se qualcuno prende male le critiche fatti suoi.
angelo86
12 anni fa
si mariasimona, se non mi avessero preso la mia opinione su di loro non sarebbe stata diversa...ho incontrato anche io persone serie in alcune società nonostante nn mi avessero preso..ma sono 2 (questa società in cui lavoro piu l'altra di cui ho parlato ora in cui nn mi hanno preso) su 50 colloqui fatti...
lasciando stare le frecciatine, ti dico che per esperienza personale ho incontrato davvero tanta formalità ed ampollosità, nelle domande e nei discorsi, tante domande insulse..ho notato voglia di mettere in difficoltà, quasi sia x tastare il terreno, ma in realtà era solo voglia di mettere in evidenza ke loro il lavoro lo sanno fare..
il mio disaccordo sull'assesstment è dovuto al fatto che l'empatia fra le persone non può crearsi subito ed istantaneamente nel giro di un secondo e quindi non si è in grado di valutare chi effettivamente emerge ed è in grado di fare il leader...infatti la domanda che mi sono sempre fatto è stata questa "siamo sicuri che chi è stato valutato leader di un gruppo in quel momento sia in grado di reggere effettivamente?"..per esperienza personale avendo avuto una precedente esperienza di lavoro ti dico che una persona del genere tende ad estraniarsi da gruppo e fare di testa sua sbagliando anche..
questo solo x fare un esempio, ma nn voglio fare assolutamente delle generalizzazioni.
inoltre aggiungo che una volta ad un colloquio mi chiesero di raccontare le mie esperienze personali e cosa mi era piaciuto di piu dell'univ..io stavo parlando dei progetti fatti e delle cose che in particolare mi avevano entusiasmato..dopo un minuto vengo interrotto e mi è stato detto che a loro nn fregava nulla di tutto questo perchè non stavano capendo niente dei miei progetti..volevano solo tastare se effettivamente avevo scelto consapevolmente la facoltà...ti giuro sono rimasto molto male...e qui stiamo parlando della società vertice di distribuzione di energia, mica di fruttivendoli...
ElyDeb
12 anni fa
Per alcune cose sono d'accordo con angelo86 e PPaolaP, per altre con mariasimona!!
Aprendo il post ho voluto fare una critica ai recruiter VERAMENTE incompetenti, ovvero quelli che non hanno nessuna laurea in psicologia o specializzazione in gestione delle risorse umane: sapete che molti di loro fanno quel lavoro solo avendo passato una semplice serie di colloqui? E per accedere a questi colloqui è sufficiente avere una "qualsiasi laurea di tipo umanistico". Lo so per esperienza diretta perchè sono stata ad una presentazione di UMANA, l'agenzia per il lavoro, che consisteva in due ore di presentazione della loro azienda, seguite dai colloqui individuali. Ora, anche avendo passato questi due o tre colloqui, cosa può sapere una persona in possesso di un titolo non specifico, di come indirizzare un candidato verso l'azienda più adatta?? Cosa ne sa di selezione del personale?? Esistono anche dei master farlocchi, a cui è possibile accedere avendo una qualsiasi laurea che ti fanno diventare "esperto di managment delle risorse umane" ma per favore...
D'altro canto, anche uno psicologo specializzato in risorse umane che lavora in una azienda, nel momento in cui si trova a selezionare un candidato per una posizione specifica e molto tecnica, es. un ingegnere per una posizione di programmatore/analista J2EE... cosa ne può sapere a riguardo?? Propongo sempre un'esperienza del mio ragazzo, che è appunto ingegnere: a vari colloqui i recruiter non sapevano nemmeno di cosa stavano parlando!! quando si è trattato di parlare delle caratteristiche della posizione, ripetevano delle sigle come un libro stampato senza sapere cosa significassero e quando è stato il suo turno di spiegare le proprie competenze ha dovuto fare dei paragoni per fargli capire certe cose tecniche!!
mariasimona
12 anni fa
Se si discute con delle persone bisogna innanzitutto moderare i termini e per me offendere i recruiter e soprattutto gli psicologi è offendere anche me dato che faccio parte della categoria!E poi non intendevo dire che i laureati devono essere necessariamente intelligenti, ce ne sono di caproni ma non solo tra gli psicologi e i recruiter!!Intendevo dire che non è giusto etichettare i recruiter che hanno una formazione e preparazione idonea per fare questo mestiere, hanno studiato e si sono specializzati, molti non sono idonei ok, avete ragione, ma chi considera la maggior parte di loro poco intelligenti e incompetenti si sbaglia o interpreta male il loro atteggiamento o magari li etichetta in questo modo perchè non viene scelto e assunto!Angelo sono contenta che i recruiter della tua società sono seri per te, ma ora mi chiedo, penseresti la stessa cosa di loro se non ti avesssero assunto?
PPaolaP dire che gli psicologi sono falsi e prendono in giro le persone equivale a dire che anche io lo sono e per me e la mia professione è un'offesa!Comunque io so quello che faccio e come mi comporto per cui il giudizio degli altri soprattutto se sbagliato non mi interessa!
angelo86
12 anni fa
il mio era solo un modo x rendere spicciola la conversazione...voglio dire un maiale con una corona in testa puoi chiamarlo re, xo rimane sempre un maiale!!!scusa la schiettezza!!
PPaolaP
12 anni fa
Non è che i laureati non possono essere "rincoglioniti" (cit. angelo86) solo perchè sono laureati... neanche mia nonna è più convinta di questa sciocchezza. Per me ottusi sono e ottusi restano, formazione specifica (che vuol dire tutto o niente) o meno. Poi nessuno ti ha insultata, non è necessario prenderla così sul personale.
angelo86
12 anni fa
A me nn sembra di avert offesa.. non ho detto che tu sei incompetente...io ho solo raccontato la mia esperienza, ti sei chiamata in causa da sola..per tua informazione io in questo momento sono soddisfatto del lavoro che svolgo..e cm volevasi dimostrare i recruiter della società per cui lavoro sono stati molto piu che seri...infatti c'è stata sia la parte conoscitiva sia tecnica...
bho nn so cosa aggiungere...trai le tue conclusioni!!
mariasimona
12 anni fa
Angelo86 innanzitutto moda i termini, quei quattro rincoglioniti come dici tu sono laureati con una fomazione specifica per stare lì e poi valutano determinate caratteristiche e girano come squali, sempre come dici tu, per osservare la situazione che si crea nel colloquio di gruppo!Ma tu sai cosa è un assessment center??Come funziona e soprattutto sai cosa si va a valutare?Non credo!E' uno strumento molto utile per le aziende, per valutare i candidati. Sicuramente in questi colloqui di gruppo non si valuta la psiche umana non è competenza della selezione!Per cui prima di esprimere giudizi negativi informati!La selezione è un processo complesso e delicato e un candidato non si valuta solo in base a domande che riguardano le esperienze lavorative, si valutano vari aspetti!
Ora però sono proprio stufa di essere attaccata, offesa e denigrata nella mia professione da persone che sono insoddisfatte del mondo lavorativo italiano e del processo di selezione e se la prendono solo con chi fa il proprio lavoro!
angelo86
12 anni fa
180 ahahahhahahahahahah...sto svarionando ahahhahahah
angelo86
12 anni fa
legge 108 scusate...
angelo86
12 anni fa
ah e aspetta, che dopo un colloquio di gruppo mi è stato domandato: "ma chi ti è stato piu antipatico qui dentro?"...ma che ne soooo, ma chi li conosce tutti sti personaggi?????non è che da mezza giornata dove vedo tutti impostati e pietrificati posso giudicare chi mi è stato sulle scatole!!!
poi sempre a sto colloquio c'era un mio ex collega di univ cn cui mi hanno messo nella prova di gruppo...e mi è stato chiesto: "cm hai lavorato cn il tuo collega?" ed io "bene, anche perchè eravamo colleghi"...nn l'avessi mai detto...mi è stata fatta una sequela di domande "ah ma qnd escludi di lavorare con gli altri?ma qnd pensi che lavorare con chi nn conosci ti porti a produrre poco? ma perchè??"...ed io li sinceramente nn c ho visto piu ed ho risposto "ma come avete fatto a mettermi in bocca parole e pensieri non miei?!" io nn volevo assolutamente intendere questo...e se mi hanno assegnato cn questo mio ex collega che colpa ne ho io??????...roba da pazzi...l'articolo 108 è ancora valido?!
PPaolaP
12 anni fa
Ma infatti alla fine era meglio quando i recruiter si limitavano a farti domande che erano attinenti al tuo CV, senza spulciarti dentro alla ricerca di chissà cosa. Perchè alla fine come ha detto angelo86 ti fai la fatidica domanda "ma che mi hanno chiamato a fare?". I colloqui di gruppo poi non ne parliamo, una vera e propria tortura che il più delle volte dura ore. Con domande personali a cui devi rispondere di fronte a 10 persone che non conosci... (!!!) Ma che, siamo matti? Ormai noi queste cose le diamo per scontate ma non lo sono per nulla, sono stupidaggini che non ti permettono di capire quale sia la risorsa migliore. Ma vuoi mettere un genio un po' timido ad un colloquio di gruppo? Eh no, bisogna vedere come si rapporta con gli altri, anche se deve lavorare nell'ufficio contabilità tutto da solo. Questi "recultamenti" sono insegnamenti della psicologia, che viene utilizzata come se fosse una scienza esatta. Intanto non è una scienza (è più filosofia che altro), e poi neanche la medicina è una scienza esatta. Ma vallo a dire tu, a chi ti psicanalizza durante i colloqui, che di te non possono capire una cippa, neanche in 24ore di fila di colloquio. Che comunque conosciamo a memoria le loro domande, che sappiamo quante parole dire al minuto, come e se gesticolare, per quanti secondi guardarli negli occhi, come vestirci e come e se sorridere. Tra l'altro le domande che ti sei sentito fare te, Angelo, sono da manuale. Si vede che studiano tutti sullo stesso libro. E se vogliono reclutare uno capace solo di abbassare la testa e dire "zi, badrone", non ci vuole uno psicologo per trovarlo.
PPaolaP
12 anni fa
Ma infatti alla fine era meglio quando i recruiter si limitavano a farti domande che erano attinenti al tuo CV, senza spulciarti dentro alla ricerca di chissà cosa. Perchè alla fine come ha detto angelo86 ti fai la fatidica domanda "ma che mi hanno chiamato a fare?". I colloqui di gruppo poi non ne parliamo, una vera e propria tortura che il più delle volte dura ore. Con domande personali a cui devi rispondere di fronte a 10 persone che non conosci... (!!!) Ma che, siamo matti? Ormai noi queste cose le diamo per scontate ma non lo sono per nulla, sono stupidaggini che non ti permettono di capire quale sia la risorsa migliore. Ma vuoi mettere un genio un po' timido ad un colloquio di gruppo? Eh no, bisogna vedere come si rapporta con gli altri, anche se deve lavorare nell'ufficio contabilità tutto da solo. Questi "recultamenti" sono insegnamenti della psicologia, che viene utilizzata come se fosse una scienza esatta. Intanto non è una scienza (è più filosofia che altro), e poi neanche la medicina è una scienza esatta. Ma vallo a dire tu, a chi ti psicanalizza durante i colloqui, che di te non possono capire una cippa, neanche in 24ore di fila di colloquio. Che comunque conosciamo a memoria le loro domande, che sappiamo quante parole dire al minuto, come e se gesticolare, per quanti secondi guardarli negli occhi, come vestirci e come e se sorridere. Tra l'altro le domande che ti sei sentito fare te, Angelo, sono da manuale. Si vede che studiano tutti sullo stesso libro. E se vogliono reclutare uno capace solo di abbassare la testa e dire "zi, badrone", non ci vuole uno psicologo per trovarlo.
angelo86
12 anni fa
ps... agata christie diceva: "una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze sono due coincidenze...ma tre coincidenze fanno una prova"...bho vedete un po voi...alla fine io rimango sempre lo stesso pre e post colloquio...fatevi un'analisi a vicenda e vedete di correggere il marcio..che delusione...
angelo86
12 anni fa
Scusate se mi intrometto, ma vorrei dire la mia.
Concordo con PPaolaP, infatti dalle mie esperienze posso dire che mi sono state fatte ad esempio le seguenti domande, da parte di recruiter di aziende abbastanza importanti e conosciute:
- Cosa ti piacerebbe fare nella vita?...mia risp: applicare nel mondo del lavoro le conoscenze che ho studiato...controrisp: mmm allora tieni conto che questa società forse nn fa per te xke bisogna essere elastici nel lavoro...ma che significa?!ma che ci azzecca?! nn mi chiamare proprio x il colloquio!!
- come ti vedi a 45 anni?....mia risp: mi vedo affermato nella carriera e con una famiglia...controrisp: mmm tieni conto che noi le nostre famiglie nn le vediamo mai... ma che me ne frega?!
- dove abiti?..e se c'è uno sciopero come vieni qui?...ma io mi chiedo se devo dare pure conto quante volte vado in bagno o se ho attacchi di dissenteria...
- hai mai avuto attacchi di rabbia e come hai reagito?... secondo lei?! se c'è stato qlc che mi ha fatto incazzare mi sono incazzato..penso sia normale..e poi si, almeno una volta in vita mia mi sn messo a gridare, ci sono problemi?
- mi chiamarono x propormi una posizione di recruiter nell'area ingegneria...essendo ingegnere, rifiutai gia al telefono...nn ti sembra paradossale che un ingegnere vada a fare il recruiter x l'area ingegneria...nn è questione di choosy..
posso farti una domanda mariasimona? ma che senso ha, da parte dei recruiter, girare intorno ad un tavolo come squali, ad un colloquio di gruppo...??cosa cercate di carpire? quante volte mi tolgo le pellicine del pollice?se sn teso x qlc però poi arrivo alla soluzione del problema non è preferibile rispetto ad uno che nn mostra segni di cedimento e fa fiasco?!
La psiche umana è complessa e neanche Freud è arrivato a comprenderla, figuriamoci 4 rincoglioniti che cercano di capire chi sei in un'ora di colloquio...ma vi prego...
mariasimona
12 anni fa
Per me invece vuol dire utilizzarlo il codice deontologico!Non è colpa mia se magari hai incontrato psicologi incompetenti!Io non ho dato mai modo di far credere ad un candidato che sarebbe stato assunto ed era perfetto per quella posizione, sono stata sempre neutrale, non ho mai cercato di dare false speranze, ripeto avrai avuto a che fare con persone incompetenti!Ma non per questo bisogna fare di tutta l'erba un fascio!
Avere un atteggiamento cordiale e rispettoso (come dici tu sorrisini a profusione) nei confronti della persona che ti sta di fronte non vuol dire essere falsi!Mi spiace dirtelo ma hai decisamente interpretato male l'atteggiamento dello psicologo!Purtroppo per te la nostra formazione ci insegna ad essere empatici e rispettosi nei confronti degli altri a prescindere!Per cui i sorrisini a profusione e mettere a proprio agio il candidato non equivalgono a dire sei perfetto, sei assunto!!
Ma forse tu preferisci di più un selezionatore che non ti guarda nemmeno in faccia quando ti pone le domande!
Evita comunque di offendere la categoria grazie!Non prediamo in giro le persone!!
PPaolaP
12 anni fa
Perdonami ma avere un codice deontologico non vuol dire utilizzarlo. Che poi come si fa a "scoprire" uno psicologo che ha palesemente fatto intendere al candidato che era perfetto mentre non è andato neanche vicino all'assunzione? Voglio dire che buttare la deontologia al vento non ha alcuna conseguenza in questo Paese, ma questo lo sapevamo già (e non parlo solo degli psicologi). Comunque visto che l'hai chiesto il recruiter a mio avviso non dovrebbe essere uno psicologo, ma qualcuno che ha esperienza nell'azienda e nel settore in cui è avvenuta la candidatura. E le risorse umane in un'azienda dovrebbero solo occuparsi di diritto del lavoro, e quindi anche qui io gli psicologi non ce li vedo proprio. Altrimenti l'azienda diventa una base militare in cui si fanno le visite psicologiche prima dell'accesso. Purtroppo ormai le cose vanno effettivamente così (manca che ci facciano il test del tipo "ti piacciono i fiori?Allora faresti il fioraio?"). E non parlo di UNA sola esperienza. Ho fatto un anno e mezzo di colloqui e sono in grado di distinguere i recruiter psicologi dagli altri proprio per l'approccio palesemente falsato che i primi che hanno con i candidati e per i sorrisi a profusione che tentano di "mettere il candidato a proprio agio". Comunque per me queste cose grazie al cielo finiranno. Mi metto a girare tutto il mondo finchè non trovo un pese decente, piuttosto che sottostare nuovamente alle torture di un reclutamento (hai mai fatto caso che la stessa parola si utiliza con i militari?)che in molti casi serve solo per uno stage e che è una delle grosse pecche italiane.
mariasimona
12 anni fa
Volevo dire etica professionale non personale....
mariasimona
12 anni fa
PPaolaP, io non voglio difendere nessuna categoria!la psicologia è usata male da chi la usa ma non dovrebbe usarla perchè non ha un laurea per farlo!E poi durante il colloquio non si guardano e valutano tutte le cose che dici tu, alcuni non sanno nemmeno valutare e cogliere i segnali non verbali....Il nervosimo è normale, è la cosiddetta ansia da prestazione!Purtroppo non tutti i recruiter sono uguali, la maggiorparte opera in un modo che io non condivido!Allora dimmi un pò secondo te come dovrebbe essere il recruiter ideale, quali caratteristiche dovrebbe avere e soprattutto quale laurea dovrebbe avere?
Per quanto riguarda la tua considerazione degli psicologi, mi dispiace ma ti sbagli di grosso, uno psicologo non ti può ingannare, se lo fa va contro la sua etica personale!Abbiamo un codice deontologico a cui attenerci.Se hai avuto qualche brutta esperienza, si trattava di uno psicologo incompetente e mi dispiace per questo!
E poi se dobbianmo dirla tutta la colpa non è tanto degli psicologi o dei recruiter ma delle aziende che ricercano il personale, il recruiter deve sottostare alle richieste dell'azienda che gli richiede il personale!Poi se non sa valutare una risorsa è un altra cosa....
PPaolaP
12 anni fa
Capisco che tu voglia difendere la tua categoria mariasimona, ma per quanto mi riguarda ho la convinzione (sostenuta da diverse esperienze) che sia proprio l'applicaizone della psicologia durante la fase di reclutamento a rendere "ottusi" i recruiter. Che siano o meno psicologi poco importa, e poco importa che ci trattino con i guanti durante la selezione, se poi quello che hanno fatto durante il colloquio è stato analizzare ogni singola parola da noi detta, ogni gesto fatto. Ma che, davvero se io non guardo continuamente la persona con cui sto parlando deve per forza significare qualcosa? Ognuno di noi è fatto come è fatto. Io per esempio mi concentro di più guardando un punto fisso, se devo rispondere ad una domanda complessa. E perchè incrociare le gambe è segno di chiusura se io le incrocio anche se sto giocando alla playstation con i pokemon (per dirne una)?? E perchè uno non dovrebbe manifestare nervosismo durante un colloquio che probabilmente segnerà la propria carriera? Noi non siamo macchine, e non siamo tutti guali, e questo pare che nessuno in questo Paese lo abbia capito. Ora, a prescindere dalla comprensione che uno può avere, alla fine la solfa è sempre la stessa. Perchè io non me ne faccio niente di un recruiter che mi tratta con i guanti di seta se dopo la loro scelta è caduta su qualcun altro. E quel qualcun altro sarebbe stato prescelto anche se il recruiter fosse laureato in biologia marina specializzato in riproduzione dei polpi, e non in psicologia. La differenza è che lo psicologo, trattandoti come se ti capisse, ti inganna nella maniera più atroce possibile. Gli altri recruiter ti trattano come se tu fossi una lumaca senza guscio, guardandoti dall'alto in basso. Ma almeno alla fine della selezione, non ti illudi che sarai chiamato.
mariasimona
12 anni fa
PPaolaP, secondo me non tutti i recruiter sono incompetenti, il problema è che la maggior parte ha una formazione inadegutata a svolgere questo ruolo. Io sono laureata in psiccologia clinica e specializzata in risorse umane e ti assicuro che quando mi occupavo di selezione tenevo conto delle cose che hai scritto tu, della difficoltà che la gente ha nel trovare lavoro, dei sacrifici fatti per studiare, ecc. forse in questo mi aiuta la mia laurea in psicologia clinica. Trattavo i candidati con rispetto e comprensione....
Ti dico che durante un colloquio un candidato mi chiese: "Lei è una psicologa"?Mi spiegò che mi aveva fatto questa domanda perchè a differenza degli altri recruiter che aveva incontrato io ero stata gentile, disponbile e comprensiva.
Io sostengo fermamente che per fare il recruiter devi avere una formazione adeguata, ma purtroppo in italia questa professione è svolta da cani e porci!
Ciao e in bocca al lupo per tutto.
PPaolaP
12 anni fa
Non c'è un solo recruiter che sappia fare il suo mestiere come si deve. Mi spiace dirlo ma sono stati formati per essere ottusi. Hanno una scaletta con delle regolette. Non gliene frega niente del potenziale di chi gli sta davanti, ma dell'alta possibilità di poter sfruttare il più possibile la disperazione della gente. Non gliele frega niente se ti sei fatto il mazzo per studiare, se hai ottime referenze, e se hai lavorato tutta la vita. Sono più attenti al fatto che accavalli le gambe durante il colloquio o gesticoli troppo o guardi in basso a destra o ti tocchi i capelli. Eh...perchè ormai si sentono Dei a poter "leggere" i segnali del corpo, e sono così attenti a questi (ma chi ha inventato stà boiata??) che non ascoltano quello che dici. E' più importante sapere se sei automunito, così da poter arrivare sul luogo del lavoro con tempistiche da supereroe nel caso di un'"emergenza", è più importante sapere "come ti è venuta la passione per quel lavoro"(...la passione per quel lavoro? per fare lo stagista?? se non l'ho mai fatto come faccio a saperlo?o volete che risponda"perchè voglio lavorare, io ho passione per IL lavoro, non necessariamente per QUEL lavoro!!"). Onestamente io mi sono stancata. E così taglio la testa al toro. Ho prenotato un volo di sola andata ed emigro verso lande dove non è importante quanti anni hai per poter lavorare e non è importante quanto tempo fa ti sei laureato...puoi lo stesso accedere al mercato del lavioro, con uno stipendio dignitoso. E non me ne frega niente se i primi tempi devo fare la cameriera per campare. Qui la cameriera non la faccio,non ha proprio senso (certo che sono choosy,me lo posso permettere), ma fuori da questo campo minato che è l'Italia farò tutto il possibile per arrivare dove voglio. E a quel paese questo Paese.
mariasimona
12 anni fa
Elydeb, hai ragione la maggior parte sono persone laureate in materie che non hanno nulla che a vedere con le risorse umane che non trovano niente e si ripiegano a fare i selezionatori e chi invece ha studiato, si è specializzato ed ha le competenze per valutare le persone sta a casa....Questa è l'Italia!!
ElyDeb
12 anni fa
L'hai detto mariasimona! Anch'io penso che il recruiter sia il più delle volte una persona che non ha trovato altro da fare, quindi è sostanzialmente gente impreparata... il problema è che il loro lavoro consisterebbe nel valutare le possibilità di un altro di trovare lavoro, a maggior ragione dovrebbero essere preparati!!
mariasimona
12 anni fa
Ciao di recruiter incompetenti ce ne sono tantissimi!!Io ho sostenuto un colloquio con una nota società di ouplacement dove la responsabile di selezione era una persona acida che nemmeno ti guardava in faccia quando poneva le domande e soprattutto erano assurde!!Tipo la domanda: "Come ti vedi fra 5 anni?"Una domanda da non fare assolutamente a cui ognuno vorrebbe rispondere che si vedrebbe ricco e perennemente in vacanza!!Attenti se vi capita ad un colloquio questa domanda e non rispondete come il selezionatore si aspetta siete tagliati fuori!!Purtroppo questo mestiere lo fanno tutti, laureati in qualsiasi cosa e impreparati, senza una specializzazione, secondo me non è giusto.....
sonosoloio
12 anni fa
Queste persone non sono neanche degne di essere chiamate recruiter, ma sono solo degli incompetenti. Il tuo ragazzo ha fatto bene a non andare neanche a fare il colloquio.
se ti va leggi il post, UNO STAGISTA PAZZO,situazione analoga.
ElyDeb
12 anni, 1 mese fa
Scusate il doppio post. Nel testo sono comparse delle frasi che non c'entrano nulla. Di seguito il testo pulito (si spera)!
Vorrei denunciare un nuovo episodio di TOTALE INCOMPETENZA da parte dei recruiter.
Il mio ragazzo, dopo aver mandato un'auto candidatura a SEMPLA, una società di consulenza IT con sede a Milano, per una posizione aperta a Padova (nostra città), è stato contattato da una recruiter. Questa, senza spiegargli nel dettaglio cosa stavano cercando o di che posizione si trattasse e, evidentemente, senza nemmeno aver aperto il suo CV, come prima cosa gli chiede se attualmente è occupato. Alla sua risposta affermativa (è ricercatore presso l'università) rimane muta per una decina di secondi per poi chiedergli: ma sei retribuito?? Dalle sue esitazioni sembrava che questo fatto fosse un problema, o che perlomeno non se l'aspettasse. Tant'è che il resto del colloquio telefonico si è concentrato solo sugli aspetti economici, cioè il suo stipendio annuale attuale, senza informarsi sulle sue competenze o altro. Ma la parte più bella è stata la domanda: “ma cosa sei disposto a fare per lavorare?” non capendo, il mio ragazzo le ha chiesto cosa intendesse e la risposta è stata una divagazione totale. A questo punto questa assurda conversazione si è spostata sulla possibilità di trasferte:
- Sei disposto a trasferte?
- Si, ma non trasferimenti. Trasferte di che durata?
- Anche 3 – 4 giorni.
- Ok. Con che frequenza?
- Settimanale.
- Praticamente un trasferimento!!
Ha concluso la conversazione dicendogli che gli avrebbe mandato una mail con i dettagli per un possibile colloquio. Colloquio naturalmente a Milano, a carico ovviamente del mio ragazzo e in un giorno prefissato da lei senza possibilità di scelta. Dopo circa un’ora, questa persona telefona di nuovo e gli chiede le stesse cose, sempre concentrando la conversazione sui soldi. Però stavolta era in vivavoce e si sentiva in sottofondo che stava confabulando con qualcun altro. Successivamente è arrivata la mail per il colloquio a Milano, al quale il mio ragazzo ha ovviamente rinunciato per la mancanza di chiarezza e serietà da parte di queste persone.
Morale. Un recruiter che lavora così non ti invoglia certo a far parte di quella società, data la presentazione che ne fanno. Inoltre, il lavoro del recruiter è: LEGGERE I CV. Perché non si scomodano neanche più a farlo?? Com’è possibile che la prima domanda ad un possibile candidato, di cui dovresti avere davanti il CV sia se attualmente lavora e, soprattutto, quanto guadagna? Ma la questione economica non dovrebbe essere discussa solo alla fine del colloquio? E, casomai, si dovrebbe discutere riguardo all’offerta dell’azienda (tipo di contratto proposto e mansioni da svolgere). Ormai non nascondono neanche più che il loro fine è quello di spendere il meno possibile in risorse umane. Perché nessuno considera un nuovo dipendente come un investimento anziché un costo?
Infine, la domanda clou del colloquio “cosa sei disposto a fare per lavorare?” insieme ai trasferimenti camuffati da trasferte, fanno pensare a condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento. Che gentaglia!!!
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