Cosa dicono i genitori
12 anni, 9 mesi fa di Gianluca80
Due righe solo per vedere cosa ne pensate.
Alcuni genitori ritengono che non ci debba lamentare troppo. Vuoi sfondare? Accetta tutto, anche a costo di rimetterci economicamente...incassa, stai zitto e pedala...
Siamo sicuri che ne valga la pena? Se avete un forte padrino si, altrimenti?
Gianluca80
12 anni, 9 mesi fa
Annalisa,
ho letto il tuo post ;)
quindi secondo te dal cosa nasce cosa non nasce + niente?! eheheh
Valentina83
12 anni, 9 mesi fa
Cosa dico?
dico che mi sono laureata e "masterizzata" in tempo e...come tutti ho iniziato una trafila di stage che è diventata una spirale del silenzio: oggi ho 29 anni e mi continuano a contattare (parlo di multinazionali)quasi esclusivamente per stage.
Dall'altro canto, una nota manager di una multinazionale nel settore della telefonia, mi ha fatto giustamente notare che sono troppo vecchia per poter aspirare ad un posto di lavoro in una grande azienda che mi faccia crescere. Per cui adesso mi/vi chiedo a cosa serve fare stage se non sono curriculari? Gli stage, secondo la mia esperienza, nascondono la volontà dell'azienda di avvalersi di elevate professionalità dandogli delle briciole!
Annalisa Di Palo
12 anni, 9 mesi fa
Caro Gianluca 80,
hai posto un interrogativo cruciale! Dal mio punto di vista la generazione dei trentenni e dintorni, non a caso figlia di quella del secondo dopoguerra, è cresciuta un po' con il mito della gavetta: con l'idea che se vuoi ottenere qualcosa - e puoi farlo! - prima te la devi sudare. Lavora, riga dritto, incassa se c'è da incassare, e alla fine le energie spese saranno ricompensate. Perché così ha funzionato per i nostri genitori, che si sono trovati a dover ricostruire ex novo una società.
In principo il ragionamento filerebbe anche, avrebbe anche un valore formativo, ma è chiaro che ormai siamo alla deriva di un concetto. Della celebre gavetta è rimasto davvero solo l'oggetto che dà il nome a questo sacro rito di passaggio del giovante rampante: il recipiente in cui ci si porta dietro il pranzo (ricordo con non tanto affetto - ispirata dal commento di GianlucaPrestopino - il mio che ogni giorno faceva la spola tra gli uffici del Mae e l'alloggio tutt'altro che a modico prezzo in centro a Roma).
Per rispondere alla tua domanda, questo genere di supporto da parte dei genitori è un'arma a doppio taglio. Può essere prezioso, se nel caso specifico in effetti HA SENSO stringere i denti per un po', e ribadisco un po' (accettando ad esempio uno stage pagato poco o gratuito), ma l'esperienza insegna che il ragionamento del "da cosa nasce cosa" non funziona quasi mai. E in tanti, aziende e pubbliche amministrazioni, intanto ci marciano su.
E poi, chi non ha genitori abbastanza facoltosi da continuare a mettere mano al portafoglio fintanto che il figliolo di incassare? Che fa? Apriamo le porte ad ancora un altro apartheid: chi se lo può permettere di famiglia accetta lo stage prestigioso ma senza soldi, accumulando comunque qualche punto in più sul proprio cv, o entrando nel "circuito giusto", venendo a sapere di questa o quella opportunità sconosciuta agli altri; e chi deve pensare da solo a se stesso, laurea o non laurea, master o non master, prende davvero quello che viene. E quello che viene il più delle volte è avvilente.
Non va. Un po' meno di acquiescenza e di campane di vetro e di "Che dobbiamo fare, così è" da parte dei genitori - e aggiungo che quelli italiani secondo me brillano nelle discipline, nonostante il trauma post bellico (o forse proprio per quello, chissà) - un po' meno di acquiescenza, dicevo, farebbe solo che bene. Ai loro figli e ad una generazione intera.
E comunque, per inciso, che i genitori non siano un modo per delegare decisioni e scaricare responsabilità che sono anche o soprattutto nostre. Loro dicono "Prendi tutto", "Massì, fallo questo stage gratuito, fintanto che ci siamo noi..."? Si può sempre dire no. A volte è molto, molto difficile, me ne rendo conto; ma del resto tirare un boomerang che poi ti torna indietro e ti arriva in mezzo alla fronte non mi sembra granchè intelligente. Questo per dire che prendere un po' quello che viene approfittando del sostegno dei genitori può essere una soluzione nel breve termine, ma a lungo andare (come possiamo vedere perfettamente) aggrava la situazione.
Voi che dite?
Annalisa
erika1226
12 anni, 9 mesi fa
ma anche io penso che la gavetta bisogna farla, se no come si imparano le cose? ma ai tempi dei nostri genitori la gavetta si faceva dignitosamente e con più prospettive. E per dignitosamente intendo dire che percepivano cmq uno stipendio decente e qualche prospettiva futura ce l'avevano. Oggi come oggi, ai colloqui ti dicono che la posizione che andrai a ricoprire non esiste quindi di scordarti sin da subito un'eventuale assunzione, il rimborso spese è ridicolo, e non vale nemmeno l'esperienza che ti sei fatto con i precedenti stage perchè tante aziende vogliono persone senza esperienza, cosi si sentono più tranquilli a non rinnovare il "contratto" alla fine dei 6 mesi....
simona1981
12 anni, 9 mesi fa
Ciao a Tutti,
è vero i genitori tendono a dire che bisogna accettare tutto e fare sacrifici. Mio padre mi ha sempre detto questo, ma non lo trovo giusto soprattutto quando lavori full time per 400 euro al mese in una città dove con questi soldi non puoi pagarti nemmeno l'affitto!!E' frustrante!E' solo sfruttamento puro!
I genitori lo fanno soprattutto perchè secondo me sperano che le cose cambino e magari dallo stage si passa all'assunzione o da un lavoro pagato poco ci sia poi l'aumento, ma purtroppo dalla mia esperienza non è così!
GianlucaPrestopino
12 anni, 9 mesi fa
Salve a tutti, ho cominciato il tirocinio al ministero degli affari esteri (Direzione Generale Affari Politici) da circa 3 settimane. Ovviamente, di rimborsi spese non se ne parla nemmeno lontanamente! Vorrei che mi deste un aiuto per stilare una lettera per richiedere almeno dei benefit a nome di tutti gli stagisti (quale mensa e trasporto pubblico, ad esempio) che il ministero dovrebbe provvedere a rimborsarci, visto che hanno spinto per votare in Commissione la direttiva europea dell'aprile del 2010 in materia di rimborsi per stage e ad oggi siamo unodei pochi paesi a non averla adottata in pieno!! Vi ringrazio tutti
Sibyl
12 anni, 9 mesi fa
Io sono dell'opinione che la "gavetta" la si è sempre fatta, e questo è quello che anche i miei genitori mi raccontano. Certo che al giorno d'oggi però ti si prospettano delle cose veramente vergognose, se devo fare la gavetta la faccio nel mio settore, non a mettere a posto scartoffie e a portare caffè, perchè quello è solo sfruttamento. Il problema vero cmq è quando i genitori non possono più mantenerti e, come ha detto bianca, non ci si può permettere di fare stage sottopagati...
erika1226
12 anni, 9 mesi fa
non credo valga la pena accettare stage a 300 euro, dopo la giornata di oggi sono un po' demotivata, e i miei genitori con me.
bianca007
12 anni, 9 mesi fa
A mio parere, ben vengano i genitori così...almeno si ha la possibilità di tentare di realizzare i propri sogni. Pensa se al posto loro ci fossero persone che fanno pressa perchè i soldi mancano. Uno non avrebbe nemmeno la possibilità di dire "ci ho provato", perchè magari sarebbe costretto a prendere il primo lavoro che gli capita, a discapito di un'esperienza nell'ambito desiderato.
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