Tiraboschi difende la circolare: «I tirocini di inserimento non sono destinati ai giovani, e i neolaureati non accetteranno l'onta di registrarsi come disoccupati per poter fare stage oltre i 12 mesi»
13 anni, 2 mesi fa di Eleonora Voltolina
Link all'articolo originale: Tiraboschi difende la circolare: «I tirocini di inserimento non sono destinati ai giovani, e i neolaureati non accetteranno l'onta di registrarsi come disoccupati per poter fare stage oltre i 12 mesi»
Michele Tiraboschi, 46 anni, è docente di Diritto del lavoro all'università di Modena e consigliere del ministro Maurizio Sacconi. Con la Repubblica degli Stagisti a Ferragosto, all'indomani dell'approvazione della manovra anticrisi, aveva fatto il punto sull'articolo che poneva nuovi paletti all'utilizzo dei tirocini formativi. L'approvazione della circolare che ha dato chiarimenti e aggiunto particolari sull'applicazione delle nuove norme è una nuova occasione per fare il punto con lui sulla questione. Professor Tiraboschi, non le è piaciuto il titolo di uno …
giodea
13 anni, 1 mese fa
Ringrazio il prof per la risposta(sono serio), ma a volte non si può che usare il sarcasmo rispetto ad alcune affermazioni.
L'idea che ci si debba vergognare nel passare dai centri per l'impiego proprio non la capisco, è un retaggio culturale duro da estirpare, soprattutto se si reitera nell'idea che sia un'onta. In realtà i CPI sono cambiati/stanno cambiando e gestiscono anche moltissime richieste di personale da parte delle aziende del territorio circostante, esattamente come le Agenzie per il Lavoro. E le richieste sono sempre più particolari e per personale specializzato e ad alto tasso di scolarità, passare dal CPI (o quantomeno controllare i siti internet) non deve passare come fosse un'onta, ma un'opportunità per trovare un lavoro.
Più che preoccuparsi della normativa, bisognerebbe incrementare i controlli! Un piccola proposta: date ai CPI la possibilità (oggi non c'è) di contattare direttamente l'ispettorato del lavoro per segnalare eventuali anomalie, potremmo iniziare a mettere in atto una rete di controlli incrociati su eventuali abusi contrattuali e lavoro in nero.
Un'ultima domanda di servizio: le persone in cassa integrazione non sono menzionate nella nuova legge, possono o no fare uno stage?
Grazie
micheletiraboschi
13 anni, 1 mese fa
Continuo a essere sorpreso - lo dico a dafne0013 - di come un giovane possa essere contrario alla nuova normativa che consente di reprimere i finti stage. Non vivo sulla luna. Mi sono mantenuto durante tutta l'università lavorando e poi ho fatto 5 anni come assistente volontario senza contratto e tutele. Sono il primo a dire che ci sono grosse ingiustizie. Non basta però protestare. Servono proposte concrete e praticabili. Negli ultimi 6 mesi ho incontrato - per le selezioni di ingresso al nostro centro studi - più di 500 neo-laureati. Ho visto nei loro CV una serie reiterata di stage che, il più delle volte, non conducono da nessuna parte anche se, certamente, consentono di portare a casa qualche euro al mese. Io rimango della idea che se si tratta di lavoro - e non di un primo orientamento - serva un contratto di lavoro: qualunque forma di lavoro regolare, ma non finti stage. Altrimenti finiamo per legittimare qualunque cosa, anche il lavoro nero perché comunque dà un reddito. Quanto a giodea, che mi risponde con sarcasmo, chiedo solo la pazienza di rileggere con maggiore attenzione la domanda a cui rispondevo. Volevo semplicemente dire che un giovane prima cerca un lavoro per conto suo e solo se non lo trova si rivolge a qualche intermediario e chiede lo status di disoccupato. Se chi sta in un centro per l'impiego sa solo rispondere con sarcasmo, ma poi non dà soluzioni concrete, è chiaro che il giovane cercherà altre strade per trovare lavoro. Dei 500 neo-laureati che ho visto in questi ultimi mesi nessuno si era mai presentato a un centro per l'impiego e nessuno aveva lo status di disoccupato. Ciò detto so bene che il mercato del lavoro italiano non è per nulla trasparente e che a rimetterci sono sempre i giovani. Siccome non conosco ricette miracolose dico che forse sarebbe bene aspettare qualche mese per giudicare la nuova legge e anche per valutare l'utilità del nuovo apprendistato che non è ancora operativo solo perché il decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
giodea
13 anni, 1 mese fa
TIRABOSCHI:"Ma pensiamo davvero che un brillante neolaureato accetti l'onta di farsi qualificare come disoccupato dopo un master o un percorso all'estero che non gli consentono di utilizzare i dodici mesi? Io credo di no"
Ha ragione il Prof.! Io lavoro in un centro per l'impiego e quando arriva un neolaureato veniamo tutti convocati di fronte a lui per prenderlo in giro con cori goliardici e prese per i fondelli varie, soprattutto davanti ad altre decine di disoccupati in fila in attesa del loro turno (alcuni di essi, presi dall'entusiasmo, partecipano divertiti). In seguito, terminata la pratica, ci appostiamo su due file, uno di fronte all'altro a formare un corridoio fino alla porta d'uscita, tutti con le mani in alto, pronti ad eseguire il famoso gioco "lo schiaffo del soldato". In effetti è una vera e propria prova di abilità, poichè se il neolaureato (magari con un master) è veramente brillante, allora indovinerà colui che ha dato lo schiaffo, altrimenti trattasi di neolaureato con scarse competenze.
dafne0013
13 anni, 1 mese fa
Sono d'accordo con entrambi.
Certe interviste fanno solo imbestialire soprattutto perchè chi parla non è assolutamente a contatto con la realtà. Mi viene da chiedere, ma dove vivono?!
Aggiungo solo che che non capisco come il Prof. Tiraboschi possa essere tanto stupido dalla rabbia dei giovani verso tale provvedimento, mentre le aziende sembrano mostrare la più totale indifferenza. La cosa è molto semplice: questa legge penalizza ancora di più l'ingresso dei giovani(ma solo alcuni) nel mondo del lavoro, mentre le aziende si sono immediatamente adattate, limitandosi semplicemente a prendere stagisti "più freschi" di laurea.
Stando così la situazione, se si devono limitare gli stage rendendoli accessibili ad alcuni ma non ad altri, continuo a dire: ELIMINATELI!Così siamo certi che la aziende trovandosi nel bisogno, saranno costrette ad assumere.
Consiglio al Prof. Tiraboschi di leggere gli annunci di stage sui maggiori motori di ricerca del lavoro per verificare quanto dico. E visto che c'è, consiglio anche di esaminare quanti nuovi contratti di apprendistato sono stati stipulati dopo l'introduzione del famoso articolo di legge. Secondo me, nessuno.
Infine, pur essendo una brillante laureata (anche se sprovvista di master...d'altronde non tutti posso permetterselo!) non mi vergogno di avere lo stato di disoccupazione semplicemente perchè sono: una brillante laureata disoccupata!
Così funziona in Italia...
Gra82
13 anni, 2 mesi fa
Secondo me il prof. Tiraboschi è fuori dal mondo, come la maggior parte dei professori che insegnano nelle nostre università. Se lui, insieme ai nostri cari ministri, invece di fare retorica, facessero riforme per far integrare noi giovani nel mondo del lavoro, di sicuro non ci metteremmo a fare stage. Soprattutto, secondo lui, il "brillante neolaureato", se non trova un impiego decente, non è disoccupato? Non sa che in Italia, ci manca poco che serve il master anche per pulire i gabinetti? Ma io mi chiedo, invece di parlare a sprosito, dare degli esempi concreti, no? Non sa che ora pure fare gli stage è diventato un lusso, ma non solo perchè ora è diventato difficile trovare pure quello, ma anche perchè non tutti hanno i soldi per poterselo permettere, perchè le famiglie non hanno più finanze per mantenere i figli che hanno più di 25 anni e quindi è un doppio nostro sacrificio? Forse lui non ha di questi problemi, dato che fa il professore, consigliere del Ministro e forse avvocato...Ma non si vergognano mai?E noi govani siamo ridotti a parlare di stage dopo i 12 o 18 mesi dalla laurea, neanche di lavoro
andreatatti
13 anni, 2 mesi fa
VOLTOLINA: "Se però così fosse verrebbe irrimediabilmente vanificato l'intento del provvedimento cioè quello di incentivare l'utilizzo dell'apprendistato".
TIRABOSCHI: "Ma ricordiamoci per essere disoccupato non basta dirlo! Lo stato di disoccupazione, ai sensi della legislazione vigente, deve essere comprovato dalla presentazione dell'interessato presso gli uffici di collocamento di una dichiarazione che attesti l’attività lavorativa precedentemente svolta, nonché l'immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa. I centri per l’impiego sono per contro tenuti a verificare l’effettività dello stato di disoccupazione"
VOLTOLINA: "Insomma secondo lei chi sono i destinatari primari di questa nuova categoria di tirocini «di inserimento e reinserimento lavorativo»?
Non capisco perchè Voltolina, anzichè porre una domanda spazientita e al limite della resa dinnanzi all'evasività del professore, non abbia insistito nel solco della prima sacrosanta domanda. Per una volta che si è ad un passo dal "sia il tuo si si, no no" del sermone della montagna.
Stimo e apprezzo sempre i contributi di Tiraboschi seppur non sempre mi trovo d'accordo e talvolta biasimo qualche esercizio di arroganza che ama fare.
In questa querelle sui tirocini bastava dire: "Volevamo rilanciare l'apprendistato tamponando i tirocini, ma abbiamo sbagliato la forma". Come sa bene e meglio di me, nel diritto la forma è a tutela della sostanza.
Dall'intervista a Tiraboschi si respira l'idea di un lavoratore o un tirocinante emancipato che può trattare alla pari con il datore. E io che ho sempre studiato le tutele da accordare al lavoratore in quanto parte debole del rapporto.
Se i datori di lavoro dicono che prendono tirocinanti (facile, dato che spesso hanno la funzione di rimpolpare organici sottodimensionati) e il candidato ha conseguito diploma da più di 12 mesi, si va al centro per l'impiego, si fa l'autocertificazione, il documento di disponibilità ed ecco rifatta la verginità, di nuovo "competitivo" sul mercato come un neolaureato. Il centro per l'impiego vede quando è stato fatto l'ultimo versamento contributivo ed è tutto a posto. Milano, Viale Jenner, tempo operazioni: 1 ora.
Magari sono scemo io, ma non ho capito la risposta del professore. Aiutatemi nell'esegesi.
TIRABOSCHI:"Ma pensiamo davvero che un brillante neolaureato accetti l'onta di farsi qualificare come disoccupato dopo un master o un percorso all'estero che non gli consentono di utilizzare i dodici mesi? Io credo di no".
Professore, al di là del margine di opinabilità della sua affermazione, perchè non ricorre ad un esempio medio per poter fare analisi maggiormente attinenti al reale? Ci mancava che citasse un masterizzato ad Harvard a 60.000 dollari all'anno.
L'ultima risposta è da incorniciare. Bravo prof sono d'accordo, ogni riforma legale ha bisogno di un accompagnamento culturale, anche da parte nostra. Se doveste poi affidarci degli strumenti validi da agitare come deterrente all'abuso di stage, stia certo che non lesineremo ogni via esperibile per emanciparci da questa realtà italiana.
Torna al più nuovo