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Passaggio da curriculare a non curriculare

13 anni, 2 mesi fa di cecile

Ancora non trovo risposta al caso di uno stage curriculare attivato ad un laureando. Due le domande:
1 - Supponiamo che un tirocinio curriculare avviato abbia durata di 12 mesi ma che lo stagista si laurei dopo 7 mesi: il tirocinio deve interompersi non appena laureato? Se si, è possibile avviare un altro stage non curriculare, perciò di 6 mesi proseguendo dai 7 mesi precedenti in curriculare?
2 - Altro caso invece se il curriculare di un laureando dura per esempio 3 mesi e poi, poichè questi si laurea, ne viene attivato uno non curriculare: i 3 mesi svolti in curriculare si cumulano al successivo periodo non curriculare, che pertanto può essere di solo altri 3 mesi, oppure si "azzera" e si possono fare 6 mesi di non curriculare attaccati ai 3 del precedente curriculare?

Redazione_RdS

13 anni, 2 mesi fa

Cara cecile,

I tuoi sono quesiti molto tecnici che meriterebbero una risposta direttamente dall'ufficio stage universitario, perché molto dipenderà da come ciascun ateneo deciderà di regolarsi - dato che la circolare non può fare chiarezza su tutte le fattispecie possibili.

In linea generale, pensiamo che valga il principio che al momento dell'attivazione del tirocinio si rispetti la normativa, e che esso possa proseguire anche se nel frattempo la condizione dello stagista muta, ed egli passa dallo status di laureando a quello di laureato. Quindi pensiamo che l'ipotetico stage di 12 mesi, avviato 7 mesi prima della laurea, potrebbe proseguire senza soluzione di continuità per gli altri 5 mesi rimanenti.

Non pensiamo invece che dopo uno stage curriculare di poniamo 7 mesi nell'azienda X si potrebbe attivarne un altro presso la stessa azienda, stavolta non curriculare, di 6 mesi: perché la somma sarebbe 13 mesi!!

In ogni caso è molti difficile esprimere pareri e fare previsioni su tutti questi casi specifici, perché la normativa (anche quella vecchia) non è mai stata specifica in materia. Quindi di fatto ciascun ente promotore ha sempre deciso (e verosimilmente continuerà a decidere) di testa sua su tutte le fattispecie non esplicitamente previste dal legislatore, regolandosi a seconda delle proprie finalità, della propria policy e del proprio codice etico.


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