Ciao a tutti.
Sono una ragazza di 26 anni con una laurea in ambito giuridico/politico, ho alle spalle alcuni stage, sia curriculari che extracurriculari, questi ultimi non sempre andati a buon fine, in quanto ahimè mi venivano affidate spesso mansioni non previste dal patto formativo e per le quali non ero assolutamente portata. Mi sono resa conto in queste esperienze di cavarmela abbastanza bene nelle attività di registrazione dati, preparazione e archiviazione documenti, operazioni che in generale richiedono controlli e calcoli vari. Ho invece ormai appurato che sono completamente carente nella comunicazione col pubblico e nella gestione delle relazioni con gli altri in generale, vado nel pallone e mi impappino spesso soprattutto quando mi vengono chieste informazioni che non sono in grado di dare. Sono anche abbastanza imbranata dal punto di vista pratico, quindi anche i lavori che richiedono una certa manualità li ho ormai scartati. Tirando le somme, sto valutando l'idea di iniziare il praticantato presso uno studio di consulenza del lavoro: il settore mi interessa, ma vorrei capire meglio in cosa consiste l'attività dei praticanti. In particolare:
- È fondamentale sapersi relazionare con i clienti? Oppure ai rapporti con questi ci pensa il consulente stesso?
- La maggior parte del tempo si passa davanti a un Pc oppure si fa anche altro?
- È molto difficile fare buste paga? Ho sempre sentito pareri contrastanti. Qualcuno dice che una volta che impari dove compilare è semplice, altri dicono che è un vero grattacapo.
- È vero che si fanno 10 ore al giorno, nonostante sia gratis?
- I praticanti vengono sfruttati o trattati male? Di solito com'è l'ambiente?
Grazie in anticipo!