Gentilissimi,
scrivo questo post per parlarvi di una situazione che mi è successa e di cui sono rimasta molto amareggiata.
Per conseguire un titolo, ho dovuto portare a termini dei tirocini.
L'ultimo era stato sospeso per via dell'emergenza covid.
Purtroppo durante la pandemia la mia famiglia ed io abbiamo dovuto affrontare una battaglia e la situazione è stata veramente pesante. A settembre ripartono i tirocini e l'ente promotore dice che posso cominciare nuovamente. Premetto che questo tirocinio è puramente formativo, non ottengo nessun rimborso spese e non c'è possibilità di assunzione.
Bene, una volta tornata, vista la mole di tirocinanti, vengo spostata in un altro reparto, in cui la mia figura non sarebbe meno prevista, e praticamente sto li a guardare 7 ore.
La "capa" mi prende in antipatia e più che insegnarmi l'unica cosa che sa fare è riprendermi su cose che nessuno prende la briga di spiegarmi e che pretendono io sappia, facendo battutine sul fatto che fosse strano che questo sia il mio ultimo tirocinio ( sottolineo che gli altri erano andati molto bene, sebbene con gli alti e i bassi del caso)dandomi le colpe per errori che fanno loro (a occhio non mi sembrano molto organizzati).
Per motivi familiari ho dovuto farmi spostare i turni perchè avevo necessità di avere le mattine libere, e ora sono sempre in quel reparto ma in altri settori, e sebbene il mio ruolo sia molto limitato, la referente è molto professionale e mi spiega tutto.
La mia amarezza proviene dal fatto che non riesco a capire come mai, in uno stage formativo, bisogna comportarsi cosi. Limita al massimo le mie possibilità di apprendimento...alla fine non c'è nemmeno la possibilità che io venga assunta, dunque perchè trattarmi cosi? Sono grandicella e ho avuto altre esperienze lavorative (lavoro anche ora, cercando di incastrare il tutto) e so che queste cose sono all'ordine del giorno, ma in un ambiente in cui bisognerebbe solo imparare, trovo questo comportamento molto scorretto.
Alla fine andrò via senza aver imparato niente, e ne sono amareggiata, considerando che non avrò un'altra possibilità di recuperare.