Cara Lucia, "a piacimento" è una rarità nell'ambito del mercato del lavoro, specialmente quando si tratta di ferie. Praticamente qualsiasi contratto prevede che vi debba essere un accordo tra lavoratore e datore di lavoro per la fruizione delle ferie. Nel caso in cui un'azienda chiuda i battenti per alcuni periodi di ferie, i dipendenti sono tutti obbligati a fruire i giorni di ferie in quel periodo.

Lo stage non è un contratto di lavoro, ma il "rapporto" tra stagista e soggetto ospitante (cioè l'azienda in questo caso) MIMA il rapporto tra dipendente e datore di lavoro in molti aspetti: l'orario per esempio, i ritmi di lavoro, il rispetto delle policy aziendali. E anche la policy relativa alle ferie.

Dunque è molto più conveniente per te parlare direttamente con il tuo tutor (e/o con la persona che, all'interno dell'ufficio HR, si occupa di coordinare le attività degli stagisti) per chiedere cosa succederà ad agosto. Se l'azienda davvero dovesse chiudere, a livello concreto potrebbero accadere entrambe le cose: l'azienda potrebbe corrisponderti per quel mese una indennità decurtata oppure una indennità piena. Non essendo tu un dipendente, l'azienda ha più libertà nel decidere come trattare la tua indennità (che non è una retribuzione), dunque può essere più o meno generosa.

In ogni caso, in quella settimana anche tu non dovrai recarti in azienda ovviamente: quindi potrai utilizzare quella settimana per fare la tua vacanza.

Quanto al 25% di "tolleranza" di assenze, esso va inteso come un limite massimo, non come un "diritto" di cui lo stagista deve approfittare. E' sempre preferibile svolgere il 100% dello stage, per poter utilizzare appieno il tempo previsto per raggiungere gli obiettivi formativi. Dunque non andrebbe inteso come tempo da sottrarre al percorso formativo per poter andare in vacanza. Non potresti progettare la tua vacanza per inizio ottobre, Lucia, quando lo stage sarà concluso?