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"Smart" working

4 anni, 4 mesi fa di jadr283

Covid19normativa stage extracurriculareRegione Lombardiasmart internshippingsmart workingstage risorse umane

Salve a tutti,
vi scrivo per ricevere qualche info su come dovermi comportare nella situazione in cui mi trovo.
Ho iniziato uno stage extra-curriculare a metà marzo, proprio prima del periodo di lockdown, e mi sono trovato fin da subito a lavorare in smart working per una società di consulenza; dunque svolgendo il classico impiego da videoterminalista. L'azienda si trova a Milano ed io ho passato tutta la quarantena e questo inizio di fase 2 a casa dai miei, in un'altra regione, non limitrofe alla Lombardia. Data la mia condizione di stagista e la possibilità di lavorare da casa non credevo di avere obblighi di rientro in ufficio dato che posso svolgere le mie mansioni (assolutamente non da stagista) in modalità smart; purtroppo però il mio datore di lavoro mi ha intimato più e più volte di rientrare a Milano il prima possibile perchè l'ufficio ha riaperto e loro preferiscono avere tutti in sede. Il problema sorge poichè a fronte di un contratto di stage di altri 2/3 mesi, io dovrei trasferirmi a Milano in una casa che non conosco, con persone che non conosco e che non ho mai visto se non in foto: in pratica devo fare un vero e proprio trasloco in Lombardia via treno con tutte le difficoltà del caso. Vorrei dunque sapere da voi quali possibilità ho di oppormi a questa situazione (che trovo assurda dato che credo di svolgere in modo efficiente il mio lavoro da casa), senza rischiare di perdere la mia piccola entrata economica in questi tempi che sembrano diventare sempre più precari ed instabili.Scusate se sono stato molto prolisso.
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte ed il tempo dedicatomi.
Buona giornata e buon lavoro

Redazione_RdS

4 anni, 4 mesi fa

Dovresti avere, Jadr, una copia della convenzione di stage, che è il documento attraverso cui il tuo percorso formativo presso questa società di consulenza è stato attivato. Nella convenzione di stage c'è scritto con precisione il nome del soggetto promotore; inoltre c'è scritto il nome di una persona che all'interno del soggetto promotore è nominata come tuo tutor, dunque come tuo punto di riferimento. E' una figura diversa rispetto al "tutor aziendale", cioè il tutor del soggetto ospitante.

Il nostro consiglio è quello di scoprire come si chiama il soggetto promotore (dubitiamo che sia uno studio legale), rintracciare il nominativo del tutor del soggetto promotore a te assegnato, contattarlo e spiegargli la situazione.

Redazione_RdS

4 anni, 4 mesi fa

Non si tratta di remare "contro", ma di rispondere con elementi ragionevoli a una richiesta di aiuto qui sul nostro Forum. Certamente il fatto che gli stage ancora non possano, nella maggior parte dei territori, riprendere "in presenza" danneggia tutte le persone il cui stage è stato sospeso perché non vi era la possibilità (o la disponibilità da parte del soggetto ospitante) a farli proseguire da remoto. Dunque è naturale che questi stagisti - migliaia e migliaia, lo sappiamo - stiano aspettando con trepidazione il momento in cui verrà dato un via libera "generalizzato" alla ripresa dei tirocini in presenza.

Detto questo, è un fatto assodato che laddove le attività - di lavoro e anche di tirocinio - possono essere svolte in maniera sostanzialmente indifferente sia da remoto sia in presenza, fintanto che l'emergenza Covid prosegue sarà preferibile (e responsabile) privilegiare in ogni modo la modalità da remoto. Svolgere la propria attività (professionale o di "formazione on the job") da casa ha in questa fase ancora molti vantaggi: evita di portare un maggior numero di persone sulle strade, sui mezzi pubblici, negli uffici, e riduce di conseguenza il rischio di contagi.

Negare che questi fattori siano importanti sarebbe impossibile per noi, anche se ovviamente facciamo il tifo perché tutti gli stage possano, in condizioni di sicurezza, riprendere, in modo che gli stagisti che sono rimasti "sospesi" in questi mesi possano riprendere la propria attività e avere di nuovo accesso all'indennità mensile.

Nella fattispecie, la storia raccontata dalla lettrice Jadr contiene molti elementi ulteriormente critici: un'azienda che insiste irragionevolmente per far trasferire una stagista da un'altra regione, costringendola a trovare e affittare una sistemazione di alloggio in una città che non conosce, peraltro quando ancora sono in vigore strette limitazioni sulla circolazione tra Regioni, per poter cosa? Svolgere il suo stage in presenza anziché da remoto come ha fatto finora? Affrontando peraltro spese ingenti per un affitto per pochi mesi?

Se l'azienda le avesse proposto la cosa come appunto una possibilità, dandole la scelta se proseguire lo stage trasferendosi a Milano oppure continuare da casa sua, sarebbe un conto. Ma metterle forte pressione per obbligarla a trasferirsi a Milano da un'altra Regione ci sembra francamente inappropriato. Sopratutto considerando che negli ultimi due mesi si è sviluppata anche una certa diffidenza (giustificata o no, non sta a noi dirlo) sulla Lombardia, per cui non è che le persone facciano i salti di gioia a pensare di trasferirsi proprio in questo periodo a Milano.

jadr283

4 anni, 4 mesi fa

In risposta a #28714
Lo stage termina a fine Agosto (dunque con l'incognita delle "vacanze" e dello stop delle attività nel periodo estivo). L'ente promotore credo sia uno studio legale ma non ho mai preso ne avuto contatti con nessuno dell'ufficio ad eccezione della firma "digitale" per la convalida dello stage. Non so bene come comportarmi anche perchè mi è stato detto dalla società per cui lavoro, che loro possono ( e vogliono) mandarmi un foglio per indicare le "stringenti necessità lavorative" per permettermi di rientrare a Milano. Le mie preoccupazioni non sono legate all'esborso economico, già messo in conto per questa esperienza, ma principalmente sono di tipo sanitario e logistico, dato che dovrei prendere una stanza senza poterla vedere.

Temo tuttavia, che se dovessi far presente questa mia situazione al mio datore di lavoro, questi potrebbe decidere di troncare il rapporto di stage, ed io non avrei nessuna normativa alla quale appellarmi per poter continuare a lavorare via smart w.

Grazie mille per la pronta risposta. Siete indispensabili

PaoloR93

4 anni, 4 mesi fa

In risposta a #28714
Cara redazione RDS, cominciate a remare contro anche voi? La possibilità di rientrare in ufficio è fondamentale per gli stagisti, poiché, nel caso non ve ne foste ancora accorti, le aziende disposte a sfruttare la modalità smart working per gli stage saranno, ad essere ottimisti, una su 10, con conseguente impossibilità di ripresa per la quasi totalità degli stage. Ripresa che pensavo vi stesse a cuore, ma mi sbagliavo.

Redazione_RdS

4 anni, 4 mesi fa

Ciao Jad,
fatichiamo a capire la posizione della tua azienda. E i motivi sono almeno tre. L'epidemia non è finita, gli assembramenti sono ancora da evitare, dunque non si capisce perché dovresti rientrare in ufficio mettendo a rischio la tua incolumità e quella degli altri. In secondo luogo, per il settore della consulenza il lavoro da remoto è prassi (ben da prima dell'emergenza). E infine, il fatto che tu sia uno stagista, per di più fuori sede, rende ancora più incomprensibile la richiesta.
Hai già contattato l'ente promotore? Quanti mesi mancano alla fine del tuo stage?
Facci sapere, e un caro saluto

Giacodex

4 anni, 4 mesi fa

Tu devi dar retta alle disposizioni della regione Lombardia in merito agli stage extracurriculari. Nel caso venisse esplicitato di continuare a lavorare in smart working, tu hai il diritto e il dovere di lavorare solo in smart working.

Se l'azienda (soggetto ospitante) ti forza a rientrare in sede, fallo presente al soggetto promotore.
Qualora, per strani motivi, dovessi andare in sede fai un calcolo costi benefici per continuare questi altri 2/3 mesi pagando l'affitto. Se va in negativo, interrompi lo stage

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