Morire nell'ozio (e sentirsi pure un po' in colpa)
13 anni, 2 mesi fa di Fringe
Buongiorno a tutti, scrivo qui perchè sto vivendo una situazione abbastanza paradossale.
In aprile mi sono laureato in Ing. Gestionale e, dopo mesi passati a fare colloqui, vengo preso per uno stage semestrale - anche retribuito discretamente - presso un'azienda di un grande gruppo torinese (facilmente immaginabile). Le mansioni che mi si prospettavano non erano esattamente quelle dei miei sogni ma ero comunque piuttosto curioso di cominciare.
Per i primi giorni non è successo nulla di strano: ascoltavo le spiegazioni di alcuni miei colleghi su cosa fanno loro e provavo a metterle in pratica su piccole cose..tutto bene insomma. Inoltre mi avevano detto che mi sarebbe arrivato anche il PC (che è quello da cui scrivo) e dal quel momento avrei potuto fare di più.
Peccato che l'entusiasmo sia stato presto disilluso. A partire dalla 2a/3a settimana dello stage, nessuno mi abbia più detto/insegnato/mostrato/comandato nulla. Da quando ho avuto il computer sono stato messo in una posizione isolata dal resto del gruppo di cui dovrei far parte (nonostante io avessi chiesto l'esatto contrario) e basta. Il mio tutore aziendale è da tutti considerato un "orso", che parla poco e vuole tenere tutto per sè: già nel corso del colloquio mi era sembrato poco propenso ad "accettarmi", ma il suo capo mi aveva detto che gli servivo e anche il prima possibile. Ora invece mi ritrovo a costare all'azienda 750€ al mese + la mensa e a non servire a nulla. Mi alzo al mattino consapevole che la giornata sarà piena di noia e basta.
Detto che ovviamente la conferma a fine stage, date le premesse, è pressochè impossibile, ma anche che le condizioni contrattuali sono tutto sommato buone (e quindi l'abbandono vorrei che fosse solo l'ultima spiaggia), non so come comportarmi. Avevo pensato di chiamare la persona delle risorse umane che mi ha seguito nella selezione per chiedere se esiste qualche altra opportunità nel gruppo dove posso essere più utile, ma non so quanto sia fattibile. In questo caso la colpa non è dell'azienda in sè (conosco altre persone con il mio stesso contratto in altre sezioni e si trovano bene), quanto piuttosto della persona che mi dovrebbe seguire e invece non lo fa..
Saru
13 anni, 2 mesi fa
Ciao Fringe,
Leggendo te, vedo me. E' una cosa incredibile.
Solo che io sto a Roma e mi hanno riconfermato lo stage... E dovrei pure dire grazie. Ma non troppo, visto che il mio costo - uguale al tuo - se lo detraggono dalle tasse e, alla fine dei nuovi sei mesi, mi mandano a casa senza manco grazie :)
Il primo stage è stato un incubo: non facevo niente e dovevo rimanere sino alle 5:30/6 perché altrimenti mi sembrava di dare cattive impressioni.
Il secondo... è la stessa cosa. Solo che ogni tanto mi danno delle stronzate da fare, così mi passo il tempo.
Pure io ho pensato di andarmene. E, se vivessimo in un paese normale, l'avrei fatto. Ma se mollo questo, poi che ho? Almeno mi pago l'affitto, con questi soldi.
Comunque è ridicolo: gente che non sa fare un accidenti ha un contratto a vita, lavorano tutti pochissimo e in maniera inefficiente, sono io che insegno agli altri come usare il pc, mi faccio il sedere per questi lavoretti e manco mi arriva un grazie.
Ma non ci si può fare niente. In questo periodo, ho ripreso a mandare cv. Magari le aziende - essendo tutte quante terribilmente stupide - si faranno fregare dal nome della multinazionale presso la quale sto facendo lo stage, pensando "Oh, visto che è stato lì, allora...!", quando la mia competenza deriva dalla mia fatica, non da quella del mio tutor.
Tu fai lo stesso. Cerca qualcos'altro mentre aiuti la tua azienda a pagare meno tasse.
Fringe
13 anni, 2 mesi fa
Grazie a tutti per il supporto. :)
Ho letto i vostri aggiornamenti durante il giorno, ma posso rispondere solo ora perchè la connessione internet aziendale è abbastanza "censurata": in pratica posso leggere solo le notizie e qualche altro sito con metodi alternativi, ma non posso fare login da nessuna parte. Chiacchierando con i miei colleghi ho scoperto che in realtà anche alcuni di loro molto spesso hanno poco/nulla da fare in realtà e a questo punto mi chiedo sempre più per quale diavolo di motivo mi abbiano preso: non hanno bisogno di manodopera, gli occupo del posto e non sono utile..perchè pagarmi per far nulla? Credo che cercherò di parlare di questo francamente col mio tutore e vedere cosa si può fare..ovviamente se esiste un'altra posizione dove ci sia da fare qualcosa non mi spavento.
Per la questione sentirsi in colpa non è tanto verso l'azienda, quanto piuttosto verso gli altri: loro lavorano e vedono me che sto lì a arrovellarmi su come passare il tempo tutto il giorno e la cosa mi mette a disagio sinceramente.
Vi terrò aggiornati su eventuali sviluppi comunque.
Grazie ancora per le vostre risposte, mi hanno confortato.
martha
13 anni, 2 mesi fa
Ciao Fringe,
io invece ho avuto il problema opposto. Ho quasi 28 anni e molti mesi di stage alle spalle nelle risorse umane presso diverse società, tra cui le agenzie interinali (di cui una molto prestigiosa).
Non ho mai visto più di 260euro al mese e sono sempre stata sfruttata fino all'osso dalle aziende, tranne in un singolo caso in cui ero piuttosto tutelata.
Nemmeno io ho avuto formazione o un serio affiancamento, ho fatto quasi tutto da sola.
Mi sono sacrificata tanto per imparare, essere disponibile e crescere professionalmente, ma ora mi ritrovo con la mia bella laurea specialistica in filosofia appesa al muro, disoccupata e in una pessima posizione: troppa esperienza per uno stage (che valuterei solo se fosse ben retribuito come il tuo e a scopo assunzione) e poca per una posizione junior (a detta di alcune aziende).
Dal punto d vista delle opportunità lavorative future questi stage non mi hanno portato a nulla e NESSUNO si è concretizzato in una assunzione, nemmeno con contratto a progetto.
Chi ci ha guadagnato, come sempre, è l'azienda: manodopera GRATUITA finchè ha potuto, poi via io e sotto un altro con lo stesso trattamento. E così all'infinito.
Tu non costi niente alle aziende, stai tranquillo, non farti alcun tipo di problema per questo. Sono dei cani sfruttatori che non si meriterebbero più niente da noi, noi che siamo i primi a dover fermare questa macchina infernale degli stage fini a se stessi e mal retribuiti!!!!
Quindi ti consiglio di goderti i tuoi 750 euro e di sfruttare tu l'azienda in tutta tranquillità.
Ti sembrerò superficiale e incattivita (e incattivita lo sono), ma impara a diventare più scaltro e, come ti hanno già consigliato, creati tu le occasioni e le motivazioni per rimanere in azienda.
Loro si fanno SEMPRE i loro interessi, tu fatti i tuoi come puoi...io non ho nemmeno potuto fare quello vista la MISERRIMA retribuzione per 40 ore di lavoro vero settimanale, in cui paravo i fondelli anche ai colleghi distratti...lasciamo perdere và.
Poi va beh, le mie esperienze di stage hanno avuto anche dei lati positivi per altre cose, più personali e soggettive, quindi il mio sfogo è indirizzato solo all'organizzazione di queste attività, alla retribuzione e alla non concretizzazione di nulla.
Detto questo ti faccio un grosso in bocca al lupo e spero che da te la situazione si smuova e che le tue attività diventino più stimolanti e gratificanti.
Non fosse così sfrutta quel PC che ti hanno dato per cercare altre opportunità...senza problemi!!!
Marta
shasa
13 anni, 2 mesi fa
Ciao Fringe, anche io ho vissuto la tua stessa situazione. Sono arrivata nell'agenzia in cui ho effettuato lo stage piena di voglia di fare, di imparare e di scoprire. Inoltre sono arrivata anche con un pieno di autostima, conscia delle mie capacità e competenze. La paga era bassa, 250€+buoni pasto, ci pagavo appena la benzina per raggiungere il posto di lavoro; l'orario era abbastanza stressante, dato che non ce n'era uno, sapevo quando arrivavo ma non sapevo quando sarei uscita. Ma lavorare lì era quasi il sogno di una vita, la conclusione degna di un lungo percorso di studi, magari non nell'ambito più desiderato, ma era comunque un punto di partenza. Tutto questo dovrebbe far presupporre una buona mole di lavoro, ma non era così. Passavo intere giornate a non fare nulla, il primo mese mi dicevo che appena fossi entrata meglio nel meccanismo le cose sarebbero cambiate e in effetti è stato così, perché sono peggiorate. Passavo le 9/10/11 ore in ufficio a leggere blog, informarmi, esercitarmi con la grafica...nulla che mi fosse stato assegnato, perché in realtà non mi davano nulla da fare, nonostante lo richiedessi ripetutamente. In tutto questo il mio umore era pessimo, dormivo poco e male, ero scostante e burbera con chi mi voleva più bene. Dopo tre mesi di nullafacenza totale ho preso la decisione di andarmene, me lo sentivo dentro che era giusto così. Non avevo alternative e sapevo benissimo che sarebbe stata lunga l'attesa per trovare qualcos'altro, ma ho messo avanti me stessa e il mio benessere. L'ultimo giorno che sono uscita da lì mi sono sentita davvero meglio e col senno di poi posso dirti di aver fatto un'ottima scelta. Dopo soli due mesi ho trovato un lavoro in un posto fantastico, dove ho sempre qualcosa di nuovo ed entusiasmante da fare e da imparare. Secondo me l'importante è credere sempre in se stessi e nelle proprie capacità, prima o poi qualcuno se ne accorgerà.
In bocca al lupo!!!
cristi84
13 anni, 2 mesi fa
Caro Fringe,
mi presento: mi chiamo Cristina e sono una ventisettenne con diversi stage alle spalle che, in uno di questi, ha vissuto la tua stessa situazione. All'epoca avevo ventitre anni ed ero fresca di triennale, sicuramente ero molto inesperta, e completamente sconvolta dal fatto che le aspettative che avevo sul mondo del lavoro erano state stravolte. Chi poteva immaginare che uno stage con concrete possibilità di assunzione (ok, con un contratto a progetto inizialmente, ma piano piano..) in una nota multinazionale con sede a Milano si sarebbe dimostrato così inutile? Anch'io, come te, sentivo di "pesare" sull'azienda perché non facevo nulla di nulla e, soprattutto, mi sentivo molto abbattuta e impotente, con tanta voglia di capire e imparare e nessuno con abbastanza tempo da spiegarmi cosa dovessi fare.
Ora sono cresciuta, ho visto tante realtà lavorative diverse, e posso dirti che:
1) non pesi sull'azienda. 750 euro, la mensa e qualsiasi altro minimo benefit che dovessi ottenere, non ha assolutamente impatto su una macchina talmente grande che scarica questi costi e che sicuramente spreca soldi in, tanto per fare esempi piccoli, brochure che invecchiano sugli scaffali, cancelleria che settimanalmente scompare, note spesa che potrebbero essere ridotte del 50%. Quindi non ti preoccupare e, almeno per questo, sentiti a posto con la coscienza.
2) la motivazione, spesso e volentieri, te la devi dare tu e non devi aspettare che arrivi dagli altri. Secondo me fai benissimo a scrivere qui e cercare opinioni e consigli, e sono certa che userai il (troppo) tempo libero che hai anche per cercare altre informazioni sul tuo settore, sui competitor dell'azienda in vui lavori e sulle loro strategie di mercato, ecc. Questo perché credo che l'ozio impigrisca il cervello e i riflessi, mentre non si sa mai con chi potresti trovarti a parlare di cosa mentre mangi in mensa o aspetti il tuo turno alla machinetta del caffé. Se ti senti una persona valida, continua a coltivare la tua intelligenza e cerca occasioni per dimostrarlo.
3) come giustamente dici tu, credo anchh'io che dipenda tutto dalle persone. La tua volontà di farti spostare in un'altro settore dell'azienda è sana e indicativa del fatto che sei un ragazzo davvero flessibile e desideroso di imparare, ma il fatto di voler parlare subito con le risorse umane credo tradisca una fiducia forse un po' troppo incondizionata verso un sistema che, comunque, ti sta deludendo. Quello che farei io è avere un po' di pazienza e cercare in azienda occasioni per venire in contatto con altri dipartimenti. Parla con gli altri stagisti (ce ne sono?) e con chi ne fa parte, conosci un po' le persone e magari cercale su Linkedin, aggiungile e iscriviti a gruppi in linea con il tuo settore, fai interventi, fatti notare (sono sicura che ne hai le doti). E poi, chiedi di farti spostare. A me è successo così. Non avevo una mensa, ma avevo una macchinetta del caffé e ho scoperto che poche porte più in là di dove lavoravo io c'era un'area molto interessante e occupata da persone più in linea con il mio carattere e le mie aspettative. La capa di quel dipartimento ha parlato con il mio referente prima della scadenza dello stage e hanno concordato tutto fra loro. Risultato: io formalmente non ho parlato male di nessuno e ne sono "uscita bene" e il resto dello stage è stato davvero positivo.
Scusa per la risposta tanto lunga. Il succo era semplicemente che abbattersi non conviene a te, in nessuna situazione.
In bocca al lupo per tutto.
Francystage
13 anni, 2 mesi fa
che peccato, un giovane che sembra bravo e motivato come te che viene portato a sentirsi quasi inutile...aspetta ancora un po' e cerca di capire se c'è la possibilità di guardare avanti,cmq la tua esperienza te la stai facendo.In bocca al lupo,caro
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