Proposta costruttiva per attività di tirocinio non pertinente alla propria formazione
5 anni, 4 mesi fa di Barbara Ilitnëg
Salve,
sono una laureata in Biologia, ho 31 anni, diverse esperienze lavorative alle spalle e ho iniziato da un mese un tirocinio extracurriculare in una piccolissima azienda di consulenza regolatoria (9 persone in tutto). Pur parlando solo l'inglese come lingua straniera, vengo tutti i giorni obbligata a tradurre i miei documenti anche in spagnolo, francese e tedesco, lingue da me mai studiate e che nessuno dell'ufficio parla. Da questa mansione deriva per me grande frustrazione. Pur essendo intelligente e rapida, svolgo questo incarico per la maggior parte del tirocinio e in maniera inevitabilmente lenta. Mi vengono imposte scadenze che reputo impossibili da rispettare e che, peraltro, corrispondo alle scadenze di consegna dei lavoratori subordinati per i quali svolgo il suddetto lavoro. Vengo sgridata se impiego troppo tempo a far tutto ma, quando chiedo gentilmente ma risolutamente al mio tutor (persona rude e non disponibile) di insegnarmi un metodo più rapido per fare le traduzioni, qualora ci sia, non sa cosa rispondere e continua a sbraitare. Stanno obbligando ingiustamente anche un'altra collega, altrettanto nuova ma con contratto subordinato, a svolgere la stessa attività, invece di assumere un laureato in lingue e liberarci da questo incubo. Nel complesso, a fine giornata siamo distrutte e ci sentiamo vittime di una strana ingiustizia che ci atterra psicologicamente. Cosa posso fare io, da tirocinante? Non voglio troncare il mio tirocinio perché ho bisogno di questi pochi soldi. Trovo inoltre le scadenze con i clienti ingiuste, visto che il lavoro che svolgo in precoce autonomia è quello che dovrebbe svolgere un subordinato esperto che sto praticamente rimpiazzando. Vi chiedo dunque un consiglio: potrei proporre almeno al datore di lavoro di consentirmi di seguire, durante le stesse ore di tirocinio, un corso in e-learning di tedesco (lingua che più di tutte è urgente conoscere in ufficio)? Le ore che perdo nel produrre testi, in totale confusione, senza capire dove iniziano e finiscono le frasi straniere, sarebbero le stesse che applicherei allo studio e potrei a quel punto apportare un po' di beneficio all'azienda e a me stessa.
Grazie mille per l'attenzione!
weldIng
5 anni, 3 mesi fa
In risposta a #27320
Redazione_RdS
5 anni, 3 mesi fa
Assolutamente sì, Barbara, contattare l'agenzia che ha attivato il tuo tirocinio è il primo passo da fare per dare una svolta alla tua situazione: è a loro che devi chiedere di monitorare a dovere il tuo stage affinché il progetto formativo venga rispettato. Perché da quanto racconti ci sono tutti gli elementi per poter dire con certezza che si tratta di lavoro dipendente mascherato da stage.
Facci sapere, e un caro saluto
In risposta a #post27320
Barbara Ilitnëg
5 anni, 3 mesi fa
Cara Redazione,
Redazione_RdS
5 anni, 3 mesi fa
Ciao Barbara,
siamo un po' perplessi: perché mai - se l'unica lingua straniera che conosci è l'inglese, e per di più la tua formazione è in Biologia - dovresti svolgere un tirocinio come traduttrice? Come sei finita in questa situazione? Perché la traduzione, specie se di testi tecnici, non è cosa in cui ci si possa improvvisare. Quindi la domanda è: nel progetto formativo erano previste queste mansioni? Oppure ti sono state assegnate in corso d'opera? E poi, come si è svolto il processo di selezione, come è possibile cioè che tu sia stata selezionata per fare la traduttrice avendo un percorso formativo alle spalle di tutt'altro tipo?
La proposta che vuoi fare all'azienda riguardo il corso formativo è più che legittima, ma ci sembra prioritario approfondire prima i dettagli del tuo ruolo in azienda per capire fino a che punto abbia senso questo stage.
Facci sapere, e un caro saluto
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