Buon giorno, non so’ se scrivo nella sezione e nel forum giusto.
Sono un signore di 30 anni e mi sto’ laureando a una specialistica di campo umanistico. Ho avuto solo esperienze di volontariato e 2 stage, + qualche mese in un negozio come venditore.

Ora che sto per concludere comincio a farmela un po’ sotto perché leggo e sento cose allarmanti e disarmanti.

Purtroppo la mia vita è cominciata con una falsa partenza in quanto per 5 anni di liceo sono stato bullizzato e a 18 anni è venuto a mancare mio padre. Sono caduto in una violenta depressione che mi ha messo letteralmente fuori gioco per 4 anni buono che entravo e uscivo da studi medici e cliniche. Miracolosamente ne sono uscito fuori alla grande perché da anni non sono oiù depresso; mi sono fatto amici e sono riuscito a fare terminare una buona carriera universitaria senza andare fuori corso. Adesso stò cercando di attivare degli stage da studente prima di concludere e poi pensavo di farne ancora come neo laureato. Però sono sconfortato perché leggo ovunque che dopo i 28 anni è impossibile avere un lavoro, al ché mi domando “e io come campo?”. Non capisco quanto ci sia di vero e quanto di propaganda visto che il tema ‘lavoro’ ne risente molto della retorica elettorale. Certo è che non ci dormo la notte ormai da settimane, e così volevo avere una vostra opinione. Se ho decio di fare la specialistica dopo la triennale era perché tutti mi avevano incoraggiato a farlo rassicurandomi che il limite per restare nel mercato del lavoro era 35 anni. Sembra che molto sia cambiato però ultimamente... forse loro ragionavano con vecchi criteri. Chiedendo consiglio al mio relatore questi mi ha risposto “dottorato”, come per dire che non ci sono altre possibilità, oppure insegnamento, ma non ho un carattere forte per gestire i ragazzi di oggi.