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PRESA IN GIRO

5 anni, 9 mesi fa di Cristina95

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Ho cominciato uno stage tramite il centro per l'impiego il giorno 5 novembre, dopo aver fatto una settimana in nero con la scusa che nel frattempo stava preparando gli incartamenti (ad oggi ancora non pagata) e a patto che dopo i 6 mesi di stage mi assumesse come apprendista. Una regola tassativa lì dentro era entrare 10 minuti prima delle 8:00 e 10 minuti prima delle 13:30, il problema sorge quando capisco che in quei 20 minuti lei pretendeva che io lavorassi, poi a 12:00 non si usciva mai puntuali ma sempre alle 12:10 ed infine alle 17:30 fuori dall'orario di lavoro si spazzava per terra per cui si usciva sempre alle 17:40-17:45. In poche parole piano piano zitta zitta ci faceva fare 40 minuti di lavoro gratis al giorno. Son stata zitta finchè un giorno sono arrivata con tre minuti di ritardo e ha fatto storie, pur consapevole di tutti i minuti gratis che ho fatto. Inoltre ho scoperto che non aveva nessuna intenzione di assumermi e che dopo i 6 mesi mi avrebbe lasciata a casa. Infine, io ho fatto un mese di lavoro il 5 dicembre ma lei mi ha dato la busta paga e l'assegno solamente il 19 dicembre e perché gliel'ho chiesto io. Ora le mie domande sono:
- Ho modo di farmi pagare quella settimana in nero gratis? Posso segnalarla all'INPS?
- Posso segnalare al centro per l'impiego il lavoro fuori dall'orario oppure non frega niente a nessuno?
- L'assegno me l'ha fatto da 390 anzichè 450 perché dice che sono dei giorni effettivi che ho lavorato a novembre e che quelli di dicembre me li pagherà a gennaio, è giusto oppure doveva darmi 450 e poi nella successiva busta paga pagarmi dal 05 dicembre al 19 dicembre (giorno dopo cui non sono più andata)?

Cristina95

5 anni, 9 mesi fa

In risposta a #26621
Lavoravo in una maglieria. Il calcolo delle ore infine era giusto. Mi resta da percepire la mensilità di dicembre sperando non ritardi anche questa volta e capire se è possibile essere retribuita di quella settimana dato che, a parole, mi aveva detto che la recuperavo restando a casa la prima settimana dall'inizio del contratto, invece poi a fatti non l'ho mai recuperata.

Redazione_RdS

5 anni, 9 mesi fa

Ciao Cristina,
cominciamo con il dire che tanta precisione - quasi ossessiva - con gli orari di lavori non lascia ben pensare: nel senso che da uno stagista ci si aspetta ovviamente puntualità, così come da qualunque altro lavoratore, e rispetto dei turni. Questo però non significa mettersi a contare i minuti. Non dovresti farlo tu, da cui come stagista ci si aspetta disponibilità, ma neppure il titolare dell'azienda ospitante, il cui compito è insegnare al tirocinante un mestiere, senza mai sottoporlo a turnazioni troppo pesanti né sfruttare la sua disponibilità per trattenerlo troppo oltre l'orario. Il punto è capire quali sono le mansioni a cui ti stai dedicando, perché molto della politica da seguire per quanto riguarda gli orari dipende da questo. E dal tuo racconto ci pare di intuire che tu sia stata inserita in un supermercato o qualcosa di simile. Sbagliamo?
Quanto al lavoro nero, c'è poco da fare: nel momento in cui lo si accetta, poi è difficile andare a dimostrarne la reale esistenza e dunque recriminare eventuali mancati pagamenti. E poi, perché citi l'Inps? C'è per caso di mezzo il programma Garanzia giovani?
Faresti bene comunque a segnalare il tutto al centro per l'impiego che, in qualità di ente promotore, deve occuparsi del buon andamento dello stage. Per il pagamento invece, il calcolo che è stato fatto delle giornate di effettiva presenza, scontando le assenze, è purtroppo legittimo perché nel caso dello stage si riceve un rimborso spese che può essere per legge tarato appunto sui soli giorni passati in azienda, al contrario di una vera e propria retribuzione (la busta paga, per intenderci).
Scrivici ancora per rispondere ai nostri dubbi.
E un caro saluto

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