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Pratica forense da pendolare

6 anni fa di Mirayca

Buongiorno,
Apro questa discussione ben sapendo che nessuno - mi viene da dire purtroppo- può prendere una decisione al posto mio. Tuttavia, spero che qualcuno possa darmi qualche opinione valida, raccontando magari anche un’esperienza simile. Mi sono laureata in giurisprudenza a marzo; da aprile svolgo la pratica forense in uno studio in cui mi trovo male. Ho preso le presenze in udienza necessarie ma le mie giornate prevalentemente passano o facendo la segretaria o fissando il muro, visto che non mi viene detto cosa fare. Plausibilmente perché non c’e niente Da fare, l’avvocato neanche viene in studio. Ora, so che dovrei cambiare studio, ma finora non mi si è presentata alcuna alternativa. La città in cui vivo è piena di avvocati ma allo stesso tempo non riesco a trovarne uno che mi prenda. Così, senza rifletterci troppo, ho messo il mio curriculum online e mi ha chiamato uno studio di Roma. Ho fatto il colloquio e sono interessati ad una collaborazione. È previsto un periodo di prova di tre mesi dopodiché se la collaborazione è confermata da ambo i lati si parte da un rimborso proporzionato al mio contributo lavorativo. Primo problema: com’è fare la pratica a Roma? Io vengo da una piccola città e da un piccolo d’oro. Secondo problema: almeno inizialmente dovrei fare la vita da pendolare, con circa 3 o 4 ore complessive di treno al giorno. Pratica full time, dal lunedì al venerdì. In più avevo intenzione di iscrivermi alla Sspl ( ma credo che i corsi partano da gennaio). Sono pazza a prendere in considerazione quest’avventura? Oppure è una cosa dattobile (anche se semz’altro Molto più dura)?

Mirayca

5 anni, 12 mesi fa

Buonasera e grazie per le risposte.

Alla fine ho accettato, senza essere convintissima ma spinta da partenti e amici. Infatti, oggi è stato il mio primo giorno nel nuovo studio. Che dire, come mi aspettavo esperienza traumatica, a partire dagli spostamenti (tra treno, metro e a piedi più di 4 ore) fino all’impressione del “posto di lavoro”. Quel poco che avevo imparato mi è inutile, tutto da ricominciare e apprendere da capo. Comunque la sto prendendo come un’esperienza e nei prossimi mesi valuterò sul da farsi e su come organizzarmi meglio. Non so “professionalmente” se il gioco valga la candela ma, in ogni caso, mi servirà per crescere personalmente. Non mi sono mai allontanata da casa, il precedente studio era letteralmente a 5 metri dal mio liceo. Cercherò di prendere tutto come una sfida, d’altro canto non si cresce mai se si rimane sempre nella propria comfort zone. Male che vada, tra un paio di mesi mi ristabilisco nella mia città , no?! 
Ps. Certo che chi se lo aspettava che la vita di un neolaureato fosse così “dura”? Non io!  Ovviamente ci sono cose e/o lavori di gran lunga peggiori; tuttavia questi ultimi mesi mi stanno distruggendo psicologicamente! 

Redazione_RdS

5 anni, 12 mesi fa

Ciao Mirayca,
devi valutare se ne vale la pena, nel senso di vedere se l’opportunità che ti offre il secondo studio è davvero valida. In ogni caso puoi capirlo solo testandola almeno per un breve periodo. Quindi il consiglio è di fare una prova iniziale di qualche tempo e vedere come va, e poi prendere la decisione di restare o meno.
Facci sapere cosa decidi, e un caro saluto
In risposta a #post26064

user275935

6 anni fa

Ciao! Ti rispondo perché anche io in questi giorni ho dovito prendere una decisione del genere anche ee per me di trattava di un tirocinio. 

Ti dico subito che fare la pendolare non è impossibile. Io l'ho fatto per l'università e visto tanta gente farlo per laviro. Il punto è che secondo me c'è un limite alle ore e ai cambi umanamente sopprortabili da dover considerare. Io impiego 35 minuti per raggiungere la Capitale in treno e poi da lì inizia il vero viaggio. Secondo me se nel complesso impieghi un'oretta lo puoi considerare. Altrimenti no. Io con il mio stage avrei dovuto affrontare 2 ore di viaggio (se tutto va bene) e 4 cambi e no, non ce l'ho fatta.
Come sai però devi decidere tu. Mi rendo conto di quanto può essere avvilente vedere i giorni passare senza apprendere niente però cerca di capire a cosa vai incontro. Magari fai delle prove del percorso che dovresti fare e valuta come ti sembra. Poi se, come dire, non hai da perdere, prova ma considera che i tempi di percorrenza sono spesso in aumento e non in diminuizione. Non voglio scoraggiarti ma ti ripeto considera che sarai minimo 13 ore fuori casa.  Se poi è un sacrificio che conti di fare per 2 - 3 mesi puoi pensare di stringere i denti.
Se ti serve un suggerimento sull'eventuale percorso, chiedi pure! 

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