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Ritenuta d'acconto "legittima"?

6 anni, 2 mesi fa di Daigur3n

Salve a tutti, creo questa discussione in quanto mi trovo in una situazione di difficoltà ed estremo dubbio. Sono stata contattata qualche settimana fa da uno studio professionale in quanto erano interessati a propormi un tirocinio formativo e dopo un colloquio mi comunicano di aver scelto me per lavorare da loro. Gli accordi sono di un tirocinio di sei mesi che però non può partire subito in quanto hanno già un tirocinante, il capo mi dice però che verrei retribuita comunque con la stessa cifra del tirocinio (500 euro al mese) per il periodo precedente all'inizio dello stage, tramite ritenuta d'acconto. Non mi fa firmare nulla per il momento, e per ingenuità forse ed entusiasmo di poter iniziare finalmente a lavorare, accetto.
Sono lì da poche settimane e la situazione ha iniziato a complicarsi, tanto che spero di riuscire ad essere il più chiara possibile nell'esporre i miei dubbi e le mie incertezze. Innanzitutto il lavoro non mi piace, 8 ore di fronte al pc, questi fantomatici mesi necessari per essere formati sul lavoro mi sembrano tutto tranne che indispensabili (anche perchè mi hanno già chiesto che dovrò coprire una parte di lavoro durante le ferie e sarei lì da un mese solo), i primi giorni sono stata seguita molto poco ovviamente, nonostante preveda di svolgere diverse mansioni all'atto pratico quello che c'è da fare è sempre lo stessa cosa, benchè sulla carta possa essere abbastanza inerente al mio percorso di studi in realtà non lo è e in più non è molto vicino rispetto a dove vivo. Soprassederei tuttavia se si limitasse a questo. Invece già dai primi giorni in cui sono lì il capo mi sembra tutto tranne che professionale (insulta in loro assenza le persone con cui lo studio ha a che fare per esempio) e capisco dalle conversazioni dei colleghi che non è affidabile su diversi fronti: a livello organizzativo in generale, per il lavoro in sè (da cui si assenta anche per diverse ore), nel pagamento negli altri casi di passate ritenute d'acconto (ritardi se non sollecitato) ma anche in qualche stipendio, nel dare l'ok per le ferie e anche relativamente ai contratti (il tirocinante finisce tra un mese e mezzo e il capo cambia idea da un giorno all'altro se farle un contratto o fargli aprire la partita IVA). Già dal quarto giorno il capo mi ha chiesto se pensavo di rimanere o meno e me lo ha richiesto a distanza di una settimana. Ha mostrato a me dopo tre giorni che ero lì e al tirocinante che è lì da 5 mesi una procedura, e quindi mi chiedo come si svolga questo tirocinio formativo se ci hanno fatto vedere la stessa cosa nello stesso momento nonostante la nostra differenza di esperienza. Tutto ciò aumenta la mia voglia di fuggire, ma il timore che si tratti solo dell'impatto iniziale e di essere io troppo pretenziosa cerco di resistere se non fosse che questa ritenuta d'acconto inizia a convincermi sempre meno. I miei dubbi sono principalmente due: è corretto che io sia pagata con ritenuta d'acconto quando io per un mese e mezzo lavorerò full time e che sia dunque soggetta alle regole degli altri colleghi (non è stato specificato ma lo hanno dato per scontato, anche perchè i colleghi non sanno gli accordi fra me e il capo)? In sede di colloquio mi aveva detto che cercava due tirocinanti, ma l'altro ha chiesto per motivi personali di lavorare da casa e glielo hanno accordato (in effetti per lavorare non è necessario essere presenti in studio ma basta un pc). Inoltre ho letto che in teoria per usufruire della ritenuta d'acconto non si dovrebbero superare i 30 giorni di lavoro presso lo stesso posto è corretto? Nel mio caso sarebbero di più tuttavia. E infine, se dovessi decidere di chiudere i rapporti durante questo periodo di limbo ovviamente dovrò dire addio alla mia retribuzione per questo periodo? Sono soggetta a delle tempistiche per comunicare le mie dimissioni?
Mi scuso per la lunghezza del post e vi ringrazio già per le risposte

Redazione_RdS

6 anni, 2 mesi fa

Ciao Daigur3n,
di certo la ritenuta d'acconto non si confà a un impiego che ha tutte le sembianze di un lavoro subordinato, essendo invece una modalità di pagamento ad hoc per collaborazioni saltuarie. Noi della redazione non sappiamo fornirti informazioni esatte sulla normativa che regola questo strumento, e per questo dovresti consultare un caf specializzato su queste tematiche. Quello che però possiamo dirti è che lo stage in questo caso non viene applicato in modo regolare: si fa un tirocinio per testare una persona, introdurla a determinate mansioni, e dopodiché si decide se tenerla o meno. Iniziare con una ritenuta d'acconto per poi passare al tirocinio è solo un escamotage per evitare di inserirti con regolare contratto, come succede purtroppo sempre più stesso. E lo dimostra il fatto che la "giustificazione" è che non è possibile inserire più di uno stagista alla volta (probabilmente per la questione della proporzione rispetto all'organico): e allora perché lo stanno di fatto facendo?
Insomma le premesse non sono certo delle migliori...
Facci sapere gli sviluppi, e un caro saluto

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