Avrei preferito un part-time per avere il tempo di portare avanti le mie attività (sto studiando da autotidatta nonché gestisco alcune attività on-line che vorrei non abbandonare)... ma il problema non mi si pone più siccome io e il datore di lavoro abbiamo risolto di comune accordo che l'apprendistato non sarebbe stato fattibile per divergenze incontrovertibili.
Durante il colloquio iniziale mi disse che cercava un lavoratore per svolgere lavoro A (corrispondente al mio studio). Durante una conversazione avuta a un mese dal termine del tirocinio mi confessò invece che di lì a poco, a causa del licenziamento di un dipendente esterno, sarei stata messa a svolgere il suo, di lavoro B (un ruolo che non avevo mai svolto né che avevo intenzione di svolgere perché lontanissimo dalla mia formazione nonché dai miei personali interessi lavorativi). Detto ciò, a pochi giorni dal termine cambia di nuovo idea e dice che avrebbe bisogno di una persona per il lavoro C.
Ho terminato il mio tirocinio sabato scorso e francamente mi auguro di aver chiuso con tale azienda.
Temo che il capo non abbia mai avuto le idee chiare circa il mio ruolo di stagista - ho scritto un lungo post tempo fa in cui elencavo tutte le assurdità che ho dovuto affrontare, e tutti segnali che fin da subito lasciavano presagire quando il mio tutor/principale avesse usato l'espediente "tirocinio" per sottopagare un lavoratore, peraltro senza effettuare NESSUN tipo di formazione né specializzandolo in un solo dipartimento.
I 6 mesi passati lì sono l'esempio lampante di quanto la mancanza di controlli (e di interesse da parte dell'ente attivatore) renda i tirocini un terno al lotto, e bisogna solo pregare che l'azienda ospitante sia onesta altrimenti è solo tempo sprecato.
Nel mio caso, infatti, è stato un'immenso spreco del mio tempo e della mia pazienza, e non mancherò di farlo presente al momento del rilascio del feedback.

Mirco, grazie per aver risposto.